NEWSLETTER DAL 18 AL 24 FEBBRAIO (e ancora strani orari)

Strani orari nei prossimi giorni.
Lunedì 17 dalle 9,30 alle 16,30.
Invece lunedì 24 e giovedì 20 febbraio Trame è aperta dalle 13,30 alle 16,30 (la mattina la libraia sarà al corso di pronto soccorso)
Martedì mercoledì venerdì e sabato dalle 9,30 alle 19,30.

Gli incontri vanno da martedì 18 a lunedì 24 febbraio, con eventi a Trame e in giro.

Vi aspettiamo!

Martedì 18 febbraio alle 18 in libreria
“Quando la letteratura è in Grani” Textus edizioni: l’editrice Stefania De Nardis, l’ideatrice della collana Daria Biagi e la traduttrice Claudia Tatasciore in dialogo con Lorenzo Mari

Di recentissimo esordio nel consolidato catalogo della casa editrice abruzzese Textus, la collana “Grani” è interamente dedicata alla narrativa breve, italiana e internazionale. Racconti, novelle, piccole storie che nelle librerie non si trovano più o che ci arrivano solo adesso, tradotte per la prima volta: la collana riunisce i maestri della prosa breve, accompagnati ogni volta dalla voce di uno scrittore o di uno studioso. Ciascun racconto, nato per sperimentare una nuova tecnica narrativa oppure come prima cellula di un romanzo, scritto in un momento di ispirazione o magari sotto la pressione di un debito da pagare, è un volumetto a sé, presentato in una veste sobria ed elegante.
La collana, da poche settimane in libreria, si è aperta con la nuova traduzione di uno dei capolavori dell’Ottocento europeo, Il terremoto in Cile di Heinrich von Kleist, a cura della germanista Stefania Sbarra. Ad esso hanno fatto seguito Mastr’impicca di Vittorio Imbriani, introdotto da Gianni Celati, e il dittico Veleno / Tre tentativi con Bartók dell’autrice ungherese Zsófia Bán, a cura di Claudia Tatasciore.

Mercoledì 19 febbraio alle 15,30
presso UnaHotels in Piazza della Costituzione 1 a Bologna
presentazione dell’edizione italiana dell’ Operating Model Canvas edito da Guerini.
Bookshop a cura di Trame.

Una trasformazione aziendale di successo deve prendere in esame tutte le componenti e, in particolare il suo modello operativo, integrando in un’unica visione l’organizzazione, i fornitori, i sistemi informativi (IT e digitalizzazione), i diversi siti ed i sistemi di management. L’Operating Model Canvas, creato dal professor Campbell, rappresenta un ottimo alleato per creare il management commitment ed il livello di condivisione necessari per avere il sostegno adeguato ai progetti di miglioramento e di trasformazione. Andrew Campbell ci presenterà l’edizione italiana del libro e analizzeremo insieme il caso di successo di “BTicino”.
Alle 18 un aperitivo.

La partecipazione all’evento è gratuita, ma l’iscrizione è obbligatoria https://form.jotform.com/200164997923362

Sempre mercoledì 19 febbraio alle 18 in libreria
Gino Cervi presenta “Alfabeto Fausto Coppi” (Ediciclo).
Ne parla con Giorgio Comaschi, attore e giornalista.

Fausto Coppi, come un vero classico dell’arte del Novecento, è una figura scomposta, spezzata, contraddittoria: garzone e airone, splendido e goffo, invincibile e fragile, mortale a quarant’anni, immortale a cento. Di lui, della sua vita, delle sue imprese, della sua morte forse si è già scritto tutto. Non resta allora che provare a ricomporre lo specchio rotto della sua storia e a sistemarne i frammenti come in un sillabario, in ordine alfabetico, e per piccole illuminazioni laterali: un oggetto, un gesto, un sentimento, un dettaglio forse trascurabile al primo sguardo. Dalla A alla Z, da Airone a Zeriba, novantanove microstorie e una canzone di Claudio Sanflippo, rileggono la figura del Campionissimo come un’opera cubista. Le 21 lettere dell’alfabeto, racconti tra i racconti, sono illustrate dal segno inconfondibile di Riccardo Guasco.

Gino Cervi da trent’anni lavora nei libri: scrive di sport ed è coppiano per linea materna. Ha scritto un libro di racconti per ragazzi sulle Olimpiadi (Storie a cinque cerchi, 2012) e uno sui luoghi storici dello sport a Milano (Milano nello sport, 2014).

Venerdì 21 febbraio alle 18 in libreria
per Paesaggi di poesia edizione XI Cristiano Poletti presenta Temporali (Marcos y Marcos)
Roberto Batisti ne parla con l’autore.

Libro cruciale per il percorso artistico di Cristiano Poletti, Temporali appare come una raccolta profondamente lirica e di estrema rarefazione, in cui i grandi temi della poesia moderna – su tutti, il racconto della precarietà dell’uomo nel mondo – trovano una chiave di lettura contemporanea, legata all’esperienza del soggetto.
Per Poletti questa esperienza, declinata attraverso il corpo, è l’unico punto di prospettiva da cui squadrare il mondo.
Costruita con profonda accuratezza, questa ultima raccolta del giovane poeta lombardo si inserisce nella tradizione poetica italiana, evitando il pericolo dell’emulazione.
Perciò se nei testi che compongono Temporali vengono richiamati alcuni poeti-maestri, questo accade «a seconda dello strumento che la musica del testo richiede e richiama», come scrive Fabio Pusterla nella nota.
A dialogare con l’autore, Roberto Batisti, ricercatore all’Università di Bologna.

Questo secondo appuntamento per Paesaggi di poesia XI edizione, rassegna curata da Sergio Rotino con Luciano Mazziotta e Lorenzo Mari, è organizzato in collaborazione con la rivista culturale La Balena Bianca.

Sabato 22 febbraio alle 12 in libreria

Giuseppina Torregrossa presenta “Il sanguinaccio dell’Immacolata” (Mondadori) e ne parla con Maria Grazia Negrini.



Marò Pajno, a capo del nucleo antifemminicidio della Squadra Mobile di Palermo, torna a indagare. Tra buccellati, bische e sanguinacci, alleanze femminili e abbandoni maschili, finirà per trovarsi faccia a faccia con un potente boss. 
Tutti gli anni, dal sette dicembre al sette gennaio, Palermo è in preda al demone del gioco: aristocratici, borghesi e modesti cittadini, giovani, vecchi e bambini sono vittime della medesima febbre. Sul tavolo verde si impegnano esigui risparmi o ricchi patrimoni nell’irrinunciabile rito collettivo delle feste invernali. Marò Pajno sta attraversando un periodo difficile, e il freddo che sente dentro non è legato solo alla pioggia che affligge senza sosta la città: da pochi mesi la sua storia con Sasà è finita – mentre la madre si ostina a chiederle implacabile a ogni visita perché non mette su famiglia – e, assodato che “la fimmina insoddisfatta mangia”, lei si è pian piano lasciata andare e ora si trova a fare i conti anche con qualche chilo di troppo. Come se non bastasse, il questore Bellomo, che le appare come un “damerino” interamente votato agli scatti di carriera, continua a stuzzicarla con rimbrotti e inviti a prendersi cura di sé, suscitandole un misto di fastidio e curiosità. All’alba dell’Immacolata viene trovato il cadavere di Saveria, giovane pasticciera figlia del boss Fofò Russo. Il questore ordina alla dottoressa Pajno di indagare su un delitto che in apparenza non ha alcun legame con il nucleo antifemminicidio che lei dirige. Marò è costretta a ubbidire, ma presto si accorgerà che troppe cose non tornano: è strana una rapina prima dell’apertura, quando la cassa è vuota, ma soprattutto chi mai a Palermo oserebbe prendere di mira la pasticceria Perla, di proprietà di un potente boss? Poco a poco la vicequestora troverà la grinta e la passione necessarie all’indagine, cercherà indizi nella famiglia della vittima e, inoltrandosi a fondo nelle maglie di un sistema tanto articolato quanto assurdo, arriverà a sfidare apertamente Fofò Russo, scoprendo che la battaglia di una donna non può che essere condotta a nome di tutte. 



Giuseppina Torregrossa è nata a Palermo. Madre di tre figli, vive tra la Sicilia e Roma, dove ha lavorato per più di vent’anni come ginecologa. Con Mondadori ha pubblicato “Il conto delle minne” (2009, tradotto in dieci lingue), “Manna e miele, ferro e fuoco” (2011) e “La miscela segreta di Casa Olivares” (2014). 
Nel 2012 è comparso per la prima volta il personaggio della commissaria Marò Pajno in “Panza e prisenza”, ripreso nel 2018 in “Il basilico di Palazzo Galletti”. 


Maria Grazia Negrini nasce a Bologna nel 1944 e a partire dal 1967 frequenta riunioni semiclandestine dalle quali nasce la rivista “Che fare?”. 
Nel 1968 è nel primo nucleo de «il manifesto» e vive in una comune. 
Dopo il 1977 fonda con altre il Centro di Documentazione, Ricerca e Iniziativa delle Donne, che coordina fino al 2002. Fa esperienza negli organismi regionali e nazionali di Parità e collabora all’apertura di una casa per donne e bambini vittime di violenza. Si occupa poi di formazione e fonda la Tavola delle donne sulla violenza e sulla sicurezza nella città (www.tavoladelledonne.com), della quale è presidente. 
Dal 2009 pubblica racconti in varie antologie.

Sempre sabato 22 febbraio alle 18 in libreria
Stefano Iucci presenta “Schermi della risacca” (Il Convivio) e ne parla con Sergio Rotino.
Letture a cura di Emanuela Garimberti e Vito Loré.

“Schermi della risacca” (Il Convivio, 2019) è la seconda silloge di versi di Stefano Iucci. Come scrive Mauro Fabi nella prefazione, “l’avvio di questa raccolta non lascia dubbi sul percorso intrapreso dal poeta romano, sullo scavo nella profondità dei sentimenti del dolore e della perdita”. “C’è un’amarezza (e forse un disincanto) nei versi di Iucci che fa intravedere l’altra parte della vicenda amorosa, quell’essere sempre soli anche quando si è in due”.ß

Stefano Iucci, giornalista, vive e lavora a Roma. Ha curato due libri di racconti per Ediesse: “Il lavoro e i giorni” (2008, con Mario Desiati) e “Consiglio di classe” (2009, con Angelo Ferracuti). Sempre per Ediesse ha pubblicato nel 2018 “L’Europa tra Trump, Putin e Xi. Conversando con Sergio Romano”. Nel 2017 per i tipi del Seme Bianco è uscita la sua prima raccolta di versi, “Tutto all’improvviso è immobile”.

Lunedì 24 febbraio alle 17,30
presso la Biblioteca Amilcar Cabral in via San Mamolo 24 a Bologna
presentazione del libro di Caterina Roggero “Storia del Nord Africa indipendente. Tra imperialismi, nazionalismi e autoritarismi” (Bompiani, 2019).
L’autrice ne parla con Giulia Cimini dell’Università di Bologna e Fondazione Gerda Henkel.
Bookshop a cura di Trame.

I cinque paesi nordafricani, Marocco, Algeria, Tunisia, Libia ed Egitto, hanno vissuto nell’età contemporanea fasi storiche comuni che ne hanno condizionato lo sviluppo nazionale, senza per questo omologarne i singoli percorsi politici, sociali e culturali. Gli imperialismi, ottomano prima, europeo poi, i nazionalismi, durante la decolonizzazione e nei processi di state-building, le ideologie transnazionali, panarabismo e radicalismo islamico in primis, gli autoritarismi e gli esperimenti mal riusciti di democratizzazione poi sfociati nelle Primavere arabe hanno coinvolto, nel corso degli anni, l’intera regione, legandola a rapporti di scambio, incontro e scontro con l’Europa e con gli altri paesi arabi.
Un libro sul periodo seguito all’ottenimento delle indipendenze, che si caratterizza per un approccio globale e internazionalista alla storia della sponda meridionale del Mediterraneo.

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