NEWSLETTER Dal 28 novembre al 3 dicembre (12 ANNI DELLA LIBRERIA 3/12/2005 3/12/2017)

Dodici.
Domenica 3 dicembre sono 12 anni dall’apertura della nostra libreria.
Festeggeremo con due amiche, Alice Keller, che presenterà il suo nuovo libro con Marta Casarini, entrambe compagne di cammino da tempo.
E con una nuova mostra grafica la settimana successiva.

Prosegue la programmazione di incontri ancora per due settimane.
E le domeniche 3, 10, 17 e 24 saremo aperti dalle 10,30 alle 19.
Vi aspettiamo.
Trame.

Martedì 28 novembre alle 17,30 in libreria
Incontro di presentazione della stagione 2017-2018 “Arena del Sole: un teatro senza mura” a cura di Giacomo Pedini / dramaturg

Una stagione che nasce dalla ferma volontà di Emilia Romagna Teatro Fondazione di riconoscere nel teatro un luogo privilegiato di incontro, dialogo e riflessione; uno straordinario laboratorio di esperienza, capace di convertire le idee in azioni pratiche e in gesti concreti; un banco di prova per tradizioni e punti di vista. In aperta controtendenza rispetto alla tentazione a rinchiudersi in prigioni censorie o ad erigere muri, quello di ERT è un grande “teatro senza mura” che si vuole e si pensa a misura di città. Un teatro che propone un cartellone ricco, frutto di un grande impegno produttivo, in un serrato intreccio di novità e tradizione, continuità e discontinuità con ciò che è stato, progettato per interrogarsi, nelle sue diverse articolazioni, intorno ad una questione centrale: che fine ha fatto il nostro futuro?
Sui due palcoscenici di Via Indipendenza andranno in scena trentasei spettacoli di prosa, tre di danza e uno spettacolo straniero, che sarà all’Arena in esclusiva italiana; il Teatro delle Moline ospiterà invece tredici spettacoli. Accanto agli spettacoli, numerose sono le altre attività bolognesi, che portano ERT fuori dai suoi luoghi canonici, a incontrare altrove i cittadini.

Mercoledì 29 novembre alle 18 in libreria
doppia presentazione di Elena Mearini “Strategia dell’Addio” (LiberAria) + “È stato breve il nostro lungo viaggio” (Cairo).
In sua compagnia lo scrittore Gianluca Morozzi.

“Strategia dell’addio”
Un giorno qualcuno mi disse
il tuo silenzio
fa il rumore di chi piange,
allora io ho iniziato
a parlare parlare
parlare per tacere
quella me così triste.

Le poesie di Elena Mearini somigliano a dei brevi haiku, didascalie del quotidiano, istanti fermati e scandagliati da un occhio acuto e da una penna affilata, capace di esercitare con precisione chirurgica la dolcezza e la crudeltà necessarie a sopravvivere.
Elena Mearini utilizza un linguaggio essenziale, profondamente influenzato dalla prosa contemporanea, asciutta e ironica della Dickinson e della Szymborska, volutamente scarno ma ricco di sensibilità e ironia, che si fa di volta in volta strumento d’indagine, espressione di dolore, rassegnata tenerezza, lotta indomita contro la sofferenza, sorriso con cui guardare a un addio, in una sinfonia di sensazioni che diviene cifra di un sentire universale.
Il testo è arricchito dai disegni dell’illustratrice Clara Patella, il cui tratto netto, aperto, minimale ma dotato di delicatezza e profondità, aiutano il lettore a trovare la propria Strategia dell’addio, un modo personale di affrontare le difficoltà, le gioie e le piccole sofferenze del quotidiano.
“Elena Mearini scrive ogni singola frase con la stessa terribile forse e la stessa fantasia visionaria di un eroe che si batta, da solo, per salvare il mondo” – Raoul Montanari

“È stato breve il nostro lungo viaggio”
Cesare Forti, cinquant’anni, dalla vita ha solo il meglio. Ha sposato Margherita, che è splendida, elegante, sempre capace di parole che gli altri vogliono sentire. Insieme hanno una bambina, Maya, la loro principessa. Nel suo lavoro Cesare è considerato un guru, attorno ha una corte di persone che in lui ritrovano l’uomo ideale, incrollabile.
Ma questa confezione perfetta nasconde un punto di rottura. Cesare non è chi appare, lui è altro dalla compiutezza, altro dalla forza. Una donna dall’abito color corallo, che sembra spuntata dal mare, per prima incrinerà quella superficie levigata. Poi un ragazzino, con un incongruo ciuffo ossigenato a chiedere attenzione, sarà strumento della rivelazione. Una morte prima e un ricatto poi spingeranno il protagonista spalle al muro, faccia contro la verità. Cadranno le maschere, e Cesare per la prima volta incontrerà il proprio volto. Quello vero, nudo, che non lascia via di fuga. Il volto di un uomo a metà, di un marito traditore, di un padre interrotto.
Una storia che gioca sul confine tra verità e menzogna, domandandosi se sia possibile attraversare la vita senza calpestarle entrambe, cercare se stessi senza sfiorare il male. Un romanzo sull’identità maschile che un uomo non sarebbe mai stato capace di scrivere.
Questo libro è finalista al Premio Scerbanenco 2017.

Elena Mearini è nata nel 1978 e vive a Milano. Si occupa di narrativa e poesia, conduce laboratori di scrittura in comunità e centri di riabilitazione psichiatrica. Nel 2009 esce “360 gradi di rabbia” (Excelsior 1881), nel 2011 pubblica per Perdisa Pop “Undicesimo comandamento”. Seguono il terzo romanzo “A testa in giù” (Morellini Editore) e le raccolte di poesie “Dilemma di una bottiglia” (Edizioni Forme Libere) e “Per silenzio e voce” (Marco Saya Editore). Per Cairo nel 2016 ha pubblicato “Bianca da morire”, segnalato dalla giuria del Premio Campiello, mentre del 2017 è la raccolta poetica “Strategia dell’addio” (LiberAria) e il romanzo “È stato breve il nostro lungo viaggio” (Cairo).

elenamearini.blogspot.com

Sempre mercoledì 29 novembre alle 21
presso il circolo ARCI Brecht alla sala Candilejas in via Bentini 20 a Bologna
si terrà lo spettacolo teatrale “E io pedalo. Donne che hanno voluto la bicicletta” con Donatella Allegro e Irene Guadagnini.

Le vicende rievocate dalle attrici sono altrettante simboliche tappe della conquista della libertà delle donne.
Ingresso libero.
Per l’occasione sarà in vendita il libro omonimo appena uscito per le edizioni Del Loggione.
Bookshop in collaborazione con la libreria Trame.

Venerdì 1° dicembre alle 17 in punto (il motivo lo leggete più in basso) In libreria
presentazione del libro di Bruno Casini “Clubbing for Heroes. Il ritmo degli anni ottanta” (Zona Editrice).
L’autore ne parlerà con Pierfrancesco Pacoda.
Special guest Roberto Terzani dei Wind Open.

Rinascimento Rock. Così sono stati ribattezzati a Firenze gli anni Ottanta perché, proprio come nel periodo felice tra XIV e XV secolo, la capitale toscana ha vissuto uno straordinario fermento, un effervescente rinnovamento delle arti e della cultura, innescato da nuove tendenze e movimenti giovanili d’impronta internazionale.
I templi del divertimento – i club – vissero una stagione irripetibile, di contaminazioni inedite tra musica, teatro, moda, visual art. Alcuni ancora esistono, altri non più, ma i loro nomi sono leggenda: Banana Moon, Rokkoteca Brighton, Casablanca, Manila, Boper, Tenax, Flog, Paramatta, Salt Peanuts, Plegyne (ma la lista è assai più lunga).
Da qui hanno preso il largo Litfiba, Diaframma, Krypton, Magazzini Criminali, Skiantos, GazNevada, Band Aid, e tanti altri, da qui è passato il meglio dello spettacolo internazionale.
Ma soprattutto qui si è formato un nuovo tessuto creativo e intellettuale, così ricco da fare invidia alle maggiori città europee.
Bruno Casini, che ne è stato artefice e protagonista, racconta quegli anni in questo libro che potremmo definire “enciclopedico”, e ne fa storia a tutti gli effetti, attraverso interviste da Ivan Cattaneo a Johnson Righeira, da Massimo Sestini a Cesare Pergola, da Rodolfo Banchelli a Nicola Vannini, da Samuele Mazza a Larry Bolognesi, da Sandro Tamburi a Adriano Primadei, da Lory J Calamandrei a Jimmy Tranquillo fino ad Ezechiele Cuscinà dei Victrola ,Vincenzo Striano, Pierfrancesco Pacoda e Giampiero Bigazzi.
Ed ancora contributi di Alberto Pelò, Giovanni Ballerini e Stefano Fabbri.
E poi memorabilia, discografia e bibliografia consigliata. Un decennio irripetibile, un decennio straordinario. Un decennio raccontato e adorato da Pier Vittorio Tondelli nel suo “Weekend postmoderno”.

Bruno Casini, fiorentino, si occupa da sempre di comunicazione e promozione culturale. Laureato in storia del cinema con Pio Baldelli, è stato negli anni Ottanta tra i fondatori della rivista Westuff e ha diretto per oltre dieci anni – nel capoluogo toscano – l’Independent Music Meeting, prima rassegna italiana delle etichette indipendenti.

Pierfrancesco Pacoda è un critico musicale,si occupa di culture giovanili.Ha studiato il nomadismo notturno ed ha pubblicato vari libri sull’argomento. Attualmente collabora con Il Resto Del Carlino, e Consumatori.
Ha fondato negli anni ‘90 la Century Vox, etichetta indipendente italiana. Ha scritto molti libri sulla culture Hip Hop in Italia. Vive e lavora a Bologna.

A seguire alle 18
tutti alla Feltrinelli di piazza Ravegnana a Bologna
speciale Skiantos 40 anni!

Per festeggiare i quarant’anni di carriera, esce SKIANTOS – UNA STORIA COME QUESTA NON C’ERA MAI STATA PRIMA, … E NON CI SARÀ MAI PIÙ (Goodfellas), un libro ricco di foto, memorabilia e rarità, che celebra le gesta, le canzoni e l’influenza culturale di un gruppo dalla storia unica e irripetibile.
A presentarlo intervengono gli autori Gianluca Morozzi e Lorenzo “Lerry” Arabia con il curatore Oderso Rubini.
Insieme a loro ci saranno Andrea “Jimmy Bellafronte” Setti e Fabio “Dandy Bestia” Testoni. A seguire un esclusivo live a cura degli allievi della scuola musicale degli Skiantos.

Domenica 3 dicembre alle 18 per i DODICI ANNI della LIBRERIA
Alice Keller presenta “Nella pancia della balena” (Camelopardus).
L’autrice ne parlerà con la scrittrice Marta Casarini.

Non è facile quando devi andare a scuola con pantaloni della tuta strappati e scarpe fuori moda, i tuoi genitori sono separati, tua madre ha sempre l’aria triste. Ma se un giorno, tornando a casa, scoprissi che lei è sparita senza lasciare tracce?
Scandito dalla comparsa della balena che, pezzo dopo pezzo, prende corpo sotto forma di murales su un palazzone di periferia, il racconto di un ragazzo che deve fare i conti con l’abbandono e con la fragilità degli adulti.

Nella pancia della balena è una storia che nasce nella periferia. Quella di una grande città, affollata di palazzoni e riconquistata dai murales e dal verde. E quella di un micro nucleo familiare, madre-figlio, legato da un rapporto intensissimo ed esclusivo ma anche delicato, come fragili possono dimostrarsi gli adulti, quando tutto sembra diventare troppo difficile. Una storia che fa crescere, delicata come un segreto, a tratti drammatica, ma anche e soprattutto commovente. Un protagonista non coraggioso, che impara a farsi forza e a trovare le risorse per affrontare anche ciò che sembra impossibile e inspiegabile, come l’abbandono.
La scrittura di Alice Keller è asciutta e toccante, restituisce una voce limpida e senza filtri a un adolescente che si trova a dover crescere tutto d’un colpo.

Alice Keller, nata a Bologna nel 1988, dopo un periodo trascorso tra il teatro e la musica, si occupa di scrittura per bambini e ragazzi. È autrice di Hai preso tutto? (Sinnos 2015, ill. Veronica Truttero) e Di becco in becco (Sinnos 2016, ill. Veronica Truttero) ed è tra le animatrici del giornale per bambini Lo Spunk.
Nel 2015 ha aperto, insieme a due socie, Momo, libreria per bambini e ragazzi a Ravenna.

NEWSLETTER SONTUOSA DAL 20 AL 26 NOVEMBRE (anche al cinema, ben due volte!)

Ancora una settimana ricca di incontri, in collaborazione con la Cineteca di Bologna, con la Festa degli Alberi, con il Cineclub Bellinzona e con BilBOlBul 2017.
E con la casa editrice Pendragon e le Edizioni del Loggione.
Ci si vede, qui o in giro.
E domenica 26 apertura speciale dalle 11 alle 15.

Vi aspettiamo.

Trame

Lunedì 20 novembre alle 18
alla Cineteca di Bologna in via Azzogardino
Matteo Codignola presenta la proiezione di “Il falcone Maltese” di John Huston e il libro “I Diari bollenti di Mary Astor” di Edward Sorel edito da Adelphi.
Il bookshop è gestito da Trame.

John Huston debutta trentacinquenne alla regia, Bogart infila la giacca di Sam Spade, Mary Astor è la femme fatale, il falcone maltese è fatto della stoffa di cui sono fatti i sogni e “Il mistero del falco” è fatto della stoffa di cui è fatto il cinema. “Un equivalente visivo pressoché perfetto del romanzo di Dashiell Hammett… Huston usa la costruzione narrativa di Hammett e i suoi prosciugati dialoghi con stile così duro e preciso che tira fuori tutta la depravazione di personaggi tanto spietati e avidi da diventare comici” (Pauline Kael).
Prima della proiezione, Matteo Codignola, editor di Adelphi, presenta il libro “I diari bollenti di Mary Astor” di Edward Sorel (Adelphi 2017).
A partire da alcuni articoli di cronaca ritrovati nel 1965, il disegnatore e caricaturista Sorel racconta il processo-scandalo che coinvolse l’attrice negli anni Trenta in un romanzo illustrato che rievoca in modo efficace e travolgente la Hollywood di cartapesta da cui, un tempo, tutti i sogni avevano origine.

Martedì 21 novembre alle 18 in libreria
Livia Sambrotta presenta il suo romanzo “TANGO DOWN” (Pendragon).
Ne parlerà con Alessandro Berselli, scrittore.

Quartu Sant’Elena, provincia di Cagliari, estate infuocata. Un gruppo di giovanissimi hacker, gli Spodestati, sta organizzando la prima hacknight della sua storia, un’azione di sabotaggio nei confronti di una multinazionale che si vuole appropriare di uno dei tratti più belli della costa sarda per edificare un resort di lusso. Elisa, sedicenne del gruppo, scompare misteriosamente proprio nella notte del cyber attacco. Sulla località, animata dai turisti che si preparano a festeggiare la notte di ferragosto, improvvisamente cala l’ombra del mistero. Fabio, arrivato da poco in Sardegna in fuga da un passato di violenza, conosce Marianna, amica di Elisa, così decisa a ritrovarla che lo coinvolgerà in una disperata ricerca.
In una Sardegna atavica, la cui voce è il maestrale che ingrossa le mareggiate e il fuoco che divampa nelle campagne aride, i due portano avanti la loro indagine, mentre la polizia scandaglia le vite clandestine dei giovani hacker. Tuttavia, sono ben altri i segreti, le violazioni e i desideri che questa vicenda porterà a galla. Una lotta contro il tempo, un viaggio nell’identità digitale e, su tutto, il monito della natura che ricorda a ogni protagonista la sua verità: la traiettoria degli eventi non si può fermare.

Livia Sambrotta ha pubblicato nel 2015 il suo primo romanzo noir, “Amazing Grace”, con la Tragopano Edizioni.
Insegna scrittura creativa a Milano. Ha pubblicato short stories nell’antologia Mucho Mojo Club (Casa Sirio Editore), sul sito www.raccontopostmoderno.com e vinto il premio letterario Torinoir Memonoir 2017 con un suo racconto.

Mercoledì 22 novembre alle 18 in libreria
Donatella Allegro presenta “E io pedalo. Donne che hanno voluto la bicicletta” (Edizioni del Loggione).
Ne parlerà con Federica Mazzoni e con il giornalista Paolo Soglia.

Ancora oggi, in molti paesi del mondo le donne non possono andare in bicicletta.
Forse perché la bici è simbolo e insieme strumento concreto di libertà e liberazione: è un mezzo poco controllabile (e quindi sottilmente eversivo), è un prolungamento del corpo (e dunque potenzialmente scandalosa), è economica (e dunque troppo democratica).
Sono tante le donne nella storia che hanno “voluto la bicicletta” per pedalare fiere per le vie del mondo.
Perché la vita – come diceva Albert Einstein – «è come andare in bicicletta: se vuoi stare in equilibrio devi muoverti»; e se la vita è stare in equilibrio, se vuoi muoverti devi andare in bicicletta. Non funziona il paragone? Non importa. Siamo qui per raccontarvi delle storie, non per spiegare la vita.
Sono storie di bici e storie di donne, che spesso hanno cercato la libertà pedalando. Perché? Forse perché la bici è democratica, è poetica, è per tutti.
La bici è libertà.

Donatella Allegro è nata a Bologna, dove si è laureata in Lettere Moderne e in Discipline dello Spettacolo dal Vivo. Nel 2008 si è diplomata in recitazione presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico”. Da allora si dedica al teatro come attrice, regista e insegnante di recitazione. Dopo aver collaborato a lungo con l’ITC Teatro di San Lazzaro e con Mario Perrotta è entrata nel gruppo di lavoro di Claudio Longhi, regista e direttore di Emilia Romagna Teatro, con il quale attualmente lavora.
Parallelamente, dirige spettacoli teatrali di sua ideazione, spesso dedicati alla storia delle donne e alle tematiche dell’emancipazione femminile.
Da uno di questi, E io pedalo. Donne che hanno voluto la bicicletta è nato questo libro.

Federica Mazzoni nata nel 1986, è consigliera comunale di Bologna, Presidente Commissione Scuola e Cultura.
Si occupa di politiche di genere e diritti lavorando presso la Commissione Parità dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna e come Coordinatrice Donne PD Bologna. È mamma di Paolo.

Sempre mercoledì 22 novembre alle 18
ma presso l’Urban Center al secondo piano della Biblioteca Sala Borsa in Piazza del Nettuno 1 a Bologna
in occasione della Festa degli alberi 2017
Presentazione del nuovo libro di Tiziano Fratus “I giganti silenziosi” (Bompiani)
Incontro a cura dell’Associazione A.Di.P.A
Bookshop a cura di Trame.

Lo scrittore Tiziano Fratus, autore di diversi libri su boschi e foreste, racconta in questo volume gli alberi monumento delle città italiane.
Tra i protagonisti della città di Bologna figurano la sequoia del Parco Melloni, i grandi platani di Piazza Malpighi e del Giardino della Montagnola, il cipresso di Montezuma dell’Orto Botanico e il “cedrosauro” dei Giardini Margherita.

Giovedì 23 novembre alle 20
al Cinema Teatro Bellinzona in via Bellinzona 6 a Bologna
serata dickensiana organizzata dal Cineclub Bellinzona in collaborazione con Mattioli 1885.
Bookshop a cura di Trame.
Ingresso: biglietto unico € 6

Alle 20 CASTAGNE e VIN BRULÉ nel chiostro seicentesco adiacente alla sala
Alle 20,30 Incontro con Livio Crescenzi, traduttore di Dickens per Mattioli 1885 e, a seguire, la proiezione.
Si potrà vedere “Grandi speranze” di David Lean (UK/1946, 113′, lingua originale, sott. italiano), uno dei più grandi film della storia del cinema britannico, che ritorna sul grande schermo in una bellissima versione digitale restaurata.

Tratto dal romanzo di Charles Dickens, pubblicato nel 1861, “Grandi speranze” è la storia dell’orfanello Pip che riesce a studiare, diventare un gentiluomo, arricchirsi e a frequentare la buona società, ignorando chi sia il suo benefattore.
Assieme a “Le avventure di Oliver Twist” del 1948 è uno dei due ammirevoli film dickensiani diretti da David Lean. La pellicola vinse due premi Oscar per la migliore direzione artistica e la fotografia, su cinque candidature, comprese quelle per il miglior film, la miglior regia e il miglior adattamento per lo schermo.

Parcheggio gratuito in cortile interno su via Bellinzona, subito dopo il cinema, sulla sinistra.

Sabato 25 novembre alle 18 in libreria
In occasione di BilBOlBul 2017 Festival internazionale di fumetto
Les Mots Libres edizioni lancia “AlBoom! – Gli albi col botto” la sua collana di albi illustrati.
L’illustratore delle Isole Baleari Canizales scoperto alla Bologna Children’s Book Fair
sbarca in Italia con “Bella” e “Il libro più straordinario del mondo”.

«Quando i bambini scoprono che nei libri possono trovare delle storie meravigliose e piene di immaginazione, ne restano affascinati e diventano lettori assidui».

AlBoom! – gli albi col botto è una raccolta di piccole storie che nasce con l’intento di dare nutrimento ai sognatori militanti in erba, a chi è convinto che siano le parole e le immagini a “sorreggere il mondo” e a tutti quelli che «a che serve un libro senza dialoghi né figure?».

La collana AlBoom! scoppietta, senza fare male a nessuno. Meglio, però, maneggiarla con cautela, non si sa mai: la lettura a voce alta o silenziosa può provocare eccessi di fantasia a chi la pratica spesso. Gli albi col botto parlano di mondi così inventati che sembrano veri. Per questo, sono adatti a chi sta aprendo gli occhi sul mondo, ma anche a chi è già in cammino da un po’ e non ha mai smesso di immaginare.

“Bella”, uscito in lingua spagnola nel 2016 col titolo Guapa per Apila Ediciones, è scritto e illustrato dal giovane Canizales, e nasce dai numerosi viaggi dell’autore in Colombia, suo paese di origine e quinta destinazione mondiale per il turismo di chirurgia plastica.

La protagonista di Bella è la Strega, molto emozionata perché ha un appuntamento con l’Orco. Nell’attraversare il bosco incontra lo Scoiattolo, il Coniglio, la Volpe e il Topo, che le suggeriscono di usare la sua bacchetta magica per farsi bella. La Strega li asseconda e arriva all’appuntamento così diversa da non essere riconosciuta: ha perduto la sua identità di Strega.
L’ultimo tocco di bacchetta magica le permetterà di tornare a essere se stessa: riuscirà a fare il pic-nic con l’Orco e i cattivi consiglieri del bosco avranno ciò che si meritano (!).

“Il libro più straordinario del mondo” è un libro matrioska, un albo che, attraverso un divertente gioco di cartotecnica, alla narrazione unisce il superamento dei limiti concettuali e fisici del testo per proporre “una storia nella storia”. Da un lato c’è il piccolo Samuel, che guida il lettore nella storia, dall’altro i suoi giocattoli che cominciano a scomparire.

www.lesmotslibresedizioni.it

Domenica 26 novembre alle 12 in libreria
con apertura speciale (dalle 11 alle 15)
In occasione di BilBOlBul 2017 Festival internazionale di fumetto
aperitivo con Bao edizioni e i Cantiga Caracol in occasione dell’uscita di “Violeta corazon maldito” di Virginia Tonfoni e Alessio Spataro.
I due autori ne parleranno con Silvia Cavalieri dei Cantiga Caracol.

Prima della rinascita post-dittatura, la rivoluzione culturale cilena è stata una donna, sola, con la sua voce e la sua chitarra. Violeta Parra è stata la voce del Cile quando il Cile ne aveva più bisogno.

Nei suoi 50 anni scarsi di vita, Violeta Parra ha viaggiato nel suo paese dissotterrando il folklore autentico; ha riscoperto e ritracciato la tradizione cilena con il canto e la musica, raccogliendo testi e melodie antiche e componendone di nuove, ma anche con le mani, tessendo, modellando e dipingendo. In Europa è stata apprezzata e poi lentamente dimenticata; in Cile invece, non è stata mai del tutto compresa. Non in vita, perlomeno. Dopo il suo gesto disperato, il suo paese ha affrontato i tragici anni della dittatura.
Solo recentemente i figli e i nipoti di Violeta sono riusciti a recuperare parti importanti della sua opera tessile e plastica, oltre a numerose testimonianze che dal 2015 si trovano raccolte nel Museo Violeta Parra di Santiago.

Nel 2017 ricorre il centenario della nascita di questa artista totale.
Virginia Tonfoni e Alessio Spataro ne raccontano la vita scandendola in capitoli dal contrappunto perfettamente musicale, in una gloriosa bicromia bianco, nero e arancione. Una vita di dolorosa intensità, consacrata all’arte e all’amore, raccontata con passione che emana da ogni pagina.

I Cantiga Caracol sono:
Silvia Cavalieri voce
Vladimiro Cantalauppi violino
Giovanni Tufano chitarre
Agostino Ciraci contrabbasso

NEWSLETTER dal 14 al 18 novembre (dal noir italiano ai Balcani, con lagune nigeriane e Filosofiacoibambini®)

Una nuova settimana inizia e abbiamo cinque incontri da proporvi.

Vi aspettiamo.
A Trame.

Martedì 14 novembre alle 18 in libreria
presentazione del libro di Massimo Bernardi “Mandala” (Sensoinverso).
Conduce l’incontro Gianluca Morozzi.
Con la partecipazione dei musicisti Francesca Bar e Fabrizio Luglio.

“Tu sei nato molti secoli prima della tua nascita”: è la frase misteriosa che compare a Dario sullo schermo di un videogioco al posto del “game over”. Da quella sera la sua vita si trasforma in un’avventura visionaria dentro e fuori di sé tra ricordi, sogni e allucinazioni. Mandala è un romanzo leggero e ironico con un sottofondo di spiritualità, che vi condurrà in un viaggio onirico senza confini.

Massimo Bernardi è nato a Modena, dove tuttora vive, nel 1970. È laureato in biologia ma le sue passioni sono sempre state la scrittura e la fotografia.
Ha pubblicato quattro libri di narrativa: Mandala (2016), Appuntamento alla fortezza (2013), Letturista per caso (2012) e Onjrica (2001). Alcuni racconti sono usciti su riviste e antologie. Ha collaborato per alcuni anni con il circolo culturale Laboratorio di Poesia e con la rivista di poesia Steve. È autore di alcune sceneggiature per corti e lungometraggi (tra cui Il regalo più bello, menzione speciale al Busto Arsizio Film Festival 2004).
Utilizza tecniche miste per elaborare immagini fotografiche. Ha esposto le sue foto in diverse mostre personali e collettive. Tra queste il Museo a Cielo Aperto (Camo, 2013), la rassegna Phot’out (Torino, 2014) e tre edizioni di Fotografia Europea (Reggio Emilia 2011, 2013 e 2015). Si interessa anche di arte, paesaggio e archeologia industriale.

Gianluca Morozzi è nato a Bologna nel 1971. Ha esordito nel 2001 con il romanzo “Despero”, edito da Fernandel, e ha raggiunto il successo con “Blackout” (Guanda 2004), dal quale è stato tratto un film per la regia di Rigoberto Castaneda. Tra i suoi numerosi titoli ricordiamo “L’era del porco” (Guanda 2005), “Colui che gli dei vogliono distruggere” (Guanda 2009), “Cicatrici” (Guanda 2010, finalista al premio Scerbanenco), “Chi non muore” (Guanda 2011), “Marlene in the sky” (Gallucci 2013), “Radiomorte” (Guanda 2014), “Lo specchio nero” (Guanda 2015), “Anche il fuoco ha paura di me” (Fernandel 2015).
Ultimo romanzo “Confessioni di un povero imbecille” (Fernandel 2016) con il cd degli Avvoltoi e la musica dei Despero.

Fabrizio Luglio cantautore e chitarrista originario di Torino ma di adozione bolognese. Ha numerose collaborazioni sul territorio emiliano ed ha recentemente pubblicato un album solista dal titolo “Senza disturbare”. Da diversi anni collabora con Francesca Ber in live acustici e ha realizzato insieme a lei un videoclip cover di un brano di Elisa “Eppure Sentire”,
Francesca Ber è la voce del duo acustico Boa Sorte (bossanova e dintorni) e collabora con Fabrizio in diversi contesti artistici tra cui appunto la presentazione di Mandala.

Mercoledì 15 novembre alle 18 in libreria
incontro con Stefano Bonazzi in occasione dell’uscita di “L’abbandonatrice” per Fernandel.
Ne parlerà con la scrittrice Maria Silvia Avanzato.

Durante l’inaugurazione della sua prima mostra fotografica, Davide riceve una chiamata: Sofia, l’amica di cui aveva perso le tracce anni prima, si è tolta la vita.
Al funerale, Davide conoscerà Diamante, figlio di Sofia. Un sedicenne scontroso e instabile che insieme al dolore si porta appresso un fardello di domande: che relazione c’era tra Davide e Sofia? Perché sua madre è scappata dall’Italia troncando ogni rapporto con amici e famigliari? Perché il suicidio?
Tornato a Bologna insieme a Diamante, Davide si ritroverà a vivere una complicata convivenza a tre che coinvolge anche Oscar, il suo compagno, e grazie alla quale riemergerà la storia di Sofia, colei che lascia per paura di essere lasciata: una storia di abbandoni e di fughe, di silenzi e di madri dai comportamenti irrazionali e inspiegabili.

“L’abbandonatrice” è un romanzo che racconta gli attacchi di panico e la droga, l’adolescenza e il disagio. Un romanzo sulle responsabilità che ogni scelta comporta e sulla difficoltà ad accettarne le conseguenze, a qualunque età, qualunque ruolo la vita ci abbia riservato.

Stefano Bonazzi è nato a Ferrara nel 1983. Di professione webmaster e grafico pubblicitario, realizza composizioni e fotografie ispirate al mondo dell’arte surrealista. Le sue opere sono state esposte, oltre che in Italia, a Londra, Miami, Seul, Monaco. Nel 2014 ha pubblicato per l’editore Newton Compton il suo primo romanzo, “A bocca chiusa”.

Venerdì 17 novembre alle 18 in libreria
Francesca Mazzucato presenta “STRANI I PERCORSI CHE SCEGLIE IL DESIDERIO” Collana Narrativa (Barra Obliqua) (Castelvecchi).
Ne parlerà con Grazia Negrini, femminista e scrittrice.

“L’inconfessabile mi ha stretto i fianchi e morso il collo, ha respirato e sbavato sul mio seno di ventidue anni e sul mio ventre smagrito da guerre e terrori. L’inconfessabile ha avuto molte facce e molte pistole appoggiate su una sedia vicino al letto o sul sedile di un’utilitaria quando bastava un vicolo più buio e una macchina parcheggiata in quelle notti di petrolio e fragori che coprivano i gemiti finti e i mugolii veri. I nomi erano un lusso, lo sono sempre. Non hanno mai dato un nome alla nostra guerra.”

Le guerre sembrano finite, ma è solo un’illusione. Mirjana combatte ogni giorno la sua guerra con le memorie crudeli, la sindrome post traumatica, i progetti che non vuole abbandonare. Aspetta che Marko ritorni, o forse si illude. Marko, estremo e feroce come lei, arrabbiato, impegnato con gli ultimi degli ultimi, Marko che è andato via senza dirle dove, o perché.
E poi ci sono Annarosa e Diana. Sono diventate amiche da bambine, nei corridoi di un ospedale, travestite da principesse egizie, cercando di sopravvivere all’inaccettabile.
Che andare avanti, cavarsela in ogni caso, sia la questione fondamentale della vita, lo imparano presto.
Tre donne nel tempo di mezzo, con assedi da fronteggiare, piccole euforie, piaceri, speranze e brevi sollievi sono le protagoniste di un romanzo corale e coinvolgente, dedicato ai Balcani, agli esclusi, alla magnifica fragilità, a chi sopravvive e chi no.
Una storia coraggiosa, carnale, epica, da cui è impossibile non lasciarsi trasportare.

Francesca Mazzucato è laureata in lettere e specializzata in Biblioteconomia, è scrittrice, traduttrice, consulente editoriale. I suoi romanzi sono stati tradotti in Francia, Germania, Grecia e Spagna. I suoi racconti compaiono in prestigiose antologie uscite negli Stati Uniti come «Rome Noir», «Venice Noir» e «La Dolce Vita». I suoi ultimi libri sono Belgrado Blues. La città bianca fra mito e visioni (2017) e 24 ore (2017).

Sabato 18 novembre alle 12 in libreria
la casa editrice Zona 42 e Trame presentano con orgoglio la traduzione di “Laguna” di Nnedi Okorafor.
Ne parleranno con la traduttrice Chiara Reali, gli editori Giorgio Raffaelli e Marco Scarabelli.

“Gli faceva male la testa, e tutto il corpo pareva pesare una tonnellata. Al taglio ci avrebbe pensato dopo. A se stesso avrebbe pensato dopo. Tossì di nuovo sfilandosi la maglietta. La strizzò schizzando d’acqua gli stivali già zuppi e se la rimise addosso. Era vivo, ed era successo qualcosa di molto peggio.
Gli veniva da ridere. Dopotutto non era mica la prima volta che invadevano la Nigeria.”

Un boato nel cielo di Lagos. Qualcosa precipita nell’oceano al largo della costa della più popolosa e leggendaria città della Nigeria.
Il mare brulica di nuova vita, e dal mare una nuova entità emerge per sconvolgere la vita del paese africano.
Adaora, biologa marina alla ricerca di stabilità, Anthony, rapper capace di incantare le folle e Agu, un soldato dallo spiccato senso di giustizia, si incontreranno proprio lì, sul mare: insieme dovranno confrontarsi con i segreti delle proprie esistenze per tentare di salvare il paese che amano in una forsennata corsa contro il tempo.
Accompagnano Ayodele, la donna misteriosa arrivata da un luogo ignoto, giunta a Lagos per promettere un cambiamento epocale, mentre il caos si diffonde senza controllo tra la popolazione della città.

“Laguna” racconta la storia di un’umanità al crocevia tra tradizioni secolari, un presente incerto e un futuro denso di potenzialità.
Il romanzo combina in una miscela esplosiva il più classico tema fantascientifico, l’invasione aliena, al fermento di una città tentacolare.
Con una pluralità di voci narranti, “Laguna” unisce in uno straordinario abbraccio la tradizione magica africana alla riflessione sociale e politica della migliore fantascienza.
La scrittura di Nnedi Okorafor, avvincente, emozionante e spericolata, avvolge il lettore in una rete di suggestioni che ne rivelano tutta la ricchezza.
Benvenuti a Lagos, Nigeria.

Nata negli Stati Uniti da genitori nigeriani, Nnedimma Nkemdili Okorafor è una delle più talentuose autrici emerse negli ultimi anni sulla scena internazionale.
Nnedi Okorafor si è affermata grazie a una produzione narrativa capace di trascendere il genere per combinare in maniera mirabile fantascienza e tradizione africana, fantasy e realismo magico.
Vincitrice di molti tra i più prestigiosi premi letterari (Hugo, Nebula, World Fantasy Award tra gli altri) è professoressa di Scrittura creativa presso l’Università di Buffalo (NY).
Laguna è il suo primo romanzo di fantascienza a essere tradotto in italiano.

Chiara Reali, la traduttrice, vive a Milano.
Scrive in rete dal 2005 e ha pubblicato racconti su Linus, ‘tina, e nelle antologie “Tu sei Lei. Otto scrittrici italiane” (Minimum Fax) e “Propulsioni d’improbabilità” (Zona 42).
Per Zona 42 Chiara Reali ha tradotto i romanzi di Ian McDonald, Jon Courtenay Grimwood e Tricia Sullivan.

Sempre sabato 18 novembre ma alle 18 in libreria
incontro col progetto “Filosofia coi Bambini”
Saranno presenti Carlo M. Cirino, fondatore di FilosofiaCoiBambini e Sara Bracco, architetto, membro della direzione di FilosofiaCoiBambini.

Filosofiacoibambini è un Movimento Educativo nato in Italia nel 2008 dal lavoro sperimentale di ricerca di Carlo Maria Cirino (PhD in Filosofia della Scienza, scrittore) e Cecilia Giampaoli (Docente di Tecniche Grafiche e Stampa, artista, e scrittrice).

Il Metodo Educativo, che gli sperimentatori hanno elaborato nel corso di dieci anni passati a stretto contatto coi bambini, vede posta al centro della sua indagine e dei suoi interessi l’Immaginazione, quale facoltà mentale privilegiata dell’essere umano. Filosofiacoibambini ha messo a punto un metodo che permette di allenare e ampliare tale facoltà, contrastando così gli effetti di una società votata sempre più a ridurre e schiacciare ogni creatività e ogni possibilità individuale. La crisi del gioco simbolico, messa in luce efficacemente a partire da un’analisi del mondo che ci circonda, diventa il punto di partenza per una ricostruzione dell’educazione a tutto tondo.

Filosofiacoibambini è un Marchio Registrato.
Il Marchio è posto a garanzia dell’autenticità del Metodo Educativo e della preparazione di coloro che ne fanno parte in qualità di Membri e Collaboratori ed è presente in quasi tutte le regioni italiane, sono più di 40 i collaboratori interni al Team che lavorano sul territorio nazionale e oltre 1000 le insegnanti raggiunte e formate durante i numerosi incontri pubblici.

Dal sodalizio con l’editore Safarà di Pordenone nasce la collana Piccoli Saggi, nella quale sono pubblicati i laboratori originali (fino ad ora sette le uscite) e soprattutto il Manuale di Filosofia Coi Bambini, ultimo edito.

Tutto questo grazie a un codice etico e a uno stile pressoché inconfondibile.

NEWSLETTER dal 6 all’11 novembre (dal noir a Lutero, da Verlaine al Guatemala, dai Sigur Ros alla poesia incendiaria…)

Aperte ogni giorno.
Incontri a rotta di collo in orari anche insoliti.
Vi aspettiamo.
In libreria o in giro.
Quelle di Trame

Lunedì 6 novembre alle 18 apertura straordinaria della libreria
Antonio Fusco presenta “Le vite parallele” (Giunti).
E ne parlerà con Marilù Oliva.

Un letto vuoto. Una bambina scomparsa nella notte. Un commissario con un pensiero fisso: riportarla a casa

Mentre sulla cittadina toscana di Valdenza si addensa una coltre di nubi cariche di neve, il commissario Casabona, di passaggio in questura per sistemare le ultime cose, ha un unico pensiero: tornare quanto prima in ospedale a fianco della moglie Francesca, le cui condizioni di salute lo hanno spinto a chiedere un incarico meno impegnativo. Ma la sua determinazione sta per essere spazzata via da un caso che ha sconvolto i suoi uomini e l’intera provincia: una bambina di tre anni letteralmente svanita nel nulla; una madre in lacrime che, entrando nella cameretta dove l’ha lasciata la sera prima, trova il letto vuoto. Quando l’ispettore Proietti gli mostra la foto di Martina, con il suo caschetto biondo e lo sguardo limpido e fiducioso, Casabona riesce a stento a conservare la sua fermezza. Può davvero sottrarsi al grido di aiuto di quegli occhi e lasciare la sua squadra senza una guida? Ben presto i sospetti si concentrano su un balordo cocainomane da cui la madre ha ricevuto esplicite minacce, e con il quale intratteneva rapporti piuttosto torbidi. Una soluzione servita su un piatto d’argento, eppure qualcosa non quadra, e Casabona sente per istinto che la madre non è l’unica fra le persone vicine a Martina ad avere dei segreti. È il momento di prendere in pugno l’indagine e scavare molto più a fondo. Una ricerca che trascinerà Casabona in un mondo popolato di maschere e vite parallele, abilmente nascoste dalla facciata della pubblica virtù…
Che cosa è successo alla piccola Martina? Qualcuno l’ha portata via, oppure è uscita da sola per poi smarrirsi nei boschi? E soprattutto: ha ancora senso, dopo tanti giorni, aggrapparsi alla speranza di ritrovarla viva?

Antonio Fusco è laureato in giurisprudenza e scienze delle pubbliche amministrazioni, è funzionario nella Polizia di Stato e criminologo forense.
Ha lavorato a Roma e a Napoli. Dal 2000 vive e lavora in Toscana, dove si occupa di indagini di polizia giudiziaria.
Per Giunti ha già pubblicato vari romanzi con protagonista il commissario Casabona.

Marilù Oliva vive a Bologna. Scrive romanzi e insegna lettere alle superiori. Da sempre si occupa di questioni di genere e di attualità.
Ha curato per Elliot due antologie patrocinate da Telefono Rosa: Nessuna più – 40 autori contro il femminicidio (2013) e Il mestiere più antico del mondo? (novembre 2016).
Collabora con diverse riviste Huffington Post e Thriller Magazine ed è caporedattrice nonché ideatrice di Libroguerriero.

Martedì 7 novembre alle 17,30 in libreria
presentazione del libro di Carmelo Lombardo “Sigur Rós. Lo sguardo oltre la musica” (Villaggio Maori).
L’autore ne parlerà con Roberta Bellini, ricercatrice.

Il libro si propone, nella prima e seconda parte, di raccontare la storia della band islandese Sigur Rós, attraverso il volenska, lingua creata dai componenti della stessa band. La terza parte del testo mette a fuoco il concept album Valtari, pubblicato nel 2012, da cui nasce il progetto “The Valtari Mistery Film Experiment”. La quarta e ultima parte riflette sul post-rock, genere musicale che, per le proprie caratteristiche, ben si presta alle melodie e alle immagini dei Sigur Rós, caratterizzate dalla naturalezza con cui si coniugano atmosfere eteree con tortuose impennate e dotate di forte impatto emotivo.

I Sigur Rós, band islandese post-rock scoperta da Björk nel 1994, miscelano musica e immaginazione, andando oltre la partitura e approdando a linguaggi innovativi e multimediali. Paesaggi nordici, melodie intime e simbologia: fusione di elementi in cui la musica diventa visione ed emozione. Tappa fondamentale, i videoclip del concept album Valtari: natura, fantasia, postmoderno scorrono tra chitarre psichedeliche e percussioni frenetiche.

Carmelo Lombardo nasce a Catania nel 1992. Dopo aver intrapreso gli studi accademici che lo hanno portato a conseguire la Laurea in Scenografia presso l’Accademia di Belle Arti di Catania, lavora principalmente come regista, scenografo e videomaker, collaborando con alcuni teatri promotori di cultura.
Appassionato di semiotica e videoarte, svolge attualmente attività di ricerca che hanno come oggetto linguaggi multimediali e nuovi percorsi artistici.

Mercoledì 8 novembre alle 18 in libreria
incontro “Perché Lutero? A cinquecento anni dalla Riforma protestante. Un “altro cristianesimo”, un’altra fede, un’altra cultura”.
Domenico Segna dialoga con Guido Armellini.

31 ottobre 1517-2017
In occasione dell’uscita del nuovo libro di Domenico Segna “Il secolo conteso. Lineamenti di pensiero teologico del Cinquecento” (Edizioni Dehoniane di Bologna), una serata dedicata alla Bologna protestante che si interroga in modo ecumenico su Lutero dopo 500 anni dalle 95 Tesi.
Si confrontano Guido Armellini, membro del Consiglio di Chiesa della Chiesa Evangelica Metodista di Bologna, e Domenico Segna, autore di “Un caso di coscienza. Giuseppe Gangale e la Rivoluzione protestante” (Petite Plaisance), e curatore di Lutero “Le 95 Tesi” e di “Sola Grazia. I testi essenziali della Riforma Protestante” entrambi editi da Garzanti.

Giovedì 9 novembre alle 18
all’Alliance Française di Bologna, via De’ Marchi 4
incontro in occasione dell’uscita di “Miseria nera” di Paul Verlaine (Edizioni della Sera) in presenza della traduttrice Michela Landi.
Bookshop a cura di Trame.

Per la prima volta in Italia gli ultimi taccuini del grande poeta.
L’anno successivo alla pubblicazione di Mes hôpitaux (1891), resoconto al contempo patetico e divertito delle sue cicliche esperienze di internamento per miseria o malattia, Verlaine approfitta di un momento di grazia per recarsi in Olanda a tenere alcune conferenze su invito di amici artisti. Il suo periplo ferroviario, che interessa l’Aia, Leida, Amsterdam, gli consente di rivolgere uno sguardo di poeta-fanciullo, sempre incantato, alle cose della natura o della cultura che, attraversate e trasfigurate dal colpo d’occhio, appaiono sempre in spaccati inediti. Verlaine ha il dono della verginità dello sguardo: ogni cosa vista e vissuta, siano camere d’ospedale, sale di conferenza, boschi, opere architettoniche, sembra irradiata dalla confusa luce di un sogno d’infanzia. Le forme si vivificano e rivelano spesso l’ironia di insoliti rapprochements.
I numerosi riferimenti, in entrambi i taccuini, a luoghi e situazioni precise tratteggiano, attraverso il particolare vissuto, una storia alternativa della Francia, ai margini dell’ufficialità.
Ma non solo.
La scena, volentieri spalancata su spazi intimi e talvolta compiaciutamente osceni, fa sì che una luce cruda investa l’intimità di un uomo spesso mitizzato dalla storia letteraria.
Verlaine, giunto alla fine della decadenza (per parafrasare un suo celebre verso), non pensa che alla morte e, pur tuttavia, non rassegnandosi a cadere tra le braccia della “Camarde” le lancia, ogni giorno, la sua sfida. Il diario dei ricoveri e il diario di viaggio qui presentati insieme e mai pubblicati in italiano, costituiscono una testimonianza quanto mai vivida e autentica dell’ultimo Verlaine, sempre lacerato tra desiderio di fuga e desiderio di un riparo; o, forse, di una riparazione a un qualche ancestrale dolore.

Paul Verlaine (1844-1896), poeta maledetto e frequentatore della bohème parigina, esordisce a soli 22 anni con i Poèmes saturniens cui seguiranno le Fêtes galantes e La Bonne Chanson. Nel 1871 incontra Arthur Rimbaud e per lui abbandona la moglie dedicandosi a una vita errabonda tra Inghilterra e Belgio che culminerà con il ferimento dell’amico e la carcerazione con l’accusa di sodomia. Nel 1874 scrive le Romances sans paroles. Nell’ultima fase della sua vita si riavvicina al cattolicesimo, compone Sagesse, Jadis et Naguère e Parallèlement. La malattia e la miseria lo perseguiteranno fino alla morte che lo raggiungerà a soli 52 anni.

Michela Landi, docente di Letteratura francese all’Università di Firenze e redattrice della rivista di poesia comparata “Semicerchio”, si occupa principalmente dei rapporti poesia-musica tra Otto e Novecento.
Ha scritto alcuni volumi e numerosi articoli sulla letteratura simbolista e su Verlaine. Ha inoltre pubblicato, per il quotidiano «La Repubblica», una corposa Antologia della poesia francese (2004) in cui ha tradotto, tra gli altri, anche testi verlainiani. Ha curato, per la collana “Un secolo di poesia” del «Corriere della sera», il volume: Paul Verlaine, La pioggia nel cuore (2012).

Venerdì 10 novembre alle 18 in libreria
presentazione del libro di Andrea Garreffa “Ovidio questo libro è un mattone” (selfpublishing)
L’autore ne parlerà con Bibi Bellini.
I diritti d’autore sono devoluti per il completamento della casa di Ovidio.

Marzo 2015. Due giovani italiani si trovano ad affrontare un viaggio in bicicletta attraverso l’America Centrale, da Cancún a Panama. Giunti in Guatemala si spingono nelle sue regioni più povere e remote: Petén e Alta Verapaz.
Il sole sta tramontando e un gruppo di banditi li insegue a bordo di un auto. Andrea e Alberto cercano di darsi alla macchia, ma il loro tentativo risulta vano. Vivono momenti di terrore e stordimento, perdono di vista la linea che separa la realtà dal sogno. Finalmente incontrano Ovidio, un indigeno Quiché che tende loro la mano. Li conduce verso la selva, in equilibrio precario tra una possibile condanna e la speranza di una salvezza.
Il viaggio intero si traduce in un incontro e l’incontro si trasforma in un buon motivo per aiutare un contadino guatemalteco a costruire la propria casa.

Andrea Gareffa propone una piccola bibliografia di conforto:
Paul Valery – L’idea fissa (Adelphi)
Bjorn Larsson – Bisogno di libertà (Iperborea)
Sylvan Tesson – Beresina, in sidecar con Napoleone (Sellerio)
Robert Pirsig – Lo Zen e l’arte della manutenzione della motocicletta (Adelphi)
Robert Pirsig – Lila, un’indagine sulla morale (Adelphi)
George Steiner – La filosofia della libertà (editrice antroposofica Milano)
Ivan Illich – Elogio della bicicletta (Bollati Boringheri)
Jean Giono – L’uomo che piantava gli alberi (Salani editore)
Rigoberta Menchù Tum – Mi chiamo Rigoberta Menchu (Giunti Demetra)
Rigoberta Menchù Tum – I maya e il mondo (Giunti Editore)
M.A. Asturias – Uomini di mais (Baldini Castoldi)

Sabato 11 novembre alle 12 in libreria
aperitivo con Ester Cecere che presenta il suo “Istantanee di vita” (Kairòs 2015).
Ne parlerà con Lorena Lusetti.

“Istantanee di vita” è una raccolta di racconti che prendono spunto da episodi realmente accaduti. Gli argomenti affrontati sono molto diversi fra loro e rappresentano la varietà delle situazioni che la vita ci riserva. A volte si tratta di storie consuete, altre di eventi insoliti, drammatici o divertenti. Sono spaccati di vissuto che l’autrice riprende e porta all’attenzione del lettore, invitandolo a cogliere i molteplici spunti di riflessione che spesso la vita offre a tutti noi proprio tramite alcuni avvenimenti, sui quali, tuttavia, raramente ci soffermiamo.
Ogni racconto è preceduto dalla citazione di uno scrittore, giornalista o filosofo, che mira a introdurre il lettore al tema della riflessione.

Racconti di impronta realista che prendono spunto dalla vita rappresentandola nella sua inaspettata casualità, o quando, più spesso, delude le aspettative illudendoci di poterla prevedere o dominare.
Con sapienza i dialoghi imprimono accelerazione, drammatizzando il tono delle vicende, che per certi versi anticipano, in nuce, bozze di romanzo, per il loro respiro profondo e la cura del dettaglio.
Ne fiorisce un vibrante corpus narrativo di una contemporaneità complessa, e a volte, dilaniata dall’incalzare degli eventi e dei sentimenti, pietre costruttive delle trame.

I proventi spettanti all’autrice della vendita dei libri saranno devoluti in beneficenza.

Ester Cecere è nata nel 1958 a Taranto, dove vive e lavora come ricercatore presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche occupandosi di biologia marina, è sposata e ha due figli.
Ha scritto cinque libri di poesia e la raccolta di racconti “Istantanee di vita” (Kairòs 2015) che è la sua opera d’esordio in narrativa.
Le sue pubblicazioni hanno figurato nelle maggiori rassegne librarie nazionali fra cui il Salone Internazionale del Libro di Torino, Tempo di Libri a Milano, e la Fiera del Libro di Firenze.
Devolve in beneficenza i proventi della vendita dei suoi libri durante le serate di presentazione.
Dal 2011 partecipa ai concorsi letterari. Ha ricevuto molti premi e ha ottenuto anche lusinghieri riconoscimenti sia di pubblico sia di critica, sia per la poesia sia per la narrativa.

Lorena Lusetti è nata e vive tuttora a Bologna, città in cui sono ambientati molti dei suoi romanzi, fra gli altri “Pensieri e parole” (Giraldi, 2015). “L’orecchio del diavolo” (Damster 2015) è la quarta avventura per l’investigatrice privata Stella Spada. Ultimo romanzo “Ricomincio dall’inferno” (Damster 2017).

Sempre sabato alle 14,30 in libreria
il gruppo “Letture sul Sofà” parlerà del libro di Alda Merini “L’altra verita” edito da Rizzoli.
Come sempre l’incontro è aperto e lettrici e lettori curiosi.

Per finire alle 18
presentazione di “L’origine”, il primo numero di +LUCE “rivista di poesia incendiaria”
Saranno presenti il critico e autore letterario Matteo Marchesini, la poetessa Klaus Miser, con un reading, e la curatrice del progetto Marzia Grillo.

Nell’autunno del 2017 esce L’origine, il primo numero della “rivista di poesia incendiaria” +LUCE: una busta con una corda e una rondella racchiude cinque scatoline di fiammiferi, ogni scatolina contiene – arrotolato al suo interno e chiuso da una fiammella – il testo di una poetessa contemporanea.
Silvia Bre, Klaus Miser, Mariasole Ariot, Fernanda Woodman e Giulia Anania sono state selezionate dalla curatrice Marzia Grillo per inaugurare questo suo progetto.
Le scatoline, se allineate, compongono l’illustrazione Ardore, di Elisa Talentino.
+LUCE | POESIA, rivista realizzata a mano e dalla cadenza stagionale, cambierà curatore, illustratore e tema in ciascuna delle sue incarnazioni, spaziando dalla poesia italiana a quella internazionale, da autori vivi a poeti elettronici, dal passato al futuro prossimo di ogni incendio che si rispetti.

Matteo Marchesini, scrittore e critico letterario, è nato a Castelfranco Emilia nel 1979. Già autore di libri per ragazzi, tra le sue pubblicazioni si ricordano: un libro di racconti intitolato Le donne spariscono in silenzio (2005), le poesie di Marcia nuziale (2009) e Cronaca senza storia (2016), il saggio letterario Da Pascoli a Busi. Letterati e letteratura in Italia (2014). Del 2013 è il suo primo romanzo Atti mancati, candidato al Premio Strega dello stesso anno, mentre è del 2017 la raccolta di tre romanzi brevi False coscienze. Tre parabole degli anni Zero. Attualmente collabora tra l’altro con Radio Radicale, Il Foglio e Il Sole 24 Ore.

Klaus Miser è nata a Pescara. Dopo due decenni di dispersione delle sue poesie ha pubblicato Kill your poet (galleria fragile continuo), pescarababylon (Edizioni Isola) e Non è un paese per poeti (Prufrock Spa edizioni). Numerose sono le sue collaborazioni a progetti teatrali e musicali, come i recenti Silent Shout per il Santarcangelo dei Teatri e Soundascapes, insieme a Jacopo Benassi, Jochen Arbeit, Fabrizio Palumbo e Paul Beauchamp.

Marzia Grillo è nata a Roma nel 1982. Dal 2005 lavora come redattrice in ambito editoriale. Nel marzo 2016 ha pubblicato con Elliot Edizioni Charter in delirio! Un esperimento con i versi di Emily Dickinson. Sempre nel 2016 ha dato vita, insieme a Laura Fidaleo, al progetto +luce | fiammiferi illustrati.

NEWSLETTER dal 31 ottobre al 6 novembre ( con chiusura del 1° e apertura speciale il 6…)

Ecco gli incontri dei prossimi giorni.
La libreria sarà chiusa mercoledì 1° novembre, per l’ultima pausa fuori orario prima della rumba, e aperta fuori orario lunedì 6 per una presentazione con un autore preso al volo.
Incontri vari di narrativa e poesia, per tutti i gusti, e vari amici di Trame come interlocutori.
Vi aspettiamo.
A Trame.

Martedì 31 ottobre alle 18 in libreria
Angela Bubba presenta “Preghiera d’acciaio” (Bompiani).
Ne parlerà con Andrea Tarabbia e Grazia Verasani.

Sei ragazzi decidono di andare incontro al loro carnefice, l’uomo che in passato gli ha fatto del male e li ha resi per sempre prigionieri di un trauma. Fra appostamenti e attese, meditando piani di attacco e scambiando promesse, riusciranno a fronteggiare ciò che più li spaventa, il mostro che inseguono come un miraggio e di cui progettano spietatamente la fine. Ognuno agirà però con le proprie strategie, ognuno col proprio sguardo incandescente su un mondo che brilla di frantumi. Maria, Leo, Cecilia, Eric, Andrea. E la protagonista, il cui percorso sarà insieme viaggio e riscoperta di sé, allucinazione e diario intimo, paura e speranza.
L’aiuteranno in questo cammino gli insegnamenti di un cacciatore, e i colloqui con un maestro senza pari. Lo specchio della natura donerà la rivelazione per il riscatto, mentre l’esercizio della scrittura il coraggio per poterlo raccontare. Quasi sottovoce, attraverso l’esplosione sorda di tutti i sentimenti, e sul confine minato della vendetta che può insegnare anche a perdonare, perdonare soprattutto se stessi. Su una strada fatta di sogni e spari di fucile, di parole e proiettili che procedono senza tregua, avanza così un’anima e la sua ascensione a un’altra vita, alla cortina di filo spinato prima della libertà.

Angela Bubba è nata nel 1989 a Catanzaro.
Col suo primo romanzo, “La casa” (Elliot 2009), ha vinto la terza edizione del premio What’s Up Giovani Talenti ed è stata finalista al premio Strega, premio Flaiano, premio John Fante e premio Berto.
La sua prima opera saggistica “Elsa Morante madre e fanciullo” (Carabba 2016), ha vinto il Premio Elsa Morante.
Suoi scritti sono apparsi su Nazione Indiana e Nuovi Argomenti.
Per Bompiani ha pubblicato “MaliNati” (2012) e “Via degli Angeli” (2016).

Sabato 4 novembre alle 18 in libreria
incontro con Nadia Agustoni e i suoi due libri “Racconto” (Nino Aragno editore) e “I necrologi” (La camera verde).
A parlare con l’autrice saranno Vito Bonito e Daniele Barbieri.

Nadia Agustoni è una delle voci poetiche più potenti nel panorama odierno della poesia italiana.
La sua poesia penetra il tessuto della realtà ricercando i nessi che la compongono e ragionando della loro influenza sulla vita sociale e privata dell’essere umano.
A questo ragionare si riferiscono i due volumi, uno di poesie e l’altro di prose poetiche, che Agustoni ha licenziato in questo anno: Racconto e I necrologi.
Nei testi che costituiscono Racconto, vi è come una “radiosa immobilità” il cui effetto non è quello di restituire al lettore una vera e compiuta narrazione, con un richiamo lirico, ma di mostrare le infinite possibilità di un racconto, o della sua impossibilità tutta contemporanea a rendersi trasparente e univoco.
Se Racconto lavora su una luminosità e una sorta di accogliente abbraccio che spesso promana dagli oggetti nominati nei testi, le prose “impoetiche” de I necrologi appaiono come il resoconto durissimo e feroce del lavoro in fabbrica qui e ora. Un resoconto vissuto dall’interno, visto che Agustoni in quanto operaia è direttamente immersa in questa realtà, e fissato con una “oggettività cruda” sulla pagina. È attraverso di essa, attraverso un raggelamento della parola e del racconto, trasformato in secca constatazione, che l’autrice mette in scena la visione di un inferno quotidiano basato sul disvalore sociale dell’essere umano. La fabbrica diventa luogo in cui la “gente va e viene in poche ore. li assumono per fare le sotto bestie”.

Lunedì 6 novembre alle 18 in libreria
apertura straordinaria per il passaggio a Bologna di Antonio Fusco che presenta “Le vite parallele” (Giunti).
Ne parlerà con Marilù Oliva.

Un letto vuoto. Una bambina scomparsa nella notte. Un commissario con un pensiero fisso: riportarla a casa

Mentre sulla cittadina toscana di Valdenza si addensa una coltre di nubi cariche di neve, il commissario Casabona, di passaggio in questura per sistemare le ultime cose, ha un unico pensiero: tornare quanto prima in ospedale a fianco della moglie Francesca, le cui condizioni di salute lo hanno spinto a chiedere un incarico meno impegnativo. Ma la sua determinazione sta per essere spazzata via da un caso che ha sconvolto i suoi uomini e l’intera provincia: una bambina di tre anni letteralmente svanita nel nulla; una madre in lacrime che, entrando nella cameretta dove l’ha lasciata la sera prima, trova il letto vuoto. Quando l’ispettore Proietti gli mostra la foto di Martina, con il suo caschetto biondo e lo sguardo limpido e fiducioso, Casabona riesce a stento a conservare la sua fermezza. Può davvero sottrarsi al grido di aiuto di quegli occhi e lasciare la sua squadra senza una guida? Ben presto i sospetti si concentrano su un balordo cocainomane da cui la madre ha ricevuto esplicite minacce, e con il quale intratteneva rapporti piuttosto torbidi. Una soluzione servita su un piatto d’argento, eppure qualcosa non quadra, e Casabona sente per istinto che la madre non è l’unica fra le persone vicine a Martina ad avere dei segreti. È il momento di prendere in pugno l’indagine e scavare molto più a fondo. Una ricerca che trascinerà Casabona in un mondo popolato di maschere e vite parallele, abilmente nascoste dalla facciata della pubblica virtù…
Che cosa è successo alla piccola Martina? Qualcuno l’ha portata via, oppure è uscita da sola per poi smarrirsi nei boschi? E soprattutto: ha ancora senso, dopo tanti giorni, aggrapparsi alla speranza di ritrovarla viva?

Antonio Fusco è laureato in giurisprudenza e scienze delle pubbliche amministrazioni, è funzionario nella Polizia di Stato e criminologo forense.
Ha lavorato a Roma e a Napoli. Dal 2000 vive e lavora in Toscana, dove si occupa di indagini di polizia giudiziaria.
Per Giunti ha già pubblicato vari romanzi con protagonista il commissario Casabona.

Marilù Oliva vive a Bologna. Scrive romanzi e insegna lettere alle superiori. Da sempre si occupa di questioni di genere e di attualità.
Ha curato per Elliot due antologie patrocinate da Telefono Rosa: Nessuna più – 40 autori contro il femminicidio (2013) e Il mestiere più antico del mondo? (novembre 2016).
Collabora con diverse riviste Huffington Post e Thriller Magazine ed è caporedattrice nonché ideatrice di Libroguerriero.