NEWSLETTER fra Pasqua, 25 aprile e 1° maggio

Trame c’è oggi, giovedì 18, fino alle 16,30.
Venerdì 19, sabato 20, martedì 23 e mercoledì 24 dalle 9,30 alle 19,30.
Poi stacca e riapre lunedì 29 aprile coi soliti orari.
Il 1° maggio si ferma ancora per un giorno.

Ecco i prossimi incontri.
Buona pausa per chi può farla, e per tutti ci si vede qui.

Martedì 23 aprile alle 18 in libreria
Alvaro Standardi presenta “Albero e città. La natura in trincea” (Il filo).
Ne parla con Giovanni Trentanovi.

“anche se viene condivisa la necessità della presenza degli alberi nella città, non sembra che il cittadino moderno sia consapevole delle funzioni che esso svolge in questo contesto; o meglio, forse le ha dimenticate a seguito della precipitosa e disordinata fuga dalle campagne” 

Uno sguardo nuovo sul ruolo dell’albero per la vita dell’uomo, che lo mette al centro delle relazioni con l’ambiente cittadino.
Un approccio nei confronti dell’albero e della natura stessa, che, attraverso una visione rispettosa e sensibile, vuole trasmettere le conoscenze essenziali sull’albero e rendere partecipi i cittadini e i lettori alle difficoltà a cui va incontro quando viene costretto in luoghi a lui non naturali, dove il costruito prevale in modo prepotente.

Un percorso nel verde cittadino, dove l’albero spesso viene visto dall’autore come se fosse in trincea; e come se vivesse in modo faticoso accanto all’uomo.
Un manuale, quindi, che ci insegna e ci fa riflettere nello tesso tempo, ma che riesce anche a darci delle prospettive diverse per osservare la natura che ci sta accanto.

Alvaro Standardi è stato docente preso la facoltà di Agraria all’Università degli studi di Perugia.
Il suo destino era quello di diventare agricoltore, ma in seguito ha indirizzato i suoi studi verso la parte della natura rappresentata dall’albero, spinto in modo particolare dai ricordi d’infanzia.
Passione e studio, tra Belgio, USA e Italia, hanno portato Standardi a riuscire a clonare l’albero negli anni Ottanta.

Giovanni Trentanovi, dottore forestale e dottore di ricerca in ecologia, è borsista presso l’Università degli Studi di Padova, dove studia l’evoluzione della biodiversità vegetale in paesaggi rurali e urbani; svolge inoltre la libera professione come dottore forestale, occupandosi di pianificazione ecologica e valutazione ambientale.

Martedì 30 aprile alle 18 in libreria
Giancarla Codrignani presenta il quaderno “Europa madre e figlia nostra” edito dal Movimento Nonviolento italiano.
Ne parlano con l’autrice lo storico Luca Alessandrini e l’attrice e regista Marinella Manicardi.

“La nonviolenza è una virtù nuova uscita dalla tragedia della seconda guerra mondiale e da poco il web l’accetta come parola unica.”

Sabato 4 maggio alle 12 in libreria
Franco Foschi e Maurizio Matrone presentano “Lassù all’inferno” (Laurana Editore, collana Calibro 9, Vincitore Premio NebbiaGialla).
Sarà l’occasione per un incontro con le amiche della storica associazione PerWilma

Il libro nasce da una chiacchierata fra due scrittori, amici da vent’anni, e da una domanda: perché non scrivere insieme qualcosa? 
Presa la decisione Franco Foschi e Maurizio Matrone scelgono di partire da una comune, grande passione: quella per Derek Raymond e i suoi tormentati poliziotti.

In un momento storico segnato dai crimini della famigerata Uno bianca, giunge un’ambigua segnalazione alla Ditta, la divisione speciale in seno alla questura di Bologna. Da sei mesi a Borgo Malpozzo, un paese della bassa romagnola, nessuno ha più visto l’affascinante e influente Hannah Schultz. Nessuno, nemmeno il figlio Marlon, che la sa in Germania per curarsi, ne ha denunciato la scomparsa. Eppure qualcosa è cambiato: la grande villa della donna, che ha conosciuto i fasti della mondanità, è in rovina quanto il figlio che la abita.
L’ispettore Terra, l’investigatore più irascibile della storia della polizia, viene inviato nella bassa per cercare di capirci qualcosa.
Affaristi senza scrupoli, sbirri infedeli, delinquenti di provincia e persone molto, molto umane.
Terra, come sua abitudine, si scontrerà con tutti, con mille sorprese e un tuffo nell’orrore che lo costringerà a scavare nel suo passato.

“Devo prendere i bastardi. I miei arrestati sono sempre colpevoli, sono loro che si prendono la maggior parte del mio sonno, molto più dei fantasmi della mia famiglia. Se voglio toglierli dalla società civile devo essere freddo e spietato: non si può andare troppo per il sottile, quando si vogliono salvare gli innocenti”.

Franco Foschi, pediatra e scrittore, dopo l’esordio con sceneggiature radiofoniche e racconti, ha pubblicato più di venti libri di narrativa e saggistica, tra cui “La Formazione dello scrittore” (Laurana, 2015), “Black Comedy” (Todaro, 2018) e “La trilogia del tempo inesorabile” (Laurana, 2017) scritto con Guido Leotta e disponibile in e-book. 
Ha condotto la rubrica televisiva di interviste a scrittori “Leggere negli occhi” (consultabile sul portale arcoiris.tv)

Maurizio Matrone è coach, scrittore e consulente sui temi della narrativa d’impresa per AdActa Consulting.
Dopo una ventennale esperienza nella polizia di Stato, conduce laboratori di narrazione, comunicazione, creatività e innovazione per aziende e pubbliche amministrazioni. 
Autore di diversi romanzi, racconti, opere per il teatro e saggi, ha collaborato con sceneggiatori di fortunate serie TV poliziesche (L’ispettore Coliandro, Distretto di Polizia, La Squadra).

Sempre sabato 4 maggio alle 14,30
alla libreria Trame in via Goito 3/C a Bologna
il gruppo “Letture sul sofà” parlerà del romanzo “Il peso dei segreti” di Shimazaki Ali (Feltrinelli).

L’incontro è come sempre aperto a chi volesse partecipare, ed è il penultimo del percorso nella narrativa fra Giappone e dintorni.

NEWSLETTER a cavallo della pausa pasquale…

Arriva un periodo che può essere di pausa per molti.
Anche Trame sarà in pausa domenica 21 e lunedì 22 aprile.
Ecco le nostre segnalazioni per i prossimi giorni.
Vi aspettiamo.

Domenica 14 aprile alle 20
al Cinema Lumière, Sala Officinema/Mastroianni in piazzetta Pasolini a Bologna
proiezione di THE TRIAL OF RATKO MLADIC (USA-Norvegia/2018) di Henry Singer e Rob Miller (99′).
Segue l’incontro con Dušan Velicˇkovic’, autore del romanzo “Generazione Serbia” (Bottega Errante Edizioni 2018).
Bookshop in collaborazione con Trame.

Nel 2012, a quasi vent’anni dall’inizio del sanguinoso conflitto in Bosnia che costò la vita a circa 100.000 persone, è iniziato a L’Aia il processo contro il generale serbo bosniaco Ratko Mladic’.
Miller e Singer registrano le testimonianze dei sopravvissuti di questa ‘sporca guerra’, compresi i sostenitori di Mladic’.
Fanno da contraltare le sconvolgenti immagini d’archivio che interrogano lo spettatore sulla possibilità di ottenere reale giustizia di fronte a una crudeltà tanto efferata quanto assurda.

Mercoledì 17 aprile alle 18 in libreria
per Paesaggi di Poesia 2019, la rassegna curata da Sergio Rotino
Franca Mancinelli presenta “A un’ora di sonno da qui” (italic pequod) e ne parla con Elisa Vignali.

Con A un’ora di sonno da qui Franca Mancinelli torna a ragionare su quella che è stata la sua prima produzione poetica. Il volume raccoglie e organizza il lavoro oramai irreperibile di questa autrice marchigiana, da Mala kruna (2007) a Pasta madre (2013), aggiungendo alcune prose e una serie di testi che consolidano il senso della scrittura proposta nelle pagine.
Scrittura che, per quanto il titolo spinga in quella direzione, non si veste solo di un “onirismo in avvicinamento”, ma lascia ampi spazi a un reportage del quotidiano, soprattutto del vissuto quotidiano.
Un quotidiano il cui trascorso è privato, personale, e da lì diparte nel tentativo di portare a galla quelle zone dell’inconscio a esso afferenti.
In questa pratica, che è sforzo teso quasi alla narcolessia del nuotatore e attenzione al reale della flâneuse, Franca Mancinelli si approssima alla “soglia di un segreto che mi chiama, come un cane, a muso chino, quando intercetta un punto in cui la vita affiora in un suo denso precipitato”, accompagnando il lettore nello stesso luogo, davanti allo stesso disvelamento.

Franca Mancinelli (Fano, 1981), ha pubblicato Mala kruna (Manni, 2007) e Pasta madre (con una nota di Milo De Angelis, Nino Aragno editore, 2013).
Appare in Nuovi poeti italiani 6, a cura di Giovanna Rosadini (Einaudi, 2012).
Una sua silloge è compresa, con introduzione di Antonella Anedda, nel XIII Quaderno italiano di poesia contemporanea, a cura di Franco Buffoni (Marcos y Marcos, 2017).
Sue brevi prose sono raccolte in Libretto di transito (Amos Edizioni, 2018).

Elisa Vignali (Modena, 1981) si occupa di poesia e narrativa contemporanea. È autrice di un volume sull’opera di Silvio D’Arzo e ha pubblicato interventi critici su autori del Novecento. Collabora con la rivista di poesia e critica letteraria “Atelier”. Attualmente insegna in un istituto superiore di Bologna.

Martedì 23 aprile alle 18 in libreria
Alvaro Standardi presenta “Albero e città. La natura in trincea” (Il filo).
Ne parla con Giovanni Trentanovi.
Nella città che è insorta in difesa del bosco urbano dei Prati di Caprara una proposta di riflessione.

“anche se viene condivisa la necessità della presenza degli alberi nella città, non sembra che il cittadino moderno sia consapevole delle funzioni che esso svolge in questo contesto; o meglio, forse le ha dimenticate a seguito della precipitosa e disordinata fuga dalle campagne”

Uno sguardo nuovo sul ruolo dell’albero per la vita dell’uomo, che lo mette al centro delle relazioni con l’ambiente cittadino.
Un approccio nei confronti dell’albero e della natura stessa, che, attraverso una visione rispettosa e sensibile, vuole trasmettere le conoscenze essenziali sull’albero e rendere partecipi i cittadini e i lettori alle difficoltà a cui va incontro quando viene costretto in luoghi a lui non naturale, dove il costruito prevale in modo prepotente.

Un percorso nel verde cittadino, dove l’albero speso viene visto dall’autore, come se fosse in trincea e come se vivesse in modo faticoso accanto all’uomo.
Un manuale, quindi, che ci insegna e ci fa riflettere nello tesso tempo, ma che riesce anche a darci delle prospettive diverse.
Una nuova prospettiva per osservare la natura che ci sta accanto.

Alvaro Standardi è stato docente preso la facoltà di Agraria all’Università degli studi di Perugia.
Il suo destino era quello di diventare agricoltore, ma in seguito ha indirizzato i suoi studi verso la parte della natura rappresentata dall’albero, spinto in modo particolare dai ricordi d’infanzia.
Passione e studio, tra Belgio, USA e Italia, hanno portato Standardi a riuscire a clonare l’albero negli anni Ottanta.

Giovanni Trentanovi, dottore forestale e dottore di ricerca in ecologia, è borsista presso l’Università degli Studi di Padova, dove studia l’evoluzione della biodiversità vegetale in paesaggi rurali e urbani; svolge inoltre la libera professione come dottore forestale, occupandosi di pianificazione ecologica e valutazione ambientale.

NEWSLETTER all’8 al 13 aprile (qui e in giro)

Passata la settimana dedicata ai lettori più giovani, si ritorna coi piedi sulla terra ferma.
Vi aspettiamo ai prossimi incontri qui in libreria, e in giro per Bologna.

Lunedì 8 aprile alle 18 in libreria
Chiara Ingrao presenta “Migrante per sempre” (Baldini+Castoldi) e ne parla con Filippo Vendemmiati.

“Noi due siamo come due carciofi, Lina. Ogni mondo che abbiamo attraversato è una foglia avvinghiata alle altre senza nessuna dolcezza, attorno a un cuore pieno di spine”.

Dall’Italia degli emigranti a quella degli immigrati, cinquant’anni nella vita di Lina, ispirata a una storia vera: bambina in Sicilia, ragazza in Germania, donna a Roma. Un paese di padri lontani e di preti padroni, di pistacchi e di mandorle; un papà che varca i confini da clandestino, una madre assente e inafferrabile che condiziona ogni scelta. La nonna bracciante è mamma e maestra, ma non è lei che può decidere chi parte e chi resta.
Partire è inverno tedesco, è la fabbrica: è suoni incomprensibili sputati in faccia, sorelle perdute e amicizie turche, compaesani soffocanti. Manca l’aria, i sogni s’infrangono e le parole vecchie non bastano più. Per Lina si apre una stagione di nuove esperienze, e la sfida di un amore forse impossibile.
Riesce a tornare, finalmente: ma dove? Affetti e fatiche, solitudini e alleanze impreviste, in un mondo profondamente cambiato, ma con la stessa ostinata voglia di trovare la propria strada, fra radici strappate e sprazzi di futuro.
Chiara Ingrao ritorna su alcuni temi per lei centrali, come l’intreccio fra bisogno umano di radici e impossibilità di appartenere completamente a un solo luogo e un solo punto di vista.
“Scrivere è la mia forma di resistenza dell’anima”, afferma l’autrice.

Chiara Ingrao, scrittrice e animatrice culturale nelle scuole, ha lavorato come sindacalista, interprete, parlamentare, programmista radio, consulente su diritti delle donne e diritti umani. È impegnata da anni nel femminismo, nel pacifismo, nel movimento anti-razzista. Ha scritto due romanzi (Il resto è silenzio e Dita di dama), due libri per bambini/e (Habiba la Magica e Mal di paura), articoli e saggi (alcuni raccolti in Oltre il ponte – Pensieri di una femminista di frontiera). In Soltanto una vita ha raccontato le esperienze e pubblicato gli scritti di sua madre, Laura Lombardo Radice; in Salaam Shalom il suo percorso pacifista in Medio Oriente e altrove.
È sposata con Paolo Franco e ha due figlie, due figliocci e tre nipoti.

Filippo Vendemmiati è giornalista e regista.
La sua avventura professionale lo ha portato a trattare importanti eventi di cronaca, dal Salvemini all’omicidio Biagi al caso Aldrovandi.
Nel 2012 realizza “Non mi avete convinto” biografia di Pietro Ingrao, presentato a Venezia Dal gennaio 2016 è direttore artistico di Cinevasioni, primo festival del cinema in carcere.

Martedì 9 aprile alle 18 in libreria
Elisabetta Luciani presenta “Dove ci aspetta il futuro” (La Gru).
Dialogheranno con l’autrice Domenico Secondulfo e Patrizia Romagnoli.

Filo conduttore di questa raccolta di racconti è l’idea che ciascuno di noi sia depositario di una storia che gli appartiene e sia chiamato a realizzarla nel modo migliore, portando a compimento i passaggi di un progetto che ha origine prima della nascita di ciascuno e forse è parte di un disegno più grande.
I personaggi di queste quattro storie hanno in comune il fatto di esprimere attraverso i loro comportamenti, non sempre coerenti, una ricerca di consapevolezza che dia senso al loro viaggio, affrontando nodi importanti della propria evoluzione, per realizzare il proprio disegno esistenziale

Elisabetta Luciani (Bergamo, 1954), ha vissuto a Venezia, Roma e Firenze. Laureata in filosofia, vive a Bologna dal 1976. Ha lavorato dieci anni come correttore di bozze per un gruppo editoriale che pubblicava settimanali sportivi, successivamente è entrata in Regione Emilia-Romagna dove è rimasta dal 1986 al 2014 lavorando nell’Ufficio Statistica. Si è interessata alla simbologia astrologica in modo intermittente fin dagli anni ’90, dal 2012 al 2016 si è formata in modo più sistematico ai seminari di astrologia umanistica di Lidia Fassio. Ama i viaggi, le belle giornate e i tramonti sul mare.
Non crede al caso e apprezza chi prova a realizzare il proprio destino.
Con la Gru ha pubblicato “…nulla al caso” e “Dove ci aspetta il futuro”.

Edizioni La Gru è una delle 14 case editrici italiane selezionate nel 2013 da Greenpeace per il progetto Scrittori per le foreste.
Ed è la casa editrice che ha lanciato Lorenzo Marone, autore Longanesi e Feltrinelli; ispirata alla figura di Neri Pozza e Leo Longanesi, combatte il sistema dell’editoria a pagamento.

Mercoledì 10 aprile alle 18 in libreria
Gabriella Genisi presenta “Pizzica amara” (Rizzoli) e ne parla con la sua superlettrice Annabella Milano.

Un appuntamento che si ripete da anni quello coi libri e i personaggi di Gabriella Genisi.
Una terra rosso sangue, il cuore nero del Salento. In un giallo sconvolgente e quanto mai attuale, Gabriella Genisi ci racconta il Salento oscuro delle superstizioni e delle notti della taranta.
A farci da guida, una carabiniera indimenticabile.

Ulivi millenari dai tronchi contorti stavano come anime inquiete imprigionate al suolo, ammalate di un male ignoto e incapaci di liberarsi da quella morsa.
Nel cimitero di un paesino vicino a Lecce, terra incantata battuta dal vento e incendiata dal sole, viene profanata la tomba di Tommaso Conte, un ragazzo morto qualche anno prima per un sospetto incidente. Poco tempo dopo, lì vicino, vengono trovati due cadaveri: una ragazza di origini balcaniche dall’identità sconosciuta e la liceale Federica Greco, figlia di un senatore. Annegata sulla spiaggia la prima e impiccata a un albero la seconda. A indagare c’è il maresciallo Chicca Lopez, giovanissima salentina e carabiniera ribelle. Appassionata di moto e fidanzata con Flavia, una compagna piuttosto esigente che, come i più genuini mariti pugliesi, la aspetta a casa pretendendo la cena, Chicca ogni giorno lotta per farsi spazio in un ambiente di soli uomini come quello della caserma. Determinata, cocciuta, sfrontata, è alla ricerca della verità costi quel che costi, anche la vita. Cosa lega quei cadaveri e la serie di inspiegabili sparizioni degli adolescenti della zona? E chi è quella donna che si dice possegga gli antichi poteri delle macare, le streghe del Salento? Combattendo l’omertà di una comunità che non vuole incrinare l’immagine di terra da sogno, Chicca Lopez si troverà invischiata in una vicenda dai contorni sempre più inquietanti, tra rituali sanguinosi, magia e loschi traffici.

Gabriella Genisi è nata nel 1965. Ha scritto numerosi libri e ha inventato il personaggio del commissario Lolita Lobosco, la poliziotta più sexy del Mediterraneo, protagonista di alcuni romanzi pubblicati da Sonzogno: La circonferenza delle arance (2010), Giallo ciliegia (2011), Uva noir (2012), Gioco pericoloso (2014), Spaghetti all’assassina (2015), Mare nero (2016) e Dopo tanta nebbia (2017). Ha inoltre scritto: La teoria di Camila. Una nuova geografia familiare (Perrone, 2018) e Pizzica amara (Rizzoli, 2019).

Venerdì 12 aprile alle 18 in libreria
per la rassegna Paesaggi di poesia coordinata da Sergio Rotino
presentazione del libro di Laura Di Corcia “In tutte le direzioni” (LietoColle).
Con l’autrice dialoga Lorenzo Mari.

Con “In tutte le direzioni” (Lietocolle, collana gialla, 2018), sua seconda raccolta di poesie, Laura Di Corcia porta avanti un impianto corale frutto della commistione fra lirica e non-lirica.
Il processo, in parte utilizzato per “Epica dello spreco” (Dot.com, 2015) è ora ampliato e maggiormente strutturato.
Infatti nello scorrere di In tutte le direzioni è evidente il movimento dialettico creato dall’autrice. Movimento all’interno del quale l’io lirico confronta la propria esperienza di migrazione con quella di molti altri e altre, nella nostra contemporaneità.
Il libro si può allora definire come un viaggio, che procede “in tutte le direzioni”, senza mai consolidarsi nei facili e protettivi confini della retorica, costellato inoltre da inviti a lasciar sedimentare l’esperienza e la riflessione nonché, inevitabilmente, la parola poetica e il suo ascolto.

Sempre venerdì 12 aprile alle 18
alla Biblioteca di Casa di Khaoula in via di Corticella 104 a Bologna
presentazione del libro di Luca Martino “Mio padre era comunista” (Morellini).
L’autore ne parla con Michele Righini.
Bookshop a cura di Trame.

Il viaggio interiore di un uomo alla ricerca del padre tra ricordi dolorosi, un suicidio misterioso e la voglia di rinascere.
Un romanzo di formazione in bilico tra crudeltà e redenzione ambientato a Bologna

Virginio è un uomo di successo che vive un’esistenza agiata alla guida di una importante azienda meccanica dell’Emilia Romagna. Alla soglia dei 50 anni si ritrova fare i conti con il proprio passato che torna a bussare alla porta con una violenza inattesa: un padre comunista che gli ha insegnato valori ingombranti che non ha mai pienamente condiviso, un’automobile maledetta, segnata dal sangue e da una storia oscura e misteriosa che viene da lontano; una madre assente ma presente nel ricordo e nella capacita di evocare sensazioni e paure non sopite e mai del tutto dimenticate dal protagonista.
Pagine dense ed emozionanti, dentro le quali il protagonista compie un viaggio a ritroso alla ricerca di una redenzione difficile ma necessaria, sconfiggendo ad uno ad uno i fantasmi di quell’infanzia che non è stato capace di combattere da bambino, autentiche ombre paurose e misteriose di una vita trascorsa tra sensi di colpa e desiderio di rivalsa.

Luca Martini (1971), bolognese, è presente in numerose antologie e riviste letterarie, ed è autore di circa trecento poesie, monologhi teatrali, una settantina di racconti, romanzi e favole illustrate. Tra le sue pubblicazioni più recenti: il romanzo Il tuo cuore è una scopa (Tombolini Editore, 2014), le raccolte di racconti L’amore non c’entra (La Gru, 2015) e Manuale di sopravvivenza per bambini invisibili (Pequod, 2018), la raccolta collettiva di memorie Il nostro due agosto (nero) (Tombolini Editore, 2015) e il libro per bambini Il coccodrillo che voleva essere drago (D Editore, 2017).
Insieme a Gianluca Morozzi ha curato, tra le altre, le antologie di racconti Più veloce della luce (Pendragon, 2017) e Vinyl – storie di dischi che cambiano la vita (Morellini, 2017). Insieme a Barbara Panetta ha curato l’antologia On the radio – storie di radio, dj e rock’n’roll (Morellini, 2018). Nel 2019 esce per Morellini “mio padre era comunista”.

Sabato 13 aprile alle 17
nella sala incontri della Biblioteca Salaborsa in piazza del Nettuno a Bologna
Jacopo Tomatis parla del libro “Storia culturale della canzone italiana” con Gabriele Marino, semiologo (Università di Torino), e Luca Marconi, musicologo e docente di Storia della Popular music al Conservatorio di Pescara.
L’incontro è realizzato in collaborazione con Il Saggiatore.
Bookshop a cura di Trame.

«Canzone italiana come melodia», «canzone italiana come specchio della nazione», «canzone italiana come colonna sonora del suo tempo», tutti pensiamo di sapere che cos’è la canzone italiana ma che cos’è che rende «italiana» una canzone?
Il musicologo, giornalista, musicista e docente di Popular music al Dams di Torino, Jacopo Tomatis parte da qui, dal ripensamento delle idee più diffuse sulla canzone italiana per arrivare a scriverne una nuova storia.

Attraverso il racconto di generi e vicende della popular music in Italia e osservando come la cultura abbia pensato la canzone, quale ruolo la canzone abbia avuto nella cultura e come questo sia mutato nel tempo, questo libro vuole contribuire con un tassello importante a una storia culturale del nostro paese.