NEWSLETTER DAL 4 ALL’8 FEBBRAIO

Ancora una settimana vivace e multiforme a Trame.
Coi soliti orari: lunedì e giovedì la libreria è aperta dalle 9,30 alle 16,30.
Martedì, mercoledì, venerdì e sabato dalle 9,30 alle 19,30.
Vi aspettiamo in questo anno bisestile e quindi con un giorno in più per leggere!

Martedì 4 febbraio alle 18 in libreria
Petunia Ollister presenta “Cocktail d’autore” (Slow Food) e ne parla con il romanziere Paolo Panzacchi.
Alle 19,30 si va a brindare al Gallery16 in via Oberdan, nostro partner per la serata.


Ritorna la formula dei #bookbreakfast che questa volta raccontano come si beve nella letteratura.
Dopo il successo di “Colazioni d’autore” Petunia Ollister ci regala una serie di scatti inediti che abbinano libri e cocktail con la cifra estetica che le ha permesso di raggiungere un pubblico molto ampio e di suggerire libri a tutti i suoi followers. Dai grandi classici come il vesper martini di james bond in casino royale, il gin rickey del grande gatsby di fitzgerald o il punch al rum ne il circolo pickwick di charles dickens, alla femminile contemporaneità di jennifer egan ne il tempo è un bastardo. Con le immagini ci sono i ritratti dei personaggi e le ricette di ciascun cocktail per poter ricreare a casa vostra l’atmosfera di un grande narratore.
Petunia Ollister è bookblogger favolosa.

Mercoledì 5 febbraio alle 18 in libreria
Antonello Loreto presenta “Regina Blues” (Progetto Cultura) e ne parla con Andrea Santangelo.

A Regina non è una domenica come tutte le altre.
Nel pomeriggio va in scena la finale del “torneo delle scuole” che per questo luogo di provincia, borghese e sonnacchioso, rappresenta un momento importante, quasi solenne, di aggregazione della comunità.
La città si organizza perché l’evento abbia il risalto che merita, probabilmente nel giorno di festa più atteso dell’anno.
Nella partita decisiva e contrariamente ai pronostici, si affrontano per la prima volta la squadra del Liceo Classico (i Santi) e quella del Liceo Scientifico (gli Eroi). La mattina che precede la finale, si incrociano le storie dei ventidue liceali che daranno vita ad un incontro memorabile sull’erba dello stadio del “Degortes”.
Giovani vite, ancora adolescenti, costrette a diventare adulte troppo presto a causa di un evento drammatico ed epocale che sconvolgerà in pochi istanti i loro sogni e le aspettative future.
“Regina Blues” è un inno all’ottimismo. Attraverso le maglie strette delle angosce adolescenziali, dei primi amori più o meno corrisposti, insomma di una fisiologica paura di vivere che è propria del nostro tempo e, più in generale, di quella parte di vita che ognuno di noi ha attraversato, ritroviamo nel finale protagonisti adulti che, superati a fatica gli anni successivi alla tragedia, si voltano indietro consci che la vita va avanti, nonostante tutto, magari più bella di prima.
Ed anche Regina sarà più bella di prima.

Antonello Loreto nasce a L’Aquila nel 1970, laureato in Giurisprudenza, vive a Roma da molti anni ed è stato, per quasi venti anni, un consulente nel campo dello sviluppo e del marketing in vari settori (principalmente in finanza e comunicazione). Affianca attualmente l’attività principale di romanziere con la direzione di alcune rassegne letterarie tra Roma e Milano, ed è consulente e docente di marketing applicato al mondo dell’editoria.

Andrea Santangelo, storico militare con un passato da archeologo, si occupa di divulgazione storica collaborando con quotidiani, riviste, radio e televisioni. Ha al suo attivo oltre venti monografie di storia, le più recenti sono: Le due vite di Lucrezia Borgia (con Lia Celi, Utet 2019) e Generali e battaglie della Linea Gotica (Bookstones 2019). Esce in questi giorni “Ninna nanna per gli aguzzini”.

Giovedì 6 febbraio alle 18
alla Fondazione Zeri in piazzetta Morandi 6 a Bologna
“La felicità delle immagini, il peso delle parole” (Bompiani)
Incontro con Alessandra Sarchi, Andrea Bacchi, Roberto Pinto.
Bookshop a cura di Trame.

Un’acuta ricognizione di territori cari all’autrice, che da sempre fa la spola tra il mondo della scrittura e quello dell’arte.

«Ora, purtroppo lei dovrà usare le parole, mentre io, con molta minor fatica, userò lo sguardo» – Goffredo Parise
«Beato te che quando prendi la matita o il pennello in mano, scrivi sempre dei versi!» – Pier Paolo Pasolini

Affascinante come un romanzo, documentato come un saggio accademico, “La felicità delle immagini, il peso delle parole” non è né l’una né l’altra cosa: è piuttosto un’acuta ricognizione di territori cari all’autrice, che da sempre fa la spola tra il mondo della scrittura e quello dell’arte. Se gli anni trenta del secolo scorso sono stati tutto un fervore di scambi e relazioni tra questi mondi, già negli anni sessanta quella temperie veniva rievocata con una sorta di nostalgia da Pasolini, che pure insieme ai colleghi ha praticato la stessa dimensione di prossimità. Moravia che non smette mai di disegnare; Calvino che insinua che chi si esprime col pennello sia più felice di chi usa la penna; Volponi che del collezionismo di quadri fa quasi una malattia. Ne esce il ritratto di un tempo vivido e interessante, ricco di idee in perenne circolazione: perché il rapporto fra parola e immagine nei testi letterari mai come oggi è attuale e ricco di implicazioni.

Venerdì 7 febbraio alle 18 in libreria
Cosimo Argentina presenta “Legno verde” (Oligo) e ne parla con Cristina Orlandi.

“Legno Verde”, educazione sentimentale di un adolescente, è una storia ambientata negli anni ’70 in un quartiere popolare di Taranto. Umberto Babilonia, un ragazzo di tredici anni che vive l’illusione di amori impossibili con belle quarantenni, trascorre le giornate con gli amici del quartiere e va a scuola in un istituto salesiano dove la disciplina è molto rigida. Cosa cerca Umberto? Una identità. Lui è un finto duro in erba, in apparenza gli scivola tutto addosso, ma nella realtà ha un desiderio di amore grande così. Perciò quando conosce Alma, una ragazza di 15 anni, e quando si accorge che il suo cuore batte per questa giovinetta magra e vestita in modo strambo, capisce che è lei la persona che stava aspettando. Nel frattempo gioca a calcio, viene picchiato da insegnanti e da un padre violento che però lui ama. Intorno c’è un mondo, quello degli anni ’70, che sta vivendo una specie di sogno, il boom, la rinascita, le fabbriche, il denaro, l’emancipazione.

Cosimo Argentina è nato a Taranto nel 1963. Insegna Diritto ed Economia politica in Brianza. Ha pubblicato 16 libri tra cui Il cadetto (99) e Bar Blu Seves (02) con Marsilio, Cuore di cuoio (04) con Sironi, Maschio adulto solitario (06) con Manni, Vicolo dell’acciaio (10) con Fandango, Per sempre carnivori (13) con Minimum Fax.

Cristina Orlandi ha pubblicato i racconti in varie antologie, tra cui Nessuna Più, curata da Marilù Oliva (Elliot Edizioni, 2012), iniziativa contro il femminicidio . Nel 2016 scrive il volume Bologna meravigliosa (Edizioni della Sera), percorso emozionale attraverso luoghi di Bologna. Nel 2018 esce Bolognesi per sempre (Edizioni della Sera), raccolta di racconti sull’amore per Bologna di autori vari, da lei curata e con un suo racconto. Dal 2018 è responsabile della collana “R come Romance” di Edizioni del Loggione.
Nel 2019 pubblica “A ogni costo” per Edizioni del Loggione, ispirato a una vera storia di violenza domestica e “Due mariti per Sanja” (Damster).

Sabato 8 febbraio alle 12 in libreria
Zona 42 presenta Nicoletta Vallorani e il suo romanzo “Avrai i miei occhi”.
L’autrice dialoga con Chiara Reali e l’editore Giorgio Raffaelli.

“Milano è una mappa che non leggerò. Da qui si vedono il centro e il confine, e non si riesce a guadagnare il senso di quel che è accaduto.
Penso a te, alla tua casa, alla tua storia. Penso a quello che vorrei. Penso che sono vecchia. Penso che a volte non sarebbe male essere solo una cosa. Funzionante e perfetta. E senza pensieri.”

È inverno a Milano, la più fredda delle stagioni, nella più desolata delle città. Ma non c’è mai una stagione giusta per indagare su un mucchio di cadaveri di donne abbandonato come spazzatura alla periferia dei campi industriali.
Donne? Persone? O piuttosto cavie, cloni, cose? È quello che si chiede Nigredo, chiamato a investigare, a cercare una verità, e quindi ad attraversare i muri che dividono, separano, proteggono Milano dal deserto civile in cui la città è immersa.
Ma quando c’è un muro, c’è sempre qualcuno capace di valicarlo, e Olivia a bordo del suo taxi lo sa bene. Lei conosce Nigredo da tempo. Il loro legame è molto più profondo di quanto lui si immagini.
Olivia e Nigredo, anime gemelle, sopravvissuti a tempi migliori, a tempi diversi, non sono pronti ad arrendersi all’età e alla devastazione che li circonda. Vivono quasi sospesi ancora in cerca di attimi di bellezza, e di un’idea di giustizia diversa da quella immaginata dal Potere.

Tra noir e distopia, la fantascienza di Nicoletta Vallorani si muove elegante ed esplosiva tra le crepe di una città reduce di un’epoca che ne ha decretato il collasso. Milano è morta. Viva Milano.

Nicoletta Vallorani scrive fantascienza dall’inizio degli anni ’90, e questo fa di lei una veterana del settore, nonostante la sua ostinazione nel considerarsi sempre pronta a crescere.
Lettrice onnivora e docente di Letteratura inglese e angloamericana all’Università degli Studi di Milano, ha esordito con Il cuore finto di DR (Premio Urania nel 1993, tradotto in Francia da Rivages), per poi continuare a scrivere seguendo la doppia pista del noir e della fantascienza.
A La fidanzata di Zorro, il primo di quattro romanzi “nomadi” (come tematiche e come editori: Marcos y Marcos, Einaudi, VerdeNero), è stato assegnato il Premio Zanclea nel 1996, e la serie è stata pubblicata in Francia da Gallimard. Le madri cattive (Salani – Petrolio, 2011), un romanzo scomodo e difficile sull’infanticidio, si è aggiudicato il Premio Maria Teresa Di Lascia nel 2012.
Nicoletta Vallorani vive a Milano con molte contraddizioni.

Sempre sabato 8 febbraio alle 14,30 in libreria
il gruppo “Letture sul sofà” parlerà di “Il maestro e Margherita” di Michail Bulgakov.
E come sempre è aperto a chi volesse partecipare.

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