NEWSLETTER DAL 12 AL 16 GIUGNO

Si corre verso l’estate con un’antologia di saggi, una mostra di illustrazioni, e il collettivo Emidio di Treviri sul terremoto delle Marche.
Vi aspettiamo.
Trame

Martedì 12 giugno alle 18 in libreria
Graziella Sidoli presenta “Saggiminimi” (FaraEditore) e ne parla con Vincenzo Bagnoli.

Come osserva Piero Sanavio riguardo alla scrittura di Graziella Sidoli: «È con freschezza che il suo sguardo si posa via via su avvenimenti di portata internazionale, casi spiccioli quotidiani, anche soggettive memorie di cos’era e com’era insegnare negli Stati Uniti, quando, nelle scuole, si accoppiavano efficienza, correttezza e competitività. Evocano, queste prose, una dimensione del ”vero” che sembra scomparsa dalla nostra più recente esperienza e non implicava nessun moralismo, ma piuttosto quella virtù borghese che è sempre stata la “decenza”. Il mondo oggidì va in pezzi, osserva Sidoli, la violenza esplode invincibile nelle strade da sotto la scorza dell’indifferenza, il terrorismo è inseparabile dal nostro quotidiano. Anche il testardo, tradizionale ottimismo americano conosce una crisi.»
I saggi raccolti in questo libro, qui ritoccati e rivisti, sono apparsi in opere collettanee edite da Fara e, perlopiù, nel Sussidiario.

Docente di lingue e letteratura, traduttrice, redattrice, saggista, Graziella Sidoli nasce in Italia, si trasferisce in Argentina e poi negli Stati Uniti. Risiede a Bologna, città che sceglie per il rimpatrio in Italia, dove collabora con LUNA Libera università delle Arti, come professoressa di inglese e consulente didattico. Le sue traduzioni di poeti italiani in inglese e spagnolo sono state pubblicate attraverso gli anni in varie riviste e antologie. Ha ideato e curato una selezione antologica di poesie di Paolo Valesio, Il servo rosso/The red servant.
Ha fondato e curato riviste scolastiche e artistiche negli Stati Uniti. Ha partecipato e partecipa attivamente alla vita letteraria e accademica degli Stati Uniti e, ora, soprattutto in Italia. Fa parte della redazione di Italian Poetry rewiew (Società Editrice Fiorentina) ed è membro del Comitato Scientifico del Centro studi Sara Valesio, di Genus Bononiae, a Bologna.
Le piace identificarsi con una realtà transnazionale, transculturale e translinguistica.
Scrive prosa e poesia in tre lingue.

Vincenzo Bagnoli (Bologna, 1967) è tra i fondatori di «Versodove». Ha pubblicato le raccolte 33 giri stereo LP (Gallo & Calzati, 2004), FM – Onde corte (Bohumil, 2007), Deep Sky (d’if, 2008) e, con foto di V. Reggi e prefazione di Antonio A. Clemente, Offscapes (Trafika Europe, 2016; Sala Editori, 2017).
Ha realizzato i testi dell’album Bologna ’67-77 della band Stratten (NML, 2012) e del graphic novel di Elena Guidolin, Outlandos (GIUDA edizioni, 2016).

Venerdì 15 giugno alle 18 in libreria
inaugurazione di “Run Wild”, mostra personale di Vincenzo Balzano.
La mostra proseguirà fino a settembre.

Vincenzo Balzano propone gli studi e i disegni originali della graphic novel “Run Wild” che uscirà a luglio.

“Soprattutto una storia di avventura che esamina i legami che ci legano come creature viventi che si muovono attraverso il mondo, e i sacrifici che facciamo affinché gli altri possano prosperare veramente” Sierra H.

“Quando ho visto per la prima volta l’anteprima di Run Wild, mi è sembrata la classica fiaba che amo. Ha il cuore di tutte le fiabe e le storie di un tempo e come le fiabe di un tempo può essere un po’ buia. Molte di loro includono bambini alla ricerca di qualcosa di familiare (come la loro casa) o un membro della famiglia (come un genitore). Non è raro imbattersi in bambini piccoli, fratelli o anche animali parlanti, tutto quello che troviamo in questa graphic novel disegnata da Vincenzo Balzano”, Carrie McClain

Vincenzo Balzano è nato a Torre del Greco nel 1985. Ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Napoli specializzandosi in grafica editoriale. Le sue opere sono state selezionate per il National Arts Award 2010, nel 2013 la sua graphic novel “Immortal” ha vinto il concorso “ilmioesordio” ricevendo il premio per il miglior esordio. Nel 2014 ha realizzato l’arte per la graphic novel “Revenge the secret origin Emily Thorne” (Marvel) e nel 2016 insieme a KI Zachopoulos ha creato “The Cloud” (Boom!studios-Archaia) nominato al premio Dwayne McDuffie Award, nel 2016 ha pubblicato Noumeno 4 (shockdom).
La sua nuova graphic novel “Run Wild” (Boom!Studios Archaia) uscirà a luglio.

Sabato 16 giugno alle 12 in libreria
incontro con il collettivo Emidio di Treviri per l’uscita di “Sul fronte del Sisma. Un’inchiesta militante sul post-terremoto dell’Appennino centrale” (DeriveApprodi).

“Il terremoto è come la guerra, c’è chi mangia e si arricchisce e chi muore di fame. I ricchi prendono il loro e pure quello degli altri, ai poveri restano gli scarti e le macerie.” Pietro, 48 anni, allevatore. Norcia, giugno 2017.

La serie di eventi sismici che dal 24 agosto 2016 ha colpito l’Appennino centrale, investendo quattro regioni, distruggendo migliaia di frazioni e lasciando decine di migliaia di persone senza casa, è uno dei disastri socio-naturali più significativi della storia recente d’Italia. Alla grave sequenza di scosse è succeduto il caos di un’emergenza che, tra risposte istituzionali equivoche e macerie immobili, ha lasciato segni indelebili sui territori colpiti. Le traiettorie degli sfollati si sono declinate a seconda delle rispettive capacità di accesso ai capitali relazionali, economici e culturali, mentre le aree colpite si sono trasformate in un campo di battaglia. Una battaglia combattuta a mezzo di ordinanze, installazioni temporanee, affitti e container. Una lotta per la sopravvivenza delle aree interne contro speculazione, abbandono e strategie di rilancio economico eterodirette.

Emidio di Treviri è un progetto di ricerca nato nel dicembre 2016 da una Call for Research lanciata con le Brigate di Solidarietà Attiva. Accademici, professionisti, videomaker e attivisti si sono coordinati per costruire un’inchiesta sociale sul post-sisma dell’Appennino centrale. Un collettivo di ricerca pubblica e militante, nato dal basso con l’obiettivo di affiancare le popolazioni delle aree interne nel tentativo di resistere a un destino già dispiegatosi altrove.

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