NEWSLETTER DI FINE FEBBRAIO a Trame e altrove

Una ruzzolata di incontri.
Qui in libreria con due autrici, Raffaella Costi e Francesca Fiorletta, e in giro per Bologna collaborando con il circolo ARCI Brecht, il TPO e la gloriosa Biblioteca Sala Borsa…

Prima il sunto, poi i racconti.

Vi aspettiamo.

Trame.

Martedì 23 febbraio alle 18 in libreria
presentazione aperitivo del libro di Raffaella Costi “Diciassette racconti notturni” (Hemingway edizioni).
L’autrice ne parlerà con Bruno Di Bernardo, editore.

Martedì 23 febbraio a partire dalle 20
alla sala Candilejas in via Bentini 20 a Bologna
incontro con Maurizio Maggiani che parlerà del suo ultimo lavoro “Il romanzo della nazione” (Feltrinelli).
Alle 20 buffet di autofinanziamento e alle 21 incontro con l’autore.

Mercoledì 24 febbraio alle 18,30
presso il TPO in via Casarini 17/5 a Bologna
presentazione del libro di Giuseppe Campesi “Polizia della frontiera. Frontex e la produzione dello spazio europeo” (Derive Approdi 2016).
Sarà presente l’autore che ne parlerà con Neva Cocchi dello Sportello Migranti Ya Basta e con Maurillio Pirone del TPO.

Venerdì 26 febbraio alle 18 in libreria
presentazione aperitivo del libro di Francesca Fiorletta “More uxorio” (ZONA Contemporanea 2015 con una nota di Alessandra Sarchi).
L’autrice ne parlerà con Matteo Marchesini e Alessandra Sarchi.

Sabato 27 febbraio alle 17
in Auditorium Enzo Biagi presso la Biblioteca Sala Borsa in piazza del Nettuno a Bologna
Dal giallo al noir, incontro con Roberto Carboni.
L’autore, Nettuno d’oro 2015, parlerà con Francesco Vitali, avvocato penalista, delle principali differenze che caratterizzano questi due generi tanto amati dai lettori. Letture a cura dell’attore Alessandro Pilloni.

Martedì 23 febbraio alle 18 in libreria
presentazione aperitivo del libro di Raffaella Costi “Diciassette racconti notturni” (Hemingway edizioni).
L’autrice ne parlerà con Bruno Di Bernardo, editore.

Una facilità di scrittura sorprendente, che incolla il lettore a ciascuna storia dalla prima all’ultima riga.
Diciassette racconti, diciassette istantanee di mondi tra loro spesso lontani, ma tutti a noi vicini, accomunati da una capacità naturale di ambientare situazioni e di fotografare nitidamente personaggi e storie, con uno stile diretto e essenziale.
Perché come diceva J. P. Sartre, “scrive chi conosce le storie più belle”.
Ma poi occorre anche un altro dono: saperle raccontare.

Raffaella Costi è nata a Bologna, dove vive e lavora.
Femminista, relativista, ambientalista, antimperialista, aspirante golfista e surfista.
Gioca a carte e bluffa, quando ci riesce. Complessivamente, ha un gran brutto carattere.

Martedì 23 febbraio a partire dalle 20
alla sala Candilejas in via Bentini 20 a Bologna
incontro con Maurizio Maggiani che parlerà del suo ultimo lavoro “Il romanzo della nazione” (Feltrinelli).
Alle 20 buffet di autofinanziamento e alle 21 incontro con l’autore.

Come facessero non lo so,
ma era tutta gente che sognava
mentre lavorava, e quello che avrebbero fatto
con il loro lavoro era la loro utopia
La storia è fatta dalle persone comuni,
raccontarla è un atto di giustizia sociale (M. Maggiani)

Vincitore del Premio Elsa Morante 2015

C’era una volta il popolo. C’era una volta il sogno di costruire – attraverso il popolo – una nazione. C’erano le storie che facevano degli uomini, delle donne, delle famiglie, la premessa dell’essere popolo e poi nazione.

Maggiani rifà la storia della sua famiglia quando la sua famiglia comincia a morire. La madre, il padre, i legami di sangue, i legami di idee, la città, la memoria di quel venir meno “ad ogni usata amante compagnia” di persone che hanno lavorato per spingere avanti destini comuni, avventure comuni, speranze in comune. Maggiani ci dice cos’è il romanzo di una nazione quando quel romanzo tramonta. Quando quella possibilità non si dà più. La chiusura di un mondo ne apre un altro di cui si sa ancora e soltanto che è il “sogno di una cosa”. Che cosa si racconta, di fatto? Si racconta di una madre e di un padre che si spengono portando, prima nella smemoratezza e poi nella morte, un mondo di certezze molto concrete: la cura dell’orto, delle cose, della casa, dei rapporti parentali. Il figlio-narratore rammenta la fatica giusta (e ingiusta) di procurarsi il pane e di stare appresso a sogni accesi poco più in là, nella lotta politica, negli scioperi, nella piana assolata quando arriva la notizia della morte di Togliatti. Si racconta, con un ginnico balzo indietro narrativo, della costruzione del porto di La Spezia, il porto che, nella lungimiranza di Cavour, avrebbe dovuto essere il più attivo del Mediterraneo. Si racconta di altri fondatori di nazioni: di ebrei e di palestinesi.
Si racconta di come si diventa grandi e di come si fondano speranze quando le speranze sono finite.

Circolo ARCI Brecht tel 051 705314 brecht@arcibologna.it

La nostra libreria collabora con il bookshop.

Mercoledì 24 febbraio alle 18,30
presso il TPO in via Casarini 17/5 a Bologna
presentazione del libro di Giuseppe Campesi “Polizia della frontiera. Frontex e la produzione dello spazio europeo” (Derive Approdi 2016).
Sarà presente l’autore che ne parlerà con Neva Cocchi dello Sportello Migranti Ya Basta e con Maurillio Pirone del TPO.

L’agenzia europea Frontex nasce nel 2005, con il compito di coordinare l’attività di controllo delle frontiere comuni delle diverse forze di sicurezza nazionali. Laboratorio per le politiche di controllo della mobilità umana nell’Europa contemporanea, a dieci anni di distanza Frontex è ancora uno dei principali strumenti a cui si affida l’Europa in crisi di fronte agli effetti delle guerre nella gestione dell’aumento delle persone in fuga da un mondo stravolto da conflitti, crisi economiche, ambientali e di democrazia.

L’incontro è preludio alla giornata del Primo Marzo: la nostra dignità contro I vostri muri.
In Piazza del Nettuno alle 18 martedì 1° marzo.

Giuseppe Campesi è ricercatore presso il Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Bari «Aldo Moro», dove insegna Sociologia del diritto e Sociologia dei fenomeni politici. Tra le sue pubblicazioni, “Genealogia della pubblica sicurezza. Teoria e storia del moderno dispositivo poliziesco” (2009); Soggetto, disciplina, governo. Michel Foucault e le tecnologie politiche moderne (2011), La detenzione amministrativa degli stranieri. Storia, diritto, politica (2013).

La nostra libreria collabora con il bookshop.

Venerdì 26 febbraio alle 18 in libreria
presentazione aperitivo del libro di Francesca Fiorletta “More uxorio” (ZONA Contemporanea 2015 con una nota di Alessandra Sarchi).
L’autrice ne parlerà con Matteo Marchesini e Alessandra Sarchi.

Ci sono testi che sembrano fatti appositamente per creare disordine, per far saltare le categorie, per violare i confini tra un genere e l’altro. Cos’è infatti “More uxorio”? È difficile definirlo, perché, pur intraprendendo chiaramente la via della prosa, non rinuncia a nessuno degli utensili della poesia o dell’enunciazione drammatica. E la sua forza sta proprio in questo. [Massimiliano Manganelli]

Nadja è una giovane promessa sposa, con un carico di aspettative – ora prosaiche, ora più liriche e sognanti – al passaggio dal fidanzamento al matrimonio. Nadja è presenza fisica ma anche frastagliarsi della coscienza, coacervo di idee, paura, certezze, un calco di quello che la sua amica, un io narrante non meno sfuggente, proietta di sé sulla soglia della maturità, come rito di passaggio (temuto, scartato, ma infine ineluso) verso la maturità: il matrimonio. Le due donne parlano sedute in cucina. Tutto un immaginario femminile che si radica nell’infanzia e s’alimenta delle bruciature del crescere viene dispiegato in una forma narrativa che ha gli scatti della poesia, la sua diversione linguistica e sintattica, il suo procedere analogico, talvolta ipnotico e straniante.

Francesca Fiorletta, 1985, vive a Roma, è redattrice di Nazione Indiana, ufficio stampa e social media manager per la Neo Edizioni, e free lance. Suoi testi sono apparsi su varie riviste e blog culturali. Quest’anno ha pubblicato “Repertorio dei matti della città di Roma”, un volume collettivo a cura di Paolo Nori per Marcos y Marcos e il suo primo romanzo, “More Uxorio”, per Zona Contemporanea.

Matteo Marchesini è nato nel 1979 a Castelfranco Emilia e vive a Bologna. Poeta, narratore e saggista, oltre ad alcuni libri per ragazzi ha pubblicato le satire di “Bologna in corsivo. Una città fatta a pezzi” (Pendragon 2010), i ritratti letterari di “Soli e civili” (Edizioni dell’Asino 2012), e il romanzo “Atti mancati” (Voland 2013), entrato nella dozzina del premio Strega.
Suo ultimo libro l’antologia “Cronaca senza storia. Poesie 1999-2015” (Pendragon).
Collabora con Radio Radicale, “Il Foglio” e il “Sole-24 ore”.

Alessandra Sarchi è nata a Reggio Emilia nel 1971, e vive a Bologna. Ha pubblicato “Segni sottili e clandestini” (Diabasis 2008). Per Einaudi Stile Libero è uscito nel 2012 il romanzo “Violazione”, vincitore del premio Paolo Volponi opera prima, e nel 2014 “L’amore normale”.

Sabato 27 febbraio alle 17
in Auditorium Enzo Biagi presso la Biblioteca Sala Borsa in piazza del Nettuno a Bologna
Dal giallo al noir, incontro con Roberto Carboni.
L’autore, Nettuno d’oro 2015, parlerà con Francesco Vitali, avvocato penalista, delle principali differenze che caratterizzano questi due generi tanto amati dai lettori. Letture a cura dell’attore Alessandro Pilloni.

Attraverso il racconto e la lettura dello stile narrativo e l’opera di autori come Dashiell Hammet, Cornell Woolrich e Raymond Chandler, un incontro sulla nascita del giallo e sulla sua svolta verso il noir, ma anche un percorso tra le caratteristiche delle principali scuole storiche italiane del noir, come il Gruppo 13 bolognese, La scuola dei duri milanese e il Neo-noir romano, e le tecniche della scrittura di tensione. La società utopistica del giallo e la società malata del noir, la cristallizzazione del giallo con i suoi personaggi che tendono a rimanere sempre uguali a sé stessi e la ‘mutazione’ che è propria del genere noir, la moralità del giallo e l’amoralità del noir.

Roberto Carboni, ex tassista, autore bolognese, che dalla sua esperienza sulla strada ha deciso di filtrare nei suoi romanzi le realtà crude, le vite urbane, notturne e inquiete che popolano i vicoletti pietrosi del centro storico bolognese. Perché ci sono tante Bologna e molte le conoscono tutti, altre invece rimangono nascoste tra le ombre dei portici o mormorate sul sedile posteriore di un taxi, ma meritano comunque di essere raccontate.

Roberto Carboni ha partecipato al progetto Bologna scrive, Ehi, sono qui è l’inedito che ha donato a Biblioteca Salaborsa.

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