pausa 4 ottobre, dal 5 al 12 Colletta del Libro (con Notte bianca in San Felice venerdì 11), martedì 8 Trash europeo, mercoledì 9 Passadondolo, sabato 12 Questo non è amore

Molti incontri qui in libreria nei giorni della prossima settimana.

E una pausa venerdì 4 ottobre quando la libreria resterà chiusa.

Da sabato 5 a sabato 12 ottobre Trame ha aderito alla Colletta del Libro.
E’ un progetto di promozione della lettura che aiuta, nello stesso tempo, l’istituzione carceraria della nostra città che ha bisogno, per continuare a dare corso alla buona pratica dell’istruzione, di libri e di materiale scolastico.
La Federazione Librai indipendenti di Bologna ha organizzato insieme a Confcommercio Ascom Bologna la prima raccolta per la scuola carceraria Besta della nostra città.
Presso di noi la lista dei titoli richiesti dalla biblioteca della scuola.
Saremo anche in strada, in via San Felice angolo via dell’Abbadia, la sera di venerdì 11 dalle 19 alle 23 con le colleghe della libreria Ubik irnerio.

Ecco le nostre proposte. Prima il sunto poi i racconti.

Vi aspettiamo.
Quelle di Trame.

Martedì 8 ottobre alle 18 in libreria
aperitivo con Ulf Peter Hallberg in occasione dell’uscita del suo libro “Trash europeo” (Iperborea).
L’autore chiacchiererà in inglese col pubblico presente raccontando il suo progetto.

Mercoledì 9 ottobre alle 18 in libreria
presentazione aperitivo del libro di Enrica Caretta “Il Passadondolo, dizionario delle parole ritrovate e adottate” (ADD edizioni).
L’autrice ne parlerà con Cristiana De Santis.

Sabato 12 ottobre alle 11,30 in libreria
presentazione aperitivo del libro “Questo non è amore” (Marsilio edizioni) a cura del blog La 27esima ora.
Ne parleranno Stefania Ulivi e Luisa Pronzato, giornaliste del Corriere della Sera.

Martedì 8 ottobre alle 18 in libreria
aperitivo con Ulf Peter Hallberg in occasione dell’uscita del suo libro “Trash europeo” (Iperborea).
L’autore chiacchiererà in inglese col pubblico presente raccontando il suo progetto.

“Mio padre” – scrive Hallberg – “incorporava gli oggetti nel mondo dei sogni di famiglia, costruiva intricati sistemi, cartelle e cataloghi che richiamavano a una specie di storia universale. Ci elevava alla ricchezza del mondo. Proprio come Strindberg, egli cercava di fabbricare l’oro. E sono ormai convinto che ci sia riuscito.”
Alla morte del padre Ulf, Peter Hallberg si ritrova a vagare per la casa della sua infanzia, ma soprattutto tra le migliaia di cianfrusaglie, cartacce, ritagli di giornale, quadri, litografie, collezionati dal padre nel corso della sua vita. Non c’è niente che abbia anche un vago valore economico, ma quegli oggetti accumulati, schedati, archiviati con cura contengono molto di più: sono l’insegnamento più importante che Ulf abbia lasciato, l’amore per la lentezza e per l’arte, la liberazione attraverso la conoscenza, un atto d’accusa a un mondo che eleva a valori unici il denaro, l’apparenza e il successo. Sopraffatto da un vortice di commozione, il figlio lavora sulla memoria del proprio amato padre. A partire dal vibrante capitolo introduttivo, il libro può essere definito come l’elaborazione di un lutto indicibile, e che tuttavia cerca proprio nel racconto di salvare il ricordo, e di sanare, per quanto possibile, la ferita profonda. Hallberg cerca di raccogliere questa meravigliosa eredità, e il caleidoscopio di storie e personaggi che sgorgano da quella “spazzatura” sono i frammenti del microcosmo che Ulf chiama, senza retorica, cultura europea: i maestri Baudelaire e Benjamin, la Lollobrigida e il neorealismo italiano, Parigi, Greta Garbo, Blade Runner, Musil, lo storico Burckhardt, i pittori Bager e Nemes, Rafael Nadal.

Ulf Peter Hallberg, nato a Malmö e residente a Berlino dal 1983, è uno degli scrittori svedesi dalla prospettiva più europea e cosmopolita. Autore per il teatro e il cinema, si è affermato con un originale tipo di narrazione tra romanzo e saggio.
Iperborea ha pubblicato “Lo sguardo del flâneur” e “Il calcio rubato”.

Mercoledì 9 ottobre alle 18 in libreria
presentazione aperitivo del libro di Enrica Caretta “Il Passadondolo, dizionario delle parole ritrovate e adottate” (ADD edizioni).

L’autrice ne parlerà con Cristiana De Santis.

“Prendete una delle cose meno personali che ci sono – le parole, che sono uguali per tutti, chiuse nel vocabolario – apritela, e dentro ci troverete contenuta, come un tesoro, la vita intera, personalissima di ciascuno di voi”.
Andrea Bajani

Eppure ogni anno, inesorabilmente, alcune parole scompaiono. Cancellate, come se avessero perso il diritto di cittadinanza nel nostro linguaggio. Con “Il Passadondolo” Enrica Caretta, giornalista, è andata a fondo della questione, riprendendo un’idea di Javier Marías e mettendosi sulle tracce delle parole espunte dal Dizionario Devoto-Oli. L’idea: farle adottare da personaggi della cultura, dello spettacolo, della letteratura, da studiosi, filosofi, scienziati, chiedendo loro anche di inventarne una e di rispolverarne un’altra, per darle nuovo vigore. Esercizio di stile, divertissement, questo libro è un omaggio alla lingua italiana in cui si sono cimentati da Andrea Camilleri a Pupi Avati, da Paolo Poli a Emma Dante, Patrizia Valduga, Maurizio Maggiani, Ferruccio de Bortoli, Alessandro Bergonzoni. Lo spirito è quello di un gioco. Il risultato è un libro in cui le parole si trasformano in idee che aprono una finestra sul Paese in cui viviamo e sulla visione del mondo di chi le ha scelte.

Enrica Caretta giornalista, ha incominciato in un quotidiano (la Gazzetta del Popolo di Torino) e a Milano è approdata a Io Donna e poi Marie Claire, dove si occupa di attualità. “Il Passadondolo, dizionario delle parole ritrovate e adottate” è il suo primo libro.

Cristiana De Santis è ricercatrice di Linguistica Italiana all’Università di Bologna. Ha fatto delle parole il centro delle sue riflessioni, collaborando a dizionari grandi e piccoli e scrivendo grammatiche con e senza figure.

Sabato 12 ottobre alle 11,30 in libreria
presentazione aperitivo del libro “Questo non è amore” (Marsilio edizioni) a cura del blog La 27esima ora.
Ne parleranno Stefania Ulivi e Luisa Pronzato, giornaliste del Corriere della Sera.

Dalle autrici del blog del Corriere.it La 27esima ora, un libro-denuncia sugli abusi e le violenze a cui moltissime donne sono sottoposte nel nostro paese. Un’inchiesta di drammatica e bruciante attualità

Donne maltrattate da compagni, fidanzati, mariti, conviventi: perché non denunciano subito? La fatica di convincere sé e gli altri, la “normalità” come sfondo
Sono troppe le donne uccise in Italia dal compagno o ex compagno. Numeri che raccontano un’emergenza nazionale. Anche perché gli omicidi, spesso, sono l’ultimo atto di anni di abusi, vessazioni, maltrattamenti. Storie quotidiane, ci insegna la cronaca. Storie che possono capitare a chiunque. Attraverso il racconto di ogni protagonista, i fatti, le emozioni, le botte, si svelano le cause scatenanti e le dinamiche di coppia. Episodi ripetuti di maltrattamenti alternati a “pentimenti” del partner. E la tragedia sempre in agguato. Tutto questo avviene nella “normalità” e nella convinzione che la violenza riguardi altri. Ma a un certo momento accade “qualcosa” per cui le donne capiscono che così non può continuare. Che cosa? Ogni storia ha una sua “chiave” che la tiene inchiodata alla violenza e una che la porta a non voler più subire. Qualche volta quel maledetto meccanismo si rompe prima che sia troppo tardi. Le protagoniste, raccontandosi, affrontano quella violenza subdola che colpisce le donne nel momento in cui dicono “no”, sottraendosi ai ruoli imposti da qualcosa che è nato come amore. Ma che non lo è più. Violenza fisica e anche psicologica che attraversa le classi sociali e spesso coinvolge i figli.

Rispondi