NEWSLETTER dal 31 ottobre al 9 novembre (con letargo della libraia)

Il 31 ottobre Trame c’è dalle 9 alle 13.
Poi si concede un breve letargo e riapre lunedì 4 novembre dalle 9,30 alle 14,30.
C’è parecchio nei prossimi giorni compresi due incontri esterni con Massimo Cacciari e Lidia Ravera.
Da martedì ripartono anche gli incontri in libreria belle cose dal noir italiano alle strategie di Beniamino Sidoti.
Vi aspettiamo.

Venerdì 1° novembre alle 21
presso la Casa del Popolo di Corticella “B. Tosarelli” in via Bentini 20 a Bologna
“E’ ancora attuale la politica?”
Incontro con Massimo Cacciari, filosofo, saggista e politico italiano, e con Mauro Olivi, ex deputato e segretario del PCI di Bologna negli anni ’70. Conduce la serata Caterina Giusberti di La Repubblica Bologna.
Bookshop in collaborazione con Trame.

Un momento di riflessione dopo i risultati delle elezioni regionali in Umbria, e nell’ambito di un percorso di riflessione politico-culturale avviato nei mesi scorsi dalle realtà presenti in maniera stabile nella Casa del Popolo sul tema dei “valori”.

Lunedì 4 novembre alle 15
alla Cineteca di Bologna in piazzetta Pasolini a Bologna
“Longevità e sessualità” incontro con Lidia Ravera.
Ingresso libero fino ad esaurimento posti. Bookshop a cura di Trame.

In occasione del Festival della longevità, questo incontro con la scrittrice Lidia Ravera sul rapporto tra longevità e sessualità diventa occasione per raccontare la recentissima collana “Terzo tempo” che Ravera cura per Giunti; una collana di storie d’amore fra persone di 60 anni e più.

“Raccontare “la nuova vecchiaia”, quella che una volta non c’era e adesso c’è, e dura 30 anni (salvo incidenti di percorso, ma quelli possono piombarti addosso sempre, purtroppo) e va vissuta con pienezza. Per sparare sugli stereotipi, quelli che ci vorrebbero dimesse e arrese, tutte intente a cancellarci le rughe e la data di nascita, pronte a negare d’aver vissuto, brutte tristi inattive inerti informi in attesa di trapasso, cariche di nostalgia e d’invidia…se siamo donne. Se siamo uomini, gli stereotipi che ci vorrebbero noiosi ipocondriaci e acidi, tutti intenti a sognare la ragazza della porta accanto che ha un terzo dei tuoi anni e non può comunque ridarti la giovinezza. Gli stereotipi fanno male sempre. Sopra i sessanta sono in grado di uccidere. Bruciatene uno al giorno, come assumendo un farmaco salvavita.” Lidia Ravera

Martedì 5 novembre alle 18 in libreria

Piera Carlomagno presenta “Una favolosa estate di morte” (Rizzoli) e ne parla con Marilù Oliva.



Accadono fatti terribili nella terra di mezzo tra Matera e Potenza, frontiera selvaggia che si ripiega su se stessa come le ripide gole che la solcano. E così una notte di giugno, nei calanchi vicino Pisticci, un uomo e una donna vengono assassinati brutalmente. Lui è Sante Bruno, architetto con entrature che contano. Lei, Floriana Montemurro, una ragazza bellissima, figlia di un potente notabile. Il duplice omicidio scuote la monotonia di una provincia in cui il pettegolezzo vola di bocca in bocca e le lingue sono affilate come rasoi. Indagare sul caso tocca a Loris Ferrara, magistrato in crisi che vuol rifarsi una vita, e all’anatomopatologa Viola Guarino. Abilissima nel leggere la scena del crimine, convinta sostenitrice dei metodi scientifici d’indagine, Guarino ha un sesto senso prodigioso. “Strega” la chiamavano da bambina. “Strega” pensano oggi di lei i suoi concittadini. E del resto, è la nipote di Menghina, celebre lamentatrice funebre della Lucania, una che ha trasformato la morte in professione e di stranezze se ne intende. Turbata dai sentimenti che prova per l’ombroso Ferrara, Viola si getta a capofitto nell’inchiesta. Mentre incombono i preparativi per Matera 2019 Capitale della Cultura, e il futuro si porta appresso milionarie speculazioni sugli antichi Sassi, dovrà confrontarsi con i misteri di un Sud in cui tutto sta cambiando anche se nulla cambia mai davvero. 
Piera Carlomagno svela, con eleganza e discrezione, il male profondo di una terra insieme ai tormenti e alle malinconie delle donne che la abitano.

Piera Carlomagno è giornalista professionale e presidente dell’associazione “Porto delle nebbie”, che organizza il SalerNoir Festival. Tra i suoi libri Una favolosa estate di morte (Rizzoli, 2019).

Marilù Oliva vive a Bologna. Scrive romanzi e insegna lettere alle superiori.
Ha scritto la Trilogia della Guerrera: ¡Tú la pagarás! (Elliot, 2011), Fuego (Elliot, 2011) e Mala Suerte (Elliot, 2012); e la Trilogia del Tempo: Le Sultane (Elliot, 2014) anch’esse in finale al Premio Scerbanenco, Lo Zoo (Elliot, 2015) e Questo libro non esiste (Elliot 2016)
Da sempre si occupa di questioni di genere e di attualità.
Ha curato per Elliot due antologie patrocinate da Telefono Rosa: Nessuna più – 40 autori contro il femminicidio (2013) e Il mestiere più antico del mondo (novembre 2016).
Esce nel 2018 Le spose sepolte con Harper Collins e nel 2019 con Musica sull’abisso.
Collabora con diverse riviste Huffington Post e Thriller Magazine ed è caporedattrice nonché ideatrice di Libroguerriero.

Mercoledì 6 novembre alle 18 in libreria
Antonello Loreto presenta “Regina Blues” (Progetto Cultura) e ne parla con Andrea Santangelo.

A Regina non è una domenica come tutte le altre.
Nel pomeriggio va in scena la finale del “torneo delle scuole” che per questo luogo di provincia, borghese e sonnacchioso, rappresenta un momento importante, quasi solenne, di aggregazione della comunità. La città si organizza perché l’evento abbia il risalto che merita, probabilmente nel giorno di festa più atteso dell’anno.
Nella partita decisiva e contrariamente ai pronostici, si affrontano per la prima volta la squadra del Liceo Classico (i Santi) e quella del Liceo Scientifico (gli Eroi). La mattina che precede la finale, si incrociano le storie dei ventidue liceali che daranno vita ad un incontro memorabile sull’erba dello stadio del “Degortes”. Giovani vite, ancora adolescenti, costrette a diventare adulte troppo presto a causa di un evento drammatico ed epocale che sconvolgerà in pochi istanti i loro sogni e le aspettative future.
“Regina Blues” è un inno all’ottimismo. Attraverso le maglie strette delle angosce adolescenziali, dei primi amori più o meno corrisposti, insomma di una fisiologica paura di vivere che è propria del nostro tempo e, più in generale, di quella parte di vita che ognuno di noi ha attraversato, ritroviamo nel finale protagonisti adulti che, superati a fatica gli anni successivi alla tragedia, si voltano indietro consci che la vita va avanti, nonostante tutto, magari più bella di prima.
Ed anche Regina sarà più bella di prima.

Antonello Loreto nasce a L’Aquila nel 1970, laureato in Giurisprudenza, vive a Roma da molti anni ed è stato, per quasi venti anni, un consulente nel campo dello sviluppo e del marketing in vari settori (principalmente in finanza e comunicazione).
Ha collaborato nel biennio 96-97 con l’Istituto Cinematografico “La lanterna magica” e con l’Accademia dell’Immagine” dell’Aquila, come articolista della rivista mensile “Victor l’Avvoltoio”.
Ha pubblicato nell’ottobre 2014 “La favola di Syd”, romanzo d’esordio self publishing con la piattaforma de “ilmiolibro.it”, nel marzo 2016 il secondo romanzo “Un’Altra Scelta”, Edizioni Progetto Cultura, una casa editrice romana indipendente.
Affianca attualmente l’attività principale di romanziere con la direzione di alcune rassegne letterarie tra Roma e Milano, ed è consulente e docente di marketing applicato al mondo dell’editoria.

Andrea Santangelo, storico militare con un passato da archeologo, si occupa di divulgazione storica collaborando con quotidiani, riviste, radio e televisioni. Ha al suo attivo oltre venti monografie di storia, le più recenti sono: Le due vite di Lucrezia Borgia (con Lia Celi, Utet 2019) e Generali e battaglie della Linea Gotica (Bookstones 2019). Sta attualmente scrivendo il suo primo romanzo.

Venerdì 8 novembre alle 18 in libreria

Beniamino Sidoti presenta “Strategie per contrastare l’odio” (Feltrinelli) e ne parla con Elisabetta Cremaschi.



Nato da una ricchissima pagina Facebook “Strategie per contrastare l’odio” è un metodo per una rivoluzione gentile e leggera, una rivoluzione fatta con il sorriso e con la voglia di condividere. 
La si compie nei gesti di tutti i giorni, che ci permettono di giocare la nostra partita contro l’odio, scegliendo di volta in volta lo strumento più adatto o sostenibile, quello che più ci appartiene.
 E sapendo che il superlativo di “buonisti” è “ottimisti”.

Come una sorta di atlante, con capitoli che alternano teoria ed esercizi, barzellette e poesia, film, quadri e pubblicità, “Strategie per contrastare l’odio” porta a costruire un ragionamento complessivo intorno all’odio e suggerisce come disintossicarsene, concretamente, irreversibilmente.
Una singola battaglia d’odio può essere vinta con altro odio, con tattiche di contrasto colpo su colpo. Ma da una prospettiva strategica è un passo indietro, è una sconfitta, perché consentiamo all’odio di dilagare e proliferare.
 Contrastare l’odio non è essere buonisti o santi. È rifiutare una dialettica basata sulla sopraffazione.
 Per questo è qualcosa che si può imparare, e che si può migliorare: con azioni pratiche e condivise, cioè mediante delle strategie.

“Questo libro è pieno di (ottime) idee. Fa crescere l’anima. Mette in pace col mondo.” Laura Imai Messina


“Le strategie sono semplici e profonde, includono riflessioni ed esercizi.” Loredana Lipperini, la Repubblica


Beniamino Sidoti è scrittore e formatore, esperto di giochi e di storie: ha pubblicato per i maggiori editori italiani ed è tradotto in venti lingue. Consulente del MIUR e di altre strutture pubbliche e private per la creazione di attività didattiche ed educative, è spesso in giro per l’Italia per svolgere la sua attività di formazione. “Strategie per contrastare l’odio” è il nome della sua pagina Facebook, un luogo affollato e vitale che si è imposto nel giro di pochi mesi come uno dei più importanti centri di contrasto al discorso d’odio. 


Elisabetta Cremaschi è nata a Mirandola (Mo) nel 1969, si è laureata a Bologna in Scienze Politiche con Pier Cesare Bori e una tesi in filosofia morale dedicata al pensiero di Maria Zambrano nell’ambito della filosofia, letteratura e arte spagnola; ha conseguito il Master di Alta Formazione Accademia Drosselmeier Centro Studi di Letteratura per Ragazzi e Scuola per Librai ed è giornalista. 
Libera docente di Pedagogia delle Narrazioni, da oltre vent’anni si dedica all’organizzazione, promozione e formazione culturale rivolta agli adulti, ai bambini e ragazzi. Dal 2011 cura il blog “Gavroche. Parole e figure dell’infanzia”.



Sabato 9 novembre alle 14,30 in libreria
Letture sul sofà legge “La storia delle api” di Maja Lunde (Marsilio).
Il nostro gruppo di lettura è aperto a tutti i viandanti.


La storia delle api, della norvegese Lunde, col procedere della lettura sempre più diventa la nostra storia, è un romanzo epico nel quale, accanto al tema dell’equilibrio ambientale, sono i sentimenti che realmente muovono la nostra vita a determinare l’azione.
L’amore soprattutto: per il coniuge, per i figli per cui desideriamo solo il meglio, per la scienza, per la propria passione.

Sempre sabato 9 novembre alle 18 in libreria

Tersite Rossi presenta “Gleba” (Pedragon) in compagnia del professor Pier Giorgio Ardeni (UniBo) e della giornalista radiofonica Patrizia Bottura.

Anche il quarto lavoro di Tersite Rossi (pseudonimo del duo Marco Niro-Mattia Maistri) è un romanzo corale di storie intrecciate, come da tradizionale marchio di fabbrica degli scrittori, e a far da sfondo alla narrazione stavolta è la tematica del lavoro, visto in una duplice veste: da un lato come forza sfruttata, sottopagata, svilita (“gleba” come zolla da servire), dall’altro come mestiere di vivere (“gleba” come terra da cui la vita origina). “Si tratta – spiegano Niro e Maistri – di una storia che s’inscrive a pieno titolo nell’eterna vicenda umana della prevaricazione e dello sfruttamento dell’uomo sull’uomo, e del tentativo, sempre vano, ma sempre necessario, di opporvisi. Tutti i personaggi si sforzano di trovare la propria identità in uno specifico lavoro, più o meno insoddisfacente, più o meno velleitario, più o meno prevaricato, ma solo in pochi riescono, al termine della vicenda, a capire che il lavoro più importante è quello più difficile: vivere”.
La tematica del lavoro è affiancata da numerose altre: l’aziendalismo psicotico; le nuove tecnologie che asservono anziché liberare; il terrorismo (brigatista, islamico) come risposta fallace a un disagio che è interiore prima ancora che sociale; le trame occulte degli onnipresenti strateghi della tensione; la scuola come luogo in cui, ribaltandone completamente i fini, ci si limita a produrre gli sfruttatori, o sfruttati, di domani.

“Gleba indaga la complessità del reale con un lavoro di ricerca impressionante”, ha detto il maestro del noir Massimo Carlotto nel presentare il romanzo in anteprima nazionale, il 4 ottobre 2019 alla Fiera delle Parole di Padova.
Tersite Rossi è un collettivo di scrittura, autore del romanzo d’inchiesta sulla cosiddetta trattativa tra Stato e Mafia, È già sera, tutto è finito (Pendragon 2010), del noir distopico Sinistri (edizioni e/o 2012) e del thriller economico-antropologico I signori della cenere (Pendragon 2016). Lo pseudonimo è un omaggio a Tersite, l’antieroe omerico, che rappresenta l’opposto di ciò che tutti si attendono. È brutto, debole e codardo in un mondo di belli, forti e coraggiosi. È l’ombra che nessuno vede, perché è arrivata troppo presto. O troppo tardi.

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