assolutospeculare

Sabato 13 febbraio alle 18
brindisi inaugurale per la nuova mostra fotografica di Cettina Calabrò, la nostra prima copritrice di pareti.
La mostra sarà aperta nei soliti orari di Trame fino al martedì 2 marzo e si divide in due percorsi.
assolutospeculare
Assoluto speculare, piuttosto che speculare assoluto, è fotografia in cui l’immagine si specchia nella propria sembianza ribaltandone il senso. Si potrebbe citare il doppio e le sue metà oscure, ma preferisco sottolineare che il buio è molto più che assenza di luce ed è il nero che contiene in sé tutte le sfumature dell’arcobaleno. Divergenze e convergenze, rotte di collisione per immagini che hanno il senso solo apparente dell’esercizio di stile.
sulla pelle delle donne
Ad un anno di distanza dall’inizio di questo progetto, proporre un aggiornamento del lavoro svolto e della sua crescita, è un modo di dire grazie a quante hanno partecipato e a quante ancora si prestano e si presteranno a raccontare sulla propria pelle con parole e simboli una voce di donna doverosamente di parte, relativa, vera e diretta, senza alcun dubbio, ma anche stupefacente ed emotiva, oltre che coinvolgente.
cettina calabro’
Contaminata dalla fotografia in tenera età, si rifiuta di restare entro i quattro lati che sembrano delimitare ogni immagine.
Mescola la fotografia a racconti, simboli, bizzarre idee e perfino manifesti ideologici, perchè ciascuno ha un linguaggio e questo è il suo.
Da qui i libri di racconti/foto con CS editore o i proclami donneschi di “sulla pelle delle donne”.
cettica@gmail.com

18 e 19 settembre a Trame due incontri speciali, Giuseppina Torregrossa e Donatella Franchi

Venerdì 18 settembre alle 18 in libreria
presentazione del libro “Il conto delle minne” (edizioni Mondadori) di Giuseppina Torregrossa.

Sarà presente con l’autrice Maria Grazia Negrini, e l’attrice Alessandra Carloni leggerà per noi alcuni brani del libro.

Ogni anno nonna Agata vuole accanto a sé la nipote Agatina per insegnarle i segreti dei dolci in onore della Santa di cui entrambe portano il nome. Mentre impastano le cassatine a forma di seno, le minne, la nonna racconta il martirio della Santuzza, cui il crudele console Quinziano, non sopportando di sentirsi respinto, fece tagliare le mammelle.
La drammatica vicenda rivela una delle regole del mondo maschile: “… devi sapere che gli uomini, se non ci provi piacere quando ti toccano, si sentono mezzi masculi, ma guai a te se ci provi piacere, perché allora ti collocano tra le buttane”. Parte da qui il cuntu, il racconto, della storia di una famiglia siciliana e delle sue donne straordinarie. Per ciascuna di loro, fino alla piccola Agatina che dovrà diventare grande, le minne hanno un significato speciale: grandi o minuscole, aride o feconde, amate senza pudore o trascurate da uomini disattenti, sane o malate, diventano la chiave per svelare i più intimi segreti della femminilità e dell’orgoglio di generazioni di donne e di una in particolare, forse la più coraggiosa.

Dopo l’esordio narrativo del 2007 con “L’assaggiatrice” (edizioni Iride Rubbettino), piccolo piacevolissimo romanzo che ci fece conoscere Giuseppina l’anno scorso, abbiamo il piacere di proporvi il suo nuovo lavoro, ancora più ricco e interessante.

Giuseppina Torregrossa nasce a Palermo e vive prevalentemente a Roma, dove svolge l’attività di ginecologa, in strutture pubbliche come la II Clinica Ostetrica della Facoltà di medicina all’università degli Studi di Roma “La Sapienza”.
Svolge attività di consulente ginecologo presso varie istituzioni pubbliche della città di Roma. Svolge il suo lavoro di volontariato presso numerose associazioni romane che si occupano delle donne operate al seno.
Collabora a diverse testate giornalistiche.

Alessandra Carloni è attrice, doppiatrice e speaker. E’ stata interprete di vari spettacoli che vanno dalla commedia classica al teatro contemporaneo, oltre ad aver recitato in produzioni cinematografiche (“Il germe del melograno” di S. Strocchi, 2007).
Collabora con diverse realtà bolognesi e non (tra queste Teatri di Vita, Ten Teatro, Gruppo di Lettura S. Vitale, Teatro-Due-Parma). Come speaker e doppiatrice ha lavorato per il cinema (tra gli altri Pupi Avati) e la televisione. Ha fondato Centomondi con cui si occupa di produzioni audio in qualità di di speaker, organizzatrice, consulente e direttrice di registrazione. Dal 2007 collabora con musicisti (il pianista e compositore Maurizio Deoriti e il contrabassista Massimo De Stephanis) per l’allestimento di letture e spettacoli teatrali.

Maria Grazia Negrini, laureata in Scienze Politiche, nel 1990 è fondatrice, assieme al Gruppo, della Casa di accoglienza per non subire violenza, prima struttura con queste caratteristiche nata in Italia.
Responsabile per 26 anni al Centro di documentazione, ricerca ed iniziativa delle Donne per il Comune di Bologna.
Dal settembre 1997 al 2001 è componente della Commissione Nazionale delle Pari Opportunità ed è la responsabile del Gruppo di lavoro sulla violenza alle donne.
Attualmente svolge consulenze sulla storia delle donne e sulle politiche di genere, ed è presidente dell’associazione Tavola delle donne sulla violenza e sulla sicurezza nella città.

Sabato 19 settembre alle 18 in libreria
inaugurazione della mostra “Sequenze” che introdurrà il progetto e libro d’artista di Donatella Franchi.

L’ ultima ricerca visiva di Donatella Franchi è ispirata dal lavoro di cura per la propria madre, e dalla necessità di trasformare in uno scambio creativo il tempo passato con lei.
A questa ricerca appartiene il libro d’artista, dedicato alla madre, che viene presentato alla Libreria Trame.

“Ho cercato di mettere a fuoco i gesti con cui si esprimeva mia madre, che è sempre stata una lettrice. Ho fotografato così le sue mani che reggono il libro o riposano su di esso, ispirandomi alla grande tradizione artistica dei ritratti, dove il libro tra le mani investe i personaggi di una pensosità solenne, una malinconia assorta, come quella che fin da bambina spiavo sul volto di mia madre lettrice…”.

La mostra è uno dei nostri contributi all’annuale avventura di Artelibro, Festival del Libro d’Arte che si svolgerà a Bologna dal 24 al 27 settembre 2009.
Una grande kermesse culturale per un pubblico di esperti, collezionisti e bibliofili alla ricerca di rarità ed edizioni speciali, di operatori interessati ad approfondire i temi professionali, di appassionati di libri d’arte e d’artista, di famiglie, bambini e ragazzi coinvolti in laboratori e workshop a loro dedicati.

Donatella Franchi ha partecipato a diverse rassegne di Libri d’artista in Italia e all’estero.
Le più recenti sono: “Twenty years of Artists’ Books from The National Museum of Women in the Arts”, 2006-2007, a Washington e a Boston, McMullen Museum of Art, 2009.
Il suo ciclo di lavori “Cartografia dei sentimenti”, ispirato alla Carta del Paese di Tendre di Madeleine de Scudéry è stato esposto all’Istituto Italiano di Cultura di Washington, 2001, e a Barcellona, Convento di San Agustín, 2004.
Ha scritto e organizzato incontri sul rapporto tra arte e femminismo.

Ad entrambi gli incontri seguirà un aperitivo.

Vi aspettiamo

Anna, Nicoletta e Orsola.

venerdì 20 febbraio alle 18 La rivincita degli invisibili di Valeria Roberti

Si perde di tutto, ogni giorno. Pezzi di oggetti, fogli di carta, scatole e chiavi finiscono inesorabilmente a terra. e spesso restano lì, fino all’arrivo di uno spazzino o di una vicina di casa fissata con la pulizia del proprio marciapiede. Se invece vengono raccolti come se fossero oggetti veri, come se avessero importanza allora sì che le prospettive cambiano e il valore che sembravano non avere più ritorna, ancora più forte, ancora più vero.
Questa è la chiave: recuperare ciò che sembra non contare più nulla e mostrare, creare, installare frammenti di ricordi altrui, di momenti, di sensazioni ormai sfumati nel tempo ma ancora carichi di vita.

Venerdì 20 febbraio alle 18 vi aspettiamo alla libreria Trame in via Goito 3/C a Bologna
all’aperitivo per l’inaugurazione dell’installazione cartacea di Valeria Roberti “La rivincita degli invisibili”.

“Un oggetto perso non è perduto per sempre, è la rivincita degli invisibili, ciò che viene abbandonato rischia l’estinzione?
Basta raccoglierlo e il suo valore diventa di nuovo comune.
Allora non resta che intrecciare trame e delicatamente mostrare ciò che si è già tenuto in scatola per troppo tempo…”

Valeria R. interagisce con Bologna da 5 anni.

Vi aspettiamo.

cicli d’ombra fino al 19 febbraio versi ciclabili il 31 gennaio

Guardando avanti verso la primavera vogliamo dedicare l’incontro di questa settimana alle nostre fedeli “due ruote”,
guidati da poeti funamboli, immagini poetiche e pedalatori metropolitani e non…

Naturalmente all’incontro seguirà un aperitivo.

Vi aspettiamo.

Sabato 31 gennaio 2009, alle ore 17.30
alla Libreria Trame in Via Goito 3/c a Bologna,

un pomeriggio di pagine e immagini dedicate alla bicicletta:

Matteo Pelliti presenta il suo libro VERSI CICLABILI, Orientexpress Editore,
accompagnato dalle fotografie di M. Giulia Berardi, di cui si inaugura la mostra CICLI D’OMBRA.

Pedalano con l’autore Bibi Bellini (www.ilikebike.org) e Alessandra Berardi, Musa Autoispiratrice.

“La bicicletta, soggetto ideale per fotografia e poesia, oggetto poetico e fotogenico in sé, è il mezzo più adatto per attraversare la vita perché farà sempre scegliere ai tuoi occhi la velocità con la quale osservare il mondo”. (M.P.)

mercoledì 1 ottobre alle 18 inaugurazione della mostra L’altra parte del mondo di Virginia Farina

mercoledì 1 ottobre alle 18 inaugurazione della mostra fotografica

L’altra parte del mondo
di Virginia Farina

Sarà presente Francisca Rojas, poetessa cilena, che leggerà alcuni testi.

La mostra rimarrà allestita fino al 6 novembre.

“In ogni partenza un mondo si spezza in due parti. Come un pane. Come un iceberg diviso dalle onde del mare. Da una parte sta chi va via, verso un mondo nuovo, dall’altra chi resta, in un mondo solo apparentemente uguale a sé stesso.
Chi chiamiamo straniero è parte di un mondo che possiamo vedere solo per metà, anche se ora, con superficialità, crediamo di poterlo identificare in un’impronta. Ma nessuna identità è questione d’un solo individuo, è piuttosto una costellazione, una rete di relazioni che il viaggio dilata, ma non cancella.
L’altra parte del mondo è quella che non vediamo, ma che sta dietro e dentro ogni migrante. È quella che lascia traccia di sé impressionandosi in un’immagine da mettere in valigia o dentro un portafogli, come se nella memoria di una fotografia potesse ancora persistere intatto ciò che il tempo ha separato.
Le fotografie riprese in queste immagini sono quelle che accompagnano il viaggio di persone di nazionalità diversa, arrivate in Italia per lavoro, per studio, per amore.
Tutti loro frequentano un corso d’italiano per stranieri. E’ lì che li ho conosciuti. Ho chiesto loro di portarmi la fotografia più preziosa e di scrivermi, in questa lingua così nuova e acerba, cosa li lega a quell’immagine.
Un frammento della loro storia, un pensiero, qualche parola appena, per fare da ponte tra noi e l’altra parte del mondo”.

Virginia Farina è nata a Oristano nel 1978, vive e lavora a Bologna.
Si occupa di fotografia e poesia, lavorando sia nella produzione che nella didattica. Ha realizzato diverse opere sul tema della migrazione, intendendo l’arte come strumento di azione e riflessione interiore e, al tempo stesso, profondamente sociale.