NEWSLETTER dal 30 settembre al 10 ottobre (con ponte)

Entriamo nel mese di ottobre con una serie articolata di incontri su temi a 360°, dalla cucina spontanea di Gaia Viola, alla figura di Aldo Semerari, proteiforme figura nell’Italia dei misteri raccontata da Corrado De Rosa, dalle poesie di Silvia Albertazzi alla riflessione sugli archetipi femminili di Nicole Rossi Alongi.
E continua la collaborazione con gli incontri di Libreschi.
L’orario resta quello inaugurato a inizio anno
Lunedì e giovedì dalle 9,30 alle 16,30, martedì, mercoledì, venerdì e sabato dalle 9,30 alle 19,30.
Con l’eccezione di sabato 4 ottobre in cui la libreria sarà in pausa, per riaprire il lunedì 6.
Vi aspettiamo.
Quelle di Trame.
 
 
Martedì 30 settembre alle 18 in libreria
presentazione del libro di Gaia Viola “Alimentazione spontanea” (Bianca&Volta edizioni).
L’autrice ne parlerà con Antonietta Benedetti della casa editrice.
Mercoledì 1° ottobre alle 18 in libreria
presentazione aperitivo del libro di Corrado De Rosa “La mente nera” (Sperling & Kupfer).
L’autore ne parlerà con Antonella Beccaria e con Libero Mancuso.
Martedì 7 ottobre alle 18 in libreria
presentazione aperitivo del libro di Silvia Albertazzi “Magenta è il colore dei ricordi” (edizioni La Vita Felice, 2014).
L’autrice ne parlerà con Rita Monticelli e con Gino Scatasta.
 
Mercoledì 8 ottobre alle 19,30
presso enoteca DIVINIS – via Battibecco 4/c, Bologna
prosegue la collaborazione con Libreschi.
Venerdì 10 ottobre alle 18 in libreria
presentazione aperitivo del libro di Nicole Rossi Alongi “Solstizio d’inverno. Stagioni dentro” (Edizioni Aracne, 2013).
L’autrice ne parla con la psicoanalista Angela Peduto.
Martedì 30 settembre alle 18 in libreria
presentazione del libro di Gaia Viola “Alimentazione spontanea” (Bianca&Volta edizioni).
L’autrice ne parlerà con Antonietta Benedetti della casa editrice.
Un libro di alimentazione, che parla di fiori e piante selvatiche, di ricette semplicissime e piatti che sembrano quadri per chi ama camminare lento e cucinare poco, ma non vuole rinunciare ad un’alimentazione sana.
Gli acquerelli botanici e le foto che accompagnano il testo aiutano nel riconoscimento delle piante, ma soprattutto invogliano il lettore curioso a provare a metter qualche fiore nel piatto. Le ricette, condite di aromi e colori, ci guidano alla scoperta di chicchi e farine insolite, ingredienti che sembrano inutilizzabili, che invece contribuiscono all’originalità dei piatti qui proposti.
Per lettori amanti del biologico, degli escursionismo e della cucina alternativa alla riscoperta degli antichi sapori o per amanti della vita all’aria aperta e disposti a cercare nei boschi gli ingredienti dei propri piatti.
Gaia Viola, autrice di testo e fotografie, ha scoperto la bellezza del mondo vegetale, raccoglie il sapere orale di molte donne delle erbe e dei boschi, integrandolo con un approfondito studio sull’argomento. Conduce dal 2005 Laboratori di cucina a base di piante selvatiche e Corsi di giardinaggio aromatico e riconoscimento della flora edule per Enti Pubblici, Associazioni Culturali e Giardini Botanici della provincia di Trieste, sconfinando appena può.
Flavia Laurenti, autrice degli acquerelli, insegnante di Scuola Materna, attività che continua tutt’ora nella solare Asmara, capitale dell’Eritrea. La passione per i colori e gli acquerelli la portano a frequentare vari corsi, da Sarmede a Londra, dove ottiene il diploma in disegno botanico alla Society of Botanical Artists.
Mercoledì 1° ottobre alle 18 in libreria
presentazione aperitivo del libro di Corrado De Rosa “La mente nera” (Sperling & Kupfer).
L’autore ne parlerà con Antonella Beccaria e con Libero Mancuso.
Aldo Semerari. Tra i più importanti criminologi dai tempi di Cesare Lombroso. Amico di politici e potenti, di boss e faccendieri. Eminenza grigia dell’eversione nera. Sfogliando l’album dei segreti d’Italia, da piazza Fontana alla strage di Bologna, dal sequestro Moro all’omicidio Amato, fino alla prima trattativa Stato-mafia, quella del sequestro Cirillo, con regolarità, a un certo punto, spunta il suo nome. A volte sullo sfondo, altre in primo piano, nelle foto ricordo del passato più misterioso del nostro Paese, Semerari c’è sempre. Se indagato, viene assolto. Anche dopo mesi di carcere per la strage di Bologna. È un professionista stimato, temuto e riverito, il perito più richiesto dai magistrati e allo stesso tempo il criminologo di fiducia della banda della Magliana e di Luciano Liggio, della camorra e dell’eversione nera. Equilibrista su un filo sottile che collega prestigio sociale e illegalità, vive in una villa di campagna, con i suoi dobermann cui dà ordini in tedesco, e dorme in un letto sormontato da una bandiera nazista. Non è un caso se la sua vita di segreti si conclude con l’ennesimo mistero d’Italia: viene ritrovato in una Fiat 128, la testa mozzata nell’abitacolo, il corpo incaprettato nel baule. Un caso chiuso in fretta, visto che ancora oggi non si sa veramente chi lo abbia ucciso, forse perché – come in un giallo – sono in troppi a volerlo morto per paura che riveli i segreti che custodisce. Solo uno psichiatra come Corrado De Rosa poteva raccontare l’avventura di una mente come quella del professore nero, una sorta di Limonov italiano, tanto ambiguo quanto affascinante, eccellente nella scienza quanto pericolosamente attratto dal male.

 

Corrado De Rosa (1975), psichiatra e scrittore occasionale. Ha scritto “I medici della camorra” (Castelvecchi, 2011) e “Mafia da legare” (con Laura Galesi, Sperling & Kupfer, 2012). È tra gli autori di “Strozzateci tutti” (Aliberti, 2010), “La giusta parte” (Caracò, 2011) e “Novantadue. L’anno che cambiò l’Italia” (Castelvecchi, 2012). Collabora con Narcomafie e tifa per la Salernitana
Libero Mancuso è un magistrato, politico e avvocato italiano, noto per le indagini, in qualità di pubblico ministero, sul terrorismo eversivo, sulla mafia e altre organizzazioni criminali.
Antonella Beccaria è giornalista e scrittrice. I suoi ultimi libri sono: “Il faccendiere. Storia di Elio Ciolini, l’uomo che sapeva tutto” (Saggiatore, 2013) e “I segreti della Massoneria in Italia” (Newton Compton, 2013).
Martedì 7 ottobre alle 18 in libreria
presentazione aperitivo del libro di Silvia Albertazzi “Magenta è il colore dei ricordi” (edizioni La Vita Felice, 2014).
L’autrice ne parlerà con Rita Monticelli e con Gino Scatasta.
 
Silvia Albertazzi ha deciso di chiamare magenta il colore dei ricordi, e magenta, una mescolanza di luce tra il calore solare e il blu del cielo, ma anche del blues, è il contrassegno di questa raccolta di poesie. Nella sua prima opera poetica, “La casa di via Azzurra”, […] l’azzurro era anche una metafora dei ricordi più netti, attaccata agli oggetti, alle immagini ove l’azzurro era percezione della luce visibile della memoria, pur nella sua inafferrabilità. Il magenta, qualità più ‘sottratta’ alla luce diretta, mescolata, ricreata dalla percezione, ci appare […] una felice scelta ottico-affettiva e intellettuale per narrare la necessità del ricordo. Silvia non avrebbe potuto scegliere un colore più consono per l’interpretazione del suo ricordare poetico: memoria di una vita, di vite che hanno costruito, pervaso e condiviso la sua, memorie di altri poeti, di musiche e di parole in musica, pitture e quadri che vivono palpitanti nel suo spettro emotivo e intellettuale, strade e case, oggetti che si fanno ancore del ricordo e del vivere. E, allo stesso tempo, colore dell’assenza, della mancanza, di qualcosa che non esiste, come il magenta, appunto, ma che l’anima, la mente percepisce e fa vivere. […]  Non si tratta solo di poesia della memoria, o di quadri autobiografici, lo sforzo della scrittrice è quello di consegnare al lettore non solo la sua esperienza, ma di comunicare il suo vissuto perché possiamo anche noi ritrovare dall’assenza il desiderio di  intrecciare sovrapposizioni di senso.
(dalla prefazione di Rita Monticelli)

 

Silvia Albertazzi è docente di Letteratura inglese all’Università di Bologna, dove coordina il dottorato in Studi letterari e culturali. Tra i suoi numerosi volumi di saggistica letteraria si ricordano: “In questo mondo, ovvero, quando i luoghi raccontano le storie” (Meltemi, 2006), “Il nulla, quasi. Foto di famiglia e istantanee amatoriali nella letteratura contemporanea” (Le Lettere, 2010); “Belli e perdenti. Antieroi e post-eroi nella narrativa contemporanea di lingua inglese” (Armando Editore, 2012); “La letteratura postcoloniale. Dall’Impero alla World Literature” (Carocci, 2013). Collabora al “Manifesto” e fa parte del collettivo redazionale della “Nuova rivista Letteraria”. Il suo primo volume di poesie, “La casa di via Azzurra” (Kolibris),  è uscito nel 2010. Ha inoltre pubblicato un romanzo, “Scuola di scrittura” (Marsilio, 1996) e svariati racconti su riviste cartacee e on line.

 

Rita Monticelli insegna letteratura inglese/letteratura dei paesi di lingua inglese, storia della cultura e studi di genere all’Università di Bologna. Si occupa di studi sul trauma e sulla memoria culturale tra letteratura e arti visuali, di utopia e distopia, di teorie postcoloniali. Ha recentemente pubblicato un volume, “The Politics of the Body”, sugli studi di genere tra letteratura, filosofia e teorie critiche. Il volume include una parte sulla produzione poetica di scrittrici moderniste. Ama molto la poesia.

 

Gino Scatasta insegna letteratura inglese all’Università di Bologna. Ha tradotto romanzi, saggi e fumetti, ha pubblicato un libro sul teatro di W.B. Yeats, si è occupato di letteratura irlandese, di Dickens e della letteratura tardo-vittoriana. Da tempo ha in progetto un libro su un quartiere di Londra, ma non ha mai trovato il tempo e la voglia per scriverlo. In compenso da un paio di anni si occupa della cultura inglese degli anni Cinquanta e Sessanta del Novecento.
Mercoledì 8 ottobre alle 19,30
presso enoteca DIVINIS – via Battibecco 4/c, Bologna
prosegue la collaborazione con Libreschi.
LIBRESCHI è un esperimento che unisce il gusto del buon vino al piacere della narrativa.
Attraverso un percorso di accostamenti eno-letterari, i nostri ospiti scopriranno come vini e romanzi si esaltino a vicenda, fondendosi in un’esperienza sensoriale unica.
Presso l’enoteca Divinis, Canto 31 presenta,per il 2° anno, un ciclo di serate dove potrete divertirvi a degustare quattro diversi abbinamenti, tra gli splendidi vini di Maurizio e le incursioni letterarie di vari autori contemporanei italiani, ascoltando brevi letture dai libri proposti.
Per questo LIBRESCHI “Ouverture” abbiamo abbinato ai quattro vini proposti da Maurizio i romanzi di Christian Rovatti, Daniela Rispoli, Francesca Bonafini e Loriano Macchiavelli.
FRIZZANTE EUFORIA…MA ANCHE NO! Spumante Metodo Classico Malbolle di Podere il Saliceto & “Comodo buco addio” di Christian Rovatti (Giraldi editore)
NERO DI STILE Pinot Nero Dolomiti 2012 di Pojer & Sandri & “Delitto in nero, assassinio in smoking” di Daniela Rispoli (La Carmelina)
MISTICO FRIULANO Friuli Colli Orientali Refosco dal Peduncolo Rosso 2012 di La Tunella & “Casa di carne” di Francesca Bonafini (Avagliano)
L’IMPORTANZA DEL TERROIR Naigartèn 2012 di Gradizzolo di Ognibene & “Sarti Antonio: rapiti si nasce” di Loriano Macchiavelli (Einaudi)

Incursioni enologiche a cura di Maurizio Landi e degustazioni letterarie a cura degli autori. 

Al termine dell’evento sarà possibile acquistare i romanzi autografati dagli autori presenti e i vini degustati.
Bookcorner in collaborazione con la libreria Trame.
INGRESSO 15 € – PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA – 051/2961502  338/1431367 339/3170728 info@canto31.it
Venerdì 10 ottobre alle 18 in libreria
presentazione aperitivo del libro di Nicole Rossi Alongi “Solstizio d’inverno Stagioni dentro” (Edizioni Aracne, 2013).
L’autrice ne parla con la psicoanalista Angela Peduto.
Le nonne come figure femminili senza tempo, archetipi del vissuto della narratrice, che le riscopre dopo aver attraversato una terribile esperienza. Così le nonne si caricano di un valore universale che le impregna di antiche funzioni mitologiche, quelle di psicopompi, i traghettatori di anime, in questo caso non verso l’al di là, ma verso la vita. In questa specie di strano diario, in prosa e versi, esse si fissano in “medaglioni di memorie” affioranti dal buio ad illuminare la faticosa ripresa di quella vita giunta volontariamente all’orlo della morte.
Il “solstizio d’inverno” è il giorno in cui, bambina molto piccola, loro – le nonne – sono entrate insieme nella vita della narratrice, condizionandola per sempre. Ma il Solstizio d’inverno è anche la notte più lunga, un passaggio che simboleggia la sconfitta della luce da parte delle tenebre. Esso, tuttavia, è un passaggio non definitivo: il tempo che scorre vedrà, a distanza di sei mesi, giungere il Solstizio d’estate, con cui la luce vincerà sulle tenebre.
Sono i due poli luce/tenebre che si attirano e si rincorrono in un circuito perpetuo (talora pericoloso) nella vita dell’autrice.
Nicole Rossi Alongi è il nom de plume (di Liliana Stracuzzi) adottato per motivi che emergono direttamente del testo come parte integrante della narrazione.
Liliana Stracuzzi è stata docente di italiano e latino nei licei e si dedica alla poesia da molti anni.
Ha vissuto e lavorato a Bologna che ha lasciato vent’anni fa per trasferirsi a Budrio, un paese non lontano dalla città, con una storia civile e culturale importante, dove ha fondato con il marito ed un folto gruppo di cittadini l’associazione “Amici del Consorziale” dal nome del teatro locale, di antica tradizione. Cura, in forma di volontariato, le attività culturali, letterarie ed artistiche, oltre che musicali dell’associazione, con guida a mostre d’arte e relative lezioni preparatorie.
Questo volontariato la impegna inoltre, ormai da dodici anni, anche in corsi di lettura presso il Centro Sociale cittadino.

 

Rispondi