NEWSLETTER da venerdì 4 a martedì 8 maggio

Ecco la newsletter con gli incontri fino al prossimo martedì 8 maggio.
Giornalismo con Flavio Fusi, in trasferta con Gianluca Morozzi, poi il libro della “nostra” Grazia Negrini e i vampiri di Roberto Barbolini…
Siateci.
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Venerdì 4 maggio alle 18 in libreria
Flavio Fusi presenta “Cronache infedeli” (Voland).
L’autore ne parlerà con Roberto Pasquali.

Un diario di viaggio. Un viaggio di trent’anni attraverso i cambiamenti di un mondo in tumulto. Nuove geografie e frontiere, fragili paesi che nascono, antiche nazioni che si spengono come stelle fredde, intere comunità costrette all’esilio. Da Sarajevo assediata a Berlino liberata, da New York inginocchiata davanti alle rovine delle Twin Towers a Mosca che maledice il proprio passato, il cronista raccoglie e racconta, cercando di mettere ordine nel caos che lo circonda. Il cronista è un testimone incantato: di notte vengono a trovarlo in sogno gli spettri benevoli dei compagni che ha incontrato lungo i sentieri dell’Africa, nei villaggi massacrati dell’America Latina e dei Balcani, nelle province dell’Impero sovietico in agonia. Il cronista non è un giudice, ma sempre e soltanto un complice: di volta in volta ritrova i tanti fratelli che non ha mai conosciuto negli esseri umani con cui gli capita di dividere il pane e le giornate.
Un libro di memorie, sogni e ricordi. Una storia vera, autentica e infedele: una storia, in fondo, sommamente bugiarda.

“Nel cielo di piombo che si spalanca davanti a me, nel turbinio dei fari lucidi di pioggia, avverto un vuoto e una nostalgia.”

Giornalista di lungo corso, Flavio Fusi ha imparato il mestiere alla vecchia scuola de “l’Unità” e per trent’anni ha seguito come inviato della Rai tutte le più importanti crisi internazionali. Corrispondente da New York e Buenos Aires, conduttore e commentatore del Tg3, non ha mai vinto premi giornalistici e non appartiene a nessuna scuderia professionale. Cronache infedeli è il suo primo, vero libro.
Roberto Pasquali, nato a Bologna nel 1955, per molti anni ha vissuto e lavorato in Centroamerica con la cooperazione internazionale. Organizza laboratori di poesia nelle scuole, festival e manifestazioni di poesia. E’ ideatore e curatore dell’archivio multimediale di poesia “La Voce Regina”, presente nelle biblioteche comunali e universitarie di Bologna. Ha pubblicato La Primavera della mano e La Poesia Nica, antologia di poesia nicaraguense, Campanotto editore. E’ autore di testi pubblicati su riviste e straniere.

Sabato 5 maggio alle 16
alla Biblioteca Lame-Cesare Malservisi in Via Marco Polo 21/13 a Bologna
Gianluca Morozzi presenta “Gli Annientatori” (TEA).
Lo scrittore bolognese tra noir, fiction e “ricordi del quartiere” nel quale è cresciuto dialogherà con Matteo Lepore, Assessore alla Cultura del Comune di Bologna, e Daniele Ara, Presidente del Quartiere Navile.
Bookshop in collaborazione con Trame.

«Quand’è iniziato il percorso che mi ha portato a quest’inumana dannazione?» – è questa l’inquietante domanda che definisce e declina la discesa agli inferi di Giulio Maspero, il protagonista del nuovo romanzo di Gianluca Morozzi, scrittore bolognese che torna in libreria con quello che si preannuncia già un nuovo cult del genere noir. Un romanzo carico di piste, segnali e indizi; flashback e immagini impietose sulla follia della quotidianità; omaggi a grandi scrittori (come Stephen King) e registi (è il caso di Pupi Avati, che già si è complimentato con lo scrittore per il suo nuovo romanzo) e costruito su un perfetto ingranaggio narrativo che porta inesorabilmente alla fine. Una fine in perfetto, e spietato, stile Morozzi.

Gianluca Morozzi è una delle voci più note del noir contemporaneo, capace di raccontare storie di ampio respiro e ben radicate nei luoghi, negli scorci e nelle suggestioni che, da sempre, gli offre la sua amata città, Bologna.
Una città che è spesso lo sfondo onirico e il luogo-non-luogo dove si aggirano, più o meno consapevoli, i suoi personaggi: l’ultimo, per adesso, appunto Giulio Maspero, uno scrittore in crisi emotiva e finanziaria che accetta di occuparsi delle piante di uno strano fumettista in cambio di una casa silenziosa e periferica dove dedicarsi a tempo pieno, e senza distrazioni, alla scrittura. Da questo espediente narrativo solo apparentemente banale Morozzi, come di consueto, sviluppa una storia che si dipana tra colpi di scena e momenti di pura tensione narrativa rimanendo in perfetto equilibrio tra reale e surreale, tra spunti e rimandi che moltiplicano i punti di vista e costantemente illuminata dall’occhio di bue della scrittura per mostrare tutta l’inquietudine che si cela dietro la normalità. Con personaggi che sono ben diversi da ciò che sembrano, incontri tutt’altro che casuali, rumori ingannevoli e persino uno strano puzzle privo del pezzo più importante. Una normalità orribile che però, a ben vedere, “è anche preferibile agli Annientatori”.

Sabato 5 maggio alle 18 in libreria
Maria Grazia Negrini presenta il suo memoir “Io parlo donna – Il coraggio delle idee” (Il Ciliegio).
Grazia ne parlerà con Porpora Marcasciano e Marzia Schenetti.

Un piacere speciale avere in libreria una cara amica, una donna tostissima e militante…

“Io parlo donna – Il coraggio delle idee” raccoglie le esperienze di Maria Grazia Negrini, storica femminista bolognese, prima e dopo aver coordinato il Centro di Documentazione Ricerca e Iniziativa delle Donne di Bologna.

Non si tratta di un’autobiografia, bensì di uno strumento, una raccolta rivolta a donne e uomini e in particolare alle giovani generazioni sull’esperienza del femminismo nella città di Bologna; è però anche la storia di una donna che ha partecipato a questi momenti storici, impegnando la mente, il cuore e la passione.
Non è un libro esclusivamente personale, perché chiama in causa la presenza delle donne della città e non solo.
La prima parte raccoglie una serie di articoli e interventi dell’autrice riguardanti le tematiche a lei care delle donne e del femminismo.
Più individuale e squisitamente narrativa è invece la seconda parte del libro, quella dove sono pubblicati i racconti scritti da Maria Grazia Negrini, ancora una volta tutti incentrati sul punto di vista delle donne.

Maria Grazia Negrini nasce a Bologna nel 1944 e a partire dal 1967 frequenta riunioni semiclandestine dalle quali nasce la rivista “Che fare?”.
Nel 1968 è nel primo nucleo de «il manifesto» e vive in una comune.
Dopo il 1977 fonda con altre il Centro di Documentazione, Ricerca e Iniziativa delle Donne, che coordina fino al 2002. Fa esperienza negli organismi regionali e nazionali di Parità e collabora all’apertura di una casa per donne e bambini vittime di violenza. Si occupa poi di formazione e fonda la Tavola delle donne sulla violenza e sulla sicurezza nella città (www.tavoladelledonne.com), della quale è presidente.
Dal 2009 pubblica racconti in varie antologie.

Porpora Marcasciano, presidente onorario MIT, ha pubblicato per Alegre “AntoloGaia. Vivere sognando e non sognare di vivere: i miei anni Settanta” (2015). È autrice anche di “Tra le rose e le viole. La storia e le storie di transessuali e travestiti” (Manifestolibri, 2002) e di “Favolose narranti. Storie di transessuali” (Manifestolibri, 2008), e ha curato insieme ad altri “Elementi di critica trans” (Manifestolibri, 2010).

Marzia Schenetti, nata a Reggio Emilia nel 1965, diplomata in canto lirico e grafica pubblicitaria, è autrice di poesie e canzoni. Nel 2011 pubblica con Edizioni il Ciliegio “Il Gentiluomo”, una storia di stalking stata scritta in prima persona. Questo percorso l’ha conduce ad attivarsi in prima persona nella lotta contro la violenza e la divulgazione del concetto socio-culturale di “ex vittima per sempre”. Dopo solo un anno realizza, insieme ad altre vittime, l’associazione culturale “MoDeM Movimento Donne e Minori”, per poter dare voce a chi ha subito violenza.

Martedì 8 maggio alle 18 in libreria
incontro con Roberto Barbolini e i suoi “Vampiri conosciuti di persona” (La nave di Teseo, 2017).
L’autore ne parlerà con Alessandra Calanchi e Franco Minganti.

I vampiri di Roberto Barbolini sono i protagonisti dei suoi incontri più formidabili: aneddoti e avventure che si srotolano dall’appennino modenese al confine ungherese, dalla seconda guerra mondiale alla Transilvania, fin quasi a sfiorare la soglia dell’Aldilà.
Una caccia al tesoro improbabile attorno a un misterioso Stradivari; un simpatizzante nazista circonciso; il grande calciatore Puskas esule dalla sua Ungheria su una spiaggia di Bordighera; un viaggio di lavoro in Transilvania che si trasforma in una vera e propria caccia al vampiro.
Per tacere della sfida alle sempre incombenti insidie del Dottor Morte.
Brioso e malinconico, divertente e terribile, Vampiri conosciuti di persona è un romanzo per frammenti, stupori e visioni, immersi nel fiume ironico e surreale della scrittura di Barbolini.

“Un Fellini della scrittura.” Cesare Garboli

Roberto Barbolini è nato a Formigine (Modena) nel 1951. Ha esordito a Il Giornale di Indro Montanelli lavorando con Giovanni Arpino; è stato redattore culturale e critico teatrale di Panorama e attualmente collabora con QN-Quotidiano nazionale. Si è occupato di poesia erotica, di fantastico e di gialli. Ha pubblicato numerosi romanzi, saggi e raccolte di racconti, tra cui La strada fantasma (1991), vincitore del premio Dessì, Stephen King contro il Gruppo 63 (1998), Il punteggio di Vienna (1995), Piccola città bastardo posto (1998), Ricette di famiglia (2011), Provaci ancora Radetzky (2012), L’uovo di Colombo (2014), Nero Wolfe in via Pastrengo e altri incontri ravvicinati (2017).

Alessandra Calanchi insegna letteratura e cultura americana all’Università di Urbino. Ha numerose pubblicazioni nel campo della crime fiction e del cinema noir e conosce Roberto Barbolini dai tempi del seminale Detective sublime. Pur non essendosi mai occupata professionalmente di vampiri, il suo mito letterario è Carmilla e vanta numerose conoscenze, occasionali e non, nel settore.

Franco Minganti insegna letteratura e cultura americana all’Università di Bologna. Ha scritto di letteratura, musica, cinema, tv, fumetto e graphic novel. Spesso di jazz. Conosce Barbolini da ben prima di Alessandra Calanchi, da epoche lontane quando praticamente si bivaccava a Piccadilly Circus. Per la verità, pur avendo scritto di horror, si è sempre tenuto ben lontano dai vampiri, che lo spaventano non poco.

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