NEWSLETTER dal 16 al 21 settembre, gran varietà!

Arriva una nuova settimana, e solo il lunedì l’orario di libreria sarà dalle 9,30 alle 16,30.

Per gli altri giorni sempre fino alle 19,30.

Una ricca serie di incontri assortiti, dalla lingua italiana ai Wilco, dalla narrativa alla poesia, a Trame e in giro.

Vi aspettiamo

Ancora fino al 17 settembre: Teatro e letture di passaggio tra Parco Melloni e Villa Spada con la direzione artistica di Simona Sagone. Tutti gli eventi sono a offerta libera.
Il programma rientra nel cartellone di “Estiamo Insieme 2019” con il contributo del Quartiere Porto Saragozza. Bookshop in collaborazione con Trame


Letture di passaggio al Parco Melloni in Via Luigi Breventani 22
 

16 settembre alle 18 “La città dei vivi e la città dei morti” Iniziativa di memoria storica e letture. Per tutti

Durante gli eventi per bambini sarà allestito un bookshop in collaborazione con Trame.



Feminologica 2 teatro civile al femminile all’anfiteatro del Parco di Villa Spada in Via di Casaglia 3
17 settembre alle 21 “Lamento di Luisa Brancaccio in morte di sua figlia Isabella di Morra” 

Dalle 19 tutte le serate stand con panini, bibite e birre a cura di Circolo Arci Guernelli.



Martedì 17 settembre alle 18 in libreria
Vera Gheno presenta il suo ultimissimo libro “Potere alle parole” (Einaudi) e ne parla con Francesca Santoro.

Che cosa penseremmo del proprietario di una Maserati che la lasciasse sempre parcheggiata in garage pur avendo la patente? E di una persona che, possedendo un enorme armadio di vestiti bellissimi, indossasse per pigrizia sempre lo stesso completo? Queste situazioni appaiono improbabili; eppure, sono esempi dell’atteggiamento che molti hanno nei confronti della propria lingua: hanno accesso a un patrimonio immenso, incalcolabile, che per indolenza, o paura, o imperizia, usano in maniera assolutamente parziale. Anche se l’italiano non ha bisogno di venire salvato, né tantomeno preservato, è pur vero che dovremmo amarlo di piú, perché è uno strumento raffinatissimo, ed è un peccato limitarsi a una frequentazione solamente superficiale. Perché conoscerlo meglio può essere, prima di tutto, di grande giovamento a noi stessi: piú siamo competenti nel padroneggiare le parole, piú sarà completa e soddisfacente la nostra partecipazione alla società in cui viviamo. 
Vera Gheno si fa strada nel grande mistero della lingua italiana passando in rassegna le nostre abitudini linguistiche e mettendoci di fronte a situazioni in cui ognuno di noi può ritrovarsi facilmente. E ci aiuta a comprendere che la vera libertà di una persona passa dalla conquista delle parole.



Vera Gheno, sociolinguista specializzata in comunicazione digitale e traduttrice dall’ungherese, ha collaborato per vent’anni con l’Accademia della Crusca lavorando nella redazione della consulenza linguistica e gestendo l’account Twitter dell’istituzione. Attualmente ha una collaborazione stabile con la casa editrice Zanichelli. Insegna all’Università di Firenze, dove tiene da molti anni il Laboratorio di italiano scritto per Scienze Umanistiche per la Comunicazione, e in corsi e master di diversi atenei italiani. È autrice di articoli scientifici e divulgativi e di tre libri: Guida pratica all’italiano scritto (senza diventare grammarnazi), Sociallinguistica. Italiano e italiani dei social network e Tienilo acceso. Posta, commenta, condividi senza spegnere il cervello (con Bruno Mastroianni).

Francesca Santoro, ufficio stampa trasmigrato, con un certo orgoglio agit prop, da un marchio di lusso al settore del fumetto e dell’editoria indipendente, è per lo più una filologa. Alla tessera da giornalista, accosta anche quella, in pvc, dell’Associazione Italiana Copywriter, numero 47. E ogni tanto scrive su frizzifrizzi.it o su Marieclaire.it.



Mercoledì 18 settembre a partire dalle 20
al Gallery16 in via Nazario Sauro 16/A a Bologna
serata sui Wilco con LET’S GO (SO WE CAN GET BACK) di Jeff Tweedy (Sur edizioni).
Sarà presente Lorenzo Medici, il traduttore del libro che ne parlerà con Gianluca Morozzi, che dei Wilco è superfan. Bookshop in collaborazione con Trame.

Una serata dedicata ai Wilco in tour in Italia.
Let’s Go (So We Can Get Back) è l’autobiografia di una rockstar atipica. Jeff Tweedy è la voce (e la testa) dei Wilco, uno dei gruppi più rappresentativi dell’indie rock esploso tra gli anni Novanta e i Duemila; nato e cresciuto nel Midwest, incarna un ideale dimesso e vagamente romantico dell’artista di provincia, che guarda con divertita lontananza le lusinghe dello star-system, e lo mostra tanto nella postura che tiene sul palco e di fronte ai media quanto nella musica e nei testi che scrive. Le sue canzoni, che si nutrono in egual misura di malinconia e di ironia, di poesia e di nonsense, trovano un’eco in questo volume, selezionato da Rolling Stone e da Pitchfork come uno dei migliori libri di musica del 2018.

Jeff Tweedy (Belleville, Illinois, 1967) è un songwriter, cantante, produttore e polistrumentista americano. Salito alla ribalta tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio dei Novanta con la formazione alt country Uncle Tupelo, ha fondato nel 1994 il gruppo indie rock Wilco, con cui ha inciso dieci album ed è tuttora in attività. Tra i suoi dischi più famosi: No Depression (1990), Still Feel Gone (1991), Being There (1996), Yankee Hotel Foxtrot (2001), A Ghost Is Born (2004, vincitore di un Grammy Award), Sky Blue Sky (2007).
Vive a Chicago con la famiglia.

Giovedì 19 settembre alle 18 in libreria

Marco Proietti Mancini presenta “Non serve nascondersi” (Miraggi edizioni) e ne parla con gli scrittori Alessandro Berselli & Gianluca Morozzi.


Quattordici racconti in cui amore e morte si rincorrono, in cui la vita fluisce con forza e le emozioni travolgono i protagonisti, spesso regalando un finale sorprendente. “Non serve nascondersi” è dedicato a tutti coloro che si sentono in qualche modo “diversi”, perché ciascun racconto è la storia di una diversità e svela per noi il suo tesoro di dilemmi, esperienza e umanità. Storie forti, in cui i protagonisti si mostrano nudi, spesso soli di fronte al loro destino, perché non serve nascondersi, perché la vita, o prima o poi, ci trova sempre.

Marco Proietti Mancini (Roma 1961) ha pubblicato con Edizioni della Sera la trilogia “Da parte di Padre”, “Gli anni belli”, “Il coraggio delle madri”. Sempre con EdS ha pubblicato anche la raccolta di racconti “Roma per sempre” e ha curato e partecipato all’antologia “Romani per sempre”. Con Giubilei Regnani ha pubblicato il romanzo “Oltre gli occhi”; con Historica “La terapia del dolore” e ha curato e partecipato alla raccolta di tre romanzi brevi “Storiacce Romane”.
Ha scritto racconti per molte antologie tra cui “Nessuna Più – Quaranta scrittori contro il femminicidio”, pubblicata da Elliot. Fa parte della giuria dei premi “Città di Subiaco” e “Città di Latina”.



Venerdì 20 settembre alle 18 in libreria

Elisa Occhipinti presenta “E lucevan le stelle” (Miraggi) e ne parla con Valentina Ruvoli del blog Peek a Book.



La storia tedesca del Novecento e le tradizioni di una piccola isola del Sud Italia si intrecciano con le vicende personali di una donna apparentemente come tante. Ulrike è morta, ma la sua anima è intatta: decide di impiegare il tempo in cui verrà accompagnata nel luogo della dispersione delle ceneri ripercorrendo la sua vita e quella di quattro generazioni della sua famiglia. Nell’alternarsi di passato e presente, la protagonista si confronta con il dolore che fortifica e con quello che distrugge, riflette su ciò che è stato e ciò che non sarà più, indaga sul senso della vita, dell’amore, dell’arte. Fino al momento di sprofondare nel mare cristallino da lei tanto amato.

“Il destino di Ulrike, fin oltre l’evento della morte, è una magnifica rappresentazione narrativa dell’amore per una terra e della libertà: la libertà di scegliere il nostro destino affrancandoci dai progetti che la Storia aveva fatto su di noi! (dalla postfazione di Marco Montemarano).


Elisa Occhipinti è nata a Torino nel 1988 e vive in Germania dal 2013. Insegnante e traduttrice, cura il blog letterario Marginalia ed è caporedattrice del sito Il Club del Libro. Suona il violoncello, pratica yoga e ha un figlio che si chiama Leonardo. “E lucevan le stelle” è il suo primo romanzo.

Sabato 21 settembre alle 18 in libreria
Sergio Rotino presenta le antologie “I confini delle mappe” e “Declinazioni” (QuDulibri) e ne parla con gli editori.

Due antologie, il lavoro di due anni passati a lavorare con gli iscritti al “Laboratorio di poesia” attivo presso l’Università Primo Levi, a Bologna. Perché di poesia si tratta, forse della materia più fragile e densa al tempo stesso. Dentro le pagine de “I confini delle mappe” e di “Declinazioni” è raccolto una parte del lavoro di scrittura poetica prodotto attraverso gli stimoli, le indicazioni di lettura, i giochi con le parole e il ragionare sul testo finito proposti da Sergio Rotino, incontro dopo incontro.
Sono testi che non approcciano unicamente la parte autobiografica, “confessionale” degli scrittori antologizzati. Spesso si spingono oltre, cercano di vedere oltre, di esprimere un ragionamento non ombelicale, di prendere posizione su elementi fisici che però fanno parte del nostro mondo anzi, sono il nostro mondo.

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