NEWSLETTER DAL 3 AL 7 NOVEMBRE

Digerito il passaggio all’ora solare siamo pronte per nuove avventure libresche.
Arriva una settimana che mette a fuoco alcune percorsi di donne, dal blog di Olga Ricci sulle molestie sul lavoro, alla doppia coppia Andraghetti/Piolanti per “Femminile, plurale” ospitate al Banco 32, dalle riflessioni di Sandra Burchi sul lavoro in casa, all’incontro delle due Francesche.
Ci saranno anche un paio di relatori uomini perchè non vogliamo farci mancare nulla.

Prima il sunto, poi le storie.
Vi aspettiamo.

Quelle di Trame.

Martedì 3 novembre alle 18 in libreria
presentazione del libro di Olga Ricci “Toglimi le mani di dosso” (Chiarelettere).
Ne parleranno Andrea Adriatico, Rosa Maria Amorevole, Serena Bersani e Mara Cinquepalmi.

Giovedì 5 novembre alle 18,30
al Ristorante Banco 32 presso il Mercato delle erbe in Via Ugo Bassi 23 su via San Gervasio 3/A a Bologna
Fosca Andraghetti «Io, Pru e una sfumatura di giallo» (Carta e Penna edizioni) & Alba Piolanti «Sovversive» (Il Ponte Vecchio).

Venerdì 6 novembre alle 18 in libreria
presentazione aperitivo del libro di Sandra Burchi “Ripartire da casa. Lavori e reti dallo spazio domestico” (Franco Angeli).
L’autrice ne parlerà con Federico Chicchi e Mara Cinquepalmi.
Modera l’incontro Silvia Napoli.

Sabato 7 novembre alle 12 in libreria
presentazione aperitivo del libro di Francesca Marzia Esposito “La forma minima della felicità” (Baldini & Castoldi 2015)
Presenta il libro Francesca Mazzucato e modera l’incontro Massimo Zucchetti, giornalista del Manifesto.

Martedì 3 novembre alle 18 in libreria
presentazione del libro di Olga Ricci “Toglimi le mani di dosso” (Chiarelettere).
Ne parleranno Andrea Adriatico, Rosa Maria Amorevole, Serena Bersani e Mara Cinquepalmi.

Olga Ricci è lo pseudonimo di una giornalista trentenne italiana che oggi lavora come freelance per varie testate nazionali. Olga ha ricevuto avance e ricatti sessuali per mesi, in attesa di un contratto sempre promesso. Per non perdere il lavoro, ha cercato di resistere come ha potuto. La sua storia, che è anche quella di tante donne che magari decidono di tenersi tutto dentro, è diventata prima un blog, “Il porco al lavoro”, ed ora il libro edito da Chiarelettere.
“Toglimi le mani di dosso” si conclude con un decalogo contro le molestie sul posto di lavoro a cura di Rosa Maria Amorevole, nostra collega di GiULiA Emilia-Romagna, esperta in materia di lavoro e contrasto alle discriminazioni e consigliera di Parità per l’Emilia Romagna.

Andrea Adriatico, nato a L’Aquila nel 1966, è architetto, regista e giornalista professionista. Ha lavorato per diversi quotidiani e reti televisive italiane. I suoi film sono stati presentati nei maggiori festival del mondo, dalla Berlinale alla mostra del cinema di Venezia, dal festival di Londra al Lincoln center for contemporary arts di New York. È tra i fondatori di Teatri di vita, il teatro bolognese dedicato alla scena contemporanea. Con il suo teatro ha attraversato per oltre vent’anni molti palcoscenici italiani e stranieri.
Come architetto ha disegnato e realizzato importanti spazi pubblici e privati, inseguendo uno sguardo sul mondo che accomuna i suoi mestieri diversi e vicinissimi.

Rosa Maria Amorevole, esperta di genere e contrasto alle discriminazioni, è formatrice e giornalista. Dal 2008 è Consigliera di Parità per il territorio dell’Emilia Romagna.
Ha trattato il tema delle molestie e della violenza, in qualità di Consigliera di Parità, in stretta relazione con la casistica sviluppata in ambito lavorativo.
E’ stata Consigliera di fiducia per quattro anni in una ASL del Veneto, per il contrasto al mobbing e alle molestie sessuali.
Ha scritto articoli e testi sul contrasto alle discriminazioni, il mercato del lavoro in ottica di genere, parità e pari opportunità in ambito lavorativo.

Serena Bersani, bolognese, giornalista professionista, lavora da oltre vent’anni nella carta stampata e si è occupata a lungo di cronaca nera e giudiziaria. Per Newton Compton ha pubblicato Bologna giallo e nera. Esperta di linguistica, ha pubblicato i libri Professione giornalista e, con Giuseppe Pittàno, L’italiano. Le tecniche del parlare e dello scrivere. Appassionata di storia locale, è autrice per Newton Compton 101 di “Donne che hanno fatto grande Bologna” e di “Il giro di Bologna in 501 luoghi”.
Da anni impegnata nell’attività sindacale, è presidente dell’Associazione stampa Emilia-Romagna, già componente del consiglio direttivo nazionale dell’associazione Giulia (Giornaliste unite libere e autonome).

Mara Cinquepalmi è giornalista professionista freelance (Pagina99, Dataninja.it I viaggi del Gusto, Wired, Consumatrici.it), con attenzione al datajournalism e questioni di genere.
Per Datamediahub, hub sui media italiani e sul giornalismo (http://www.datamediahub.it), si occupa di genere e informazione. Cura Un certo genere di sport stories.dataninja.it/uncertogeneredisport/, osservatorio sugli stereotipi sessisti nell’informazione sportiva.
Da aprile 2013 è la coordinatrice di GiULiA Emilia-Romagna. Da maggio 2013 è nel Consiglio regionale dell’Ordine dei Giornalisti dell’Emilia-Romagna.

Giovedì 5 novembre alle 18,30
al Ristorante Banco 32 presso il Mercato delle erbe in Via Ugo Bassi 23 su via San Gervasio 3/A a Bologna
Fosca Andraghetti «Io, Pru e una sfumatura di giallo» (Carta e Penna edizioni) & Alba Piolanti «Sovversive» (Il Ponte Vecchio).

Il progetto autunnale si chiama “Femminile, plurale” ed è ideato e condotto dalle autrici Katia Brentani e Lorena Lusetti, da tempo nostre complici.
Questo è il terzo di quattro incontri con scadenza quattordicinale.
Sul palco accogliente del Banco 32 due autrici che si confronteranno sui propri romanzi più recenti e in genere sulla propria scrittura.
Debora Pometti leggerà alcuni brani accompagnata da Romano Romani alla chitarra.

Il bookshop è a cura della Libreria Trame.
E per coloro che acquistano uno dei libri presentati il ristorante propone l’aperitivo con un cartoccio del fritto e un calice di vino a 5 euro.

Venerdì 6 novembre alle 18 in libreria
presentazione aperitivo del libro di Sandra Burchi “Ripartire da casa. Lavori e reti dallo spazio domestico” (Franco Angeli).
L’autrice ne parlerà con Federico Chicchi e Mara Cinquepalmi.
Modera l’incontro Silvia Napoli.

Il volume propone una riflessione sui nuovi equilibri fra bisogni e aspirazioni, spazi e tempi, percezione di corpi e identità generati dalle nuove condizioni in cui la casa è anche luogo di lavoro per molte donne in ruoli di consulenti, collaboratrici, freelance.
Il tema è molto attuale nel momento di rapido cambiamento dei nuovi mercati lavorativi.

Sandra Burchi svolge attività di ricerca e di didattica presso il Dipartimento di Scienze politiche dell’Università di Pisa.
Fa parte della redazione di Iaph Italia e collabora con la rivista DWF.
Ha curato con Teresa Di Martino il volume “Come un paesaggio. Pensieri e pratiche tra lavoro e non lavoro” (Iacobelli Editore, Roma 2013).

Federico Chicchi è professore associato di Sociologia de lavoro presso il Dipartimento di Sociologia e Diritto dell’Economia dell’Università di Bologna.
Autore di vari saggi e ricerche, ha scritto “Soggettività smarrita. Sulle retoriche del capitalismo contemporaneo” (Bruno Mondadori Milano 2012).

Mara Cinquepalmi è giornalista professionista freelance (Pagina99, I viaggi del Gusto, Wired, Consumatrici.it), con attenzione al datajournalism e questioni di genere.
Per Datamediahub, hub sui media italiani e sul giornalismo (http://www.datamediahub.it), si occupa di genere e informazione, e scrive per Un certo genere di sport – stories.dataninja.it/uncertogeneredisport/, un osservatorio sugli stereotipi sessisti nell’informazione sportiva.
Da aprile 2013 è la coordinatrice di GiULiA Emilia-Romagna. Da maggio 2013 è nel Consiglio regionale dell’Ordine dei Giornalisti dell’Emilia-Romagna.

Silvia Napoli, avventuriera della pratica e della organizzazione culturale. Coordinatrice di progetti al femminile presso “Bologna capitale europea della cultura 2000”, fondatrice di Millennia, agente di promozione culturale dedicato alle donne, curatrice di seminari sull’impresa culturale per il comune di Bologna. Oggi progettista di mostre documentarie, didattiche ed eventi per “Associazione Il Chiostro”, amici dell’Archivio di Stato di Bologna. In particolare organizzatrice di cicli di dibattiti e conferenze sulla trasgressione femminile nella storia e su emancipazione e lavoro femminili.

Sabato 7 novembre alle 12 in libreria
presentazione aperitivo del libro di Francesca Marzia Esposito “La forma minima della felicità” (Baldini & Castoldi 2015)
Presenta il libro Francesca Mazzucato e modera l’incontro Massimo Zucchetti, giornalista del Manifesto.

Luce vive barricata in casa, vegeta sul divano, mastica fette biscottate davanti a Canale 32, il canale monotematico di televendite perenni di anelli e bracciali. Ha perso il lavoro e l’appartamento 51, l’unica sua entrata finanziaria, è sfitto da un po’. In casa tutto è a terra, le mensole, i libri, i cassetti, e i giorni e le notti si susseguono senza tempo.
Un giorno irrompe nella sua vita Bambina, Viola, cinque anni, figlia di Yuri, suo fratello, che non vedeva da un Natale passato insieme anni fa. Bambina è muta, ha deciso di non parlare più. “Pensavo mi avrebbe seguita, con i cani succede così, invece era lì, di sale, la faccia scartavetrata, compatta, chiarissima, in attesa di espressione”. Bambina, non parla, ma telefonerà a canale 32. Non parla, ma scriverà numeri su post-it fluorescenti. Non parla, ma appiccicherà quadrati colorati sulla porta di Luce e poi giù per le scale e sotto il portico. Bambina creerà tappe di foglietti di carta che Luce, alla fine, seguirà uno dopo l’altro uscendo finalmente per strada. Bambina sarà il tramite, il punto di contatto tra le persone importanti del passato di Luce e quelle che le si avvicineranno in futuro, come Morgan, il ragazzo che risponde a canale 32. Luce inizierà a lavorare in una libreria e per andarci dovrà prendere la metro, un tram, fare circa settanta passi, e attraversare l’incrocio.
È una storia sull’abbandono, sulla solitudine. E sul tempo, che ti attraversa lo stesso, anche se tu rimani immobile, fino a che non arriva nella tua vita una bambina.

Francesca Marzia Esposito vive a Milano, insegna danza. Laureata al Dams di Bologna, master in Scrittura per il cinema all’Università Cattolica di Milano.
Alcuni suoi racconti sono stati pubblicati sulle riviste: Granta, ‘tina, Colla, GQ, Inutile, Cadillac e altre.
“La forma minima della felicità” (Baldini & Castoldi 2015) è il suo primo romanzo.

Francesca Mazzucato scrittrice, traduttrice e consulente editoriale si occupa da anni dell corpo, delle sue mutazioni e rappresentazioni e ha pubblicato innumerevoli romanzi, saggi brevi e racconti. Tradotta in Francia, Germania, Grecia, Spagna e USA, sulla sua opera sono state scritte alcune tesi di laurea.

Massimo Zucchetti, laureato in Ingegneria Nucleare, insegna al Politecnico di Torino e all’MIT di Boston.
Fra le numerose pubblicazioni, “L’atomo militare e le sue vittime” (Utet 2012) e “Guerra infinita, guerra ecologica” (Jaca Book 2003).

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