26, 28 e 29 gennaio 2011 a Trame con temi vari ed eventuali

Riprendiamo con i nostri incontri, la prossima settimana cercheremo spunti di riflessione sulla nostra società.
Qui il sunto, a seguire le schede dei vari incontri.
Vi aspettiamo.

Quelle di Trame

Mercoledì 26 gennaio
alle 18 in libreria
presentazione del libro “Sacra corona unita” (edizioni Carocci 2010).
L’autore, Andrea Apollonio, ne parlerà con Mauro Sarti.

Venerdì 28 gennaio
alle 18 in libreria
Francesca Rigotti parlerà del suo nuovo libro “Partorire con il corpo e con la mente. Creatività, filosofia, maternità” (Bollati Boringhieri, 2010).
La sua interlocutrice sarà Cristiana De Santis.

Sabato 29 gennaio
alle 18 in libreria
Franco Foschi presenta i volumi di Silvia Albertazzi “La casa di via Azzurra” (edizioni Kolibris) e il saggio “Il nulla, forse. Foto di famiglia e istantanee amatoriali” (edizioni Le Lettere) e ne parla con l’autrice.

Mercoledì 26 gennaio 2011
alle 18 in libreria

presentazione del libro “Sacra corona unita” (edizioni Carocci 2010).
L’autore, Andrea Apollonio, ne parlerà con Mauro Sarti.

Il volume analizza il processo di formazione e consolidamento dell’endiadi criminosa che ha caratterizzato, e in parte ancora caratterizza, la sanguinaria mafia pugliese, spiegandone le ragioni di potenza capitalistica.
Con immagine icastica, la Puglia, da sempre qualificata con la metafora di “insula felix”, d’un tratto si è ritrovata preda di una mafia tanto cruenta e stragista quanto affaristica e imprenditoriale, vascolarizzata fin nelle viscere del tessuto sociale.
Qui si è consumato, in una singolare commistione tra genesi improbabili di formazioni criminali, affaccio diretto su territori dominati da malavita e anarchia (l’ex-Jugoslavia degli anni novanta) e talvolta anche ampio consenso sociale (il contrabbando diverrà reale e concreta alternativa alla disoccupazione in molte zone del Salento), il più evidente complemento tra le condotte di contrabbando e riciclaggio mai verificatosi, una complessa attività criminale che la Sacra corona unita ha rapidamente tramutato in seria minaccia all’intera economia nazionale.

Andrea Apollonio, ha conseguito diversi premi giornalistici, ed è attualmente laureando in Giurisprudenza presso l’Università del Salento, occupandosi di problematiche attinenti il diritto penale economico e tributario.

Mauro Sarti, giornalista, è docente a contratto di Comunicazione giornalistica all’ Università di Bologna, corso di laurea in Scienze della comunicazione. E’ fondatore del service editoriale Agenda-Giornalisti Associati di Bologna e responsabile dell’ufficio di corrispondenza per l’Emilia-Romagna dell’agenzia di stampa Redattore Sociale . E’ stato consigliere dell’ Ordine dei giornalisti dell’Emilia-Romagna dal 2007 al 2010 e fa parte del consiglio direttivo dell’associazione “Ilaria Alpi”, promotrice dell’omonimo premio di giornalismo televisivo. Ha pubblicato “Il Giornalismo sociale” (Carocci, 2007) e ha curato il volume “Africa & Media” (Ega, 2009).

All’incontro segue un aperitivo.

Venerdì 28 gennaio
alle 18 in libreria

Francesca Rigotti parlerà del suo nuovo libro “Partorire con il corpo e con la mente. Creatività, filosofia, maternità” (Bollati Boringhieri, 2010).
La sua interlocutrice sarà Cristiana De Santis.

Il libro è una riflessione sul rapporto tra creazione e procreazione, a partire da una metafora quotidiana: quella del “concepire” e “partorire” un’idea come si concepisce e partorisce un figlio.
La tradizione occidentale ha però riservato agli uomini la creazione intellettuale, l’elaborazione di “concetti”, lasciando alle donne la gravidanza e la cura dei figli.
In questo libro Rigotti dimostra non solo la possibilità di conciliare due passioni totalizzanti, il lavoro intellettuale e la maternità, ma di contaminarle felicemente e fruttuosamente.
Perché oltre al “cuore di mamma”, fonte di amore incondizionato, c’è anche una “testa di mamma”, caratterizzata da capacità di programmazione, organizzazione, controllo, mobilità: tutte doti utili per pensare filosoficamente (e non solo).

Francesca Rigotti, filosofa e madre di quattro figli già grandi, insegna “Concetti e metafore della politica” presso l’Università della Svizzera Italiana di Lugano. Collabora con riviste culturali ed è autrice di numerosi saggi, accomunati dall’interesse per le metafore e la filosofia della vita quotidiana, tra cui: “Il filo del pensiero. Tessere, scrivere, pensare” (il Mulino, 2002), “La filosofia delle piccole cose” (Interlinea, 2004), “La filosofia in cucina” (il Mulino, 2004), “Il pensiero pendolare” (2006).

Cristiana De Santis, linguista e madre di due bambini ancora piccoli, è ricercatrice presso l’Università di Bologna. Ha studiato aspetti lessicali e sintattici dell’italiano contemporanea e metafore tra lingua letteraria e lingua comune. Tra le sue pubblicazioni, il saggio “La finalità. Strutture concettuali e forme d’espressione in italiano” (Olschki, 2005, con Gaston Gross e Michele Prandi) e il libro per ragazzi “Fatti di lingua” (Dedalo, 2009).

All’incontro segue un aperitivo.

Sabato 29 gennaio
alle 18 in libreria

Franco Foschi presenta i volumi di Silvia Albertazzi “La casa di via Azzurra” (edizioni Kolibris) e il saggio “Il nulla, forse. Foto di famiglia e istantanee amatoriali” (edizioni Le Lettere) e ne parla con l’autrice.

“La casa di via Azzurra” raccoglie trentacinque anni di vita e poesia dell’autrice. Via Azzurra non è soltanto una strada effettivamente presente sullo stradario di Bologna: è anche e forse prima di tutto un luogo dell’anima e la Casa è l’anima stessa, che custodisce quanto il poeta ha di più prezioso e suo: la memoria. Una memoria che non cede, però, alle lusinghe della nostalgia per la giovinezza trascorsa, preferendo invece situarsi nella forma circolare del tempo mitico, aprendo il paradiso perduto simultaneamente sull’avvenire e il passato anteriore, secondo una temporalità innocente, quasi edenica, che comprende insieme il tempo sospeso dell’eternità e quel tempo riparatore della scrittura che, come in Emily Dickinson (“Conosco certe case solitarie/ poco fuori dal paese”) ricompone i frammenti e restituisce il senso della continuità.
Le poesie di Silvia Albertazzi si radicano con semplicità e naturalezza nel quotidiano, ovvero nell’universo che è il quotidiano di ciascuno: una strada, un quartiere, una via che porta ogni giorno al lavoro, un’altra che ogni giorno riconduce a casa o nella casa di se stessi; la sera che cade sul balcone, il vento nei capelli, la promessa di pioggia, il crepuscolo tutt’intorno.
Leggere queste poesie è come guardare un album fotografico, che parla dritto e capace, ma lascia tanto da pensare, storie da inventare su quella “realtà” fotografica/poetica, da rapportare a noi stessi, al nostro album di famiglia, per ricordare con gioia o sottile rimpianto, o per reinventare attraverso di esse i nostri ricordi.

Nel volume “Il nulla, quasi” riflettendo sul modo in cui il linguaggio fotografico si traduce nel testo letterario, Silvia Albertazzi sfoglia alcuni tra i più significativi romanzi contemporanei come album in cui le istantanee familiari rappresentano un modo per recuperare (e conservare) la memoria, un punto di partenza per andare alla ricerca di oscure situazioni personali, e un tentativo di fermare l’attimo che, paradossalmente, proprio mentre enfatizza l’impossibilità di ritrovare il tempo perduto, si apre al domani, a ciò che accadrà dopo lo scatto.
Spezzando la continuità narrativa, le fotografie familiari “raccontate” instaurano il tempo dell’infinito adesso, in cui si raccolgono in un solo, incommensurabile, istante tutti i momenti di una vita; l’ora si apre all’allora; o meglio, o forse, l’ora e l’allora lasciano intravedere il qui e ora, e il domani e l’altrove.

Silvia Albertazzi è docente di Letteratura dei paesi di lingua inglese all’Università di Bologna.
Tra i suoi lavori: il volume di teoria postcoloniale “Lo sguardo dell’Altro” (Carocci, 2000), “In questo mondo, ovvero quando i luoghi raccontano le storie” (Meltemi, 2006), vincitore del I premio Alziator per la saggistica nel 2007; i capitoli sul ‘700 e l’800 della “Breve storia della letteratura inglese” (Einaudi, 2004).
Ha collaborato a Linea d’ombra, Il Piccolo, Pulp, il manifesto e Liberazione.
Ha esordito nella narrativa con il romanzo “Scuola di scrittura” (Marsilio, 1996). Successivamente, ha pubblicato racconti e poesie su Le voci della luna, L’Orto, Portici, Mondo Naïf, Terra Australis, Journal of Literature and Aesthetics di Kollam (South India) e sulle riviste online Griselda e El-Ghibli.
Attualmente fa parte del collettivo redazionale di Letteraria.

Franco Foschi, pediatra e scrittore, dopo l’esordio con sceneggiature radiofoniche e racconti su varie riviste e antologie (per Feltrinelli, Mondadori e altri), ha pubblicato sedici libri tra narrativa e saggistica, di cui quattro titoli a quattro mani.
Le più recenti pubblicazioni: il romanzo “Senza via d’uscita”, che chiude una trilogia scritta a quattro mani con Guido Leotta (Mobydick editore, 2010) e il racconto per immagini “Africa Terminal” (Todaro editore, 2010).

All’incontro segue un aperitivo.

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