NEWSLETTER dal 14 al 19 maggio (e chiusura sabato 12 per Salone del Libro)

Trame chiude venerdì 11 maggio alle 16,30 e riapre lunedì 14 maggio alle 10.
La scusa è una fuga al Salone Internazionale del Libro di Torino.

Al rientro parte una settimana ricchissima di incontri, e un lunedì pomeriggio con apertura speciale per Billy Ramsell, poeta irlandese.
Poi il memoir grafico di Sonia Maria Luce Possentini, la blogger statunitense Jesse Crispin, la presentazione della mostra “Nascita di una nazione”, il gruppo di lettura su Q, e Luigi Lollini con il suo attesissimo romanzo.

Vi aspettiamo…
Siateci!

Trame c’è.

Lunedì 14 maggio alle 18 in libreria
incontro con l’autore irlandese Billy Ramsell e “Il sogno d’inverno dell’architetto” recentemente pubblicato in italiano per le edizioni L’Arcolaio di Forlì.
L’autore dialoga con il suo traduttore, Lorenzo Mari, e con Alberto Masala.

Secondo libro dell’autore, nato a Cork nel 1977, Il sogno d’inverno dell’architetto è già risultato finalista al prestigioso premio nazionale “Irish Times / Poetry Now Award”, confermando l’alta qualità della poesia di Ramsell.
La sua scrittura, infatti, è caratterizzata da un dettato fortemente ritmico (sono frequenti le incursioni jazz, riprendendo un motivo fondamentale della poesia della Beat Generation) e da un vivace immaginario ultra-contemporaneo, dove “l’architetto” del titolo non è soltanto l’architetto del mondo, ma anche un software architect.
Poesia 2.0, dunque, per un autore che si inserisce pienamente nella grandiosa storia della poesia irlandese in lingua inglese degli ultimi decenni (che comprende nomi come Seamus Heaney e Eavan Boland), ma ha anche l’abilità di rinnovare a fondo questa tradizione.

Martedì 15 maggio alle 18 in libreria
Sonia Maria Luce Possentini presenta “La prima cosa fu l’odore del ferro” (Rrose Sélavy editore, 2018).
Ne parlerà con Janna Carioli.

L’autrice ha lavorato per qualche anno in una fonderia, un luogo in cui l’odore del ferro è mescolato talmente tanto con l’aria che subito diventa respiro. Sonia racconta in prima persona quella esperienza, e la nostra meraviglia è di scoprirla anche sensibile scrittrice.
In un posto dove il ferro ti rimane attaccato al corpo come un tatuaggio, lei cerca comunque la bellezza, «scintille di ferro come stelle dentro la polvere». Disegnare è un mezzo per scovarla, quella bellezza.
Sonia ci accompagna, con una scrittura poetica e con immagini tra pittura e graphic novel, attraverso il percorso delle sue giornate, e trasforma quei momenti in uno straordinario racconto, non più privato, ma condiviso.
Otto ore di lavoro, cinque giorni alla settimana, due ore di macchina andata e ritorno nei larghi orizzonti emiliani.
Un giorno arriva un cane. E accade qualcosa di magico.

Dall’introduzione di Maurizio Landini
“Una fonderia non è un luogo lieve o allegro: come dice Sonia Maria Luce Possentini “si nutre di ferro e di corpi di uomini”. Ma la fonderia di cui si parla in questo racconto non è nemmeno un luogo estremo o estraneo alla vita di tutti noi: è una fabbrica come tante altre, solo un po’ più aspra di altre.
La protagonista del libro in quella fabbrica ci entra “per fame e per voglia di capire”.
E in queste motivazioni c’è tutto: perché quasi mai andare a lavorare in fabbrica è una libera scelta, tantomeno si sceglie in quale fabbrica andare e che tipo di lavoro fare.”

Angelo Ferracuti, il manifesto
Molti libri in questi ultimi anni hanno raccontato il lavoro, spesso quello nuovo, quello precario, ma pochissimi la fabbrica, considerata ingiustamente un luogo del passato, una archeologia novecentesca. Ma a rinominare questo luogo, ancora così centrale nel mondo del lavoro contemporaneo, ci pensa un libro coraggioso scritto e disegnato con rigore formale e morale da Sonia Maria Luce Possentini. Un libro fatto di conflitti cromatici e tematici, che miracolosamente mette insieme politica e poesia, condizione di oppressione e liberazione, con un gesto di sovversione creativa capace solo agli artisti, quelli veri.

Walter Fochesato, Andersen
Il libro ci racconta dei tre anni che Possentini ha passato a lavorare in fonderia. In questa opera si realizza un difficile eppur imprescindibile equilibrio: quello fra una rappresentazione vera, quasi brutale e comunque senza fronzoli e una costante nota che non esito a definire lirica e di non comune sensibilità. Un mirabile equilibrio fra parole e illustrazioni, echeggiando i modi della graphic novel.

Sonia Maria Luce Possentini (Canossa (RE) 1965) è laureata in Storia dell’Arte e all’Accademia di Belle Arti di Bologna, è pittrice e illustratrice.
È docente di Illustrazione presso la Scuola Internazionale di Comics di Reggio Emilia e presso l’Università degli Studi di Padova nel Master di letteratura.
Ha ricevuto premi e riconoscimenti in Italia e all’estero, tra cui il Silver Award al concorso Illustration Competition West 49.
Nel 2011 il suo libro Un bambino (Kite) è stato selezionato da IBBY Italia per la mostra di Bratislava.
Nel 2014 ha vinto il Primo Premio Pippi con l’alfabeto dei sentimenti (Fatatrac).
Nel 2014 vince il Premio Città di Bitritto con il libro Noi (Bacchilega), selezionato poi da Ibby per Outstanding Books for Young People with Disabilitie.
Nel 2014 e 2016 è presente nel prestigioso catalogo White Ravens (Germania) con l’Alfabeto dei sentimenti (Janna Cairoli- Fatarac) e il Pinguino senza frac ( Silvio D’Arzo-corsiero editore).
Nel 2015 vince il Premio Rodari, nel 2016 il premio d’illustrazione per la letteratura ragazzi di Cento (FE), nel 2017 il premio Andersen come miglior illustratore.
Il 4 giugno 2018 ritirerà il Premio MAM Maestri d’Arte e di Mestiere, il prestigioso riconoscimento ai mestieri d’Arte conferito dalla Fondazione Cologni e ALMA presso la Triennale di Milano.

Janna Carioli vive felicemente fra Bologna, Roma e l’Isola d’Elba.
Giornalista, autrice di programmi televisivi, cartoni animati, scrive canzoni, testi teatrali e libri per ragazzi.
Insegna sceneggiatura a Bottega Finzioni di Carlo Lucarelli.

Mercoledì 16 maggio la libreria chiude alle 17,30.
E alle 18
in Auditorium Enzo Biagi Biblioteca Salaborsa in piazza Nettuno a Bologna
incontro con Jessa Crispin, blogger e attivista statunitense, che parlerà del libro “Perché non essere femminista. Un manifesto femminista” con Giulia Sudano, associazione Orlando.
L’incontro è realizzato in collaborazione con l’editore SUR.
Bookshop in collaborazione con Trame.

Ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili

Chiedere a un sistema costruito con il preciso scopo di opprimere: «Ehm, per favore, smetteresti di opprimermi?» è assurdo. L’unica azione che ha senso intraprendere è smantellare completamente quel sistema e sostituirlo.
Un pamphlet agguerrito e provocatorio sul femminismo moderno che, recuperando le teorie del femminismo del Novecento, tenta di immaginare nuovi valori e nuove pratiche per costruire un progetto completamente diverso, insieme collettivo e radicale: «una rivoluzione totale in cui alle donne non sia semplicemente permesso di partecipare al mondo come già è, ma in cui siano parte attiva nel riformarlo».

Giovedì 17 maggio alle 17,30
alla Fondazione Federico Zeri in piazzetta Giorgio Morandi 2 a Bologna
Luca Massimo Barbero presenta la mostra “Nascita di una nazione. Tra Guttuso, Fontana e Schifano” Firenze, Palazzo Strozzi | 16 marzo – 22 luglio 2018

Il catalogo, edito da Marsilio, sarà in vendita per l’occasione con uno sconto speciale.
Bookshop a cura di Trame.
Ingresso libero fino a esaurimento posti.

Sabato 19 maggio alle 14,30 in libreria
il gruppo “Letture sul sofà” parla di Q di Luther Blissett edito da Einaudi.

Come sempre il gruppo è aperto, chi volesse partecipare sarà il benvenuto.

Sempre sabato 19 maggio, ma alle 18
Luigi Lollini presenta “La Controfigura” (Alegre).
Ne parlerà con Orsola Mattioli e Francesco Strazzari.

Nel 1988 l’Europa è alla vigilia di sconvolgimenti epocali, ma pochi guardano l’orizzonte e capiscono.
Eduardo forse è tra questi. Lo incontriamo a Bologna, dove rappresenta l’Ungheria a un meeting studentesco internazionale.
Padre magiaro e madre boliviana, Eduardo Rózsa Flores non è il tipico burocrate d’oltrecortina: spigliato poliglotta, anticonformista, scrive poesie e canta a piena voce, ammalia gli interlocutori, li trascina con sé nel fervore dei tempi che stanno per cambiare.
La caduta del Muro di Berlino è vicina. Che farà questo giovane comunista nell’epoca che viene?
Alberto, studente dell’Alma Mater e alter ego dell’autore, trascorre con Eduardo una serata fatidica, che ricorderà per tutta la vita.
Nell’estate del 1989, Alberto incontra di nuovo Eduardo, stavolta a Budapest, durante una vacanza con l’Interrail.
Poi gli anni e la distanza macinano i giorni… I due non si vedranno mai più.
Nel 2009 la notizia appresa per caso: Eduardo Rózsa Flores è stato ucciso a Santa Cruz, in Bolivia. Un cerchio che si chiude male: nato in Bolivia e morto in Bolivia, come l’amato Che Guevara, ma – così sembra – dall’altra parte della barricata: eliminato da forze speciali del governo socialista bolivariano. Era coinvolto, si dice, in un complotto per uccidere il presidente Evo Morales. È vero? Com’è stato possibile?
Cos’era diventato il brillante Eduardo nei vent’anni da Bologna a Santa Cruz?
La domanda si dilata e pulsa nella testa di Alberto, nel frattempo divenuto insegnante, marito, padre.

Luigi Lollini vive a Bologna, dove lavora come insegnante. Ha pubblicato racconti – firmati «Luisa Catanese» – su Carmilla on line, per Manifestolibri e Scuola sarda editrice. Collabora con il Cesp (Centro studi per la scuola pubblica) di Bologna.
Ha scritto sulla poesia e sulla figura intellettuale di Franco Fortini per Quodlibet e Manifestolibri, e per le riviste L’Ospite ingrato, Altreragioni, Lingua e stile, Trasparenze.

Orsola Mattioli è semiologa dell’arte, libraia, e redattrice di Oblomov.

Francesco Strazzari insegna relazioni internazionali presso la Scuola Universitaria Superiore Sant’Anna di Pisa.
Si occupa di conflitti contemporanei, nazionalismo, terrorismo, crimine organizzato.
È autore di diversi saggi fra cui “Notte balcanica. Guerra, crimine, stati falliti alle soglie d’Europa” (2008) e, con Marina Calculli “Terrore sovrano. Stato e jihad nell’era postliberale” (2017).

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