NEWSLETTER dal 19 al 23 giugno

Ancora una settimana con Trame, qui e in giro per la città canicolare.
L’estate astronomica avrà inizio in corrispondenza del solstizio che quest’anno cade il 21 giugno alle 04:24 UTC.
Lunedì sera al Cavaticcio per il bookshop di Guido Catalano, martedì e mercoledì in libreria, con Filippo Nicosia il 20 e il 21 con Informant, giovedì nel pomeriggio al Cavazza in via Castiglione per il reading di Laura Gambi alla fine di una tappa del CoolTour, e venerdì di nuovo in libreria con la mostra fotografica di Stefano Calanchi con doppia presentazione…
Prima i sunti poi le storie, ci si vede.

Trame

Lunedì 19 giugno
Biografilm Park 2017 Parco del Cavaticcio a Bologna
dj set dalle 19, e Guido Catalano live alle 21,45.

Martedì 20 giugno alle 18 in libreria
Filippo Nicosia presenta “Un’invincibile estate” (Giunti).
L’autore ne parlerà con Vittorio Bongiorno.

Mercoledì 21 giugno alle 18 in libreria
presentazione di “Oltre il rumore. Perché non dobbiamo farci raccontare internet dai giornali e dalla TV” di Antonio Pavolini (Informant).
L’autore ne parlerà con Giovanni Boccia Artieri.

Giovedì 22 giugno alle 18,30
alla fine del CoolTour all’Istituto Cavazza in via Castiglione
presentazione e lettura di Laura Gambi dal libro “Allora io vado” (Pendragon). 
L’autrice ne parlerà con l’editore Antonio Bagnoli.
Bookshop a cura di Trame. Aperitivo offerto da Ascom.

Venerdì 23 giugno alle 18 in libreria
inaugurazione della mostra fotografica “Quella sporca dozzina: ritratti di scrittori” di Stefano Calanchi.
Nell’occasione ospitiamo una doppia presentazione, il numero 5 della Nuova Rivista Letteraria (Alegre) su “Le parole della rivoluzione”, e il libro di Silvia Albertazzi “Letteratura e fotografia” (Carocci).
Interverranno oltre a Calanchi ed Albertazzi anche Luigi Franchi, Gino Scatasta, Franco Minganti, e Sergio Rotino.

Lunedì 19 giugno
Biografilm Park 2017 Parco del Cavaticcio a Bologna
dj set dalle 19, e Guido Catalano live alle 21,45.
Bookshop a cura di Trame.

Il ritorno del poeta che voleva, ed è riuscito, a diventare una rock star.
Vate dall’anima rock, infaticabile pellegrino dei club musicali di tutta Italia, il poeta torinese è pronto a ripartire con il suo trolley per portare in tutta Italia i versi della sua nuova raccolta di poesie “Ogni volta che mi baci muore un nazista” (Rizzoli).

Nelle oltre 300 pagine Catalano ha raccolto 150 poesie inedite per un nuovo coinvolgente viaggio fatto di dialoghi tra innamorati, indomabili versi, travolgenti emozioni e un pizzico di erotismo. Il tutto restando fedele al suo stile unico, un modo inconfondibile di raccontare l’amore fortemente legato al carattere decisamente sui generis dell’autore torinese: uno che, in fondo, il sogno giovanile di fare la rockstar non lo ha mai del tutto abbandonato anche quando si è innamorato perdutamente della poesia, uno che, perciò, i sentimenti li ha sempre raccontati a modo suo, stravolgendo le regole dei classici reading per trasformarli in veri concerti di parole.

Martedì 20 giugno alle 18 in libreria
Filippo Nicosia presenta “Un’invincibile estate” (Giunti).
L’autore ne parlerà con Vittorio Bongiorno.

Filippo Nicosia, classe 1983, è nell’editoria da vent’anni, come editor, libraio, e ora narratore.
Non vediamo l’ora di ospitarlo dopo avere condiviso tante avventure di presentazioni altrui.

A pochi giorni dal suo compleanno, un evento spazza via tutte le certezze del giovane Diego: tornando dal turno serale nel ristorante in cui lavora, trova il padre riverso sul tavolo della cena. Quel padre violento e sanguigno, a cui Diego è legato da un amore viscerale, lo ha lasciato solo nella casa con vista sull’autostrada, in un quartiere popolare di Messina. L’unico rifugio sicuro è la passione per la lettura e la cucina, in cui Diego rivela ben presto un talento straordinario. Ma ad attenderlo c’è un’altra sorpresa: al funerale del padre si presenta Giovanni, un giovane sfrontato e prepotente che gli sbatte in faccia una verità molto difficile da digerire, riportando a galla vecchi rancori e gelosie. Soprattutto quando si insinua nel letto di Ester, la migliore amica di Diego, da sempre sua complice e confidente. Intanto l’estate è arrivata, fregandosene dei morti e del dolore, e con lei arriva anche Martina, che travolge Diego con tutta l’ebbrezza e i dubbi del primo amore. E mentre il ragazzo nuota ogni giorno nelle acque gelide dello Stretto, cercando di tenere a bada la paura per le sfide che lo attendono, all’orizzonte si profila una scelta che potrebbe cambiare il suo futuro, e forse portarlo lontano da quella terra così amata e odiata. Un toccante romanzo di formazione che dipinge a tinte forti la vita di un ragazzo d’oggi in una Sicilia magnifica e crudele. Il promettente esordio di un giovane autore di talento.

Vittorio Bongiorno è nato a Palermo nel 1973. Vive e lavora a Bologna. Ha esordito giovanissimo con il romanzo “La giovane holding” (Comix, 1997), a cui hanno fatto seguito il noir psichedelico “In paradiso” (DeriveApprodi, 2001), il romanzo di formazione “Il bravo figlio” (Rizzoli, 2006), elogiato da Fernanda Pivano sul «Corriere della sera», il romanzo “Il Duka in Sicilia” (Einaudi Stile libero, 2011), e “City Blues. Los Angeles Berlino Detroit: musiche, persone, storie” (EDT, 2016). 

Mercoledì 21 giugno alle 18 in libreria
presentazione di “Oltre il rumore. Perché non dobbiamo farci raccontare internet dai giornali e dalla TV” di Antonio Pavolini (Informant).
L’autore ne parlerà con Giovanni Boccia Artieri.

Secondo tv e giornali il web italiano è uno spaventoso circo Barnum nel quale si scatena il peggio del Paese, tra insulti, gogne mediatiche, bufale e cyberbullismo. Eppure i media tradizionali si stanno concentrando solo sul rumore di fondo, senza cogliere davvero il punto: ecco la tesi di Antonio Pavolini, tra i primi blogger e podcaster italiani, che in «Oltre il rumore» osserva internet da un’angolazione diversa, isolando il chiacchiericcio monotono di programmi del pomeriggio e opinionisti in cerca di applausi facili.

Uno dei primi podcaster e blogger italiani, Antonio Pavolini è impegnato da diversi anni nell’esplorazione dei nuovi trend e modelli di business della transizione digitale. 
Autore e conduttore di trasmissioni radiofoniche su questi temi, collabora con università ed enti di ricerca internazionali come il Fraunhofer Institute for Open Communication Systems (FOKUS).
È tra gli autori di “Connecting television, la televisione al tempo di Internet” (Guerini e Associati, 2012).

Giovanni Boccia Artieri è professore ordinario di Sociologia dei media digitali e Internet studies e vicedirettore del centro LaRiCA (Laboratorio di Ricerca sulla Comunicazione Avanzata) al Dipartimento di Scienze della Comunicazione, Studi Umanistici e Internazionali dell’Università di Urbino Carlo Bo. Cura dal 2004 il blog Mediamondo, scrive scrive per Doppiozero, Wired, TechEconomy, e Pagina99.
Fra le ultime pubblicazioni: “Gli effetti sociali del web” (2015), “Stati di connessione. Pubblici, cittadini e consumatori nella (Social) Network Society” (2012), “Facebook per genitori” (40k, 2011).

Giovedì 22 giugno alle 18,30
alla fine del CoolTour all’Istituto Cavazza in via Castiglione
presentazione e lettura di Laura Gambi dal libro “Allora io vado” (Pendragon). 
L’autrice ne parlerà con l’editore Antonio Bagnoli.
Bookshop a cura di Trame. Aperitivo offerto da Ascom.

Isa fugge per andare a morire. Romina è l’unica che può salvarla. Ma non sa se lo farà. Da una normale passeggiata lungo i sentieri degli appennini tosco-romagnoli nasce la decisone inaspettata e irrevocabile di lasciare tutto e rimanere sola con gli alberi e i monti. Una rivendicazione di autonomia, che è al tempo stesso una muta richiesta di aiuto.

Laura Gambi (Ravenna, 1962) è scrittrice e drammaturga. Ha pubblicato romanzi; testi teatrali tra i quali, assieme a Luigi Dadina, “Amore e Anarchia” (in “Amore e Anarchia” uno spettacolo del Teatro delle Albe, a cura di Cristina Valenti, Titivillus, 2015); ricerche sulle migrazioni sia italiana che straniera. Si occupa anche di progetti di promozione culturale. 

Per prenotare la visita 
telefonare al numero 051 648 7558 Federazioni Ascom
oppure mail a
federazioni@ascom.bo.it
In libreria i volantini dell’iniziativa dal 19 giugno al 1° luglio.

Venerdì 23 giugno alle 18 in libreria
inaugurazione della mostra fotografica “Quella sporca dozzina: ritratti di scrittori” di Stefano Calanchi.
Nell’occasione ospitiamo una doppia presentazione, il numero 5 della Nuova Rivista Letteraria (Alegre) su “Le parole della rivoluzione”, e il libro di Silvia Albertazzi “Letteratura e fotografia” (Carocci).
Interverranno oltre a Calanchi ed Albertazzi anche Luigi Franchi, Gino Scatasta, Franco Minganti, e Sergio Rotino.

Il numero di NRL include interventi di: Silvia Albertazzi, Daniel Bensaid, Wolf Bukowski, Giulio Calella, Giuseppe Ciarallo, Maria Rosa Cutrufelli, Valerio Evangelisti, Franco Foschi, Luigi Franchi, Roberto Gastaldo, Luca Gavagna, Daniele Giglioli, Agostino Giordano, PLV, Fabrizio Lorusso, Franco Minganti, Cristina Muccioli, Gian Piero Piretto, Alberto Prunetti, Sergio Rotino, Gino Scatasta, Alberto Sebastiani, Paolo Vachino.

Su “Letteratura e fotografia”
La fotografia, fin dal suo apparire, ha influito sulla letteratura sia a livello tematico sia sulla stessa scrittura, mutandone attitudini, modi e ritmi e aumentandone l’autocoscienza. Il volume considera tanto la tematizzazione attraverso il ricorso a elementi quali il ritratto fotografico, l’album di famiglia, la foto vernacolare e l’apparizione del fotografo investe di personaggio e/o narratore quanto l’imporsi di una vera e propria “scrittura fotografica”. Da Nathaniel Hawthorne ai photo-books contemporanei, dal dagherrotipo al digitale, si propongono varie letture (e usi) della fotografia in letteratura: dall’utilizzo metanarrativo della figura del fotografo alla metafora della fantasmatizzazione, frammentazione e perdita di identità; dall’ausilio per la memoria all’esaltazione del feticcio e del simulacro; dalla riflessione sul tempo e sulla mortalità alla poetica dell’istante decisivo.

Stefano Calanchi, bolognese, ama definirsi street photographer: per lui la fotografia è sguardo rubato, gesto inatteso, immagine “trovata”.
Tra i suoi lavori più recenti si ricordano: gli scatti contenuti nel volume “Ti racconto una cosa di me”, Palermo 2012; le foto londinesi esposte nella mostra “Definire lo spazio” (Bologna 2014); l’intero apparato fotografico del numero 1, nuova serie, di “Nuova Rivista Letteraria” (2015), poi confluito nella mostra “Entropie” (Bologna-Verona 2015); la mostra retrospettiva “Apathy London”  1975/1979 (Bologna 2016); trentadue immagini del numero 4, nuova serie, di “Nuova Rivista Letteraria” (2016).

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