NEWSLETTER dal 13 al 17 novembre (giocando in casa e in trasferta)

Ecco gli appuntamenti in corso per i prossimi giorni.
Parte il festival La violenza illustrata, collaboriamo con il Crash e ospitiamo una infilata di editori combattivi.
Vi aspettiamo, qui e in giro, come sempre.

Con Trame.

Martedì 13 novembre alle 18 in libreria
Nicola Arcangeli presenta “Rimini Graffiti” (Clown Bianco) e ne parla con Gianluca Morozzi.

“Un telefono che squilla di prima mattina non porta bene”. È questo il pensiero che attraversa la mente di Leonard Beck quando si appresta a rispondere alla telefonata con cui la ex moglie Roberta lo avvisa del ritrovamento del cadavere di Antonio Pesaresi, uno sbandato e alcolizzato che negli anni di gioventù era stato il suo migliore amico. Per Leonard, che ora ha sessantatré anni e vive a Milano, inizia un lungo viaggio a ritroso nel tempo, che lo porta a ripercorrere le tappe della sua adolescenza, a partire dalla traumatica separazione dei genitori, che lo costrinse a trasferirsi dalla California alla Rimini del boom turistico degli anni Sessanta. I ricordi di una città che non c’è più si intrecciano a quelli dei primi amori, delle amicizie, delle passioni, della musica. Ma anche a quelli della paura e del dolore. E della morte. Perché a Rimini c’è una storia d’orrore non raccontata. E ora i cani stanno per tornare.

Nicola Arcangeli è nato e vive a Bologna. Nel 2012 ha pubblicato il suo primo romanzo (scritto in collaborazione con Emanuela Tumiatti), “Lo specchio delle sue brame” (Giraldi Editore). Nel 2014 è uscito il suo secondo romanzo “Dove oggi è già domani” seguito nel 2016 dal sequel “Solo il vento lo ascoltava”, editi entrambi da Giraldi Editore, a cui si aggiungono partecipazioni a varie antologie.

Gianluca Morozzi è nato a Bologna nel 1971.
Esordisce per Fernandel con “Despero” (2001), “Luglio, agosto, settembre nero” (2002) e “Dieci cose che ho fatto ma che non posso credere di aver fatto…”(2003), “Accecati dalla luce” (2004), con il disegnatore Squaz, “Pandemonio” (2006), con Paolo Alberti “Le avventure di zio Savoldi ” (2006), poi “L’abisso” (2007) e “Anche il fuoco ha paura di me” (2015), la serie a fumetti “FactorY” (2008-2010), e Confessioni di un povero imbecille, (2016), con il cd audio omonimo del gruppo Gli Avvoltoi.
Con Guanda e/o Tea dal 2004 “Blackout”, e fra gli altri “L’era del porco”, “Colui che gli dei vogliono distruggere”, “Radio Morte”, “Lo specchio nero”.
Nel 2018 “Gli annientatori” (Guanda) e “L’ape regina” (Fernandel).

Mercoledì 14 novembre alle 18 in libreria
Cristina Orlandi presenta “I boschi del tempo” (Damster edizioni 2018).
Ne parla con Ermanno Pavesi, assessore alla cultura del Comune di Monzuno.

Riccardo, pittore di grande talento, vive isolato in un paese dell’Appennino bolognese.
La sua scelta di vita risulta incomprensibile a Margherita, la donna che lo ama da anni e vive in città.
Smettono di frequentarsi, pur avvertendo la mancanza l’uno dell’altra.
Ricordi storici emergeranno dai bosco, dando voce a personaggi del passato.
Sarà rivedendo i percorsi di altre persone che Riccardo riuscirà a far luce sul proprio, facendo emergere un doloroso segreto che in parte ha costituito il motivo della sua decisione di vivere solo.
Riusciranno Riccardo e Margherita a rivedere le proprie scelte al punto da decidere di incontrarsi di nuovo?
La loro storia si intreccia ai ricordi legati ai luoghi, apparentemente aspri e inospitali, ma in realtà ricchi di amore verso le persone.

Cristina Orlandi ha pubblicato diversi racconti in varie antologie, tra cui “Nessuna Più”, curata da Marilù Oliva (Elliot Edizioni, 2012), contro il femminicidio per il Telefono Rosa. Nel 2015 partecipa all’antologia “Donne che fecero l’impresa” (Edizioni del Loggione).
Nel 2016 scrive “Bologna meravigliosa” (Edizioni della Sera), percorso emozionale attraverso luoghi e ricordi della città di Bologna.
Nel 2017 partecipa alle antologie “Brividi a Cena in Appennino” e “Brividi a cena in Valmarecchia”, per Edizioni del Loggione, e sempre con il Loggione nel 2018 all’antologia “Brividi a Cena in territorio Pratese”.
Sempre nel 2018 cura l’antologia “Bolognesi per sempre” (Edizioni della Sera) in cui è anche presente un suo racconto e diventa responsabile editoriale della collana “R come Romance”, la sezione dedicata al “rosa” di Edizioni del Loggione.

Giovedì 15 novembre alle 17,30
presso la Biblioteca di Arte e di Storia di San Giorgio in Poggiale in via Nazario Sauro 20/2 a Bologna
presentazione del volume di Alberto Bradanini “Oltre la Grande Muraglia. Uno sguardo sulla Cina che non ti aspetti” (EGEA).
Interverrà l’autore, già ambasciatore italiano in Cina, e Marina Timoteo, professore ordinario dell’Università di Bologna.
Bookshop a cura di Trame.

La Cina odierna genera allarme, persino paura, ma allo stesso tempo attrae fortemente. Come mai? Forse perché è antica, ma anche la Grecia è antica; forse perché è vasta, ma anche la Russia è vasta; forse perché è popolosa, ma l’India lo è altrettanto; forse perché la Cina è le tre cose insieme, o perché nei riguardi della Cina è viva ancor oggi una sorta di mitologia del mistero, una mitologia del resto in parte giustificata, poiché nell’inconscio occidentale quel paese conserva un’immagine di estraneità e di difficile accesso, quasi si trattasse di una creazione onirica. Eppure oggi più che mai è necessario compiere uno sforzo per comprendere meglio e più a fondo questo gigante che ha saputo conquistarsi un posto di primo piano sulla scena mondiale, coniugando assenza di libertà e vertiginoso sviluppo economico in un modo che non finisce di stupire l’Occidente, ed esercitando sullo scacchiere geopolitico un sapientissimo soft power che, se oggi lo vede misurarsi quasi alla pari con gli Stati Uniti, partner e rivale a un tempo, configura per il futuro scenari inattesi e sorprendenti.
Tra approfondite analisi politiche ed economiche e i ricordi di quanto vissuto in prima persona nelle stanze della diplomazia, Alberto Bradanini, a lungo ambasciatore in Oriente e studioso di cose cinesi, ci guida alla scoperta della Cina che non ci aspettiamo.

Sempre giovedì 15 novembre, ma alle 18, e in libreria
apertura straordinaria in occasione del Festival della Violenza Illustrata 2018
Patrizia Caffiero presenta l’antologia “Incredibili vite nascoste nei libri” (Musicaos editore, 2017).
Ne parlerà con Deborah Casale, della Casa delle Donne per non subire violenza.

Cosa può accadere tra le mura di una casa, allʼinterno di quellʼequilibrio sottile costituito dalla famiglia, dalla convivenza di persone appartenenti a diverse generazioni, con desideri, emozioni e vite totalmente differenti?
Storie di allontanamenti e ricongiungimenti, migrazioni, fughe, viaggi, vite costrette a fare i conti con una violenza cieca, dinanzi a cui si può solo resistere, uscendone stravolti, oppure scappare, in cerca di una redenzione.
Maddi, Zoubida, Nena, Vince, Laura, Ilaria, Sarah, Cloe, il Signore e la Signora Flick, Allegra, Maria, Jacopo, Filippo, sono le “incredibili vite nascoste nei libri”, raccolte in questa antologia.

Patrizia Caffiero, nata e vissuta a Lecce fino al 1996, si è trasferita prima a Ferrara, poi a Bologna e infine ad Anzola dell’Emilia dove ha “trovato” le sue radici, e lavora dal 2006 per il Comune come addetta alla cultura e bibliotecaria. È laureata in Lettere e Filosofia (Università del Salento) con una laurea dal titolo “Pasolini e il Potere. Linee per un’interpretazione storico-politica.”
S’interessa di cinema, teatro, letteratura; i suoi scrittori preferiti sono Maeve Brennan, Truman Capote, Karen Blixen, Jean Stafford, Paul Auster. Ha pubblicato per Miraviglia editore, nel 2007, “Guarda che prima o poi Dio si stancherà di te”; sempre nello stesso anno, per la casa editrice Fernandel, un racconto per l’ antologia “Quote rosa”; nel 2009 un racconto per l’antologia “Fobieril – soluzione MANIAzina” (Jar Edizioni).

Venerdì 16 novembre alle 18 in libreria
Anna Segre presenta i suoi due libri nella collana Lampi delle edizioni Elliot, “100 punti di lesbicità (secondo me)” e “100 punti di ebraicità (secondo me)” e ne parla con Marco Contini, giornalista di La Repubblica.

Il primo libro è il curriculum sentimentale di una lesbica dal 1984 al 2017 in 100 punti: il coming out, i libri, la famiglia.
La narrazione di una vita impiegata a cercare un equilibrio tra il dentro e il fuori, di una sessualità che non appena viene pronunciata diventa politica, di amori difficili e amori lungi, e della necessità di pensare su di sé e argomentarsi per esistere.
Amare e narrare che diventano paradossalmente lottare.

Il secondo offre 100 sfaccettature (almeno 100) di ebraismo laico e dissacrante raccontato da una persona cattolica per gli ebrei, ebrea per i cattolici, medico per gli psicoterapeuti, psicoterapeuta per i medici, non proprio connotata come omosessuale, ma abbastanza lesbica per gli eterosessuali, comunque in equilibrio instabile sulle etichette sociali.
L’ebraismo laico esiste, anche se non ha il manto ieratico dell’ortodossia né la postura orgogliosa di chi ha un solo testo sacro.
100 piccoli gesti, 100 piccoli aspetti etici, 100 minuscoli punti fermi per un’identità apparentemente fragile, ma di fatto liquida, agile e inestirpabile.

Anna Segre è medico, psicoterapeuta e scrittrice. Tra le sue opere ricordiamo “Monologhi di poi” (Manni) e “Lezioni di sesso per donne sentimentali” (Coniglio Editore). Con Elliot ha pubblicato: “Judenrampe. Gli ultimi testimoni” (curato con Gloria Pavoncello), “Biografia di una vita in più di Fatina Sed“ (curato con Fabiana Di Segni), “100 punti di lesbicità (secondo me)” e “100 punti di ebraicità (secondo me)”.

Sabato 17 novembre alle 18 in libreria
per Paesaggi di Poesia, rassegna a cura di Sergio Rotino
presentazione del libro di Vittoriano Masciullo “Dicembre dall’alto” (L’arcolaio 2018).
L’autore ne parla con Daniele Barbieri.

“Dicembre dall’alto” è una ricognizione di eventi e di letture. Un angolo visuale e un modo di guardare lo spazio applicato all’ultimo mese dell’anno, quasi fosse un bilancio, e al tempo e a ciò che in esso «succede»; è una presa di distanza verticale necessaria al riconoscimento di alcune circostanze rivelatrici, capitali, dolenti, e all’evaporazione di altre.
Un racconto di una realtà avvertita come troppo grande da poter contenere, filtrare, elaborare senza essere sottoposti a strappi, a urti, a decimazioni. Tutte cose che l’autore documenta attraverso una efficace rappresentazione della fragilità del pensiero. Fragilità o difficoltà che viene espressa sottoponendo il linguaggio a continui troncamenti, a ripetute elisioni, a ripetizioni ossessivo-compulsive di lemmi, di porzioni di frasi e di concetti. Sono, come è stato scritto, “interferenze tra la colloquialità del registro quotidiano, sintatticamente e lessicalmente normalizzato, e assenza di contatto, per un io che si ritrova soggetto plurimo”.
“Dicembre dall’alto” è quindi, in definitiva, l’attraversamento del dolore presente, il prendere coscienza di cosa esso significhi, per giungere a una possibile ricomposizione del quadro esistenziale, dove il passato si leghi con quanto sarà avanti, con il non ancora scritto, il non ancora esperito.
Imparare cioè a “perdere la guerra vincendo la ritirata” sapendo che sempre “amore/uccide ciò che siamo stati perché si/possa essere ciò che”.

Vittoriano Masciullo è nato a Roma nel 1968 e vive a Bologna. Sue poesie sono state pubblicate su Alfabeta2, Private, L’alfabeto di Atlantide, Versanteripido, Poetarum Silva e Versodove.
È presente in “Poesie del Navile” (Moby Dick, 1997) e nella plaquette “È così l’addio di ogni giorno” (Corraini, 2015).
Collabora alla redazione della rivista “Versodove”.

Daniele Barbieri, è critico e poeta.
Ha pubblicato molti libri teorici, tra cui “Il linguaggio della poesia” (Bompiani 2011). Di poesia “La nostra vita, e altro” (Campanotto 2004) e “Distonia” (Kurumuny 2018).

PER FINIRE
Venerdì 16 e sabato 17 novembre Trame supporta “periferique” al Laboratorio Crash! in via Corticella 190/6 a Bologna

Venerdì 16 novembre a partire dalle 18
“Mutazioni della metropoli. Vecchie e nuove storie della periferia”
Presentazione dei libri di Agostino Petrillo “Peripherein: pensare diversamente la periferia” (2016) e “La periferia nuova. Diseguaglianza, spazi, città” (2018), e dei testi curati da Petrillo e Sonia Paone “I reietti della città. Ghetto, periferia, stato” (2016), “Governare l’ingovernabile”.
“Politiche degli slum nel XXI secolo” (2018) e discussione con gli autori, con l’intervento di Maurizio Bergamaschi e Simona de Simoni
Alle 19,30
Premiazione contest fotografico e vernissage della mostra fotografica “Frammenti di periferia”
E dalle 20.30 grigliata sociale + dj set

Sabato 17 novembre a partire dalle 16
“Urban De-constructions. Vol. II” – performance, live painting, action art
Vol. II” Un’opera d’arte collettiva per la quale è richiesta la partecipazione del pubblico. Un giovane trio d’archi, porterà una serie di brani scelti appositamente per smuovere sensazioni differenti tra loro, mentre il pubblico è chiamato a riflettere collettivamente ma in maniera silenziosa, inibiti dalla musica, sul panorama periferico.”
Alle 18 “Parigi, Rio de Janeiro, Napoli. Periferie, lotte popolari e violenze poliziesche”: dibattito con Comité Justice pour Adama – Action antifasciste paris-banlieue – Plateforme d’Enquetes Militante (Parigi), Associazione Davide Bifolco – il dolore non ci ferma (Napoli), compagn* da Rio de Janeiro
Dalle 21,30 Concerto finale con ASSALTI FRONTALI (da Roma) + Kumar + Hip Hop Squeeze (Hip hop Lab from Nautilus Autogestito – Bologna) + Bandolero Movement (da Bologna) + Roots Balera Family / Downbeat Bologna con Nico Royale, Solomon B

Durante le due giornate:
Proiezioni non stop: “La Haine” (M. Kassovitz, 1995) – “Sulla mia Pelle” (A. Cremonini, 2018); in anteprima nazionale “Profiled – A documentary about racial profiling and police brutality in New York City” // Serigrafie autogestite // Banchetti librerie indipendenti fra cui Trame.

Crash! è raggiungibile con gli autobus 27, 87/89, 11C, 62N

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