incontri per martedì 12 mercoledì 13 sabato 16 giugno in trasferta e a Trame

Vari incontri in collaborazione e autoprodotti.

Speriamo di vederci.

Quelle di Trame.

Martedì 12 giugno alle 21
allo spazio Arci della festa de l’Unita’ di Villa Torchi , in via Colombarola a Bologna (autobus 27/A)
Orianna Mezzetti presenta Clara Sereni e il suo nuovo libro “Una storia chiusa” (edizioni Rizzoli).
Ne parleranno con l’autrice Giancarla Codrignani, giornalista e politologa, e Anna Folli, italianista dell’Universita’ di Ferrara.
La serata e’ organizzata da Arci e dalla Conferenza delle donne PD del Navile.

Mercoledì 13 giugno alle 21
alla biblioteca Casa di Khaoula in via di Corticella 104 a Bologna
presentazione del libro di Wu Ming 2 e Antar Mohamed “Timira romanzo meticcio” (edizioni Einaudi)
Ne discutono con gli autori Giuliana Benvenuti, docente di Letteratura Italiana Contemporanea all’Università di Bologna e Fulvio Pezzarossa, docente di Sociologia della Letteratura all’ Università di Bologna.

Sabato 16 giugno alle 11,30
in libreria
aperitivo presentazione in occasione dell’uscita del libro di Alexander Maurizi “Bello di papà” (edizioni Cento Autori).

Martedì 12 giugno alle 21
allo spazio Arci della festa de l’Unita’ di Villa Torchi , in via Colombarola a Bologna (autobus 27/A)
Orianna Mezzetti presenta Clara Sereni e il suo nuovo libro “Una storia chiusa” (edizioni Rizzoli).
Ne parleranno con l’autrice Giancarla Codrignani, giornalista e politologa, e Anna Folli, italianista dell’Universita’ di Ferrara.
La serata e’ organizzata da Arci e dalla Conferenza delle donne PD del Navile.

Ci sono luoghi dove i ricordi di più persone si intrecciano, senza riuscire a diventare memoria condivisa. Giovanna, magistrata a rischio costretta a vivere sotto copertura benché ormai fuori dai ranghi, cerca in una casa di riposo qualcosa che sarà pena o sollievo, dipenderà anche dalle sue scelte. I suoi compagni di viaggio si conoscono fra di loro più per le malattie di cui soffrono che per nome, e condividerne la quotidiana fatica a sopravvivere, costantemente avvelenata dal rancore per le promesse non mantenute dalla vita, impegna Giovanna in una lotta vischiosa con se stessa. La grande Storia ha attraversato la piccola esistenza di ciascuno, imprimendovi cicatrici incancellabili: c’è Olga, che celebra accendendo candele le stragi di Stato; Virginia, che tutti chiamano Vandaosiris; e poi Quintina con la sua religiosità rabbiosa, l’ex partigiano Carlo, Dante che ostinatamente crede nei valori della Costituzione, e Federico, che per il segreto di cui si fa scudo rischia di trasformarsi, nei pensieri di ognuno, in capro espiatorio. Però sarà proprio Federico, per un malanno misterioso, a costituirsi per tutti in occasione di ripensamento, in opportunità di pacificazione nei confronti di se stessi e degli altri, in possibilità di percepirsi non come sommatoria di insofferenze e sospetti individuali ma come comunità. Un romanzo che ci racconta da dove veniamo e traccia un ritratto non rassegnato del presente: un’Italia fragile, invecchiata che non rinuncia in un impegno verso il futuro.

La nostra libreria si occupa del bookshop.

Mercoledì 13 giugno alle 21
alla biblioteca Casa di Khaoula in via di Corticella 104 a Bologna
presentazione del libro di Wu Ming 2 e Antar Mohamed “Timira romanzo meticcio” (edizioni Einaudi)
Ne discutono con gli autori Giuliana Benvenuti, docente di Letteratura Italiana Contemporanea all’Università di Bologna e Fulvio Pezzarossa, docente di Sociologia della Letteratura all’ Università di Bologna.

In un capolavoro del cinema del neorealismo, “Riso amaro” di Giuseppe De Santis, compare una strana mondina nera. Il suo nome è Isabella Marincola, ma in Somalia si fa chiamare Timira. Donna appassionata e libera, nata nel 1925 a Mogadiscio, è una figura nascosta e leggendaria, uno scrigno di storie intrecciate, tra Europa e Africa, che questo libro per la prima volta disseppellisce. Timira è un romanzo meticcio che mescola memoria, documenti d’archivio e invenzione narrativa. Scritto da un cantastorie italiano dal nome cinese, insieme a un’attrice italosomala ottantacinquenne e a un esule somalo con quattro lauree e due cittadinanze. Per interrogare, attraverso l’epopea del passato, un tempo che ci vede naufraghi, sulla sponda di un approdo in fiamme.
Questo tempo dove ci salveremo insieme, o non si salverà nessuno.

La nostra libreria si occupa del bookshop.

Sabato 16 giugno alle 11,30
in libreria
aperitivo presentazione in occasione dell’uscita del libro di Alexander Maurizi “Bello di papà” (edizioni Cento Autori).

L’autore ne parlerà con Anna Magli.

Prendete un ragazzo sui trent’anni. Un tipo tranquillo, che conduce una vita regolare, senza troppi alti nè bassi. Lavoro, amore, amici, qualche uscita la sera, Niente di eccessivo, insomma. Nessuna follia. Quand’ecco che nove mesi dopo una “seratina allegra” nella sua vita fa irruzione un cosino buffo, piccolo, sdentato, a tratti pure simpatico. Se non fosse che ha gli orari di un gufo, strilla come un macaco e va di corpo come un elefante. In men che non si dica accade così che quel giovane di belle speranze, con lo sguardo vispo e il sorriso guascone, viene trasformato in una macchina da pannolini, un automa dello scaldapappa, un profeta del paracapezzolo. Fin qui nulla di speciale, direte. E’ capitato a tutti. Vero! Ma quello gnomo ha un segreto: è un grande Maestro Zen. Un maestro talmente grande che stargli accanto nei suoi primi dodici mesi è come seguire un corso intensivo di meditazione in Himalaya. Solo che al posto del guru serafico con la barba lunga, ce n’è uno senza denti che strilla tutto il giorno come un pazzo. Sorprendente, ironico, a tratti irriverente, questo libro riesce a coniugare filosofia Zen e racconto autobiografico, la profonda leggerezza del diventare padre con la leggera profondità della sapienza orientale.

Alexander Maurizi è nato a Perugia il 5 settembre 1973 da padre marchigiano e madre newyorkese doc.
Laureato in Scienze Politiche presso l’Università degli Studi di Perugia, è autore di numerosi articoli e traduzioni. Giovanissimo, ha conosciuto sua moglie Beatrice in una palestra di karate. Dalla loro imperitura unione è nato, nel 2007, Matteo, il “Maestro Zen” protagonista del romanzo.

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