NEWSLETTER DAL 24 al 28 ottobre (con scivolata al 3 novembre per prenotazione incontro con Vera Gheno)

Correndo verso l’ora legale, eccovi gli incontri per la settimana qui e in giro.
E la serata del 3 novembre da prenotare.
Vi aspettiamo.
Trame

Martedì 24 ottobre alle 18
in Auditorium Enzo Biagi presso la biblioteca Sala Borsa a Bologna
Silvia Albertazzi parlerà del suo ultimo libro “Letteratura e fotografia” con il giornalista Michele Smargiassi.
L’incontro è realizzato in collaborazione con la casa editrice Carocci.
Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili. Bookshop a cura di Trame.

“è quasi impossibile trovare un romanzo in cui non si faccia riferimento a un’istantanea per rievocare il passato, rinforzare una descrizione, documentare fatti accaduti, dimostrare l’attendibilità di eventi narrati, o, in senso opposto, evocare l’inesprimibile, il soprannaturale”

La fotografia, fin dal suo apparire, ha influito sulla letteratura sia a livello tematico sia sulla stessa scrittura, mutandone attitudini, modi e ritmi fino a porsi come un nuovo modo di scrivere (descrivere e raccontare) la realtà.
Attraverso il ricorso a elementi quali il ritratto fotografico, l’album di famiglia, la foto vernacolare e l’apparizione del fotografo in veste di personaggio e/o narratore, nell’ultimo libro di Silvia Albertazzi si propongono varie letture (e usi) della fotografia in letteratura.

Mercoledì 25 ottobre alle 18 in libreria
presentazione del libro di Simona Cantelmi “Il Protettore del Tempo” (L’erudita).
L’autrice ne parlerà con William Piana di Radio Città Fujiko.

Lorenzo è riflessivo e taciturno, al contrario il cugino Leonardo è vivace, brillante… Sembra una storia di amicizia, di rivalità, di «cotte» a scuola, invece, quando i due aprono la porta di una vecchia biblioteca entrano in un mondo altro… in una stanza piena di orologi sincronizzati. La minaccia è, scaduto il tempo, di essere invasi dagli abitanti del Regno Oscuro. Accade nel romanzo “Il Protettore del Tempo”, fresco esordio di Simona Cantelmi (Severino Colombo, La Lettura – Corriere della Sera)

Tra misteri, stanze oscure e incantesimi, l’autrice conduce il lettore tra le pieghe di un’eterna lotta tra il bene e il male, in cui la resistenza degli oppressi vola verso un’inevitabile metafora storica legata al secolo breve e alle nere dittature. Il romanzo è posto in un delizioso equilibrio tra sogno e realtà… (Librimanent)

Ci sono autori che hanno il particolare dono di rimanere in contatto con la propria parte bambina, di riuscire a giocare con la fantasia, di metterla nero su bianco, di costruire mondi interi, senza bisogno di spiegare “perché”. Ebbene, Simona ha questo meraviglioso dono (Alessandra Grohovaz, Frammenti di Libro)

Tutte le avventure fantastiche prevedono un divieto infranto. Un giorno i cugini Leonardo e Lorenzo aprono la porta della vecchia biblioteca della loro scuola dove scoprono una sala fredda e buia e, con grande stupore, pareti completamente tappezzate di vecchi orologi, tutti sincronizzati.
Anche se Leonardo di orologi se ne intende, non c’è nulla da fare: gli ingranaggi si fermano e gli abitanti del Regno Oscuro entreranno nella nostra dimensione.
Cosa lega l’arrivo di questi invasori agli orologi della vecchia biblioteca dismessa, quando si fermano? Lorenzo crede in una connessione tra essi e i membri di questo regno. Ma in tutte le favole arriva in soccorso degli eroi uno strumento magico, in grado di sconfiggere il nemico là dove le forze del bene non bastano. Dal giorno in cui si fermeranno gli orologi, con l’aiuto di una misteriosa radio ereditata dal nonno Arturo, Lorenzo, con Leonardo e l’amica d’infanzia Manuela, combatterà la battaglia contro il perfido Osibos, Re del Regno Oscuro.
Il Protettore del Tempo è una favola contemporanea che racconta con uno stile fresco, scorrevole e ricco di incursioni nel parlato, la storia immortale del faticoso ingresso dei giovani nell’età adulta, un percorso attraverso il quale i ragazzi prendono coscienza delle proprie capacità.

Simona Cantelmi (Bologna, 1981), laureata in Lettere Moderne, con una tesi in Storia dell’Emilia Romagna nel Medioevo, ha lavorato come redattore per un quotidiano (L’Informazione di Bologna – Il Domani, allegato de La Stampa) e per diversi periodici (allegati de Il Giornale). Attualmente si occupa di comunicazione negli ambiti arte, teatro e musica. È cultore della materia in Storia Medievale all’Università di Bologna e ha curato voci del Dizionario Biografico degli Italiani Treccani. Ha pubblicato monografie e saggi di carattere storico. “Il Protettore del Tempo” è il suo primo romanzo.

Giovedì 26 ottobre alle 17,30
in occasione della Festa della Storia 2017
alla Sala dello Stabat Mater, Biblioteca Archiginnasio in Piazza Galvani, 1 a Bologna
presentazione del libro di Alessandro Marzo Magno “Missione grande bellezza. Gli eroi e le eroine che salvarono i capolavori italiani saccheggiati da Napoleone e da Hitler” (Garzanti, 2017).
Dialoga con l’autore Vincenza Iossa.
Coordina Marco Guidi.
Bookshop a cura di Trame.

Quasi come in un thriller, grazie alla capacità dell’autore di farci leggere il passato come una straordinaria avventura del presente, rivivono le storie coraggiose di quelle donne e di quegli uomini che hanno recuperato e messo in salvo la bellezza del nostro paese.

L’Italia è un enorme museo: nelle sue città, fra le sue colline, lungo le sue spettacolari coste sono nati – e in qualche caso sono tutt’ora conservati – alcuni dei più grandi capolavori artistici della nostra civiltà. Chi non conosce “L’ultima cena” di Leonardo Da Vinci, il “David” di Michelangelo e la “Primavera” di Botticelli? Ma sono tante le opere create in Italia che hanno vissuto destini travagliati: trasportate per il mondo, rubate in guerra, a volte restituite a volte no, spesso perdute. Non c’è da stupirsi che i più temuti personaggi della storia, da Napoleone fino a Hitler, abbiano preso di mira lo stivale d’Europa con i suoi tesori. Ma in loro difesa si sono battuti eroi sconosciuti che hanno rischiato la vita per riportare in patria parte del bottino, e di cui oggi Alessandro Magno ricostruisce le gesta.

Venerdì 27 ottobre alle 18 in libreria
presentazione del libro di Patrizia Debicke van der Noot “Il ritratto scomparso” (dbooks.it).
L’autrice ne parlerà con Simona Mammano.

Adrienne Lecrouet, grande pittrice e ritrattista, è famosa e apprezzata soprattutto per la sua capacità di rappresentare sulla tela sorprendenti dipinti, che lasciano intuire il carattere e la personalità dei modelli. Quasi riuscisse a scavare nel profondo della loro anima e si appassiona talmente al suo lavoro, da mettere persino in gioco tutta se stessa, legandosi indissolubilmente alle sue opere. E sarà proprio questo legame che la spingerà a sfidare pericolosamente l’ignoto per indagare oltre la coltre di mistero che avvolge la ultradecennale scomparsa, di uno dei suoi ritratti più riusciti.
E come Adrienne Lecrouet, l’autrice riesce a dare vita ai protagonisti, lasciando trasparire ogni sfumatura del loro carattere, della loro personalità, della loro angoscia e delle loro sofferenze. Spiega il perchè della loro affannosa ricerca di una serenità meritata dopo i tragici eventi di cui sono stati loro malgrado testimoni, spettatori o vittime. E riesce a raccontare le angosce, le fobie e le follie del loro carnefice…
Il ritratto scomparso di Patrizia Debicke van der Noot affronta con sobrietà un tema crudo, difficile, inquietante e che si vorrebbe poter cancellare per sempre, nella vita reale.

Patrizia Debicke Van der Noot, scrittrice, ha viaggiato molto e ha trascorso la sua vita fra Italia ed estero. Ha scritto romanzi, romanzi gialli, gialli storici e racconti per svariate antologie (l’ultima Crimini d’Estate, Calibro Novecento, è del 2015) e racconti lunghi. Con Corbaccio ha pubblicato i gialli storici “L’oro dei Medici”, “La gemma del cardinale” e “L’uomo dagli occhi glauchi”. Nel 2012 vince il premio alla carriera al IX premio Europa di Pisa; nel 2013 ha pubblicato “La Sentinella del Papa” (Todaro). Nel 2016 per Parallelo 45 è uscito “L’eredità medicea”.
È collaboratrice editoriale di Delos Book, Mentelocale e Milano Nera, membro di qualità della giuria del premio Nebbia Gialla e organizza conferenze storiche per il FAI, per gli istituti italiani di cultura di Parigi e Lussemburgo, e per l’Università del Lussemburgo.

Sabato 28 ottobre alle 14,30 in libreria
“La mano di Hitchcock. Tutti i segreti della scena della doccia di Psycho”
Seminario a cura di Antonio Paolacci in occasione dell’uscita del romanzo “Piano americano” edito da Morellini.

15 posti con prenotazione obbligatoria.
A info@libreriatrame.com
Ci sono ancora un paio di posti…

La scena della doccia è ancora oggi considerata la più famosa della storia del cinema.
E il film “Psycho” è quasi all’unanimità ritenuto il capolavoro di Alfred Hitchcock.
Non tutti sanno però che il film fu una produzione indipendente perché, nonostante la notorietà del suo autore, i grandi produttori di Hollywood si erano rifiutati di realizzarlo.

In una lezione unica di circa due ore analizzeremo il film, con particolare attenzione alla sua straordinaria scena madre, scoprendo come funziona il più celebrato film indipendente della storia e cosa può ancora insegnarci a proposito delle tecniche narrative.
Perché fu considerato rivoluzionario? In che modo catturò il pubblico? Quali erano le convinzioni di Hitchcock che i grandi produttori non condividevano? Perché la scena della doccia conserva ancora oggi tanta importanza? Come venne ideata e realizzata? Quali sono i suoi effetti sulla percezione dello spettatore?
Rispondendo a queste e molte altre domande, spiegheremo le ragioni di un incredibile successo e sveleremo alcuni grandi segreti dell’arte narrativa.

Alle 17,30
alla libreria Ubik Irnerio in via Irnerio 27 sempre a Bologna
Antonio Paolacci presenterà il romanzo con Andrea Cotti.

Un romanzo che non lo vuole essere, un’autobiografia non-convenzionale, un racconto tra cinema, letteratura, editoria e realtà.
In bilico tra la narrativa umoristica e un saggio autobiografico sull’arte stessa della narrazione, Piano Americano racconta la storia dello scrittore Antonio Paolacci che, nei giorni in cui sta per diventare padre, decide all’improvviso di smettere di scrivere per sempre.
E così anche il romanzo a cui stava lavorando non esisterà mai, eppure prenderà vita qui, con il racconto delle avventure grottesche di un manipolo di personaggi bizzarri.

Un romanzo insolito, ironico e appassionato, che racconta in un abile gioco di specchi il nostro complesso presente. (Laura Bosio)

Rinunciando a scrivere un romanzo, Antonio Paolacci ha scritto il suo romanzo migliore, nel quale le idee si muovono come se fossero personaggi per rivelare il dramma nascosto dietro l’artificio della letteratura. (Alessandro Zaccuri)

Antonio Paolacci, scrittore, editor, curatore editoriale e insegnante di scrittura creativa, ha ideato e diretto collane letterarie.
Ha inoltre condotto alcuni studi di psicoanalisi del cinema in collaborazione con l’Università di Bologna, a tutt’oggi considerati in ambito accademico i più approfonditi sull’argomento.
Come autore ha pubblicato romanzi, racconti e articoli.

Venerdì 3 novembre dalle 21,30 alle 23,30 in libreria
incontro con Vera Gheno e Bruno Mastroianni, in occasione dell’uscita di “Sociallinguistica” e “Disputa felice” per Franco Cesati editore.
Padrona di casa per la serata l’agitatrice culturale Francesca Santoro.

Prenotazione obbligatoria.
Solo alla mail info@libreriatrame.com
20 posti a disposizione.

Un abbozzo di #disputafelice sulla #sociallinguistica.
Questa non è una presentazione “normale”.
Piuttosto, è un tentativo di viaggio all’interno della testa dell’autrice, Vera Gheno, per capire come le sia venuto in mente di scrivere un libro quasi serio sull’italiano dei social network (e sugli usi e costumi degli italiani che li frequentano).
In questo viaggio, sarà coadiuvata da Bruno Mastroianni, ideologo della “disputa felice” e autore del volume omonimo.
Si può, insomma, parlare di social network oltre i classici luoghi comuni?
E soprattutto, senza staccarsi la testa a vicenda, tra tecnoentusiasti e luddisti di ritorno?

Questa è la serata in cui scoprirlo!

Vera Gheno, sociolinguista, docente universitaria, gestrice del profilo Twitter dell’Accademia della Crusca e traduttrice, ama parlare di lingua dei social, anche se ultimamente è interessata soprattutto a quel che succede quando la comunicazione non va per il verso giusto. Ha all’attivo due libri, “Guida pratica all’italiano scritto” e “Social-linguistica”, e infesta con la sua presenza più o meno ogni social esistente.

Bruno Mastroianni, filosofo, giornalista, autore televisivo, si occupa di web e social in Rai, ma soprattutto sostiene che dissentire senza litigare online è la cosa più bella che ci sia.
Ideologo della #disputafelice, il Bruno-pensiero si trova anche sul suo blog, www.brunomastro.it.

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