NEWSLETTER DAL 12 AL 16 APRILE

Passata su Bologna la gioiosa tempesta della Fiera del Libro per Ragazzi siamo pronte per una nuova settimana turbinosa.
Qui e altrove, romanzi, antologie, noir, poesia e una nuova mostra…
Il sunto poi le varie schede degli incontri.
Vi aspettiamo.

Trame.

Martedì 12 aprile alle 18 in libreria
presentazione aperitivo del libro di Luca Russo “Il rancore non dimentica” (Maglio), finalista al Premio Letterario “Casa Sanremo Writers 2016″.
L’autore ne parlerà con Stefano Bonazzi e con Paolo Panzacchi.

Mercoledì 13 aprile alle 18 in libreria
presentazione aperitivo del libro di Gabriella Pirazzini “Minuetto” (Giraldi).
L’autrice ne parlerà con la giornalista Isa Grassano.

Giovedì 14 aprile alle 18
al Banco 32 presso il Mercato delle erbe con ingresso su via San Gervasio 3/A a Bologna
“Le donne che fecero l’impresa” (Edizioni del Loggione srl)
12 autrici per l’antologia “Le donne che fecero l’Impresa nessun pensiero è mai troppo grande” che inaugura la Collana “Agrodolce il sapore della vita” delle Edizioni del Loggione srl.

Sempre giovedì 14 aprile alle 18
presso lo Spazio Cubo Unipol in piazza Vieira de Mello 3 a Bologna
incontro con Carlo Lucarelli e Giampiero Rigosi.

Venerdì 15 aprile alle 18 in libreria
presentazione aperitivo del libro di Valerio Valentini “Evoluzioni” (Rogas edizioni).
L’autore ne parlerà con Gianluca Morozzi.

Sabato 16 aprile alle 12 in libreria
PAESAGGI DI POESIA 2016 – SETTIMA EDIZIONE
A cura di Sergio Rotino e Luciano Mazziotta
Elio Talon “Che dei sogni che resta” (Kammer Edizion).

Sempre sabato 16 aprile ma alle 18 in libreria
inaugurazione della mostra di Roberta Zucchini “Esther e le altre”.

Martedì 12 aprile alle 18 in libreria
presentazione aperitivo del libro di Luca Russo “Il rancore non dimentica” (Maglio), finalista al Premio Letterario “Casa Sanremo Writers 2016″.
L’autore ne parlerà con Stefano Bonazzi e con Paolo Panzacchi.

Aeroporto Marconi, Bologna. Roberto Tassi, giovane e aitante promoter pubblicitario, si ritrova una banconota da 10 euro con il nome e cognome di una sua vecchia fiamma. Incuriosito dalla coincidenza prova a telefonare alla ragazza, Rebecca Arlotti, con la speranza di un appuntamento, che non avrà mai luogo.
Una serie di vittime, il cui destino è profeticamente marchiato su banconote da 10 euro, lasciano intendere all’ispettore di polizia, Davide Quarto, un modus operandi di un unico killer, che nel bolognese sta causando una lunga scia di morte.
Ben presto la catena di omicidi diventa anche un’aperta sfida all’intero corpo di polizia, incapace di porre un freno alla carneficina e di risalire all’identità dell’assassino.
In una serrata corsa contro il tempo, Davide Quarto tenterà di salvare più vite possibili, scontrandosi con il suo passato e un rancore che non dimentica.

Luca Russo è nato a Bologna il 4 giugno 1979. Vive tra Bologna e Roma dove attualmente svolge la professione di bancario. Da sempre coltiva la passione per la lettura e la scrittura. Ha già nel “cassetto” un altro romanzo inedito e un ulteriore testo è in fase di stesura. Il rancore non dimentica è il suo thriller d’esordio.
Stefano Bonazzi, nato nel 1983 a Ferrara, di professione webmaster e grafico pubblicitario, da oltre dieci anni realizza composizioni e fotografie ispirate al mondo dell’arte pop-surrealista. Le sue opere sono state esposte, oltre che in Italia, a Londra, Miami, Seul, Monaco. Come scrittore, ha esordito nel 2011 con il racconto Stazioni di posta, scelto da Gianluca Morozzi per l’antologia Auto Grill (Jar Edizioni), a cui sono seguiti Morsi, contenuto nel volume Il voltatore di pagine (Mobydick editore), Primo amore in Bologna violenta (Felici editore) e il racconto breve Nero, apparso nel numero 7 della rivista digitale letteraria «e-mood». A marzo 2014 è stato pubblicato il suo primo romanzo “A bocca chiusa” per Newton Compton Editori, definito da Gian Paolo Serino su «Satisfiction» come “l’opera ammirevole di un genio”.
Il suo sito è: www.stefanobonazzi.it.

Paolo Panzacchi è nato a Sassuolo (Modena) nel 1984. Risiede a Ferrara dove lavora e vive con la sua famiglia. Nel 2014 è stato pubblicato il suo romanzo d’esordio Dreamin’ vicious (Edizioni Kolibris, Ferrara). Cura il blog “L’ultima Stazione del mio treno” e collabora con la Redazione del sito www.1000cuorirossoblu.it dedicato al Bologna Football Club 1909 e allo sport bolognese per il quale tiene la rubrica “Umarells RossoBlu”. Nel 2015 è uscito con “L’ultima intervista” (Maglio Editore) e con il racconto “sedici minuti” nell’antologia “Denti” curata da Gianluca Morozzi e Canto 31, edita da Fernandel.
Il suo sito è www.paolopanzacchi.it.

Mercoledì 13 aprile alle 18 in libreria
presentazione aperitivo del libro di Gabriella Pirazzini “Minuetto” (Giraldi).
L’autrice ne parlerà con la giornalista Isa Grassano.

Una raccolta di racconti dal ritmo incalzante e spezzettato come i piccoli passi caratteristici del minuetto.

Un romanzo breve (Sospetto) seguito da racconti brevi, dai titoli rigorosamente terminanti in “etta”, “etto”, “etti”, come Verdetto, Diletto, Pancetta, Ricetta, Inetta, Concetto, Duetto, Fretta, Traghetto. Il racconto Sinfonietta chiude la raccolta, ed è la voce della scrittrice a emergere, facendo spiegare a un personaggio la scelta dei titoli, con questo finto suffisso “a garanzia di leggerezza”, non un diminutivo, né un vezzeggiativo, nemmeno un espediente per addolcire le parole, “che nonostante tutto hanno la loro durezza e la loro verità”.
Si ritrovano temi ricorrenti indagati e sviluppati in varie forme e possibilità, con personaggi alla ricerca del momento di verità, di svolta, di presa di coscienza sulla propria vita, e sulle vite degli altri.
Sono racconti che si inseriscono perfettamente nella tradizione letteraria delle short stories, in cui ciò che non viene narrato e che arriva prima o dopo il racconto è spesso più importante della storia stessa.

Gabriella Pirazzini è nata a Imola nel 1955 e dopo una laurea in filosofia, con tesi in psico-linguistica si è dedicata al giornalismo. Figlia d’arte (suo padre era l’inviato sportivo Ezio Pirazzini), si è dedicata a carta stampata, radio e tv. Ha preso parte alla nascita della prima redazione di Imola del Resto del Carlino, poi ha seguito la cronaca ed eventi in diretta per Radio Imola, ed è approdata a Telesanterno dove tuttora lavora. Ha pubblicato la raccolta di poesie “Lamento cosmico” (Edizioni Albatros, 2011) e la raccolta di racconti “Fantasia e così sia, donne attraverso lo specchio” (La Mandragora, 2013).

Giovedì 14 aprile alle 18
al Banco 32 presso il Mercato delle erbe con ingresso su via San Gervasio 3/A a Bologna
12 autrici per l’antologia “Le donne che fecero l’Impresa nessun pensiero è mai troppo grande” che inaugura la Collana “Agrodolce il sapore della vita” delle Edizioni del Loggione srl.
Le autrici sono Fosca Andraghetti, Marta Casarini, Carla Cenacchi Bacchelli, Maria Genovese, Sabrina Leonelli, Lorena Lusetti, Sara Magnoli, Cristina Orlandi, Francesca Panzacchi, Alba Piolanti, Rosalba Scaglioni.
Letture musicate di Debora Pometti e Romano Romani.

Emilia, Romagna, Bologna, quali sono le prime cose che vi vengono in mente sentendo pronunciare queste 3 parole? Università, quindi cultura, eccellenza nel cibo e nell’industria. La nostra è una regione industriale, molti dei marchi che hanno portato e continuano a portare la fama ed il prestigio dell’Italia nel mondo sono nati qui e qui hanno prosperato. E quando si parla di industria, di capitani d’industria, di cavalieri del lavoro, di solito si parla di uomini, che con la loro inventiva e il loro lavoro hanno reso possibile tutto questo. E le donne? Che ruolo hanno avuto le donne nell’industria?
Di loro non si parla mai, come se non fossero esistite, relegate a ruolo di comprimarie, o nell’ombra dei mariti dietro ai quali, come da proverbio, possono trovare la loro grandezza. Sono tante le industrie presenti sul nostro territorio fondate direttamente da donne, o ispirate dalle donne della famiglia, oppure portate avanti e fatte prosperare dalle mogli dopo il decesso dei mariti industriali.
“Le donne che fecero l’impresa”: impresa come società ma anche come duro lavoro per affermarsi in un mondo prettamente maschile.

Sempre giovedì 14 aprile alle 18
presso lo Spazio Cubo Unipol in piazza Vieira de Mello 3 a Bologna
incontro con Carlo Lucarelli e Giampiero Rigosi.

Siamo al sesto appuntamento con I nuovi volti del noir questa volta in compagnia del maestro Carlo Lucarelli e Giampiero Rigosi.
Un excursus sulle mille sfaccettature del noir, partendo dalle loro opere per arrivare a quelle degli scrittori emergenti.
Una collaborazione Alliance Française di Bologna, Cubo-Spazio Cultura, l’Associazione Culturale Luigi Bernardi e Accademia di Belle Arti.

La nostra libreria collabora con il bookshop.

Venerdì 15 aprile alle 18 in libreria
presentazione aperitivo del libro di Valerio Valentini “Evoluzioni” (Rogas edizioni).
L’autore ne parlerà con Gianluca Morozzi.

Cosa hanno in comune una ventola, una festa di compleanno non programmata, una vasca da bagno, un cannibale metà uomo metà scimmia e un grumo di cadaveri? Niente.
Ogni giorno, con orgoglio, qualcuno avvelena al posto nostro l’aria che respiriamo. Un auto complotto malamente celato dall’intreccio dei punti di vista. 13 racconti tra l’horror, il pulp, lo splatter, l’underground, il noir e tanti altri generi, 13 racconti nati da 13 Peroni gran riserva. 13 racconti che mettono a nudo l’animo umano e le sue varie sfaccettature, i sogni segreti e gli istinti repressi. 13 modi di urlare agli abitanti della terra: “Fuori dal mio giardino!”
Ogni racconto è correlato da un’illustrazione originale del fumettista Roberto Cremonese.

Valerio Valentini, classe 1982, vive e lavora a Ladispoli piccola cittadina sul mare della provincia di Roma.
Nel 2004 partecipa con il racconto “La ragazza del telefonino” all’antologia “Le notti di San Lorenzo” (Giulio Perrone Editore).
Nel 2015 pubblica il racconto “La valigia” nell’antologia edita in commemorazione della strage di Bologna “Il nostro due agosto nero” (Antonio Tombolini).
Ha fatto parte del gruppo di narratori “gli Specialisti 2.0″ per il periodico di poesia e letteratura “RivistaUnaSpecie!” di cui ha curato la rubrica “I monologhi della caffeina”.
Collabora attivamente con il sito di racconti brevi Readerforblind.com dove pubblica racconti e cura la sezione “percorsi”
Il suo racconto “La giostra di Palmarola” è nell’antologia “Romani per sempre” (2015, Edizioni della sera).
Attualmente scrive per blog e riviste letterarie e nel tempo libero legge.

Gianluca Morozzi è nato a Bologna nel 1971. Ha esordito nel 2001 con il romanzo “Despero”, edito da Fernandel, e ha raggiunto il successo con “Blackout” (Guanda 2004), dal quale è stato tratto un film per la regia di Rigoberto Castaneda. Tra i suoi numerosi titoli ricordiamo “L’era del porco” (Guanda 2005), “Colui che gli dei vogliono distruggere” (Guanda 2009), “Cicatrici” (Guanda 2010, finalista al premio Scerbanenco), “Chi non muore” (Guanda 2011), “Marlene in the sky” (Gallucci 2013), “Radiomorte” (Guanda 2014), “Lo specchio nero” (Guanda 2015). Il suo ultimo romanzo si intitola “Anche il fuoco ha paura di me” (Fernandel 2015).

PAESAGGI DI POESIA 2016 – SETTIMA EDIZIONE
A cura di Sergio Rotino e Luciano Mazziotta

Sabato 16 aprile alle 12 in libreria
Elio Talon “Che dei sogni che resta” (Kammer Edizion).
Prefazione di Monica Pavani e postfazione di Annamaria Farabbi.
Interviene Loredana Magazzeni.

“Questo volume di testi scelti da Fabio Quinto Polvani, che riunisce poesie provenienti da sette raccolte – Mamagnese me mama, L’omo cokàl – l’uomo gabbiano, Dolsa, Pelle, Sideralia, Nincuramento e Le nuove aurore – a coprire uno spazio temporale di quasi venti anni di creazioni, scandisce i ritmi di una nuova genesi auspicata e trovata nei versi: c’è un tempo di cecità (ma è già trascorso), segue l’attesa della luce (ma è già luce stessa), poi viene la consapevolezza del buio e del tremore che serve (ed è premonizione di morte annunciante nuova vita), e infine è parola che cede e coincide con la luce. La lingua salta il tratto di brillantezza per il timore di opacizzarla, e solo così la coglie pienamente. E si fa ricca, fiorita, quando non esuberante, come se non riuscisse a contenersi nel dire la gratitudine e la meraviglia di fronte all’inestimabile pioggia di grazia che scende verticale andando a placare ogni arsura”. Monica Pavani

Elio Talon è nato a Caorle nel 1970 e vive a Bologna.
Nel 1998 ha pubblicato con le edizioni La Volpe e l’Uva. Del 2002 è la pubblicazione in antologia edita da Crocetti. Nel 2004 è presente in Opere d’Inchiostro, antologia di Rubbettino Editore.
Nel 2006, pubblica Sideralia, raccolta vincitrice del Premio Internazionale di Poesia “Renato Giorgi”, per Le Voci della Luna Edizioni.
È presente in due antologie per i tipi di Lietocolle: Il corpo sottile (2008) e Il segreto delle fragole (2009).
Nel 2010, su ilmiolibro.kataweb.it, si autopubblica le raccolte Dolsa e Nincuramento. Pelle (2006) e Le nuove aurore (2012) sono libri autoprodotti e a tiratura limitata per le Edizioni della Casina.
Oltre alla poesia si dedica alla scultura. Diplomatosi nel 2005 all’Accademia di Belle Arti di Bologna con una tesi dal titolo Il senso del sacro all’origine dell’arte, ha esposto in mostre collettive e personali in Italia e all’estero (www.eliotalon.it).

Sabato 16 aprile alle 18 in libreria
inaugurazione della mostra di Roberta Zucchini “Esther e le altre”.

Cinque pannelli intelati raffiguranti cinque vestiti simili e realizzati in grandezza naturale, con carta crespa e veline colorate, tempera, fili di cotone nero, bitume. Ai cinque abiti sono attribuiti cinque nomi: Dora, Esther, Ariel, Tamar e Hanna, il cui acronimo forma la parola DEATH, sostantivo che fa riferimento e prende spunto da una poesia, il cui brano è l’incipit di questo progetto e il suo commento poetico.

L’abito è uno dei modi per rappresentare la presenza degli assenti.
Rappresenta la perdita, ma è anche la reliquia, la testimonianza tangibile del passato.
La conservazione degli abiti, in ricordo di una persona scomparsa, è una pratica piuttosto consueta e spesso serve ad alimentare la memoria e ad allontanare l’oblio della persona perduta. Questa idea nasce e si sviluppa attorno ad un abito usato, appartenuto ad una bambina sconosciuta e si concretizza, prendendo forma, dalla elaborazione di quel modello.
L’unicità che caratterizza ognuno degli abiti proposti rappresenta l’individualità delle persone, in modo particolare della parte femminile dell’umanità.

Roberta Zucchini è nata a Bologna, Italia, dove vive e lavora.
Accademia di Belle Arti di Bologna, DAMS Arte, Università degli Studi di Bologna

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