NEWSLETTER dal 12 al 17 novembre (che dal rock punk scivola nel noir!)

Una settimana ricca di incontri che si conclude con una nuova avventura, in trasferta, sabato e domenica.
Lunedì orario breve 9,30 16,30.
Dal martedì al sabato 9,30 19,30.

Ci si vede!

Martedì 12 novembre alle 18 in libreria
Daniele Benvenuti presenta “Growin’ Up – Bruce Springsteen in the Italian Land” (Arcana) e ne parla con il musicista John Strada e altri ospiti a sorpresa.

“Growin’ Up” è il commovente racconto del vincolo che lega Bruce Springsteen e l’Italia alla luce del suo legame di sangue con il nostro Paese (non solo attraverso la mamma Adele) e con i fan tricolori. 
L’analisi, statistica, aneddotica e artistica, contempla tutti i concerti e anche le apparizioni secondarie tenute da Bruce in Italia: dallo storico 21 giugno 1985 per finire con la data romana al Circo Massimo del 16 luglio 2016.
Scalette precisissime, cronache minuziose e foto esclusive sono la base di un lavoro complesso e articolato, adatto alla lettura degli appassionati più incalliti quanto dei neofiti. 
Il volume comprende le prefazioni illustri di Willie Nile, Elliott Murphy, Graziano Romani e Alessandro “Ale” Besentini, un’approfondita analisi sociologica legata alla teatralità e al pubblico del r’n’r show, tabelle riassuntive delle apparizioni italiane, le setlist di tutti i concerti e gli elenchi di tutti (ma proprio tutti) i musicisti che lo hanno affiancato sui palchi tricolori. Senza dimenticare la meticolosa valutazione degli show, gli aneddoti quasi sconosciuti e le curiosità mai emerse (ma senza mai sconfinare nel gossip). 
Inoltre, alcune prestigiose figure analizzano lo stile chitarristico, l’uso dell’armonica, le caratteristiche vocali, l’uso della voce, la poetica, la psicologia, la visione politica e persino le prestazioni atletiche dell’artista. Ampio spazio viene riservato anche alla ricostruzione delle sue origini italiane, alle esperienze dei connazionali che hanno diviso il palco con lui, degli organizzatori (su tutti, Claudio Trotta) e del singolare mondo del pit.



Daniele Benvenuti, triestino, classe 1968, laureato in Scienze politiche, è giornalista professionista con ormai sei lustri di attività sulle spalle tra carta stampata, video, radio e palco. Studioso di popular music, tra le sue produzioni editoriali predilige biografie e monografie come quelle già dedicate ad artisti e ad atleti di prestigio internazionale, fra cui il volume “CantAttori” (Arcana). 



Mercoledì 13 novembre alle 18 in libreria
doppietta “Siamo nati da soli. Punk, rock e politica in Italia e in Gran Bretagna (1977-1984)” (Pacini editore) e “La filosofia dei Sex Pistols” (Mimesis).
Gli autori Alessia Masini e Giovanni Catellani dialogano con Oderso Rubini, storico produttore della scena rock bolognese e con Laura Carroli dei Raf Punk.

Negli anni Ottanta il punk era una forma d’arte, un simbolo globale di ribellione, una cultura musicale e giovanile: un fenomeno culturale complesso, che ha avuto importanti implicazioni politiche, tanto da diventare un nuovo circuito dell’attivismo giovanile e dell’impegno dopo il declino della “stagione dei movimenti”.
Fondato su un ampio ventaglio di fonti, il libro analizza origini e sviluppi del punk e lo colloca nelle sue reti transnazionali di produzione e mobilitazione: quell’esperienza diventa un osservatorio capace di restituire in modo originale le più ampie trasformazioni culturali e politiche del tempo, con particolare attenzione al caso dell’Italia e della Gran Bretagna.
Siamo nati da soli vuole in questo modo contribuire al rinnovamento delle cornici interpretative degli anni Ottanta, mettendo in discussione il senso comune sul decennio come “tempo del riflusso”, di “fine” della politica, di “trionfo” del privato e di “scomparsa” dei giovani.
 
Alessia Masini ha conseguito il dottorato di ricerca in Storia, Politica e Istituzioni all’Università di Macerata. Studia la popular culture e il rapporto tra giovani e politica in età contemporanea, si occupa di editoria e public history, collabora con Rai Storia (Passato e Presente) ed è autrice del programma Vanloon (Radio Città Fujiko, Bologna). Sogna ancora di fondare una band.

Anyone can do it! Do it yourself! Chiunque può farlo! Fallo Tu stesso! Sono queste le due ingiunzioni che fanno del punk e dei Sex Pistols la più grande rivoluzione culturale del ’900. I Sex Pistols, urlando che non c’era più futuro, ne hanno inaugurato uno nuovo. La loro rivolta ha aperto a una miriade di nuove possibilità per la loro generazione, per quelle a venire, per tutti. A partire dal concerto alla Lesser Free Trade Hall di Manchester del 4 giugno 1976, nulla è stato più come prima. Con la loro sfrontatezza, senza volerlo, i Sex Pistols hanno riproposto le domande classiche della filosofia: Cosa posso? Cosa so? Cosa sono? Non erano dei filosofi, non volevano fare filosofia, ma ci hanno regalato suoni, parole e concetti di portata filosofica per rispondere in modo nuovo a vecchie domande. La speranza è che i percorsi, le linee di fuga, i concatenamenti, raccolti e accennati in questo volume, possano contribuire a testimoniare la forza dell’evento Sex Pistols.

Giovanni Catellani è diventato maggiorenne nel 1977. La musica è sempre stata la sua grande passione. La filosofia lo è diventata col tempo. Ha ascoltato God Save the Queen almeno mille volte. Non smetterà mai di incontrare le parole di Gilles Deleuze.


Giovedì 14 novembre alle 18 in libreria
Maria Paoloni presenta “Altra stagione”, appena uscito per Giraldi editore, e si confronterà con amiche che già sanno e con il pubblico che non sa ancora.
Verranno offerti assaggi di lettura per la voce di Patrizia Raggi, l’autrice, e altre, a sorpresa.

Cecilia, 70 anni compiuti, e Giordano, un senzatetto forse di poco più giovane, vivono l’inverno nell’attesa di ritrovarsi in primavera sul sagrato dove lui stazionava e dove Cecilia era arrivata nove mesi prima, sotto la spinta della fiducia assoluta nel potere salvifico della parola. Non si erano mai visti prima, eppure lei lo aveva istintivamente scelto perché l’aiutasse, ascoltando la sua narrazione e dialogando con lei, a sconfiggere un pensiero improvviso e nefasto che le stava provocando continui attacchi di panico.
Giordano era passato dal silenzio scandalizzato e offeso all’ascolto attento e coinvolto di una vita per lui assolutamente stravagante ed esagerata. Gli era poi arrivato il bisogno, in autunno, di cominciare a parlare ed erano venuti a galla ricordi, tanti e dolorosi, della sua vita, che credeva di aver accantonato per sempre. Era così successo che l’intimità delle confidenze e la spontaneità dei silenzi e la vicinanza dei loro corpi diventassero desiderio, e la sua emozionata manifestazione fosse il loro saluto prima che Giordano lasciasse il sagrato alla ricerca di un posto adatto al grande freddo.
L’intimità dell’ultima sera domina le emozioni e i pensieri dei due protagonisti che intanto vivono l’inverno separatamente, senza sapere nulla l’una dell’altro. Mentre i giorni scorrono per entrambi troppo lentamente, l’attesa impaziente e desiderante scivola nella consapevolezza di come le loro scelte di vita possano rendere difficile incontrarsi come quell’ultima sera.
Si può tornare a prima di allora? A primavera la risposta.

Maria Paoloni (1944), abruzzese di nascita, abita a Bologna da oltre 50 anni. Professoressa di psicologia alle superiori, in pensione. Ha partecipato a laboratori, scrivendo e pubblicando racconti e alcuni testi per una guida sentimentale di Bologna, venuta alla luce nella stanze di Trame. Il suo primo romanzo, “In quel che resta del tempo” (Giraldi) è del 2016. “Altra stagione” è il secondo.

Sabato 16 e domenica 17 novembre
al Sympò in via Lame 83, un’antica chiesa del 1500 nel centro di Bologna,
parte la prima edizione di Giallo Festival, un evento dedicato al giallo e a tutte le sue sfumature. 
Fra gli ospiti Carlo Lucarelli, Marco Malvaldi, D’Alatri, Gabriella Genisi, Viet Heinichen.
Bookshop a cura di Trame.



Dalla fiction alla verità: ci sarà spazio anche per la cronaca con l’incontro sulla Uno Bianca. A parlarne saranno due ex poliziotti ai tempi in servizio a Bologna e oggi scrittori: Carmelo Pecora e Maurizio Matrone. Con loro Rosanna Zecchi, dell’associazione parenti e vittime della Uno Bianca. Marco Malvaldi presenterà il suo ultimo libro ‘Vento in scatola’ scritto insieme a Glay Ghammouri, un ex militare tunisino, carriera stroncata in patria per motivi politici e oggi detenuto in Italia a causa di un grave delitto. Un libro nato dall’incontro durante un corso di scrittura tenuto nel carcere di Pisa.
Insieme a Malvaldi e Lucarelli festeggeremo i 90 anni del Giallo Mondadori, con la presenza di Franco Forte, direttore della collana. Il formato quasi quadrato e lo strillo ‘un libro che non vi lascerà dormire’ su sfondo giallo ne decretarono il successo immediato. 
La prima edizione del Giallo Festival si chiude con la premiazione del concorso letterario: ‘Un racconto per il cinno’. L’attore comico Vito è stato trasformato nel protagonista di un romanzo giallo (thriller) dal collettivo bolognese REMS diventando un vero e proprio detective: il caso migliore è stato scelto e pubblicato dalla casa editrice Damster-Edizioni del Loggione in appendice al romanzo.
Fra gli ospiti bolognesi anche Gianluca Morozzi e Andrea Mingardi.



Con il contributo Bper, Patrocinio Regione Emilia-Romagna e Comune di Bologna.


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