NEWSLETTER DAL 1° AL 9 OTTOBRE (e tanto di bello!)

Davvero c’è da scegliere a questo giro: Alessandro Portelli parla di Harlan County, Beatrice Seligardi di narrazioni accademiche, Claudia de Lillo di crisi sentimentali ed economiche con Lia Celi, Fabrizio Lombardo di poesia con Sergio Rotino, Zadie Smith arriva a Bologna per un’anteprima di Gender Bender, e Serena Venditto inventa un gatto detective e ne parla con Gianluca Morozzi.
Leggete per bene!
Vi aspettiamo a Trame o altrove.

PS Giovedì 4 ottobre è la festa di San Petronio, si deciderà all’ultimo, e la libreria potrebbe restare chiusa…

Lunedì 1 ottobre alle 18,30
al “Salone Di Vittorio” 3° piano presso la Camera del Lavoro di Bologna, in Via Marconi 67/2
proiezione gratuita del documentario “Harlan County, USA”
Organizzato dalla FIOM CGIL Bologna in collaborazione con la Cineteca di Bologna.
Bookshop a cura di Trame.
Saranno presenti Anne Lewis (film maker e aiuto regista del documentario) e Alessandro Portelli (storico, autore del libro “America Profonda”).

Harlan County, USA, è un film documentario vincitore dell’Oscar nel 1976, che racconta la lotta di 180 minatori e delle loro famiglie contro le grandi aziende minerarie.
La regista, Barbara Kopple, e la sua troupe, hanno trascorso anni con le famiglie rappresentate nel film, documentando le enormi difficoltà che hanno affrontato mentre lottavano per condizioni di lavoro più sicure e salari dignitosi. Hanno seguito i minatori davanti alla borsa di New York, hanno filmato interviste con persone affette dalle malattie polmonari contratte sul lavoro e documentato le aggressioni che i minatori hanno ricevuto mentre scioperavano.

“America profonda” (Donzelli), è una controstoria degli Stati Uniti, dalla frontiera a oggi, attraverso un solo, simbolico luogo: Harlan County nel Kentucky, al centro della regione mineraria dei monti Appalachi.
Da Harlan la storia degli Stati Uniti è passata tutta quanta: i reduci della guerra d’indipendenza, i pionieri, la frontiera, la schiavitù, la guerra civile, le faide e il whisky clandestino, l’industrializzazione e la deindustrializzazione, la distruzione delle antiche foreste, il colonialismo interno di un capitalismo senza scrupoli, le più violente e memorabili lotte sindacali dal 1917 alla fine degli anni ottanta, l’immigrazione (anche italiana) e l’emigrazione, il movimento per i diritti civili, i disastri ambientali delle miniere a cielo aperto, l’epidemia della droga – tutto sulle spalle e sulla forza di resistenza della sua gente.

Mercoledì 3 ottobre alle 18 in libreria
Beatrice Seligardi presenta “Finzioni accademiche” (Franco Cesati Editore, 2018) Finzioni accademiche. Modi e forme del romanzo universitario (Franco Cesati Editore, 2018).
Ne parlerà con Giulio Iacoli e Gino Scatasta.

L’università non è solo un luogo di trasmissione del sapere: è anche lo scenario di percorsi di formazione, di rapporti di potere, di storie d’amore, di contrasti di genere, di riflessioni teoriche ora ironiche ora serissime. Si tratta dunque di un terreno molto fertile per l’immaginazione di scrittori e scrittrici: nel rappresentare questo microcosmo hanno dato adito a un vero e proprio genere (o sottogenere) letterario multiforme, che ha visto il proliferare di una serie di definizioni (campus novel, academic novel, Professorroman), e che ha avuto una storia e una diffusione principalmente angloamericana. Concentrandosi sul periodo che ne ha visto la nascita e l’evoluzione, dal XIX secolo ai giorni nostri, il volume traccia le coordinate del romanzo universitario e dei diversi processi (geo-sociologici, storici, gender, letterari, culturali) che lo hanno caratterizzato.

Beatrice Seligardi è Dottoressa di Ricerca in Letterature euroamericane e Dr. Phil. in Literary and Cultural Studies. Ha scritto articoli su A.S. Byatt, Alice Munro, Don DeLillo, Francesca Woodman, Carol Shields, sul rapporto letteratura-fumetto, ed è autrice di una monografia sulla rappresentazione dell’inespressività femminile tra letteratura, fotografia, pittura e cinema (“Ellissi dello sguardo. Pathosformeln dell’inespressività femminile dalla cultur a visuale alla letteratura”, Morellini, 2018). Fa parte della redazione di Between e Studi culturali. Attualmente è docente a contratto presso l’Università degli Studi di Parma per il Workshop di Letteratura Contemporanea e Spettacolo, e collabora con la Fondazione Cineteca di Bologna in qualità di tutor didattico.

Giulio Iacoli, comparatista di formazione, è professore associato di Letteratura italiana contemporanea all’Università di Parma. Sin dai primi lavori ha privilegiato i versanti della geografia letteraria e delle narrazioni e arti novecentesche. Tra i suoi lavori più recenti, “La dignità di un mondo buffo. Intorno all’opera di Gianni Celati” (Quodlibet 2011), “A verdi lettere. Idee e stili del paesaggio letterario” (Cesati 2016) e “Luci sulla contea. D’Arzo alla prova della critica tematica (2017). È attualmente condirettore di «Studi culturali» (il Mulino); con Federico Bertoni dirige la collana “Sagittario. Discorsi di teoria e geografia letteraria” (Cesati).

Gino Scatasta insegna Letteratura Inglese e Culture Mediali Anglofone presso l’Università di Bologna. Il suo volume più recente si intitola “Fitzrovia, o la Boheme a Londra” (Il Mulino, 2018). Ha scritto sul teatro di W.B. Yeats, sulla letteratura irlandese, su Dickens, Oscar Wilde e la letteratura tardo-vittoriana. Ha tradotto romanzi, saggi e fumetti e da qualche anno si occupa delle rappresentazioni di Londra in letteratura, di Jack lo Squartatore, della scena letteraria e artistica inglese fra le due guerre mondiali e delle culture pop contemporanee.

Venerdì 5 ottobre alle 18,30 in libreria
Claudia De Lillo presenta “Nina sente” (Mondadori) e ne parla con Lia Celi.

Nina Forte per lavoro guida un’automobile, ma non è una tassista: è un’autista NCC che ha ereditato la licenza dal padre. È una driver sui generis: colta, arrabbiata, madre di un adolescente inquieto ed ex moglie di un marito irresponsabile. Ha ottenuto un contratto di collaborazione con una banca sulla quale stanno mettendo le mani i cinesi lanciando un’offerta molto competitiva: e i clienti di Nina, quando salgono in macchina con lei, parlano, non temono di parlare, o forse non si preoccupano che lei ci sia, al volante e con le orecchie aperte. È ossessionata da un olfatto eccezionale, dalla dizione perfetta, dalla giustizia. Fra una rivelazione e uno scandalo, capisce che l’alta dirigenza della banca si sta difendendo dai cinesi con mosse oscure, destinate a lasciare intatti gli equilibri interni di potere. Nel labirinto degli eventi che segnano le torbide trattative dell’istituto bancario finisce l’indebitato Guido, amico storico di Nina, che viene trovato morto. Nina sente un odore che la perseguita e che fa da traccia, da indizio, da strada verso la soluzione del mistero. Nina Forte, intrepida driver, porta su di sé i segni del proprio tempo, delle proprie illusioni, delle proprie ossessioni. E si affaccia dalla pagina, complice come una sorella, come una ambasciatrice delle nostre inquietudini. Un giallo? Può darsi, ma anche una commedia. Una brillante commedia sociale in cui si staglia una piccola grande donna schierata contro la macchina del potere e del danaro.

Claudia De Lillo, nota con lo pseudonimo di Elasti, vive a Milano con il marito e i figli e lavora come giornalista finanziaria.
Nel settembre 2006 ha aperto il blog nonsolomamma.com.
Nel 2008 il suo primo libro, Nonsolomamma, ha riscosso un immediato successo e ha contribuito al dibattito dedicato ai problemi delle donne che vogliono conciliare maternità e lavoro. Dal febbraio 2010 tiene una rubrica su D di Repubblica, «Appunti & divagazioni di una (non solo) mamma». Conduce inoltre su Rai Radio 2 la trasmissione Caterpillar AM.
Nel 2010 TEA ha pubblicato il seguito di Nonsolomamma intitolato Nonsolodue.
Nel 2012 è stata nominata Ufficiale al Merito della Repubblica per aver inventato il personaggio di Elasti e per aver fatto della conciliazione tra lavoro e famiglia il suo chiodo fisso. Ha pubblicato poi con Feltrinelli Dire fare baciare e con Einaudi Alla pari, il suo primo romanzo.

Lia Celi ha tradito la laurea in Lettere classiche per il giornalismo satirico e la scrittura umoristica. Blogger e autrice per radio e tv (Pippo Chennedy Show e La Barcaccia), ha scritto per “Cuore”, “Smemoranda”, “Specchio” e collabora con “Il Fatto Quotidiano” e “Lettera43”. Oltre a essersi cimentata nella conduzione televisiva (Celi, mio marito!, Raitre) e radiofonica (Mai stati meglio, Radio2), è autrice teatrale con lo spettacolo “Ma che razza di Otello?”, interpretato da Marina Massironi.
Tra i suoi libri più recenti “Corso di sopravvivenza per consumisti in crisi” (Laterza, 2012) e, con Andrea Santangelo, “Mai stati meglio” (Utet 2014), “Caterina la Magnifica” (Utet 2015) e “Casanova per giovani italiani” (Utet 2016).

Sabato 6 ottobre alle 18 in libreria
per la rassegna Paesaggi di poesia coordinata da Sergio Rotino
presentazione del libro di Fabrizio Lombardo “Coordinate per la crudeltà” (Kurumuny collana Rosada)

Continua Paesaggi di poesia 2018.
La rassegna, ideata da Sergio Rotino, e ospitata nella libreria indipendente Trame, prosegue nella nuova stagione e ripropone la sua formula, presentare una serie di autori senza vincoli di età o di scuole, provenienti per la stragrande maggioranza da fuori Bologna.
Il cartellone della nuova edizione di Paesaggi di poesia è sempre attento a quanto propone la scrittura poetica in Italia, anche nelle vesti della traduzione o dell’antologia.

Giunto alla terza raccolta, Fabrizio Lombardo assembla in “Coordinate per la crudeltà” una serie di quattro reportage, tanti quanti sono le sezioni in cui è diviso il libro, incentrati sulla realtà e sulla vita quotidiana dentro cui gli esseri umani agiscono. Via via che il testo procede, i componimenti appaiono farsi sempre più rarefatti quanto impietosi, passando dalla riflessione di un privato quotidiano alla constatazione dell’orrore insito nell’universo del lavoro, così come oggi ci si propone.
Mantenendo fede a uno stile dagli accenti rapsodicamente lirici, pur restando sempre strettamente collegato con una versificazione narrativo-riflessiva, oltre che profondamente autobiografica, Lombardo traccia le coordinate tutte contemporanee di un teatro della crudeltà tenuto in tensione sul filo di una glaciale constatazione degli eventi. Anche quando il personaggio cui l’autore si rivolge prende le sembianze concrete di uno degli affetti più intimi.
È proprio in questo sguardo, attento quanto parzialmente distaccato, che Lombardo indica la necessità di nuove coordinate capaci di tracciare una possibile rotta attraverso la quale permettersi di vedere finalmente, quindi di riconoscere, la crudeltà del nostro contemporaneo, meglio: la “dittatura del contemporaneo”.

Lunedì 8 ottobre alle 10,30
presso l’Aula Giorgio Prodi in piazza San Giovanni in Monte 2 a Bologna
Anteprima del Festival Gender Bender in collaborazione con Associazione Orlando
Zadie Smith presenta “Feel Free” (edizioni Sur) e ne parla con Rita Monticelli, dell’Università di Bologna.
Bookshop a cura di Trame.

Oltre a essere una delle narratrici britanniche di maggior successo della sua generazione, Zadie Smith è anche una brillante autrice di non-fiction.
Feel Free raccoglie ventisei articoli e saggi scritti fra il 2010 e il 2017, che spaziano fra l’analisi politica e la critica culturale, l’autobiografia e la riflessione.
In queste pagine l’occhio penetrante della scrittrice si concentra di volta in volta su popstar del calibro di Jay-Z e Justin Bieber, su artiste di culto come Billie Holiday e Joni Mitchell, su Mark Zuckerberg, sul referendum della Brexit, sui giardini di Roma o sui cartelloni pubblicitari di New York, o ancora su una foto di famiglia scattata trent’anni fa: ma supera sempre lo specifico oggetto della sua attenzione per abbracciare questioni più ampie o apparentemente lontane. Da un video di David Bowie si ricava un consiglio di scrittura, da un quadro del Settecento un ragionamento sull’identità femminile.
Seguire le ipotesi e le intuizioni di Zadie Smith, lasciarsi guidare dalla sua intelligenza curiosa e dalla sua miscela di autorevolezza e autoironia, dà al lettore il senso di una continua, gioiosa, libera esplorazione del mondo che lo circonda: un potente antidoto al ritratto appiattito e opprimente che di quello stesso mondo tendono a darci i media e i social network.

Martedì 9 ottobre alle 18 in libreria
Serena Venditto presenta “Aria di neve La prima indagine di Mycroft, il gatto detective” (Mondadori) e ne parla con Gianluca Morozzi.

“Se siete disposti a credere che un gatto possa aiutare una traduttrice a indagare su un delitto, questo libro fa decisamente per voi.
Se non siete disposti a credere a queste cose, scusate, ma che leggete a fare?” Marco Malvaldi

Ariel è una ragazza italo-americana che ha girato mezzo mondo e ora vive nell’adorata Napoli. Lavora come traduttrice di romanzi rosa dai titoli immancabilmente profumati di agrumi e, dopo quattro anni di fidanzamento e due di convivenza, è appena stata lasciata da Andrea, l’uomo perfetto, ispettore di polizia e compagno dolce e premuroso. In lei si aggrovigliano sconforto, delusione, rabbia, ma soprattutto la fastidiosa sensazione di vivere in una di quelle storie melense e scontate che le consentono di pagare l’affitto. È necessaria una svolta, qualcosa di tanto imprevisto quanto atteso. E così, facendosi coraggio Ariel si mette alla ricerca di un luogo dove ricominciare da zero, e presto si imbatte nel coloratissimo e disordinato appartamento di via Atri, dove vivono altri tre ragazzi: Malù, sagace archeologa con una passione per i romanzi gialli, Samuel, rappresentante di articoli per gelaterie di origini sardo-nigeriane, e Kobe, talentuoso quanto sgrammaticato pianista giapponese. Un terzetto strambo e caotico cui si aggiunge la presenza fissa di Mycroft, uno stupendo gatto nero dagli occhi verdi che, coi suoi eloquenti miagolii, non ha bisogno della parola per farsi capire alla perfezione. Ariel si sente subito a casa, e tra una chiacchiera in cucina, un concerto e una passeggiata in una Napoli infuocata di sole, le cose per lei riprendono a girare per il verso giusto, al punto che dimenticare Andrea sembra quasi possibile. Ma proprio allora un evento tragico che si consuma molto vicino ai coinquilini rimetterà tutto in gioco e sconvolgerà il microclima di via Atri. Un suicidio molto sospetto o un vero e proprio delitto della camera chiusa? Le “celluline grigie” di Malù non potranno che essere stuzzicate da questa sfida e l’archeologa-detective coinvolgerà tutto il gruppo nelle indagini, cui parteciperà anche Mycroft dando sfoggio di tutta la sua sottile, felina intelligenza.
Con penna lieve e ironica, Serena Venditto costruisce una commedia in giallo fitta di citazioni e richiami letterari e pop, abitata da personaggi irresistibili, tra i quali spicca il profilo sinuoso e sornione di un gatto destinato a entrare nella Hall of Fame dei suoi illuminati simili.

Serena Venditto è nata nel 1980 a Napoli, dove lavora al Museo Archeologico Nazionale. Ha esordito con la commedia Le intolleranze elementari (Homo Scrivens 2012).
Aria di neve è il primo volume della serie dedicata al gatto detective Mycroft e ai 4+1 di via Atri 36, e ha già ricevuto numerosi riconoscimenti e segnalazioni (Premio Nabokov, Premio della critica Costadamalfi, Garfagnana in Giallo, Festival Giallo Garda).

Gianluca Morozzi è nato a Bologna nel 1971.
Esordisce per Fernandel con Despero (2001), Luglio, agosto, settembre nero (2002) e Dieci cose che ho fatto ma che non posso credere di aver fatto…(2003), Accecati dalla luce (2004), con il disegnatore Squaz, Pandemonio (2006), con Paolo Alberti Le avventure di zio Savoldi (2006), poi L’abisso (2007) e Anche il fuoco ha paura di me (2015), la serie a fumetti FactorY (2008-2010), e Confessioni di un povero imbecille, (2016), con il cd audio omonimo del gruppo Gli Avvoltoi.
Con Guanda e/o Tea dal 2004 Blackout, e fra gli altri L’era del porco, Colui che gli dei vogliono distruggere, Radio Morte, Lo specchio nero.
Nel 2018 Gli annientatori (Guanda) e “L’ape regina” (Fernandel).

NEWSLETTER DAL 24 al 29 settembre (come sempre fra libreria e città!)

Questa settimana poesia ad alta voce con Massimo Vitali in piazza Verdi, i tortellini di Filippo Venturi, chef e scrittore, presso ASCOM, poi Silvia Albertazzi che omaggia Leonard Cohen in compagnia di Alberto Sebastiani, infine la nuova mostra della nostra fotografa residente cettina calabrò.

Orari un po’ spezzettati:
lunedì chiudiamo come sempre alle 16,30, mercoledì e giovedì invece alle 15,30 per gestire incontri esterni e varie ed eventuali.
Portate pazienza.
Se avete ordini potete sempre rispondere a questa mail info@libreriatrame.com

Lunedì 24 settembre alle 21
in piazza Verdi a Bologna
ED È SUBITO SERA
Un contest per non dormire di poesia, con Massimo Vitali.

Qualunque sia il vostro rapporto con la poesia, è in crisi. Fatevene una ragione. Fate della poesia un gioco di squadra!

Non nascondetevi
dietro le solite foglie d’autunno,
nel meriggiare assorto,
di un pallido pomeriggio.

Nella prima parte di questo incontro, per voce del conduttore, scopriremo tanti modi per fare pace con la poesia attraversando amore, pioggia, ippopotami, gelati, ascensori, navi, di nuovo amore, piante, vento, scale, sempre amore, statistiche.
Poi ci chiederemo cos’è la poesia, senza darci una risposta, perché la poesia è una lingua che obbedisce alle sue regole, che non ci sono. Però ci sono nomi e cognomi: Viviane Lamarque, Emily Dickinson, Charles Bukowski, Dino Buzzati, Edoardo Galeano, Raffaello Baldini, Edoardo Zuccato, Wislawa Szymborska, Fosco Maraini, Iole Toini, Nino Pedretti, Stefano Benni, Rodolfo J. Wilcock, Eugenio Montale.
Nella seconda parte dell’incontro il pubblico si riunirà in squadre e proverà l’ebrezza di comporre una poesia inserendo tra i versi parole chiave scelte dal conduttore nella prima parte della serata.
Ogni composizione sarà poi letta ad alta voce e giudicata da una severissima giuria che assegnerà un primo, un secondo e un terzo posto.
In palio ai vincitori buoni libri offerti da Trame e drink card per Guasto Village.

Giovedì 27 settembre alle 16
presso ASCOM Palazzo Segni Masetti in strada Maggiore 23
Filippo Venturi presenta “Il tortellino muore nel brodo” (Mondadori), e ne parla con Giancarlo Tonelli e Vincenzo Vottero.
Bookshop a cura della libreria Trame.
Per info 051 6487558

“Mi dispiace davvero, ma ci sono cose nella vita che si possono avere e altre no. Il tortellino al pomodoro proprio no. Il tortellino muore nel brodo.”

Emilio Zucchini, proprietario della trattoria La vecchia Bologna, è uno scapolo impenitente, devoto alla gioia dei suoi clienti e al rispetto ortodosso delle ricette della cucina bolognese. Nicola Fini è il suo amico fraterno che è appena stato abbandonato di punto in bianco dalla moglie, ritrovandosi con due bambini a cui fare da papà single. Joe Solitario è un cantautore disperato che, dopo aver sprecato la sua grande occasione nella finale del più famoso talent show italiano, si improvvisa rapinatore per inseguire la sua ultima speranza: un volo di sola andata verso una nuova vita. Cico Pop e Mangusta sono gli scagnozzi di un boss della malavita locale incaricati di rubare per lui una moneta che non vale niente, ma che ai suoi occhi significa tutto.
Quando, in un campale venerdì mattina, le strade di questi cinque personaggi si incrociano, l’effetto non può che essere deflagrante.
Con il suo immaginario degno di un Tarantino cresciuto all’ombra dei portici di Bologna, Venturi ci regala una galleria di personaggi sgangherati e simpaticissimi e una collezione di perle gastronomiche da far invidia a uno chef stellato.
Ma, soprattutto, costruisce una brillante commedia degli equivoci dal ritmo forsennato, un’esilarante avventura a tinte gialle da gustare tutta d’un fiato.

Filippo Venturi (Bologna, 1972) è uno scrittore e gestore di una trattoria in centro a Bologna. Ha esordito nella narrativa nel 2010 per Pendragon con Intanto Dustin Hoffman non fa più un film, L’indimenticabile Bologna degli anni Ottanta. Per la stessa casa editrice ha pubblicato Forse in Paradiso incontro John Belushi (2012) e Un giorno come un altro (2015). Dal 2016 tiene sulla “Repubblica” la rubrica Dietro al banco, attraverso la quale recensisce i suoi clienti. Nel 2018 ha pubblicato con Mondadori Il tortellino muore nel brodo.

Venerdì 28 settembre alle 18 in libreria
Silvia Albertazzi presenta “Leonard Cohen. Manuale per vivere nella sconfitta” (Paginauno Editore, Milano).
Ne parla con Alberto Sebastiani.

Se è ormai un luogo comune considerare Leonard Cohen un poeta della canzone, è tuttavia raro – per non dire quasi impossibile – trovare critici letterari che si siano occupati della sua poesia per musica o l’abbiano inserita nei loro studi sul romanziere e il poeta. Mentre il grande pubblico può contare su un vasto numero di biografie e analisi delle sue canzoni a opera di critici musicali o esperti del settore, non esistono monografie critiche esaustive che prendano in considerazione l’intera opera di Cohen.
Scopo di questo volume è dimostrare l’appartenenza dell’universo coheniano nella sua totalità al mondo delle lettere e la sua importanza in un contesto di World Literature, senza più separare il poeta e il romanziere dal cantautore.
Prendendo in esame l’intera opera dell’artista canadese, dalle prime prove poetiche degli anni Cinquanta all’ultimo album del 2016, l’autrice dimostra come poesia, narrativa e canzone costituiscano per Cohen un’unica forma espressiva in continua evoluzione, in cui la bellezza dei perdenti e il valore della sconfitta sono esaltati attraverso un uso ipnotico e ammaliante della parola (tanto scritta quanto musicata) che imprigiona chi ascolta o legge in un cerchio magico da cui risulta impossibile uscire, una volta che se ne siano varcati i confini.

Silvia Albertazzi insegna Letteratura dei paesi di lingua inglese e Storia della cultura inglese all’Università di Bologna. Tra i suoi volumi di saggistica si ricordano: In questo mondo, ovvero quando i luoghi raccontano le storie (Meltemi, 2006); Il nulla, quasi. Foto di famiglia e istantanee amatoriali nella letteratura contemporanea (Le Lettere, 2010); Belli e perdenti. Antieroi e post-eroi nella narrativa contemporanea di lingua inglese (Armando Editore, 2012); La letteratura postcoloniale. Dall’Impero alla World Literature (Carocci, 2013); Letteratura e fotografia (Carocci, 2017). É autrice di un romanzo, Scuola di scrittura (Marsilio, 1996) e tre volumi di poesia, La casa di via Azzurra (Kolibris, 2010), Magenta è il colore dei ricordi (La vita felice, 2014) e Finale di stagione (QuDu, 2018).

Alberto Sebastiani è pubblicista, insegnante, ricercatore, collabora con l’Università di Bologna e la Repubblica, lavora a progetti televisivi, culturali ed editoriali, e ha pubblicato numerosi studi di ambito linguistico e letterario, con particolare attenzione al fumetto
e alle interazioni tra i linguaggi.

Sabato 29 settembre alle 18 in libreria
si sfoglia STRATI DI MEMORIA di cettina calabrò.
La mostra fotografica sarà visibile negli orari di libreria fino alla fine di novembre.

La memoria è un dolore in bianco e nero che lo scorrere del tempo colma di sfumature verde muschio.

“Noi siamo la nostra memoria, noi siamo questo museo chimerico di forme incostanti, questo mucchio di specchi rotti.” (Jorge Luis Borges)

NEWSLETTER dal 18 al 22 settembre a Trame (con una fuga al Cabral e una alla velostazione Dynamo)

Eccoci con le nuove presentazioni per la settimana che arriva.
Cinque incontri su temi assortiti.
Leggete e passate a trovarci.
Vi aspettiamo.

Segnaliamo anche che Trame è finalmente operativa per l’utilizzo della carta Docenti e della 18app…

Martedì 18 settembre alle 17,30
presso la Biblioteca Amilcar Cabral in via San Mamolo 24 a Bologna
Eric Salerno presenta “Dante in Cina” (Il Saggiatore, 2018) e ne parla con Marcella Emiliani.
Bookshop in collaborazione con Trame.

Eric Salerno ricostruisce le vicende di Eugenio Volpicelli, un personaggio straordinario, vissuto a cavallo tra Otto e Novecento in un Oriente segnato dal colonialismo europeo, dalla guerra sino-giapponese e dalla rivolta dei Boxer. Un personaggio che, superando frontiere linguistiche e barriere culturali, congiunge i maestri di Oriente e Occidente, integra le due tradizioni letterarie e filosofiche e unisce i saperi di questi mondi lontani eppure sorprendentemente vicini.
Eric Salerno, giornalista, inviato speciale, esperto di questioni africane e mediorientali, vive fra Roma, Melbourne e Gerusalemme da dove, per quasi trent’anni, è stato corrispondente del Messaggero.
Tra le sue pubblicazioni ricordiamo Guida al Sahara (SugarCo, 1974), Fantasmi sul Nilo (SugarCo, 1979), Israele, la guerra dalla finestra (Editori Riuniti, 2002), Genocidio in Libia (manifestolibri, 2005), Mosè a Timbuctù (manifestolibri, 2006). Per il Saggiatore sono usciti Uccideteli tutti (2008), Mossad base Italia (2010), Rossi a Manhattan (2013), Intrigo (2016).

Sempre martedì 18 settembre alle 18 in libreria
Michela Monti presenta 83500 (Triskell) e ne parla con Eva Brugnettini.

Carcere di massima sicurezza, anno 2020 circa.
Melice Redding è una condannata a morte e non ne ricorda il perché. La causa dell’amnesia è la separazione da sua figlia appena partorita, per questo Mel entra in stato di shock.
Grazie a Gabriel esce dalla catatonia, e sempre grazie a lui la donna avrà la possibilità di tornare indietro, prima che il crimine per cui è in prigione venga commesso.
Melice viaggia nel tempo per rivivere il suo passato senza nessun ricordo dell’arresto, senza condizionamenti.
Il 83500 è un romanzo distopico, composto da 254 pagine e 399.490 battute, spazi compresi.
Un prologo precede i trentatré capitoli divisi in tre parti: presente, passato e ritorno, annunciati da una brevissima introduzione in rima.
Una poesia apre il tutto, la sola nel lavoro.
83500 è tra i 3 finalisti del Festival Giallo Garda.

Michela Monti è nata nel 1980 in provincia di Ravenna dove vive tutt’ora. Amante di ogni forma d’arte, delle risate e della pizza, scrive, legge, disegna da sempre, divora musica, cucina e mangia come una buona romagnola impara sin da piccola a fare. 83500 è il suo primo romanzo pubblicato con Triskell.

Eva Brugnettini, 1982, tutor dell’area Letteratura a Bottega Finzioni, ha pubblicato racconti per giornali e antologie. Ha fatto editing per antologie (Pendragon, Playboy). Autrice di puntate per le Muse Inquietanti (SkyArte). Fa consulenze narrative per manoscritti e raccolte di racconti.

Giovedì 20 settembre alle 17,30 in libreria
in occasione del Campionato mondiale di pallavolo maschile 2018
presentazione del libro di Daniele Serapiglia “Uno sport per tutti. Storia sociale della pallavolo italiana (1918-1990)” (Clueb 2018).
L’autore ne parlerà con Matteo Pasetti.
Saranno presenti Patrizia Dogliani, Sergio Giuntini e Nicola Sbetti

Per la semplicità con cui può essere praticato, fin dalla sua creazione il volleyball è considerato “uno sport per tutti”, capace di svilupparsi sia in ambito amatoriale che agonistico. Il presente volume racconta come la pallavolo sia entrata in connessione con gli italiani, diventando nel tempo la seconda disciplina di squadra più praticata dopo il calcio, ma soprattutto quella più diffusa tra le donne. Sullo sfondo il nostro “secolo breve”: cominciato con la Prima guerra mondiale, passato attraverso il fascismo, la prima Repubblica e finito con “tangentopoli”, nel momento in cui il volley azzurro completava il suo processo di evoluzione, affermandosi a livello mondiale; quasi ottanta anni durante i quali l’Italia è cresciuta economicamente, mutando i propri costumi e la maniera di vivere la pratica sportiva. In questo senso la pallavolo ci dà il modo di comprendere come lo sport si sia armonizzato negli anni con il tessuto sociale italiano, spesso rappresentandone l’immagine e l’immaginario.​

Venerdì 21 settembre dalle 19 alle 22
presso la velostazione Dynamo in via Indipendenza 71
L’ARTE DI FARE FUMETTI
Workshop di fumetto a cura dei fumettisti Antonella Selva e Giampaolo Parrilla, e di Sergio Rotino di Radio Città del Capo.
Bookshop in collaborazione con Trame.

Antonella Selva vi guiderà nel percorso creativo che conduce dalla semplice idea allo storyboard.
Giampaolo Parrilla vi condurrà nel processo creativo della creazione delle immagini: non solo espressione in immagini narrativo-sequenziali, ma espressione di emozioni, idee, concetti.
Un workshop per tutti gli aspiranti fumettisti e per chi vuole conoscere il mondo della narrazione grafica usando la propria creatività.
I fumettisti dialogheranno con Sergio Rotino di Radio Città del Capo. Un dialogo interattivo con tutti gli appassionati di graphic novel per scoprire l’arte di “fare fumetti”.
Per INFO E PRENOTAZIONI: eventi@dynamo.bo.it

Antonella Selva è femminista, militante, e grande viaggiatrice (Nicaragua, la Palestina, l’Iraq, la scoperta del mondo arabo e dell’Islam).
Ha pubblicato la graphic novel “Femministe, una storia di oggi” (Nuova S1 2015).
Nel 2013 ha fatto parte, insieme a “Expris Comics”, del primo gruppo di autori che hanno inaugurato il progetto di contaminazione, tra fumetto e teatro, Diari da uno spettacolo.
Il suo ultimo lavoro è “Cronache dalle Periferie dell’Impero” (Nuova S1 2018), tre storie di gruppi di persone che resistono alle dinamiche a cui la globalizzazione li sottopone, opprimendoli. Storie sull’impegno e la determinazione di pochi sognatori, da cui iniziano i cambiamenti che fino a poco prima sembravano impensabili e che invece riescono a imprimere alla realtà nuove dinamiche e a strappare tre comunità dall’isolamento.

Gianpaolo Parrilla presenterà l’affascinante genesi del suo romanzo grafico sulla storia dell’uomo. In un futuro distopico molto simile al nostro presente, un gruppo di ragazzi, in fuga da un invisibile nemico, trova riparo in una vecchia biblioteca abbandonata. Il ritrovamento casuale di un vecchio volume impolverato dà inizio alla storia nella storia. Dopo il crollo della Torre di Babele, il mito prosegue. Di epoca in epoca, monarchia, religione, Stato, economia e tecnologia erigono torri sempre nuove ma che riflettono solo le aberrazioni derivanti dalla cieca sopraffazione dell’uomo. Una spirale di eventi porta all’inaridimento della società, mentre il progresso tecnologico alimenta il collasso umano e sociale.

Sabato 22 settembre alle 18 in libreria
Sergio Rotino presenta l’antologia “Declinazioni” (Qudulibri) e ne parla con Matteo Marchesini.
L’incontro conclude l’esperienza di scrittura del gruppo tenutosi alla Primo Levi nel 2017/2018.

“Le forme in cui si può declinare la narrazione all’interno di un racconto sono innumerevoli. Ogni storia propone un punto di vista che le consente di evolversi in modo unico, al di là della riuscita complessiva. C’è poi un universo di possibili declinazioni per ogni singolo tema, per ogni singola storia. Tutte sono plausibili e godibili, grazie anche alle capacità del singolo autore. Questa antologia raccoglie dieci autori, che declinano ognuno col proprio stile alcuni temi centrali della narrativa come della vita. Dieci racconti brevi che parlano di amore, maternità, viaggi, imprevisti, scoperte, attese esperienze.”

NEWSLETTER vivace da sabato 8 a sabato 15 settembre a Trame

Purtroppo niente Festivaletteratura a Mantova quest’anno per noi della libreria.
Ci consoliamo con una serie di begli incontri proposti da questo sabato al prossimo.

Vi aspettiamo a Trame.

Sabato 8 settembre alle 18 in libreria
presentazione del libro “Run Wild” (ARCHAIA Press).
Vincenzo Balzano propone gli studi e i disegni originali della graphic novel “Run Wild” appena pubblicata e ne parla con l’autore greco K.I.Zachopoulos, di passaggio in Italia.
Le tavole sono esposte nella mostra personale di Balzano che proseguirà durante il mese di settembre.

“Soprattutto una storia di avventura che esamina i legami che ci legano come creature viventi che si muovono attraverso il mondo, e i sacrifici che facciamo affinché gli altri possano prosperare veramente” Sierra H.

“Quando ho visto per la prima volta l’anteprima di Run Wild, mi è sembrata la classica fiaba che amo. Ha il cuore di tutte le fiabe e le storie di un tempo e come le fiabe di un tempo può essere un po’ buia. Molte di loro includono bambini alla ricerca di qualcosa di familiare (come la loro casa) o un membro della famiglia (come un genitore). Non è raro imbattersi in bambini piccoli, fratelli o anche animali parlanti, tutto quello che troviamo in questa graphic novel disegnata da Vincenzo Balzano”, Carrie McClain

Vincenzo Balzano è nato a Torre del Greco nel 1985. Ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Napoli specializzandosi in grafica editoriale. Le sue opere sono state selezionate per il National Arts Award 2010, nel 2013 la sua graphic novel “Immortal” ha vinto il concorso “ilmioesordio” ricevendo il premio per il miglior esordio. Nel 2014 ha realizzato l’arte per la graphic novel “Revenge the secret origin Emily Thorne” (Marvel) e nel 2016 insieme a KI Zachopoulos ha creato “The Cloud” (Boom!studios-Archaia) nominato al premio Dwayne McDuffie Award, nel 2016 ha pubblicato Noumeno 4 (shockdom).
La graphic novel “Run Wild” (Boom!Studios Archaia) è il suo lavoro più recente.

K.I.Zachopoulos è uno scrittore di fumetti nato a Salonicco in Grecia, ha lavorato per Markosia (Misery City, The Fang), Image Comics (Mr. Universe, Popgun Anthology Vol. 3 &4) and BOOM! Studios (The Cloud, Run Wild).

Mercoledì 12 settembre alle 18 in libreria
Anna Melis presenta “Lunissanti” (Frassinelli) e ne parla con Gabriele Benassi.

Si può scrivere un romanzo sull’amore, sui suoi molteplici e irrazionali volti, senza trasformarlo in un banale romanzo d’amore? Si può ambientare una storia in una Sardegna del primo Novecento senza cadere in abusati cliché e ambientazioni già note? Anna Melis (…) lo fa con maestria e pazienza, nodo dopo nodo, senza cercare mai di affrettare la posa delle sue parole. Lo fa con il suo incedere preciso, luminoso e avvolgente. Lo fa scavando nell’animo dei suoi personaggi, soprattutto quelli femminili, ascoltandone desideri e paure, intercettandone e disegnandone fantasie e ansie, con una sensibilità che va oltre la parola scritta. Il risultato è una trama fitta e convincente di emozioni e vicende, che nei personaggi di Ada e Lauretta (di cui il lettore non potrà mai più dimenticarsi) trova le sue creature più tormentate e belle. Cristian Mannu

Un romanzo in cui i personaggi sembrano talmente vivi da uscire dalla storia per incontrarti nel quotidiano, costringendoti a pensare a loro e alle loro contraddizioni e al loro vissuto in ogni momento della giornata.
Te li vedi attorno, nelle persone che frequenti, più o meno conosciute: quella assomiglia ad Ada, quello è come il dottore…
Nonostante la distanza geografica dell’isola dal continente, nonostante la differenza cronologica segnata anche dalle credenze e dalle superstizioni di allora.
Anche nel libro, come nella realtà, alla fine sopravvivono le relazioni autentiche e si smontano le sovrastrutture sociali ed ideologiche, ma solo grazie al coraggio e alla follia di qualcuno. Per questo è un romanzo che parla di ieri ma anche, maledettamente, di oggi.

Anna Melis, laureata in Medicina e Chirurgia e specialista in Genetica Medica dal 2006, è docente di cultura medico-sanitaria e scienza dell’alimentazione dal 2007 presso le scuole professionali della provincia di Bologna.
La sua prima pubblicazione di narrativa è del 2009, nell’antologia “Senza Zucchero”, di Avagliano Editore. Vincitrice di diversi concorsi letterari, nel 2011 è finalista al Premio letterario nazionale Italo Calvino, col romanzo “Da qui a cent’anni”, pubblicato da Frassinelli nel 2012. Sempre con Frassinelli, ha pubblicato nel 2014 “L’ultimo fiore dell’anima”. “Lunissanti” sempre Frassinelli è del 2018.

Gabriele Benassi, attualmente docente di Lettere e animatore digitale presso l’IC21 di Bologna, con esperienze precedenti sia nella secondaria di 2 grado che nell’educazione agli adulti; ha collaborato e collabora con l’Ufficio Scolastico Regionale nel gruppo del
Marconi T.S.I. Formatore nel campo della linguistica italiana, della didattica dell’italiano e delle nuove tecnologie applicate alla didattica, collabora con l’Università di Bologna per il Progetto Europeo “E-Lengua” con il prof. Matteo Viale. Ha preso parte a
numerosi progetti di recupero e reinserimento nel percorso di formazione degli adulti e dei minori dell’area penale. Sta ora collaborando per lo sviluppo delle
competenze di cittadinanza digitale in percorsi formativi nelle scuole e sul territorio.

Venerdì 14 settembre alle 18 in libreria
presentazione di “La musa dimenticata” (Hazard), con Emilia Cinzia Perri e Deda Daniels.
A seguire firmacopie e dediche disegnate.

“La Musa dimenticata – La storia di Hoffmann” è una graphic novel ispirata ai personaggi di Osamu Tezuka, il padre del manga giapponese. L’opera, in due volumi, è ambientata nella Germania del secondo Reich. Nel periodo della Belle Époque, fra Lubecca e Amburgo, città della Lega Anseatica, ha inizio la storia di un artista e della sua musa.
1867, Germania del Nord. Lungo una spiaggia, non lontano da Lubecca, un vecchio pescatore a nome Andres Hoffmann incontra il piccolo Markus, in fuga dallʼorfanotrofio. Andres riconosce nel bambino una grande rabbia, uno spirito ribelle e un enorme talento per il disegno, cosa che subito lo accomuna a lui: decide perciò di prendersene cura. Riuscirà il giovane Markus, insofferente alle regole, a trovare la sua strada nella Germania di Otto von Bismarck?

Non è un segreto che Osamu Tezuka nelle sue storie utilizzasse come “attori” i personaggi di un suo personale cast, ritagliando di volta in volta per essi delle parti su misura. Per esempio c’è l’uomo anziano con il naso grosso, la bambina graziosa dal grande fiocco, il protagonista con i capelli a punta, l’antagonista bello e carismatico.
Ne “La Musa dimenticata” le autrici mettono in scena un vecchio mentore dal grande naso per il protagonista Markus Hoffmann, quest’ultimo un piccolo ribelle dai capelli a punta, chiamato a imparare l’arte del crescere in un mondo difficile. L’antagonista è il ricco e affascinante Theodor Ragner. La piccola Klara dal grande fiocco è la migliore amica di Markus. E così via: ai lettori il compito di ritrovare, tra i tipi rappresentati nell’opera, i loro “progenitori” tezukiani.

Emilia Cinzia Perri è nata a Cosenza, vive tra Roma e Bologna. Da sempre appassionata di fumetti, cinema e letteratura, nel 2005 sceneggia l’albo “Korea 2145”, su disegni di Enzo Troiano, vincendo il premio Carlo Boscarato, categoria miglior esordio. Collabora con lit-blog (Diario di pensieri persi) e siti di informazione su fumetti e cinema (Osamushi, Shoujo Manga Outline). Diversi suoi racconti sono raccolti in antologie (Delos Books, Alcheringa, Plesio). Insegna nei licei ed è sceneggiatrice per Kleiner Flug, editore per cui nel 2016 firma l’albo “Salomé”, disegnato da Silvia Vanni. “Salomé” ottiene il Crepax Award 2017 e la candidatura al Gran Guinigi nello stesso anno. Nell’aprile 2017 esce per Watson Edizioni “Un fantasma molto affamato”, il suo primo romanzo e a ottobre dello stesso anno “La Musa dimenticata”, graphic novel che omaggia Tezuka Osamu, edito da Hazard Edizioni. A maggio 2018 un secondo romanzo per ragazzi, “Freccia senzapaura”, è pubblicato dalla casa editrice La Ruota.

Deda Daniels è nata nel 1973 in quel di Trinacria, risiede a Singapore dal 2010.
Laureata in Animazione presso l’Academy of Art di San Francisco, lavora nel campo dell’animazione fino al 2006 su progetti targati Disney, Mattel, Hasbro, Pixar e Nickelodeon come Story Artist, Storyboard artist e product designer. Dopo aver collaborato per anni con siti di informazione sui fumetti come lo Shoujo Manga Outline e Osamushi, pubblica nel 2008 con Jar Edizioni il volume di curiosità giapponesi e collezionismo “Gashapon Hunter”. In Italia lavora a due storie brevi di “Isa e Bea – Streghe tra noi” e su testi di Simona Calavetta lavora sul magazine “La Principessa del Cuore”. Dal 2010 in poi si dedica a webcomics come “Il Pirata Baldassarre”, “Il Fiore e il Naso” e “Il Marchio di Caino”.

Sabato 15 settembre alle 14,30 in libreria
riparte “Letture sul sofà” con il saggio “Un atomo di verità. Aldo Moro” di Marco Damilano (Feltrinelli).

Il nostro gruppo di lettura è molto ospitale e l’incontro è aperto a tutti.

NEWSLETTER Dal 3 settembre parte la nuova stagione di incontri di, e con, Trame

Riparte il bollettino, più o meno settimanale, che segnala gli incontri in libreria e le collaborazioni sul territorio cittadino.
Questa settimana iniziamo con una sponsorizzazione in trasferta, e due presentazioni a Trame.

Ricordiamo che è possibile ordinare libri o chiedere preventivi via mail e che la libreria è abilitata per 18app e bonus docenti.
Segnaliamo che martedì 4 settembre la libreria chiuderà alle 19.
Presso Cacao, al Guasto in largo Respighi saremo con NEU RADIO a raccontare dalle 19,30 alle 20,30 , fra le altre, la trasmissione “Il Parnaso ambulante”.
Qui il link alle interviste già realizzate
http://www.neuradio.it/category/parnasoambulante/
Venerdì 7 alle 16,35 per l’ultima volta in onda su Radio Rai 2 a Pandora con Silvia Boschero.

Buona ripresa e vi aspettiamo.

Trame

Lunedì 3 settembre alle 21
in piazza Verdi a Bologna
“PARLA COME LEGGI Contest di lettura ad alta voce Voi mettete la voce, noi il romanzo”.
Conduce Massimo Vitali.
L’incontro è aperto al pubblico.

A quanti anni avete iniziato a leggere? Pensate di saperlo fare solo perché state leggendo queste righe? Avete mai letto navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione e raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhäuser ad alta voce?
Partendo dai più scellerati esempi di letture per voce di Massimo Vitali continueremo con incipit di romanzi ogni volta diversi in cui ognuno potrà trovare la sua strada, perché gli incipit sono come le formiche: si somigliano forse, ma portano su sentieri differenti.
Da Kurt Vonnegut a Douglas Adams, da Joe R. Lansdale a Julio Cortazar, da Romain Gary a Italo Calvino, da Truman Capote a Lewis Carroll, da Vladimir Nabokov a Raymond Queneau, ogni partecipante leggerà un incipit di un romanzo diverso fino alla resa dei conti: il voto di un’insindacabile giuria che decreterà un primo, un secondo e un terzo posto.
In palio ai vincitori buoni libri offerti dalla libreria Trame, e drink card del Guasto Village.

Media Partner Radio Città Fujiko 103.1 fm
Per informazioni: 320 055 3111 associazionepeacocklab@gmail.com
www.massimovitali.org www.peacocklab.it/guasto-village

Mercoledì 5 settembre alle 18 a Trame
Laura Fidaleo presenta “L’istante” (Pendragon), e ne parla con Matteo Marchesini.

“Non ho paura e muoio di paura”. Così, verso la fine dell’Istante, dice un io che alla perentorietà oracolare unisce una reticenza di bestia ferita, tutta intenta a schivare i fulmini della sorte. Si tratta di un io al tempo stesso chiaro ed enigmatico. Nei paragrafi in cui prende la parola, potrebbe essere quello di una narratrice che si stacca novecentescamente dalla trama uscendo dalla buca del suggeritore. Eppure ha la naturalezza sfacciata di un personaggio che scivola via tra gli altri, sebbene la storia di questi altri appaia aliena dalla sua. È una storia in molti sensi greca, che mette in scena un’agghiacciante vicenda famigliare. Agghiacciante e statica: perché ha la calma terribile di uno di quei laghi che ti trascinano giù a tradimento senza lasciare tracce. Il tempo, che si srotola avanti e indietro pagina dopo pagina, sembra in realtà tutto contenuto in questo spazio immobile. È l’effetto di un montaggio in cui si giustappongono disinvoltamente le più varie tecniche narrative: racconti neri, atti unici da tragedia ‘900, aperture di romanzo storico-sociologico presto fatte a coriandoli dalla fissazione su dettagli irrelati che una depressione profonda impedisce di comporre in un disegno organico di senso. L’unico ritmo che tiene insieme i pezzi è appunto la percezione che tutto è già sempre avvenuto come nei miti, e che tutto – nomi, azioni, voci – ritorna come una fatalità assurda, omicida e suicida, nel trascorrere delle generazioni-copie, o se si vuole delle generazioni-parodie: da Poplia, madre degenere, a Ester, la complice di tutti, alla dolente Rosa; dal mostruoso Picador al mostruoso Ape, un “Caro Michele” crocifisso alla nascita; da un matrimonio illecito ma reale a un altro lecito ma irrealizzabile… Si può scrivere un Cocteau, un nouveau roman con pathos? Si può concepire un giallo dall’aroma oulipiano dove il gioco esclude ogni potenzialità? Lo schema a vista qui non serve all’esibizione metaletteraria, semmai all’ostensione rituale, al tentativo di placare un terrore che per l’io è quello dei lutti futuri, e che nel plot diventa l’indicibile trauma originario di stupro e incesto. In ogni caso non si esce mai dalla famiglia, dove pure non si può abitare. E qui sta il vero orrore, il doppio legame, lo stallo. L’ipnotico ripetersi delle stesse figure mitiche e futili, della stessa gestualità coatta e apotropaica, può infine far dimenticare che esiste la vita presente, singola, col suo peso paralizzante e le troppe possibilità che minacciano la schizofrenia. Quell’io lo sa bene: “Da bambina ho attaccato dietro la porta della mia camera un cartello: ‘Devo esserci'”, ci dice poco prima del sipario.

Laura Fidaleo è nata a Formia nel 1980. Ha esordito nel 2012 con la raccolta di racconti “Dammi un posto tra gli agnelli”, nottetempo, che ha vinto il Premio Bagutta Opera prima. Insieme a Marzia Grillo segue il progetto +luce, fiammiferi letterari, curando la rivista di prosa I seni finti.

Matteo Marchesini è nato nel 1979 a Castelfranco Emilia e vive a Bologna. Poeta, narratore e saggista, oltre ad alcuni libri per ragazzi ha pubblicato le satire di “Bologna in corsivo. Una città fatta a pezzi” (Pendragon 2010), i saggi critici di “Da Pascoli a Busi” (Quodlibet 2014), il romanzo “Atti mancati” (Voland 2013, entrato nella dozzina del premio Strega), la raccolta di poesie “Cronaca senza storia” (Elliot 2015) e l’antologia “False coscienze” (Bompiani 2017). Collabora con Radio Radicale, “Il Foglio”, “Il Sole-24 Ore” e il blog “Doppiozero”.

Sabato 8 settembre alle 18 a Trame
presentazione del libro “Run Wild” le cui tavole fanno parte della mostra personale dell’illustratore Vincenzo Balzano in corso da giugno.
La mostra proseguirà durante il mese di settembre.

Vincenzo Balzano propone gli studi e i disegni originali della graphic novel “Run Wild” appena pubblicata e ne parla con l’autore K.I.Zachopoulos.

“Soprattutto una storia di avventura che esamina i legami che ci legano come creature viventi che si muovono attraverso il mondo, e i sacrifici che facciamo affinché gli altri possano prosperare veramente” Sierra H.

“Quando ho visto per la prima volta l’anteprima di Run Wild, mi è sembrata la classica fiaba che amo. Ha il cuore di tutte le fiabe e le storie di un tempo e come le fiabe di un tempo può essere un po’ buia. Molte di loro includono bambini alla ricerca di qualcosa di familiare (come la loro casa) o un membro della famiglia (come un genitore). Non è raro imbattersi in bambini piccoli, fratelli o anche animali parlanti, tutto quello che troviamo in questa graphic novel disegnata da Vincenzo Balzano”, Carrie McClain

Vincenzo Balzano è nato a Torre del Greco nel 1985. Ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Napoli specializzandosi in grafica editoriale. Le sue opere sono state selezionate per il National Arts Award 2010, nel 2013 la sua graphic novel “Immortal” ha vinto il concorso “ilmioesordio” ricevendo il premio per il miglior esordio. Nel 2014 ha realizzato l’arte per la graphic novel “Revenge the secret origin Emily Thorne” (Marvel) e nel 2016 insieme a KI Zachopoulos ha creato “The Cloud” (Boom!studios-Archaia) nominato al premio Dwayne McDuffie Award, nel 2016 ha pubblicato Noumeno 4 (shockdom).
La graphic novel “Run Wild” (Boom!Studios Archaia) è il suo lavoro più recente.

K.I.Zachopoulos è uno scrittore di fumetti nato a Salonicco in Grecia, ha lavorato per Markosia (Misery City, The Fang), Image Comics (Mr. Universe, Popgun Anthology Vol. 3 &4) and BOOM! Studios (The Cloud, Run Wild).