anche a Trame con la 50esima Fiera del libro per ragazzi

C’era una volta tanti tanti anni fa una bambina piccola che amava leggere.
E a Bologna c’era una Fiera nuova e bellissima dove i libri la facevano da padrone…
Una volta all’anno la zia maestra portava lì la bambina, e la lettura è diventata una passione fatale anche a causa di quelle bellissime visite.

La Fiera del Libro per ragazzi di Bologna, nel settore una delle maggiori del mondo, è giunta alla sua 50esima edizione (il che la dice lunga sull’attuale età della bambina…) e la festeggia anche nella città con una miriade di incontri.
Alcuni aperitivi anche a Trame, all’insolito orario delle 18,30 per aspettare anche gli addetti ai lavori che torneranno dalla Fiera pieni di suggestioni.

Vi aspettiamo.

Quelle di Trame.

PS a Pasqua chiudiamo domenica 31 marzo e lunedì 1° aprile. Buona pausa a chi la può fare.

Lunedì 25 marzo ore 18,30
aperitivo con le poesie per bambini di Roberta Lipparini “C’è un posto accanto a me” (edizioni Mondadori).
Introdurrà l’incontro Janna Carioli.
Come in un giardino colorato, i bambini si incontrano sui banchi di scuola e crescono ognuno con le proprie diversità.

Martedì 26 marzo alle 18,30
presentazione aperitivo del libro di Cristina Falcon e Marina Marcolin “Lettere fra i lacci, quando la lettura diventa speranza”
(edizioni Kalandraka)
Una storia declinata al femminile per parlare di educazione e di povertà. Saranno visibili le tavole originali.

Mercoledì 27 marzo alle 18,30
presentazione aperitivo del libro “Cattive ragazze. 15 storie di donne audaci e creative” di Assia Petricelli e Sergio Riccardi (Sinnos editrice, 2013)
Una graphic novel per ragazze e ragazzi (ma non solo) dedicata a 15 biografie eccellenti: scrittrici, condottiere, scienziate, attiviste, filosofe, cantanti, pittrici.

Inoltre prosegue
la mostra delle illustrazioni di Marta Iorio da “Cicale il passato a colori” (edizioni Topipittori).
La mostra resterà visibile fino al 4 aprile nei consueti orari della libreria

Lunedì 25 marzo ore 18,30
aperitivo con le poesie per bambini di Roberta Lipparini
“C’è un posto accanto a me” (edizioni Mondadori)
Introdurrà l’incontro Janna Carioli.

Come in un giardino colorato, i bambini si incontrano sui banchi di scuola e crescono ognuno con le proprie diversità. Le loro parole raccontano gioie, stupori, felicità; i loro silenzi talvolta nascondo ombre e tristezza. Parole lievi e rime giocose colgono le sfumature e le offrono al lettore. La lingua dei bambini, fragile e indecifrabile allo stesso tempo, assume un aspetto nuovo, in cui ogni silenzio può diventare un suono e ogni ombra può diventare una luce. Le infinite diversità si compongono in un mosaico che racconta la ricchezza e la bellezza dell’essere “semplicemente” bambini.

Roberta Lipparini è nata e vive a Bologna.
Frequenta i bambini come pratica quotidiana e li conosce bene, visto che lavora in un teatro per ragazzi.
Pratica yoga ed è interessata alla psicoanalisi. E’ miope come una talpa e smemorata come un colapasta. Accanita lettrice di romanzi è appassionata di cinema, musica e serie televisive americane.
Da sempre scrive poesie per adulti e filastrocche per bambini.
Se si esclude “Biancastrocche”, da lei pubblicato in un’unica copia e regalato alla figlia, “C’è un posto accanto a me” è il suo primo libro di poesie per ragazzi.

Janna Carioli vive a Bologna. E’ giornalista, autrice di teatro e trasmissioni televisive fra le quali “Melevisione”. Scrive libri per ragazzi. Le sue opere di narrativa e di poesia sono state più volte inserite nella selezione di letteratura internazionale per ragazzi “The White Ravens” fra i 250 libri migliori al mondo di ogni anno. Fino ad oggi ha scritto una quarantina di libri. Pubblica con diversi editori: Mondadori, Giunti, Fatatrac, Lapis, Sinnos.

Martedì 26 marzo alle 18,30
presentazione aperitivo del libro di Cristina Falcon e Marina Marcolin “Lettere fra i lacci, quando la lettura diventa speranza” (edizioni Kalandraka)

Una storia declinata al femminile per parlare di educazione e di povertà.

In “Lettere fra i lacci” Cristina Falcón descrive l’ esperienza di una famiglia numerosa nella quale la sorella più grande e la nonna si occupano delle faccende domestiche perché la mamma è tutti i giorni in paese a lavorare. La domenica la mamma resta a casa, è un giorno di affetto e di gioia come il lunedì mattina, giorno in cui la mamma accompagna i figli più grandi a scuola. Questa stessa gioia Flor la riscopre nei libri, il momento della scoperta del libro diviene quasi sacrale, come le ore passate con la mamma. E le lettere sono un passaporto per mondi nuovi, pieni di rivelazioni, la conoscenza una chiave per vivere e superare le paure.

C’è una continuità, rappresentata simbolicamente dalle lettere stesse che Marina Marcolin disegna in ogni pagina. L’incontro materno/filiale pieno di amore, le sensazioni contrapposte di gioie e dispiaceri nel contesto scolastico, e la precoce maturità dei bambini in tempi di difficoltà materiali, ma non affettive, contrassegnano questo racconto commovente e sentimentale.
Un albo evocativo, che sa di infanzia e memoria, come con forza trasmettono le delicate e intime illustrazioni di Marina Marcolin, che hanno le sfumature ocra dei ricordi.

La pubblicazione dell’albo edito da Kalandraka nella collana Libri per Sognare, è stato l’incontro tra piu’ sensibilità che si sono riconosciute. C’e’ una fluidità tra immagine e testo in questo albo toccante e intimo che sembra parlarci anche di questo. Infatti, alla fiera di Bologna 2010 la scrittrice Cristina Falcón scoprì l’albo “Viola non è rossa”(Kite 2008), illustrato da Marina Marcolin, e sognò di poterle offrire un suo testo. Un anno più tardi, allo stand della casa editrice Kalandraka nella stessa manifestazione, Marina ascoltava dalla voce dell’autrice la storia di Lettere fra i lacci e ne rimaneva colpita. Il gioco era fatto.

La casa editrice Kalandraka nasce il 2 aprile 1998, giornata Internazionale del Libro per Ragazzi, a Pontevedra, Galizia. Presto è presente su tutto il territorio spagnolo e in vari paesi di lingua latina. L’interesse sempre maggiore da parte del pubblico porta Lola Barcelò in Italia nel 2008 come rappresentante di Kalandraka. A Firenze nasce la sede italiana della casa editrice.
Il progetto editoriale di Kalandraka è quello di dare una nuova dimensione all’albo illustrato per i primi lettori: opere originali, adattamenti di racconti tradizionali e fiabe classiche per diffondere il lavoro creativo e artistico degli autori e illustratori contemporanei e avvicinarlo ai lettori di qualunque età. La collana principale di Kalandaraka, Libri per Sognare, è anche il motto della casa editrice. I libri sono l’alimento dell’immaginazione, contribuiscono a stimolare l’ingegno e la curiosità del bambino oltreché educare da un punto di vista affettivo ed estetico. Le parole chiave in ogni situazione sono sempre “dormire, sognare, svegliarsi”, come dice Lola Barcelò, che ritiene fondamentale il costante contatto con il territorio e gli operatori che lavorano direttamente col mondo dell’infanzia.
La sfida è quella di continuare a pubblicare libri che seducano senza rinunciare alla ricerca e alla varietà espressiva e tematica.
Nel 2012 è stato conferito a Kalandraka il titolo di Miglior Progetto Editoriale Culturale Nazionale da parte del governo spagnolo.

Mercoledì 27 marzo alle 18,30
presentazione aperitivo del libro “Cattive ragazze. 15 storie di donne audaci e creative” di Assia Petricelli e Sergio Riccardi (Sinnos editrice, 2013)

Una graphic novel per ragazze e ragazzi (ma non solo) dedicata a 15 biografie eccellenti: scrittrici, condottiere, scienziate, attiviste, filosofe, cantanti, pittrici. Autonome, coraggiose, anticonformiste: più o meno note, sono donne che hanno a modo loro cambiato la storia.
“Cattive ragazze” è inoltre la prima graphic novel realizzata con la font ad alta leggibilità “Leggimi!” di Sinnos, adatta anche a chi ha difficoltà di lettura come la dislessia.

Assia Petricelli è autrice di documentari e prodotti audiovisivi di edutainment per ragazzi e adulti. Appassionata di ogni forma di narrazione per immagini, ha iniziato a scrivere sceneggiature di fumetti per riviste cartacee e per il web.

Sergio Riccardi, dopo esperienze come scenografo per il cinema e la televisione, lavora come character designer, animatore e storyboard artist. Allo stesso tempo illustra libri per bambini e fumetti brevi.

“La Sinnos è nata in un carcere, nel 1990, un luogo rimosso, dimenticato, oggi drammaticamente sovraffollato, dove spesso si arriva per ignoranza. Forse è anche per questo che crediamo tenacemente nei libri e nella lettura. E per queste motivazioni/spinte che sono all’origine della nostra storia abbiamo dato vita a due progetti di promozione alla lettura: Le biblioteche di Antonio e I libri? Spediamoli a scuola! Fin dagli inizi, con la storica collana I Mappamondi, che ha reso protagonisti i primi immigrati arrivati nel nostro paese (era il 1990), attraverso le loro storie di vita narrate in doppia lingua ai bambini italiani e stranieri che cominciavano a sedere agli stessi banchi di scuola. Ora quei bambini sono diventati adulti, che qui lavorano e studiano. Ma ancora oggi, per fortuna, il mondo è presente nelle nostre classi, una ricchezza che forse potremmo sfruttare meglio: molti di questi bambini e ragazzi sono nati qui, sono nostri cittadini e saranno anche loro il nostro futuro. Negli anni, si sono aggiunte altre collane: tanti libri che lasciano segni, aggiungono senso, significato, immaginazione, punti di vista diversi. Per dare gambe forti al nostro futuro. Perché se il futuro sono i nostri ragazzi sta a noi adulti offrir loro tutti gli strumenti affinché possano crescere sapienti, capaci di pensare e immaginare, con menti libere”.

Inoltre prosegue
la mostra delle illustrazioni di Marta Iorio da “Cicale il passato a colori” (edizioni Topipittori).
La mostra resterà visibile fino al 5 aprile nei consueti orari della libreria

Marta si sente una cicala. Le piacciono l’odore del mare, le strade assolate, i suoi strani parenti napoletani, buttare le cose giù dal balcone, fantasticare. Vive in una famiglia che cambia spesso città e abitudini. Ha un papà che la incoraggia a muoversi, esplorare e una mamma allegra e indipendente con tante amiche che raccontano cose straordinarie. Ma questa grande libertà si scontra con il dovere di tutti i bambini: la scuola. Quella è una favola di cui Marta non vuole fare parte. Così si ribella, si ammala, si dispera. Ma a poco a poco, crescendo, Marta capisce che a volte gli ostacoli «sono indizi per intraprendere un’altra strada…» E che «la strada adatta a costruire la propria forma, il proprio modo d’essere, è lunga e ricca di tentativi…» La si riconosce con gioia quando si prova un senso di appartenenza. Per Marta, a volte, è anche solo quel semplice, familiare rumore di cicale.

Creata a Milano, nella primavera del 2004, da Paolo Canton e Giovanna Zoboli, Topipittori è una casa editrice specializzata in libri illustrati per bambini e ragazzi. Topipittori nasce da un interesse comune verso i libri, intesi come strumenti di conoscenza, gioco, educazione intellettuale, emotiva ed estetica. In questo senso, il libro illustrato si rivela uno strumento fondamentale per impostare un rapporto non passivo con il sapere, il pensiero, i sentimenti, e un medium eccezionale per sviluppare e formare l’abilità di decodificare la realtà attraverso i simboli umani dell’arte, della comunicazione, della cultura. La capacità di leggere e comprendere i simboli, e di esprimersi attraverso essi, è, infatti, una competenza cruciale nel nostro tempo, che sempre più dovrebbe essere praticata e raffinata, per arricchire la vita dei singoli, ma soprattutto per crescere nel senso più autentico del termine, in vista di un’autonomia piena, responsabile e matura.

dal 15 al 20 marzo con Trame

In un clima più incerto che mai eccoci a proporvi un sacco di storie.
Un breve sunto poi le descrizioni dei vari incontri.
Vi aspettiamo.

Quelle di Trame.

Venerdì 15 marzo alle 18 in libreria
presentazione aperitivo del libro di Filippo Fornari “La Signora degli Inferi” (Todaro Editore).
L’autore ne parlerà con Maurizio Matrone.

Sabato 16 marzo alle 11,30 in libreria
presentazione aperitivo del libro di Antonella Zecchi “Raccontami di te” (edizioni Sovera).
L’autrice ne parlerà con Grazia Fraccon.

Martedì 19 marzo alle 18 in libreria
presentazione aperitivo del libro di Simona Baldelli “Evelina e le fate” (edizioni Giunti).
L’autrice ne parlerà con Licia Navarrini.

Mercoledì 20 marzo alle 18 in libreria
presentazione aperitivo del libro “Atti mancati” (Voland edizioni), romanzo d’esordio di Matteo Marchesini.
Sarà presente l’autore e ne parlerà con Guido Armellini.

Mercoledì 20 marzo alle 21
al Circolo Arci Brecht in via Bentini 20 (Autobus 27 A) a Bologna
presentazione del libro di Enzo Ciconte “Politici e malandrini” (edizioni Rubbettino). Sarà presente l’autore.

Venerdì 15 marzo alle 18 in libreria
presentazione aperitivo del libro di Filippo Fornari “La Signora degli Inferi” (Todaro Editore).
L’autore ne parlerà con Maurizio Matrone.

Roma. Augusto Maria Orsini, numismatico e bibliofilo, viene trovato ucciso con due monete antiche in bocca. Tutto lascia supporre si tratti di un giro di “falsi” finito male. Ma quando il rituale si ripete in altre città europee il maggiore Marco Visconti, contro il parere dei suoi superiori, comincia a seguire una nuova pista, aiutato da Lavinia Alibrandi, una bella esperta in monetazione antica, e da un professore di Storia delle Religioni in pensione.
Un romanzo avvincente che vi porterà nel ventre di Roma e vi svelerà i segreti di miti ormai dimenticati ma ricchi di fascino e un mondo poco conosciuto ai più: il collezionismo di antiche monete.

Investigazione e azione sono gli ingredienti principali del cocktail esplosivo di questo romanzo d’esordio. “La Signora degli Inferi” è un thriller che coniuga l’aristocrazia “nera” romana con gli antichi culti misterici, la ricerca archeologica con la numismatica, con un intreccio che si sviluppa con ritmo incalzante, tra continui colpi di scena.

“La fanciulla dallo sguardo ceruleo fissava senza vederlo l’uomo che giaceva ai suoi piedi, il cui sangue gocciolava lento dagli occhi trafitti. L’ultimo dei suoi infiniti amanti, che per un istante si era illuso di possederla, si era smarrito per sempre nel suo sorriso immutabile. Un altro mortale pagava con la vita il suo amore, dopo averla a lungo desiderata e troppo brevemente accarezzata.
Nell’altra metà della notte la civetta lanciava il suo grido alla luna.”

Filippo Fornari, chimico, piacentino ritornato alle sue colline dopo molti anni di esilio a Milano, si occupa di marketing di sistemi di diagnostica molecolare. In precedenza ha fatto l’istruttore di vela, il ricercatore, il manager e l’imprenditore nel settore biomedico.
È sposato e ha una figlia tredicenne, grazie alla quale può guardare al mondo d’oggi attraverso lo sguardo di un adolescente.

Maurizio Matrone, quarantasei anni, scrittore, consulente per la formazione sui temi della narrativa aziendale, ex poliziotto.
Il suo ultimo romanzo è “Piazza dell’Unità” (Marcos y Marcos).

Sabato 16 marzo alle 11,30 in libreria
presentazione aperitivo del libro di Antonella Zecchi “Raccontami di te” (edizioni Sovera).
L’autrice ne parlerà con Grazia Fraccon.

Aurora e Max si incontrano di nuovo dopo trent’anni e ritrovano dietro un velo di tempo imponderabile, come da ragazzi, un’antica forza invisibile che li rimette in comunicazione nell’anima e nel corpo, dando vita a un inaspettato e commovente epilogo.
“Guardo Max e lo trovo bello come allora, forse di più, di una bellezza amplificata dall’esperienza, dagli anni. Mi sono sempre chiesta come gli uomini non vedano tale maggiorazione nei solchi e nelle rughe delle donne”.
Una voce narrante ci conduce all’interno di una storia d’amore avvincente, che ingloba altre profonde e tragiche storie d’amori violati e perduti. Storie di ordinaria ignoranza, solitudine e disincanto; di follia e traditi amori. L’autrice raccoglie una vicenda realmente vissuta e la trasforma in momenti di delicata poesia, tratteggiando personaggi comuni e straordinari che sfiorano la vita di ciascuno di noi.

Antonella Zecchi vive e lavora a Modena.
Counsellor di professione si interessa da anni al tema del sostegno alla maternità e del dopoparto.
Pubblica nel 2012 con Sovera Edizioni “Raccontami di te”. Nasce fra l’autrice e Grazia Fraccon un sodalizio basato su comuni interessi: l’amicizia, la scrittura, i temi relativi al femminile e al disagio psicologico visto in chiave espressivo-poetica.
“Che posso dire di me… amo i fogli che si riempiono di parole; mi oriento nello spazio/tempo attraverso i tratti neri che compongono le frasi. Quando un foglio si annerisce di ghirigori io so che quei segni testimoniano di me; della mia anima. Ogni personaggio che esce da quelle righe è un mio ambasciatore: porta avanti il mio dire nell’ambiente. A chi avrà un interesse ad ascoltare: a leggere; a sentire. Scrivo perché mi è difficile parlare. E ho tante cose da raccontare”.

Grazia Fraccon vive e lavora a Modena nel campo del disagio psichico. Unisce l’amore per la scrittura al grande interesse per la musica ed ai temi legati alla differenza di genere. L’incontro con Antonella Zecchi si fonda sul comune interesse per scrittura, psicologia e temi legati all’identità.

Martedì 19 marzo alle 18 in libreria
presentazione aperitivo del libro di Simona Baldelli “Evelina e le fate” (edizioni Giunti).
L’autrice ne parlerà con Licia Navarrini.

In un piccolo paese della campagna italiana un racconto che annoda i fili della grande storia a quelli magici e colorati della vita di una bambina e del suo mondo fantastico. Tornando al passato per dare un senso al presente.

Evelina e i suoi fratelli sono cresciuti con la guida e la protezione di due fate, quasi due membri della famiglia: la Nera, dai tratti cupi, e la Scèpa, la fata allegra, colorata, con una veste a fiori, che ride sempre.
Nei dintorni del casolare girano i partigiani: il loro capo, il Toscano, ottiene dal padre di Evelina, che con loro simpatizza, del cibo. Evelina e i suoi fratelli Piero e Carla trovano il cadavere di un tedesco ammazzato dai partigiani: la Nera li fa scappare in tempo, e li spinge a nascondersi, pochi attimi prima dell’arrivo dei tedeschi.
In un succedersi incalzante di vicende e colpi di scena, sulle colline attraversate dalla linea gotica alle spalle di Pesaro, in attesa dell’arrivo degli Alleati trascorre l’ultimo anno della seconda guerra mondiale filtrato dallo sguardo magico e speciale dell’infanzia, e travolge tutta la famiglia di Evelina, padre e madre molto malata, i fratelli, e il segreto di una bambina ebrea nascosta sotto una botola dentro la stalla.
Realtà e magia si mescolano e si intrecciano, facendo rivivere il mondo contadino e insieme quello delle fiabe, l’intrico complesso della guerra civile e di quella mondiale, anche attraverso uno stile asciutto che l’autrice sa controllare e arricchire con l’inserimento di elementi dialettali che, se da una parte rendono il racconto più reale, dall’altra sono quasi parole magiche, parole amuleti, filastrocche, che aprono la porta al sogno o alla profezia. E alla comprensione possibile di quello che accade.

Simona Baldelli nasce a Pesaro, là dove le Marche sfumano nella Romagna. E viceversa.
Sa tirare la sfoglia a mano, impastare piadine, fare passatelli. Questo è il tratto saliente della sua storia, il resto è mera cronologia d’episodi.
Per chi fosse comunque interessato alle quisquilie diremo che ha un diploma d’attrice, esperienze in teatro, radio e cinema. Si occupa anche di regia e drammaturgia.
Ama la parola, (detta, letta, scritta, evocata).
Ha pubblicato racconti per Omero Editore e Ed. Creativity Papers. Un suo testo teatrale, De Tarantula, premio Per Voce Sola 2010, è stato pubblicato da Nerosubianco Edizioni.
“Evelina e le fate” finalista a Premio Italo Calvino 2012, è il suo primo romanzo.

Licia Navarrini si è diplomata alla scuola di teatro di Bologna diretta da Alessandra Galante Garrone (compagna di corso di Simona Baldelli!). Lavora come attrice comica con Edgardo Siroli, nel teatro per ragazzi (Compagnie La Baracca e Accademia Perduta), nel teatro di ricerca (Teatro di Leo de Berardinis), nel teatro classico (Teatro di Viterbo), nell’operetta, nel cinema. In televisione dal 2002 interpreta il personaggio di Balia Bea nella trasmissione ” Melevisione”. È anche autrice di testi teatrali, favole e sceneggiature per fumetti.

Mercoledì 20 marzo alle 18 in libreria
presentazione aperitivo del libro “Atti mancati” (edizioni Voland), romanzo d’esordio di Matteo Marchesini.
Sarà presente l’autore e ne parlerà con Guido Armellini.

“Ho solo scritto, scritto per dovere, aspettando che succedesse qualcosa.”

Nel cuore di Bologna, Marco, intellettuale trentenne diviso tra le incombenze giornalistiche e il tentativo di finire un romanzo, vive in una solitudine cocciuta e il più possibile asettica, fino a quando ricompare Lucia, la ragazza che lo ha lasciato qualche anno prima. Ora Lucia cerca Marco, lo assedia e lo porta in giro per paesi e campagne, a visitare i loro luoghi di un tempo, a ritrovare gli amici vivi e gli amici morti. Tra Bassa e Appennini, tra cliniche e osterie, Lucia, come una fragile ma tenace erinni, costringe Marco a rianalizzare le zone più oscure del loro passato.
“Atti mancati” è una storia d’amore e di suspense. È una parabola sul tempo trascorso ostinatamente a occhi chiusi e su quello vissuto a occhi spalancati. È il referto di una malattia, steso con furore analitico e insieme con uno stile semplice, da presa diretta.

Matteo Marchesini è nato nel 1979 a Castelfranco Emilia e vive a Bologna. Tra le sue pubblicazioni le poesie di “Marcia nuziale” (Scheiwiller 2009), le satire di “Bologna in corsivo. Una città fatta a pezzi” (Pendragon 2010), i saggi letterari di “Soli e civili” (Edizioni dell’Asino 2012). Collabora tra l’altro con la redazione bolognese del “Corriere della Sera”, con Radio Radicale, “Il Foglio” e “Il Sole 24 Ore”.

Guido Armellini ha insegnato italiano e storia a Bologna nella scuola secondaria, didattica della letteratura all’università di Padova, letterature comparate all’università di Verona. Attualmente è direttore dell’università “Primo Levi” di Bologna. Tra le sue pubblicazioni “Come e perché insegnare letteratura” (Zanichelli 1987), “Dalla parte del lettore” (Zanichelli 1989), “Il piacere di aver paura” (La Nuova Italia 1990), “Letteratura letterature” (Zanichelli 2005), “La letteratura in classe” (Unicopli 2008).

Mercoledì 20 marzo alle 21
al Circolo Arci Brecht in via Bentini 20 (Autobus 27 A) a Bologna
presentazione del libro di Enzo Ciconte “Politici e malandrini” (edizioni Rubbettino). Sarà presente l’autore.

Lucrezia Ricchiuti, vice sindaca di Desio, comune ad alto rischio di infiltrazioni della ‘ndrangheta’, porterà la testimonianza della sua lotta per il rispetto della legalità.
La serata e’ condivisa da Arci e Oratorio Giovanile della Parrocchia di San Savino, e condurranno la serata Orianna Mezzetti (Arci) e Raffaella Ferri (Parrocchia).
La nostra libreria collabora con il bookshop.

dal 5 al 13 marzo fra Marocco, Russia e Argentina

Le voci di questa settimana arrivano dal Marocco, dalla Russia, dall’Argentina.
Vi aspettiamo, e aspettiamo con voi tempi atmosferici e sociali di qualità…

Quelle di Trame

Martedì 5 marzo alle 18
all’Alliance Francaise in via de’Marchi a Bologna
presentazione del libro “L’esteta radicale” di Fouad Laroui (tradotto da Cristina Vezzaro) edito da dal Vecchio.

Sabato 9 marzo alle 11,30 in libreria
il gruppo Anobisti Anonimi Bologna incontra Andrea Tarabbia e Bruno Osimo, scrittori e traduttori, autori di nuove traduzioni di scrittori russi del Novecento per la casa editrice Voland.

Lunedì 11 marzo alle 18 in libreria
Alice Keller, scrittrice e attrice, leggerà brani dal libro di Daniela Padoan “Le pazze. Un incontro con le madri di Plaza deMayo” (edizioni Bompiani).
L’incontro fa parte di un percorso condiviso di cui leggerete in calce.

Martedì 5 marzo alle 18
all’Alliance Francaise in via de’Marchi a Bologna
presentazione del libro “L’esteta radicale” di Fouad Laroui (tradotto da Cristina Vezzaro) edito da dal Vecchio.

A Casablanca, al Café de l’Univers, un gruppo di giovani conversa, discute, rumoreggia fra un caffé e l’altro; espone opinioni, fatti, idee. Ogni pretesto è buono – un turista che si è perso, un passante eccentrico – per far scattare una scintilla, una parola che scaturisce in una storia.
Uno racconta di un matrimonio che qualche anno prima, in un piccolo villaggio, si doveva celebrare fra Malika e un giovane professore islamista. Un altro si ricorda di quella partita di calcio che aveva significato la libertà dei calciatori, o di quell’anno in cui l’amministrazione scolastica non riusciva a assegnare un colore al bounni, che pure era il nome di un colore.
Le storie non raccontano solo di un passato recente, i giovani marocchini al bar sono loro stessi una storia, simile a quella dei loro coetanei che hanno lasciato il paese per vivere nelle metropoli d’Europa. Sono ragazzi integrati che studiano e lavorano, eppure Jaafar e Ahmed ( e altre migliaia di ragazzi) stanno colmando una distanza che è ancora un terreno minato, coltivato dall’imprudenza o dall’uso scellerato del linguaggio.
Perché se è vero, come dicono questi ragazzi seduti al bar che “la linguistica non ha mai ucciso nessuno” è pur vero che la convivenza e la pietà passano attraverso la traduzione e la comprensione.
Fouad Laroui, – una biografia che sembra quella di uno dei suoi giovani protagonisti – racconta una varietà sorprendente di storie che pescano dalla cronaca, la morte di Saddam Hussein, il terrore di Al Qaeda, al costume di un Marocco in cui la tradizione e la religione sono molto radicate.
Questo fiorire di storie singolari, costruisce un disegno unico, proprio come i petali compongono la corona del fiore. Il Café de l’Univers (il nome che è un indizio neppure troppo velato) è il punto fermo attorno al quale i racconti partono per violare con semplicità le cornici che li contengono, e tracciare un filo rosso in cui le narrazioni affluiscono per dare corpo e voce al Marocco contemporaneo, ai suoi giovani, alle sue estati afose e certamente alle sue primavere.

Fouad Laroui è un economista e scrittore, nato a Oujda in Marocco. Dopo aver terminato il liceo a Casablanca, ha studiato ingegneria alla prestigiosa École Nationale des Ponts et Chaussées di Parigi.
Ha vissuto e lavorato a Cambridge e New York prima di arrivare ad Amsterdam dove attualmente insegna Econometria e Scienze ambientali. È autore di numerosi romanzi e racconti. Nel 2010 Une année chez les Français è stato candidato al Premio Goncourt. Laroui è anche cronista letterario per il settimanale «Jeune Afrique», la rivista «Economia» e la radio franco-marocchina MEDI1.

La nostra libreria collabora con il bookshop.

Sabato 9 marzo alle 11,30
alla libreria Trame in via Goito 3/C a Bologna
il gruppo Anobisti Anonimi Bologna incontra Andrea Tarabbia e Bruno Osimo, scrittori e traduttori, autori di nuove traduzioni di scrittori russi del Novecento per la casa editrice Voland.

La traduzione come interpretazione di un mondo, come trasposizione di una cultura in maniera accessibile e comprensibile. I lavori presentati in queste nuove traduzioni, “Diavoleide” e “Le avventure di ÄŒičikov”, di Michail Bulgakov e “Racconti di Odessa” di Isaak Babel’, presentano nuove traduzioni, traduzioni d’autore, come si dice. Non semplici traduzioni, quindi, ma trasposizioni, invenzioni di linguaggi e cultura, a volte semplificazioni, a volte ristrutturazioni dei pensieri originari, alla luce di nuove considerazioni sulla cultura novecentesca russa.
Dalla prefazione di “Racconti di Odessa” di Bruno Osimo sappiamo infatti che “questa edizione non è pensata per un pubblico di slavisti. Non c’è nessun rispetto filologico per l’originale, o meglio c’è un’attenzione filologica per la cultura che lo produce talmente morbosa che per tradurla mi sono dovuto prendere una serie di licenze linguistiche…”.
Ed ecco che la lingua contaminata degli ebrei di Odessa, quel misto di yiddish, russo e ucraino (ma anche francese e tedesco), viene trasportata in una sorta di italiano sgrammaticato, tale da riportare nell’orecchio del lettore italiano un suono linguistico caratteristico e riconoscibile.
In Bulgakov la lingua, che è invenzione e mascheramento insieme, necessita di una traduzione altrettanto innovativa e originale, che sappia, per di più, richiamare alla mente il capolavoro “Il Maestro e Margherita”, di cui Diavoleide è molto probabilmente il precedente. E’ dunque necessario saper riprodurre la cavalcata narrativa del grande autore russo con l’uso di onomatopee e di una lingua inventiva e variegata, che Andrea Tarabbia ha saputo riprodurre e riproporre in maniera davvero efficace.

Andrea Tarabbia nato a Saronno nel 1978, russista di formazione, è docente di letteratura comparata presso l’Università di Bergamo. Ha pubblicato i romanzi La calligrafia come arte della guerra (Transeuropa, 2010), Marialuce (Zona, 2011) e Il demone a Beslan (Mondadori, 2011), il saggio Indagine sulle forme possibili (Aracne, 2010) e l’e-book La patria non esiste (Il Saggiatore, 2011). Oltre a scrivere sulla rivista “Il primo amore” pubblica articoli per “Liberazione”, “Gli altri”, “Nazione indiana”.

Bruno Osimo nato a Milano nel 1958, allievo di Peeter Torop, è docente di scienza della traduzione e traduzione dal russo e dall’inglese presso la Fondazione Scuole Civiche di Milano. Si è dedicato allo studio della traduzione a partire da una prospettiva semiotica. Ha pubblicato alcuni saggi sulla traduzione con Hoepli ed è autore di romanzi pubblicati dalla casa editrice Marcos y Marcos.

Anobisti Anonimi Bologna nasce sul web dal social network Anobii, si costituisce a Bologna nel 2009 e cresce nel tempo e nell’attenzione dei suoi aderenti, fino a renderlo un gruppo variegato e originale, formato da persone attente alla lettura e alla cultura.

Attendendo le Madres de Plaza de Mayo…
su proposta della Libreria delle donne e in collaborazione con Libreria delle Moline e Modo Infoshop

Quest’anno, in occasione dell’8 marzo vogliamo ricordare la vicenda di uno straordinario gruppo di donne argentine, le Madri di Plaza de Mayo.
Dopo la dura lotta, negli anni ’70, contro la dittatura argentina che aveva fatto dei loro figli dei desaparecidos, queste Madri che hanno oggi dagli 80 anni in su, continuano a lottare per gli ideali di giustizia sociale e di libertà per cui i loro figli e figlie erano stati fatti scomparire.
La loro memoria di questi avvenimenti è una memoria fertile che ha prodotto in loro e negli altri forza e voglia di lottare. Le Madri hanno aperto a Buenos Aires una libreria, un’università popolare, una radio, una cooperativa di costruzione di abitazioni. Presso la loro sede si è svolto l’anno scorso il primo incontro della Gioventù latino-americana.

Vi invitiamo ai seguenti appuntamenti:

Venerdì 8 marzo alle 18 alla Libreria delle Moline in via delle Moline 3
“La memoria fertile ovvero esercizi di libertà“ incontro con Letizia Bianchi
Letizia Bianchi, Docente di Sociologia della famiglia, Università di Bologna, ha proposto la laurea Honoris causa per Les Madres de Plaza de Mayo, conferita il 17 ottobre 2007 dall’ Ateneo bolognese; ha una lunga, intensa e profonda conoscenza delle Madres, come una forza politica viva, che non riguarda solo il passato, ma comprende e interpreta il presente.

Sabato 9 marzo alle 17,30 alla Libreria delle Donne in via San Felice 16/A
Si racconta l’attualità delle Madres attraverso un video e l’esperienza di Letizia Bianchi che più volte le ha incontrate a Buenos Aires.

Domenica 10 marzo alle ore 19 alla Libreria Modo in via Mascarella 24
Proiezione del video documentario “ Trenta anos de vida venciendo a la muerte”.
Introduce Riccardo Verrocchi

Lunedì 11 marzo alle 18 alla Libreria Trame in via Goito 3/C a Bologna
Alice Keller, scrittrice e attrice, leggerà brani dal libro di Daniela Padoan “Le pazze. Un incontro con le madri di Plaza deMayo” (edizioni Bompiani).

Le Madres saranno mercoledì 13 marzo all’Aula Magna di Santa Cristina in via del Piombo 5 dalle ore 18 alle 20
Alle 20 le saluteremo insieme alla Banda Roncati.