NEWSLETTER da lunedì 13 a sabato 18 maggio (e pausa Salone del Libro)

Trame va a Torino al Salone Internazionale del Libro.

Chiude venerdì 10 alle 16,30 e riapre lunedì 13 alle 10, partendo con una settimana intensa di incontri, anche internazionali, e di trasferte.

Vi aspettiamo!

Lunedì 13 maggio alle 18 in libreria
presentazione del libro di Dario Campagna e Giuseppe Angelo Fiori “Salvini/Di Maio, una graphic novel” (Becco Giallo 2019).
Dario Campagna dialogherà con il giornalista Rosario di Raimondo di Repubblica Bologna.

Un libro a fumetti ispirato ad una storia vera. Anzi, due. Un flipbook: da una parte la storia di Matteo Salvini e della Lega, dall’altra quella di Luigi Di Maio e del Movimento 5 Stelle. La biografia scritta e disegnata dei due politici più influenti del momento.
Matteo Salvini è uno che ha fatto la gavetta. In sezione, al consiglio comunale, in radio. Ha capito come diventare il centro del dibattito. Ha imparato a muoversi al momento giusto. È così che ha conquistato la Lega Nord, trasformandola in un partito fatto a sua immagine e somiglianza.
Luigi Di Maio è un politico nato. In pochi anni, da semplice studente universitario è passato al ruolo di Vice presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana. E il Movimento 5 Stelle è l’unico partito attraverso il quale avrebbe potuto realizzare questa incredibile scalata.
Com’è fatto? Testi, disegni, infografiche: un po’ racconto, un po’ articolo giornalistico, un po’ storia a fumetti. La nostra fonte di ispirazione principale sono le biografie disegnate del giornalista americano Ted Rall: le storie di Donald Trump, Bernie Sanders, Edward Snowden e Papa Francesco.

Dario Campagna nasce a Palermo nel 1984. Si laurea in comunicazione a Urbino. Giornalista pubblicista dal 2011, nello stesso anno viene chiamato dal vignettista Vincino a partecipare alla redazione del settimanale di satira Il Male di Vauro e Vincino, poi chiuso nel 2013. Facendo tesoro dell’esperienza in quella testata, prettamente disegnata, comincia a disegnare da autodidatta.
Da allora, ha collaborato/collabora per campagne di comunicazione, illustrazioni, vignette, strisce e reportage a fumetti con Greenpeace, WWF, CGIL, La Stampa, Il Foglio, RadioTelevisione Svizzera, Novella2000 e altre testate e realtà indipendenti, spaziando dalla politica all’attualità, dal gossip alla satira di costume. Per il resto, sforna vignette e storielle sgangherate autobiografiche e su qualunque cosa gli passi per la testa, da dare in pasto ai social network.

Giuseppe Angelo Fiori è nato a Sassari nel 1983. Laureato in lettere alla Sapienza di Roma, è stato giornalista e autore satirico per l’Unità e per il Male di Vauro e Vincino. Nel 2012 crea la pagina Facebook il Coinquilino di Merda, che nel 2014 diventa un libro per Mondadori Electa (in Spagna lo pubblica Errata Naturae). A Milano lavora nel marketing e nella comunicazione web. Poi parte in viaggio nel sud-est asiatico per circa due anni: in questo periodo scrive numerosi libri come ghost writer e una miniserie di tre ebook su adolescenza e videogames: Giochi Vecchi. Oggi vive in Belgio, a Bruxelles.

Mercoledì 15 maggio alle 18 in libreria
Donatella Ferrario presenta “Sconfinare. Un viaggio alla ricerca dell’altro e dell’altrove” (San Paolo). Prefazione di Furio Colombo. Postfazione di Nello Scavo.
L’autrice ne parla con Angela Caporale.

Un libro di incontri. Conversazioni sul tema del confine come luogo di incontro/scontro, di attraversamento, in senso non solo geografico ma anche linguistico, ideologico, generazionale e culturale; dialoghi su temi come identità, appartenenza, limite. Un romanzo in veste di saggio per mostrare come i significati non si trovino nell’eclatante ma, al contrario, nelle piccole cose, nei moti dell’animo che hanno segnato le tante vite qui chiamate a raccolta.
Trascorrere la vita è “attraversare la frontiera” nelle sue varie declinazioni, l’autrice dialogando con personalità che a vario titolo se ne sono occupate nella propria ricerca letteraria, artistica o scientifica, scorre come un fiume tra luoghi e strade, incontrando Antonia Arslan, Claudio Magris, Abraham Yehoshua, Eugenio Borgna, Uliano Lucas, Pap Khouma, José Tolentino Mendonça. E ancora Paolo Rumiz e, in un contributo postumo e inedito, la grande figura del regista e drammaturgo Giorgio Pressburger. Barriere, nomadismo, tradizioni, confini, culture e lingue sono la guida di questo viaggio che si perde nella vecchia Europa e arriva al nostro contemporaneo proponendoci un ideale futuro.



Donatella Ferrario, milanese, dopo gli studi in Filosofia si è orientata verso discipline psicologiche/psicoanalitiche, con particolare attenzione alla Psicologia dello Sviluppo. Giornalista professionista, caporedattrice di un sito online di cinema e intrattenimento, per anni si è occupata di critica cinematografica, seguendo i più importanti festival nazionali e internazionali. Attualmente collabora con i Periodici San Paolo con articoli e interviste a personaggi del mondo della cultura. Cura la rubrica “Frammenti” del mensile Jesus. È autrice, con Fabrizio Pesoli, di Milano Multietnica. Storia e storie della città globale (Meravigli edizioni, 2016).


Angela Caporale nasce in Friuli Venezia Giulia nel 1990, dal 2012 vive e lavora a Bologna. Giornalista freelance, SEO copy e social media manager collabora, tra gli altri, su Voci Globali, SocialNews, Ghigliottina, City Sport, Articolo 21, Comune.info, Frontiere News, Redattore Sociale. Su The Bottom Up, di cui è direttrice responsabile dal 2017, racconta storie di diritti negati, coordina la sezione Diritti umani, partecipa alla pianificazione strategica dei social media e all’organizzazione di eventi e media partnership.

Giovedì 16 maggio alle 18
presso la Biblioteca italiana delle Donne/Centro delle Donne di Bologna 
In Via del Piombo 5/7
Emanuela Piga Bruni presenta “La lotta e il negativo. Sul romanzo storico contemporaneo” (Mimesis, 2018).

Rita Monticelli (Università di Bologna) e Cristina Demaria (Università di Bologna) dialogano con l’autrice.
Bookshop a cura di Trame.

Tra i generi più ampi e trasversali della letteratura, il romanzo storico gode ancora oggi di grande fama, annoverando titoli che sovente figurano in cima alle selezioni dei premi letterari più prestigiosi e riscuotendo il consenso della critica quanto quello dei lettori. Queste opere presentano una varietà che spazia da forme disimpegnate a produzioni più ambiziose. Oggi in Italia, Francia e Inghilterra incontriamo romanzi storici attraversati da temi e questioni politiche attuali, le cui radici risiedono nel lato in ombra della Storia ufficiale. Sono racconti di resistenza o di rimozione di eventi traumatici, dalla Shoah al colonialismo, che richiedono una nuova narrazione e interrogano il nostro presente. A raccontarle, autori come Laurent Binet, Jonathan Littell, Laurent Mauvignier, Wu Ming, Helena Janeczek, Andrea Scurati, Gabriella Ghermandi, Andrea Levy, Martin Amis.

Il recupero di memorie perdute e vite sommerse, la lettura critica dell’archivio, l’utilizzo della polifonia nella narrazione e il racconto dell’inconscio politico costituiscono temi e pratiche narrative condivisi e cruciali. Tra letteratura, storia e psicoanalisi, questo libro è un percorso critico attraverso piccole epopee e meditazioni della vita offesa, attualità della rivoluzione e disagio della civiltà. Con l’analisi dei modi di vedere e dei modi di pensare, l’autrice riflette sulla rappresentazione nel romanzo storico contemporaneo della lotta e della sua impossibilità, il male agito e subìto.


Venerdì 17 maggio alle 18 in libreria
John Smolens presenta “Margine di fuoco” (Mattioli 1885) e ne parla con Alberto Sebastiani e Arianna Piazzi Ricci.

“Margine di fuoco” racconta la storia dell’estate in cui Hannah e Martin tentano di ricostruire la loro vita. Si incontrano per caso, si innamorano, e decidono di restaurare una vecchia casa sul lago.
Le cose si complicano quando Sean Colby ritorna in città dopo essere stato congedato dal servizio militare. Hannah è la sua ex fidanzata e la tensione cresce giorno dopo giorno.
Scritto in una prosa ricca e piena di grazia, questo romanzo carico di suspense è allo stesso tempo un’emozionante storia d’amore, vendetta e rinascita, a cui fa da sfondo la bellezza incontaminata di uno dei grandi mari interni d’America, il Lago Superiore.

Sullo sfondo della bellezza incontaminata del Lago Superiore, smolens racconta di amore, vendetta e rinascita in un thriller emozionante e magistrale. smolens è uno scrittore unico e dotato che riesce a catturare con eguale destrezza il mondo esteriore e quello interiore. andre dubus III

“Un grande scrittore, con una profonda conoscenza della parte malata dell’essere umano”. Jim Harrison

John Smolens insegna alla Northern Michigan University dal 1996. Ha pubblicato nove romanzi e una raccolta di racconti (My One and Only Bomb Shelter). È stato nominato per il premio Pulitzer e il National Book Award e il Detroit Free Press ha selezionato Margine di fuoco come miglior libro dell’anno.

Sabato 18 maggio alle 18 in libreria
per Paesaggi di Poesia 2019 rassegna curata da Sergio Rotino
Evelina De Signoribus presenta “Le notti aspre (Il Canneto) e ne parla con il poeta e critico Vito Bonito.

Evelina De Signoribus per Le notti aspre, sua seconda raccolta poetica, utilizza un tono misurato, di relativa pacatezza formale. Richiamo a una tradizione poetica forte, ma anche a un voler narrare quello che lei stessa ha definito “una storia di uomini, anime e animali, una loro possibile riconciliazione”, in modo nitido, senza infingimenti.

L’autrice marchigiana infatti, pone al centro di questo suo libro una riflessione articolata e matura proprio sul principio dell’esistere, del chi siamo nei confronti della natura, del come ci rapportiamo con essa e del come, forse, ci dovremmo rapportare. È quindi logico pensare che e notti aspre di cui nel titolo siano praticamente un riferimento ai nostri tempi, alla notte, al buio onnipresente che si sta attraversando.
Il buio ci avvolge perché abbiamo perso quella luce particolare che è luce morale ed etica. La ferita che questo ci ha inferto, ha bisogno di un medicamento.
Le cinque cinque sezioni de Le notti aspre, pubblicate a distanza di nove anni dalla prima raccolta Pronuncia d’inverno, ribadiscono la ricerca del medicamento più che della cura.
Sono un viaggio, attraverso i momenti di maggiore oscurità naturale (sono le notti comprese tra Natale ed Epifania), alla ricerca di un sentimento e di un pensare che ci definisca come umani. Un sentimento non propriamente panteista, ma che tenga conto di un qui come di un altrove.
Immaginato “vicino casa e altrove, nel silenzio della natura, nel suo grido inaudito e nel suo boato improvviso”, il racconto de Le notti aspre cerca di aprirsi a una purezza del sentire che non contrapponga obbligatoriamente un esterno a un interno; a un tentativo di nominare quanto ancora non si conosce pienamente per comprendere l’uomo contemporaneo, il suo agire fuori di sesto, e in questo modo poter intravvedere un “precario passaggio” verso un nuovo sorgere del giorno.

Evelina De Signoribus si è laureata in Letteratura Italiana Contemporanea presso La Sapienza di Roma con una tesi sulla poesia di Paolo Volponi. Alcune sue sequenze poetiche sono apparse su «Nuovi Argomenti», «Il Caffè illustrato» e nelle antologie 12 Poetesse italiane (Nuova Editrice Magenta, 2008) e Jardines secretos Joven PoesÍa Italiana (SIAL Ediciones, 2008). Ha pubblicato il quaderno di racconti La capitale straniera (Quodlibet, 2008) e la raccolta di poesie Pronuncia d’inverno (Canalini e Santoni, 2009).

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