NEWSLETTER dal 10 al 15 dicembre, tanto di tutto!

Gli orari della settimana: lunedì e giovedì 9,30 16,30 ; martedì mercoledì venerdì e sabato dalle 9,30 alle 19,30 e domenica dalle 11 alle 19.

Se desiderate un libro particolare scriveteci a info@libreriatrame.com che forse siamo ancora in tempo!

Ci si vede.

Martedì 10 dicembre alle 17,30 in libreria
in occasione del Festival La violenza illustrata
presentazione del libro “Greta e le altre. Un pianeta da salvare” di Fulvia Degl’Innocenti, con le illustrazioni di Francesca Rizzato (Settenove 2019).

Dialogano con l’autrice: Simona Larghetti, Fondatrice di Dynamo Velostazione e Presidente Salvaciclisti Bologna, Sveva Pollastri, studentessa e Masha Romagnoli della Casa delle donne.

«Astrid ha spiato la ragazza da lontano per un po’. Se ne sta immobile, davanti al Parlamento svedese, infagottata in un impermeabile giallo, le lunghe trecce che le penzolano ai lati di un viso rotondo, con un’espressione seria. Con le mani regge un cartello su cui è tracciata a grossi caratteri scritti a mano
la frase: “sciopero scolastico per il clima”». Inizia così l’amicizia tra Astrid, aspirante giornalista, e Greta Thunberg, l’attivista ambientalista che in pochi mesi è riuscita ad entrare nell’immaginario di tutti come la paladina dell’ambiente. Astrid intervista Greta per il blog della scuola. Vuole saperne di più, su di lei e sulla sua storia.

Mercoledì 11 dicembre alle 18 in libreria

Valerio Aiolli presenta “Nero ananas” (Voland) e ne parla con Francesca Rimondi
.

A cinquant’anni da Piazza Fontana ricordiamo attraverso un romanzo.

 Tutto comincia un secondo dopo il botto. Il botto del 12 dicembre 1969, quello di Piazza Fontana. Il botto che ha cambiato l’Italia, che ha liquidato l’età dell’innocenza e aperto la strategia della tensione. Ci sono gli estremisti di destra, invisibili, che si incontrano, commentano, ricordano, tramano; c’è un anarchico che si trascina di città in città, di nazione in nazione, in attesa del riscatto; c’è un politico così devoto da essere soprannominato il Pio. E poi c’è un ragazzino che quel giorno ha visto sparire sua sorella e farà di tutto per ritrovarla. Quattro anni di destini intrecciati, di fughe e ritorni, di amore e di odio. I quattro anni più incandescenti della storia d’Italia raccontati con precisione e sorprendente capacità evocativa.



Valerio Aiolli è nato a Firenze nel 1961. Tra i suoi libri ricordiamo “Io e mio fratello” (Edizioni E/O, 1999), “Fuori Tempo” (Rizzoli, 2004), “Il carteggio Bellosguardo” (Italo Svevo Edizioni, 2017). Per Voland nel 2016 ha pubblicato il romanzo “Lo stesso vento”. “Nero ananas” è stato fra le proposte del Premio Strega 2019.

Francesca Rimondi è nata nel 1974 a Bologna. Ha pubblicato alcuni racconti in rete (Abbiamo le prove”, “poetarumsilva”) e su riviste (“Versodove”). Nel 2018 è uscito il suo romanzo “Non dire cazzo” per Frassinelli. Vive nella sua città e di lavoro fa la redattrice di libri di scuola.

Giovedì 12 dicembre a partire dalle 14,30
alla Sala Consiglio Quartiere Navile in Via Saliceto 3/20 a Bologna
convegno “Gianni Rodari 1920-2020 è scoppiata una torta in cielo: la pace in filastrocca”.
Iscrizioni alle 14,30. Inizio lavori alle 15. Modera Simona Sagone, presidente Associazione Culturale Youkali APS.
Bookshop in collaborazione con Trame. Ingresso gratuito.

Interventi: Rossella Caso, ricercatrice in Pedagogia Generale e Sociale presso l’Università di Foggia “Con gli occhi di Alice: bambini e bambine costruttori di apce nell’opera di Gianni Rodari”; Teresa Buongiorno, scrittrice, ideatrice del programma televisivo Il Paese di Gioca Giò con Gianni Rodari “Rodari e la sua televisione” in collegamento skype; Marco Dané, coconduttore del programma Gioca Giò; Mario Piatti, docente di Pedagogia musicale, e direttore della rivista on line Musicheria.net “Un uomo senza musica ha un senso in meno. Gianni Rodari e la Musica”; Alfredo Pasquali, responsabile comunicazione comitato Ricerche Associazioni Pionieri “Gianni Rodari negli anni del Pioniere” e Lucia Vergaglia, consigliere di amministrazione del Centro studi G. Rodari di Orvieto “La fantasia abbatte i muri”.
Chiusura lavori alle 18,30. A seguire sorpresa golosa per gli intervenuti. Per informazioni e iscrizioni: info@youkali.it

Venerdì 13 dicembre alle 18 in libreria

Giorgio Franceschelli presenta “Ultima spiaggia” (Edizioni La Gru) e ne parla con Maurizio Ascari e con Ilaria Micheletti.



Siamo nel 2050. I cambiamenti climatici cominciano a mietere le prime vittime anche nella nostra penisola: ogni giorno che passa, il mare si mangia un centimetro in più delle spiagge della Riviera. Ormai, Basso Marino, piccolo paese abituato a vivere di turismo, non si accende più.
Solo Edoardo, un vecchio pescatore, è rimasto. Nulla gli può fare cambiare idea: è lì da sempre, lui, da quando ancora la tecnologia non era altro che il frigorifero e la radio, da quando si giocava ancora a biglie sulla sabbia. Ed è rimasto a quegli anni; la sua casetta, in riva al mare, mostra un mondo che ormai non c’è più ma che lui si rifiuta di lasciare andare.
Negli ultimi mesi prima della catastrofe, tutte le persone a lui care provano a dissuaderlo: la figlia, scappata da lui e da quella casa, che si è fatta una vita altrove, e Matteo, il suo grande amico, che ne racconta le gesta passate e presenti. Tra i ricordi di infanzia, tra le ragazze e gli amici di un tempo, tra una madre che non c’è più e le avventure sulla sua barca, Edoardo va incontro al destino che si è scelto.
 
Una vicenda intensa ed emozionante come una ballata, che, ammiccando a Hemingway e De André, riformula la dicotomia tradizionale utopia/distopia in chiave intimista, rivelando al contempo una forte consapevolezza ambientale ed ecologica.
 


Giorgio Franceschelli nato a Bologna nel 1996 è ingegnere informatico junior iscritto alla laurea magistrale. Il suo interesse accademico si è diretto verso l’intelligenza artificiale, il diritto informatico e le correlazioni tra arte e computer. Nel tempo libero si dedica alla scrittura creativa: ha partecipato a diversi concorsi di poesia e di narrativa, ottenendo due primi posti e altri piazzamenti d’onore. Ha pubblicato, nel 2018, una raccolta di racconti dal titolo “Dekameron” (Aras Edizioni). Nel 2019 ha pubblicato “I, Artist. Opere d’arte e intelligenza artificiale: il curioso caso del diritto d’autore” (Ventura Edizioni). 
Questo è il suo primo romanzo.



Maurizio Ascari è docente di Letteratura inglese presso l’Università di Bologna. Le sue pubblicazioni recenti comprendono libri e saggi sulla letteratura criminale (A Counter-History of Crime Fiction, 2007, ha ottenuto una nomination per gli Edgar Awards), la letteratura transculturale (Literature of the Global Age, 2011) e l’evoluzione dei generi letterari attraverso l’ibridazione con diversi media (Cinema and the Imagination in Katherine Mansfield’s Writing, 2014). 
Ha tradotto e curato testi di Henry James, Katherine Mansfield, William Faulkner, Jack London e William Wilkie Collins.


Ilaria Micheletti è pedagogista, storica e autrice del libro “Ero il numero 33292″ (Aras).

Sabato 14 dicembre alle 12 in libreria
presentazione del nuovissimo terzo numero della rivista Zona Letteraria. Studi e prove di letteratura sociale SATIRA E POTERE (Prospero).
Sarà presente parte della redazione.

La satira è una spina nel fianco, costante, fastidiosa, implacabile. La satira si scaglia, beffarda, contro l’alterigia dei potenti. La satira è risata (curioso anagramma) che seppellisce, è il bambino ingenuo e coraggioso, unico tra una folla ossequiante e prona, ad avere il coraggio di urlare che il re è nudo.
Articoli, rubriche, editoriali e un ampio apparato fotografico che ritrae autori satirici provenienti da varie parti del mondo. Letteratura, teatro, cinema, musica, fumetto. Da Aristofane a oggi.

Con i contributi di: Silvia Albertazzi, Francesco Benozzo, Riccardo Burgazzi, Pat Carra, Giuseppe Ciarallo, Lido Contemori, Luigi Franchi, Luca Gavagna, Rudi Ghedini, Margherita Giacobino, David Ginsborg, Agostino Giordano, Gabriella Imposti, Gianfranco Manfredi, Giovanni Marchetti, Carmine Mezzacappa, Cristina Muccioli, Moni Ovadia, Alberto Patrucco, Sergio Rotino, Alberto Sebastiani, Paolo Vachino.

Sabato 14 dicembre alle 15,30

presso il Centro sociale Montanari, via Saliceto 3/21 a Bologna

”LETTERATURA E FUMETTO ARABI FINESTRE SU MONDI INQUIETI”.


In occasione della giornata internazionale della lingua araba promossa dall’Unesco a cura dell’Associazione Sopra i ponti, dell’Associazione Le altre voci di Afkar e del Centro Sociale Montanari, con il patrocinio del Comune di Bologna – Quartiere Navile.


Banchetto con selezione di libri di autori arabi, classici e novità, in collaborazione con la libreria Trame.



Gli ospiti sono: Idriss Amid, Dottore di ricerca in Culture letterarie, filologiche e storiche, Università di Bologna; Faiza Ouzrare, arabista impegnata nella divulgazione della lingua e della letteratura araba; Luce Lacquaniti, traduttrice e interprete dall’arabo; Takoua Ben Mohamed, fumettista e giornalista.


Con letture poetiche di autrici arabe locali: Nezha Tammar, dalla raccolta poetica “Suonare le corde del desiderio”, Hajiba Redouane e Hind Ahmed autrici di un brano dell’antologia “Landai poesie brevi per la libertà delle donne” (Neos, 2019), e Hind Berrada, cultrice del Jazal, tradizione marocchina di poesia popolare dialettale di denuncia.
Al termine aperitivo marocchino con tè alla menta e dolci.


Domenica 15 dicembre alle 12 in libreria
Chiara Bertazzoni e gli autori della Carboneria Letteraria presentano “La scrittura uccide” (Homo Scrivens).

Di scrittura si può anche morire. Spesso diciamo che le parole possono offendere, fare male, ma chi può pensare che le parole possano uccidere per davvero? Parole scritte su un vaso antico, o nel Libro che ogni editore sogna di trovare, i segni di un tatuaggio, un messaggio in bottiglia, un’insegna al neon, i moduli della burocrazia… Qui scoprirete che perfino una lettera a Babbo Natale può non essere innocente come si crede. E niente sarà più come prima, per voi che amate le parole. Leggere per credere. Un’antologia a cura di Chiara Bertazzoni e Ramona Corrado.

Nata nel 2003 per iniziativa di Paolo Agaraff, la Carboneria Letteraria è un laboratorio creativo di autori che si collocano tra il mondo del gioco e quello letterario; alcuni carbonari sono più attivi sul primo fronte, altri decisamente schierati nell’altro, ma tutti risultano accomunati dallo spirito ludico con cui affrontano la splendida fatica dello scrivere.
Sia individualmente sia come collettivo sono già colpevoli di numerose pubblicazioni (troppe per elencarle tutte), che trovate sul sito www.carbonerialetteraria.com

In corso la mostra fotografica tratta dal libro di Mario Maffei e Daniele Costantini, curato da Lucia Baldini “La Grande Guerra” (In Alto edizioni).

“La Grande Guerra” diventa una mostra/documentario che ha avuto un ottimo riconoscimento.
Il libro si costruisce su due momenti e due sezioni.
La prima è fotografica e contiene una larga carrellata di immagini inedite realizzata da Mario Maffei durante le riprese del film “la Grande Guerra”.
La seconda sezione è un testo molto delicato e intenso di Daniele Costantini, sceneggiatore e regista di cinema e teatro.
Un omaggio “al mondo del fare” cinema, teatro, cultura che tanto ha dato nei primi decenni del dopoguerra.


NEWSLETTER Dal 1° all’8 dicembre (e son 14!)

Quando quattordici anni fa aprimmo la libreria nella zona bimbi c’erano due amiche a far da babysitter a tutti i nostri bimbetti e fanciulline e loro amichetti.
Ora Trame è in età da scuole superiori, il mondo editoriale è completamente cambiato, e gli scaffali sono sempre ricchi di proposte.
Come allora la porta è aperta, gli incontri spumeggianti e il Pignoletto è in fresco.
Siamo qui! E vi aspettiamo.

Domenica 1° dicembre alle 15,30 in libreria
in occasione del 14esimo compleanno di Trame
per BilBOlBul 2019
Silvia Vecchini e Sualzo presentano “21 giorni alla fine del mondo” (Il castoro).
Alle 17 un brindisi per il passaggio di Trame alle superiori con gli amici di BilBolbul!

Da una delle coppie più importanti e consolidate del fumetto italiano e internazionale per ragazzi,
un nuovo graphic novel che narra l’amicizia tra due ragazzi e il potere della verità, anche di fronte a verità dolorose.
Nel pieno dell’estate Lisa riceve una visita inaspettata. È Ale, l’amico inseparabile di quando era bambina. Sono passati quattro anni, ma basta poco per ritrovarsi uniti: il gioco interrotto allora, la costruzione di una zattera, è lì ad aspettarli. A poco a poco, però, Lisa si rende conto che per Ale non è più un gioco. Qualcosa è cambiato: c’è un grande segreto che mina la serenità del suo amico, qualcosa che riguarda la perdita improvvisa della mamma e la sua partenza burrascosa anni prima. Cos’è davvero successo quell’estate sul lago? Lisa ha 21 giorni per scoprirlo, 21 giorni prima che arrivi Ferragosto e Ale se ne vada via di nuovo, per sempre.
Fra lezioni di karate, incomprensioni, gesti inaspettati e ricordi sopiti, Lisa e Ale dovranno affrontare le loro paure più grandi per scoprire la verità e ritrovarsi cambiati, cresciuti e forse ancora più amici. Pronti a ripartire insieme.
Come scoprire che il pericolo più grande non sempre arriva dall’esterno, dal mondo, ma spesso è invisibile, dentro le mura di una casa, e può arrivare dalle persone che più dovrebbero proteggerti.
È possibile raccontare ai ragazzi le realtà più scomode e dolorose? Senza fare sconti, ma con grande sensibilità e accuratezza, Silvia Vecchini e Sualzo ci riescono in pieno.

Lunedì 2 dicembre alle 18
alla Biblioteca Salaborsa in piazza del Nettuno a Bologna
Anteprima di “Femminili singolari. Il femminismo è nelle parole” (effequ 2019) di Vera Gheno.
La giornalista Francesca Santoro a dialogo con l’autrice.
Bookshop a cura di Trame.

Sindaca, architetta, avvocata: c’è chi ritiene intollerabile una declinazione al femminile di alcune professioni. E dietro a queste reazioni c’è un mondo di parole, un mondo fatto di storia e di usi che riflette quel che pensiamo, come ci costruiamo.
Vera Gheno, sociolinguista e social media manager (per lungo tempo dell’Accademia della Crusca, ora di Zanichelli), attraverso le innumerevoli esperienze avute online rintraccia e confuta pezzo per pezzo le convinzioni linguistiche della comunità italiana, rintracciandone gli errori, gli stereotipi e l’inclinazione irrimediabilmente maschilista.
Il libro mostra in che modo una rideterminazione del femminile si possa pensare a partire dalle sue parole e da un uso consapevole di esse, vero primo passo per una pratica femminista.
Tutto con l’ironia che solo una social-linguista può avere.

Giovedì 5 dicembre alle 17,30 in libreria
nell’ambito del Festival della Violenza Illustrata 2019
presentazione del libro di Ester Rizzo “Le ricamatrici” (Navarra).
Prima iniziativa di FILI – Festival dell’Informazione Libera e dell’Impegno e sarà all’interno del Festival La violenza illustrata.
Alla presentazione sarà presente l’autrice del libro e, forse, una rappresentante di una delle cooperative di Libera.

Negli anni Settanta, a Santa Caterina Villarmosa (CL), un gruppo di ricamatrici, da sempre sfruttate da committenti ed intermediari, decide di mettere fine alle angherie subite e di iniziare a reclamare i propri diritti di donne e di lavoratrici. Nel 1973 nasce così la “Lega delle ricamatrici”, sostenuta da UDI, PCI e CGIL, grazie alla quale l’interesse sul racket degli intermediari cresce a dismisura e attira l’attenzione della stampa nazionale. I riflettori mediatici portano scompiglio nell’intera comunità, ma nonostante i disordini e le critiche Filippa e le sue ragazze dimostrano di avere ragione e riescono a far condannare i loro sfruttatori. Rincuorate dalla vittoria legale, le ricamatrici decidono di costituire una cooperativa, “La rosa rossa”, ma il loro lavoro viene ostacolato da tanti piccoli atti intimidatori: la mafia delle minacce e dell’isolamento si insinua nelle loro vite, lenta ma inesorabile. Ester Rizzo, recuperando la storia vera di Filippa Rotondo e delle sue compagne, ne ha costruito un romanzo in cui queste donne, tra un punto ombra ed un punto rodi, raccontano le gioie e gli affanni della vita, le lotte e le conquiste femminili.
Le ricamatrici si muovono tra vicoli e pietre antiche che le vogliono ancora docili ed ubbidienti, proprio per questo la loro ribellione non fu “indolore” ed ebbe conseguenze che segnarono il loro percorso personale e professionale.

FILI – Festival dell’Informazione Libera e dell’Impegno, è il festival organizzato da Libera Bologna e da Libera Informazione. La quarta edizione si svolge dal 5 al 7 dicembre 2019 a Bologna. Un festival fatto di narrazioni, incontri, presentazioni e spettacoli, per costruire insieme una comunità libera dalle mafie.
Temi centrali della quarta edizione saranno la corruzione, tema sviluppato anche nel dossier a cura di Libera Bologna e Libera Informazione che verrà presentato all’interno del Festival; la memoria, con un focus sul 2 agosto 1980; la narrazione delle mafie, con un approfondimento sulle diverse forme tramite cui questa può avvenire; il femminismo, come arma di rottura degli schemi sociali mafiosi. I temi verranno affrontati da diverse prospettive e con diverse modalità, con lo scopo di creare una discussione che, a livello cittadino, continui anche dopo il festival sotto forma di una coscienza più diffusa sul tema del radicamento mafioso a Bologna.

Sabato 7 dicembre alle 14,30 in libreria
Letture sul Sofà è incentrato su “Donne che parlano” di Miriam Toews edito da Marcos Y Marcos.

Come sempre il gruppo è aperto a tutti i viandanti che abbiano voglia di parlare di libri.

Domenica 8 dicembre alle 12 in libreria

aperitivo con Francesca Marzia Esposito che presenta “Corpi di ballo” (Mondadori).
In dialogo con l’autrice sarà presente la scrittrice Francesca Mazzuccato.



Anita e Miriam sono le due ballerine di punta di un’importante compagnia di danza classica. Hanno lo splendore e l’energia dei vent’anni, ma hanno qualcosa in più delle loro coetanee: la leggerezza, la capacità di spiccare il volo. E qualcosa in meno: la danza fagocita le loro vite e spazza via tutto il resto. Si allenano molte ore al giorno, e il tempo che rimane è dedicato alla cura del corpo e alla ricerca di nuovi modi per rendersi impermeabili al cibo. Le uniche incursioni del mondo esterno nel loro appartamento sono le visite notturne del ragazzo di Miriam e di un suo amico strambo con la fissa per la scrittura, oltre ai messaggi degli ammiratori che Miriam ha collezionato sui social network pubblicando le sue foto. Anita considera Miriam talentuosa e carismatica, è convinta che sia una ballerina migliore di lei, ne è sedotta e al tempo stesso non può fare a meno di invidiarla, di sentirsi sottilmente in competizione con lei. L’estate è appena cominciata, insieme alle prove per “ondine”, il nuovo balletto che la direttrice della compagnia – un’ex ballerina ossessionata dalla perfezione e dalla magrezza delle sue allieve – ha deciso di mettere in scena. Gli allenamenti sono massacranti, Anita è sempre più stanca, sotto pressione, gelosa della palese predilezione dell’insegnante per Miriam. 
Un giorno che sembra uguale agli altri, mentre le ragazze fanno la spesa dopo una lunga sessione di prove, Miriam si accascia al suolo e perde i sensi. Questo evento è destinato a cambiare per sempre la vita di Anita, mandando in frantumi tutte le sue certezze, a cominciare dal rapporto col proprio corpo. È l’inizio, per lei, di un cammino accidentato di ricostruzione della propria identità. 
Nel mondo della danza le leggi che valgono là fuori si annullano, la parola perfezione ha un significato diverso, che si avvicina molto al concetto di sparizione: “quando si balla si azzera la distanza tra la vita e la morte, ci si innalza al di sopra dell’ovvio e del normale, e per farlo occorre ridursi a meno corpo possibile”.

Francesca Marzia Esposito vive a Milano, insegna danza. Si è laureata al Dams di Bologna e ha conseguito un master in Scrittura per il Cinema all’Università Cattolica di Milano. Alcuni suoi racconti sono stati pubblicati sulle riviste: “Granta”, “‘tina”, “Colla”, “GQ” e altre. Ha esordito con “La forma minima della felicità” (Baldini & Castoldi, 2015).

In corso la mostra fotografica tratta dal libro di Mario Maffei e Daniele Costantini, curato da Lucia Baldini “La Grande Guerra” (In Alto edizioni).

“La Grande Guerra” diventa una mostra/documentario che ha avuto un ottimo riconoscimento.
Il libro si costruisce su due momenti e due sezioni.
La prima è fotografica e contiene una larga carrellata di immagini inedite realizzata da Mario Maffei durante le riprese del film “la Grande Guerra”.
La seconda sezione è un testo molto delicato e intenso di Daniele Costantini, sceneggiatore e regista di cinema e teatro.
Un omaggio “al mondo del fare” cinema, teatro, cultura che tanto ha dato nei primi decenni del dopoguerra.


NEWSLETTER verso il 14° compleanno

Il 3 dicembre arriva il 14° compleanno di Trame, festeggeremo domenica!
Il 1°, 8, 15 e 22 di dicembre la libreria sarà aperta dalle 11 alle 19.
Invece lunedì 25 novembre, la libreria c’è dalle 9,30 alle 15,30, e giovedì 28 dalle 9,30 alle 16,30…

Per la settimana: poesia con Lorenzo Mari, poi da Roma le edizioni Atlantide, il loro curatissimo progetto e il nuovo libro di Matteo Trevisani, sabato una gita con Giovanni Tizian, e domenica BilBOlBul che ci porta Silvia Vecchini e Sualzo.

Vi aspettiamo!

Martedì 26 novembre alle 18 in libreria
Lorenzo Mari presenta “Querencia” (Oedipus).
Mimmo Cangiano e Luciano Mazziotta ne parlano con l’autore.

Desiderio dello spazio o spazio del desiderio che sia, querencia è un termine che vale tanto per la vita umana quanto per la vita animale. Nel primo caso, ha a che fare con il verbo latino quaerĕre (“cercare”, o anche “chiedere per sapere”) e, quindi, con un percorso di ritorno e al tempo stesso di inchiesta sui luoghi amati. Nel secondo caso, è un termine che ha avuto fortuna nel linguaggio della tauromachia, indicando l’area dove si posiziona il toro durante la corrida, per mettersi temporaneamente al riparo da ogni contatto con le armi dell’uomo.
In entrambe le situazioni, querencia designa un percorso che non trova completa e duratura soddisfazione, incontrando, piuttosto, e cercando di nominare, le proprie contraddizioni. Nei tanti spazi attraversati – dalla grotta di Chauvet, Paleolitico superiore, alle zone rosse che si moltiplicano nella geografia contemporanea, passando per l’arena, il campo da tennis o la chiesa di Luci d’inverno di Ingmar Bergman – Querencia si offre come un viaggio senza compimento, ma proprio per questo inesausto.
In una sua versione precedente, il libro è stato finalista al Premio Nazionale di Poesia Elio Pagliarani 2018 per l’inedito. Pubblicato dalla casa editrice Oedipus, il libro è inserito nella collana Croma K diretta da Ivan Schiavone.

Lorenzo Mari è insegnante nelle scuole secondarie della provincia di Bologna. Ha recentemente tradotto i “Sonetti teologici” di Agustín García Calvo (L’Arcolaio, 2019) e ha curato l’edizione di “Zurita. Quattro poemi di Raúl Zurita” nella traduzione di Alberto Masala (Valigie Rosse, 2019).

Mimmo Cangiano è ricercatore presso la Harvard University. È autore de “La nascita del modernismo italiano” (Quodlibet, 2018) e “The Wreckage of Philosophy. Carlo Michelstaedter and the Limits of Bourgeois Thought” (University of Toronto Press, 2018).

Luciano Mazziotta è insegnante nelle scuole secondarie della provincia di Modena. È autore di poesia e critico; il suo ultimo libro è “Posti a sedere” (Valigie Rosse, 2019).

Mercoledì 27 novembre alle 18 in libreria
Matteo Trevisani presenta “Il libro del sole” (Edizioni di Atlantide) e ne parla con il direttore editoriale Simone Caltabellota.

“Come si cerca un amore perduto?”
Dopo il successo di “Libro dei fulmini”, che ne ha rivelato il talento di narratore visionario e originale, Matteo Trevisani torna con un grande romanzo di amore e conoscenza segreta.
Opera assolutamente unica nel panorama italiano e non solo, Il libro del Sole è il racconto indimenticabile di un amore straordinario capace di arrivare oltre se stessi e la vita.

“Il cielo di Roma era velato da striature rossastre e luminose che, verso nord, viravano violentemente al verde chiaro. L’orizzonte bruciava tra le fiamme di un fuoco gelido, come se un’enorme tenda fosse calata sulla città e si muovesse al soffio di un vento fantasma. Era un’aurora boreale. Improvvisamente ebbi la certezza che Andrea in quel momento stava guardando lo stesso cielo pazzesco che si specchiava nei miei occhi. Ciò che ancora non sapevo era che quello era il suo modo per dirmi addio.”

Matteo Trevisani è nato a San Benedetto del Tronto nel 1986. È redattore di Nuovi Argomenti e collabora con Edizioni Tlon. “Libro dei fulmini”, suo primo romanzo, attualmente alla quarta edizione, è considerato uno degli esordi italiani più originali degli ultimi anni ed è in corso di traduzione all’estero.

Sabato 30 novembre alle 18
presso il centro sociale Rosa Marchi in via Pietro Nenni 11 a Bologna
Radio C.A.P. (Cominciamo A Parlare) ospiterà Giovanni Tizian, giornalista dell’Espresso, autore, insieme a Stefano Vergine, di “Il libro nero della Lega” (Laterza) che rivela le trame finanziarie e politiche del partito di Matteo Salvini.
Bookshop in collaborazione con Trame.

Che fine hanno fatto i 49 milioni?
Come funziona il sistema di finanziamento pubblico ai partiti?
Quali sono i rapporti tra Russia e Lega?
Come il partito storicamente a difesa dei localismi è arrivato ad avere portata nazionale?
Queste sono solo alcune delle domande alle quali tenteremo di dare risposta.

Al termine dell’incontro ci sarà la possibilità di cenare con tigelle e crescentine preparate dai soci del centro sociale.

Come arrivare al centro sociale Rosa Marchi? Con le linee 14 – 83 – 92, fermata De Ambris

Domenica 1° dicembre alle 15,30 in libreria
in occasione di BilBOlBul 2019 e del 14esimo compleanno di Trame
Silvia Vecchini e Sualzo presentano “21 giorni alla fine del mondo” (Il castoro).

Nel pieno dell’estate Lisa riceve una visita inaspettata. È Ale, l’amico inseparabile di quando era bambina. Sono passati quattro anni, ma basta poco per ritrovarsi uniti: il gioco interrotto allora, la costruzione di una zattera, è lì ad aspettarli.
A poco a poco, però, Lisa si rende conto che per Ale non è più un gioco. Qualcosa è cambiato: c’è un grande segreto che mina la serenità del suo amico, qualcosa che riguarda la perdita improvvisa della mamma e la sua partenza burrascosa anni prima. Cos’è davvero successo quell’estate sul lago? Lisa ha 21 giorni per scoprirlo, 21 giorni prima che arrivi Ferragosto e Ale se ne vada via di nuovo, per sempre.
Fra lezioni di karate, incomprensioni, gesti inaspettati e ricordi sopiti, Lisa e Ale dovranno affrontare le loro paure più grandi per scoprire la verità e ritrovarsi cambiati, cresciuti e forse ancora più amici. Pronti a ripartire insieme.

Da una delle coppie più importanti e consolidate del fumetto italiano e internazionale per ragazzi,
un nuovo graphic novel che narra l’amicizia tra due ragazzi e il potere della verità, anche di fronte a verità dolorose.
Come scoprire che il pericolo più grande non sempre arriva dall’esterno, dal mondo, ma spesso è invisibile, dentro le mura di una casa, e può arrivare dalle persone che più dovrebbero proteggerti.
È possibile raccontare ai ragazzi le realtà più scomode e dolorose? Senza fare sconti, ma con grande sensibilità e accuratezza, Silvia Vecchini e Sualzo ci riescono in pieno.

In corso la mostra fotografica tratta dal libro di Mario Maffei e Daniele Costantini, curato da Lucia Baldini “La Grande Guerra” (In Alto edizioni).

“La Grande Guerra” diventa una mostra/documentario che ha avuto un ottimo riconoscimento.
Il libro si costruisce su due momenti e due sezioni.
La prima è fotografica e contiene una larga carrellata di immagini inedite realizzata da Mario Maffei durante le riprese del film “la Grande Guerra”.
La seconda sezione è un testo molto delicato e intenso di Daniele Costantini, sceneggiatore e regista di cinema e teatro.
Un omaggio “al mondo del fare” cinema, teatro, cultura che tanto ha dato nei primi decenni del dopoguerra.


NEWSLETTER dal 16 al 24 novembre Trame diventa Elettrica e si allarga ancora

Sabato 16 e domenica 17 novembre
al Sympò in via Lame 83, un’antica chiesa del 1500 nel centro di Bologna,
parte la prima edizione di Giallo Festival, un evento dedicato al giallo e a tutte le sue sfumature. 
Fra gli ospiti Carlo Lucarelli, Marco Malvaldi, D’Alatri, Gabriella Genisi, Viet Heinichen.
Bookshop a cura di Trame.

Dal 18 al 24 novembre
Trame anche a Casalecchio di Reno in varie location per Politicamente Scorretto XV edizione nella rassegna ideata con Carlo Lucarelli: “Memoria, impegno civile e legalità”

Ci piace tornare a collaborare con politicamente Scorretto; fummo presenti nel 2005, ancora prima che la nostra libreria aprisse al pubblico.

Nel 30° anniversario della caduta del Muro di Berlino, percepiamo sempre più chiaramente che tanti sono ancora i muri che caratterizzano la nostra società, e che la cultura è l’arma più potente che abbiamo per gettare al di là di questi muri il nostro sguardo. Per questo la XV edizione di Politicamente Scorretto, il progetto culturale ideato nel 2005 dall’Istituzione (oggi Servizio) Casalecchio delle Culture con Carlo Lucarelli, torna a Casalecchio di Reno nella settimana dal 18 al 24 novembre 2019 con la domanda “Oltre il muro?”, cui numerosi appuntamenti nel segno di memoria, impegno civile e legalità daranno le loro risposte in diversi ambiti.
Ai linguaggi della letteratura e del teatro che da sempre caratterizzano la sfida culturale di Politicamente Scorretto si affiancano nel 2019 il cinema, grazie alla collaborazione con il Premio Mutti AMM che dal 2008 consente a registi di origine straniera di realizzare il proprio progetto filmico, la graphic novel e una mostra di manifesti pacifisti in collaborazione con il CDMPI, che proprio a Casalecchio conserva la più grande raccolta al mondo di questo tipo di documenti, per un totale di 26 appuntamenti con 34 ospiti complessivi.

Lunedì 18 novembre dalle 13,30 alle 15 in libreria
per Bologna Elettrica ospitiamo le letture di Alessandra Cussini di La Casina delle Storie, e i viandanti potranno leggere un brano di loro scelta.

BOLOGNA ELETTRICA
Librerie presidi per la cultura e il territorio.

La notte fra il 5 e il 6 novembre scorso a Roma un incendio ha distrutto la libreria indipendente La Pecora Elettrica che doveva inaugurare oggi, 7 novembre, dopo esser stata distrutta da un altro incendio il 25 aprile scorso. Incendi dolosi operati da sconosciuti. Da sconosciuti ignoranti e arroganti, spaventati dai libri come tutti gli ignoranti.
Mettiamoci tutti e tutte insieme senza smettere mai di credere che la cultura sia una soluzione, che le librerie sono e devono essere presidio di questa battaglia. Che le piazze, le città, i paesi, le vie abitate dalle librerie sono luoghi dove nessuno è mai solo, e dove tutti sono accolti.
Contro i nuovi fascisti, i vecchi razzisti, i perenni criminali vogliamo promuovere una giornata di solidarietà agli amici e lavoratori della libreria La Pecora Elettrica, e a quanti – con fatica, sorrisi e denti stretti – lavorano in mezzo ai libri credendoci sempre.
Il 18 novembre Bologna diventa Elettrica, promuovendo incontri, dibattiti, letture, nelle librerie di città e paesi del nostro territorio.
Promotrici: Libreria Biblio Granarolo, Libreria Cartabianca Bazzano, Libreria Irnerio Ubik Bologna, Libreria Trame Bologna

La Casina delle Storie, un progetto di Alessandra Cussini, è una piccola dimora privata visitabile su appuntamento ubicata in un piccolo borgo rurale dell’Appennino Tosco Emiliano che, oltre ad essere Casa è Museo, Libreria, Luogo di Ascolto, Scrittura.

Alessandra Cussini è una sostanza lievitante, con molti capelli e domande in testa, fatica a darsi una definizione non mutevole. Operatrice culturale, ha ideato e gestito per circa dieci anni un centro di produzione artistica, ora si occupa di persone, progetti, ascolto, parola, linguaggio, storie, narrazioni.
La Casina delle Storie è la sua casa, ma ama viaggiare per raggiungere altre dimore, incontrare persone, nutrirsi, tornare tra le montagne e ospitare bellezza.

Martedì 19 novembre ore 18 in libreria
per Paesaggi di Poesia 2019 XI edizione
Jacopo Ramonda presenta “Omonimia” (Interlinea)
Luciano Mazziotta dialoga con l’autore

Da circa un secolo si è fatto sempre più labile il confine fra poesia e prosa. Eppure non esiste alcun dubbio nel definire l’ultima opera di Jacopo Ramonda un libro di poesia anzi, un vero poema in prosa.
La prosa poetica del giovane autore piemontese è lineare, tanto da non lasciare spazio alla retorica né a immagini surrealiste. È talmente prosa da essere fortemente realistica e ancorata alla storia, allo stesso tempi è così poetica da tessere il suo percorso attorno a un ritmo freddo, di ascendenza post-avanguardista.
Nella prima parte del poema, i personaggi che si susseguono, sono chiamati per nome, mentre nella seconda parte sono “omonominati”. In questo modo Ramonda si spinge cioè all’estremo dell’anonimato. Qui, nella loro diversità, i protagonisti si chiamano tutti Andrea, nome maschile e femminile al contempo, che diventa anche plurale, come si trattasse di un appellativo neutro.
Così facendo l’autore mette in scena lungo tutto Omonimia una autobiografia collettiva della medietà, nonché un processo verso la dissoluzione: dal nome al non-nome, dalla pretesa di identità alla consapevolezza della sparizione.
Accade quando gli attori in scena sono colti sul punto di sfidare qualcuno o se stessi. Ed è già una vittoria se, anziché arrivare a un traguardo ipotetico, si resta nel mezzo. Nel medio, «in una cronaca piatta e continuativa della nostra vita quotidiana».

Mercoledì 20 novembre alle 18 in libreria

Flavia Todisco presenta “Trittico contemporaneo” (Epika) e ne parla con il film maker Maurizio Barilli.

Trittico Contemporaneo è un affresco tripartito della società odierna, nel quale tre soggetti, Lui, un marito pluriomicida, Lei, una moglie trucidata insieme ai figli, Noi, la gente, un coro di persone comuni, commentano un terribile dramma famigliare: un uomo ha barbaramente ucciso la moglie e i tre figli, poi è andato a giocare a bowling con gli amici.
Lui e Lei, marito e moglie un tempo, in uno spazio sospeso tra passato e presente, ricostruiscono, ciascuno dal proprio punto di vista, la loro storia d’amore e il suo tragico epilogo, mentre il coro dà voce al processo mediatico e popolare, in corso nell’opinione pubblica, sciorinando giudizi stereotipati e crudeli.
Il trittico dei personaggi dà così vita a una realtà molto cruda, un mondo degli adulti nel quale ognuno è chiuso in sé stesso, nella propria verità, non comunica né si confrontafattivamente con gli altri e i minori, i figli della coppia, si ritrovano a essere mere presenze, impotenti e silenziose.
La violenza sulle donne non sembra avere soluzione: è un dato di fatto, accade e non si può o non si sa evitare.
E forse, questa è la provocazione che il testo vuole lanciare, ne siamo tutti, almeno in parte, responsabili.

Flavia Todisco scrive perché la rende felice e non sa fare di meglio (questa, almeno, è la sua opinione).
Esordisce giovanissima con una silloge di versi (Schegge, Gabrieli editore, 1988), cui nel tempo seguono due raccolte di racconti (Senza scontrino non si esce, Robin, 2015; Come gli scontrini in autunno, BLA, 2016) e alcuni “scontrini” pubblicati in raccolte antologiche (Scrivendo racconto. Nord, Historica, 2014) o su riviste (Verde Rivista, 2016).
Trittico contemporaneo è il suo primo dramma.

Venerdì 22 novembre alle 18 in libreria
inaugurazione della mostra fotografica tratta dal libro di Mario Maffei e Daniele Costantini, curato da Lucia Baldini “La Grande Guerra” (In Alto edizioni).

In Alto edizioni nasce con la vocazione di dare voce a piccoli tesori dormienti nei cassetti.
“La Grande Guerra” diventa una mostra/documentario che ha avuto un ottimo riconoscimento.
Il libro si costruisce su due momenti e due sezioni.
La prima è fotografica e contiene una larga carrellata di immagini inedite realizzata da Mario Maffei durante le riprese del film “la Grande Guerra”, per il quale stava lavorando come aiuto regista di Mario Monicelli. Fotografie ai sali d’argento, un bel bianco e nero aggressivo che va a raccontare i protagonisti del film, alcune scene, con le ricostruzioni delle trincee e dei momenti di tregua delle battaglie e un affettuoso back stage.
Mario Maffei, viareggino di nascita, ma romano di esistenza, ha attraversato il mondo del cinema e del teatro negli anni che vanno a cavallo tra i ’40 e i ’80. Quarant’anni in cui ha lavorato come sceneggiatore, attore, regista, aiuto regista: con Monicelli ha collaborato in nove film, tra i quali due capolavori del cinema italiano, “I Soliti Ignoti” nel 1958, e “La Grande Guerra” nel 1960.
In una intervista concessa a “L’Unità” nel 1995 Monicelli, romano di nascita e viareggino di adozione, dopo aver rivisto in pubblico “La Grande Guerra”, alla domanda del giornalista “Cos’altro in particolare l’ha colpita rivedendolo?”, rispose: “Per esempio tutti i ‘fondi’, che poi curava Mario Maffei. Se uno ci fa caso, in ogni inquadratura della Grande Guerra c’è sempre qualcos’altro che accade ‘dietro’ la scena principale. Sono ‘fondi’ nei quali succede un’iradiddio, gente che cammina, soldati che sfilano, giovani che passano la visita… tutti manovrati da Maffei. Posso dire che c’era una vera e propria regia solo per i fondi”.

La seconda sezione del libro invece è un testo molto delicato e intenso di Daniele Costantini, sceneggiatore e regista di cinema e teatro. Oltre che essere un grande amico della famiglia Maffei ha anche collaborato con Mario Monicelli e per questi motivi riesce a costruire un racconto delicato, felice, intenso di quegli incontri che sapeva inventare Roma tra gli anni ’50 e ’70. I ragazzi che giocavano in via dei Giornalisti, le loro storie, le loro avventure.

Un libro che è un piccolo omaggio “al mondo del fare” cinema, teatro, cultura che tanto ha dato nei primi decenni del dopoguerra.


NEWSLETTER dal 12 al 17 novembre (che dal rock punk scivola nel noir!)

Una settimana ricca di incontri che si conclude con una nuova avventura, in trasferta, sabato e domenica.
Lunedì orario breve 9,30 16,30.
Dal martedì al sabato 9,30 19,30.

Ci si vede!

Martedì 12 novembre alle 18 in libreria
Daniele Benvenuti presenta “Growin’ Up – Bruce Springsteen in the Italian Land” (Arcana) e ne parla con il musicista John Strada e altri ospiti a sorpresa.

“Growin’ Up” è il commovente racconto del vincolo che lega Bruce Springsteen e l’Italia alla luce del suo legame di sangue con il nostro Paese (non solo attraverso la mamma Adele) e con i fan tricolori. 
L’analisi, statistica, aneddotica e artistica, contempla tutti i concerti e anche le apparizioni secondarie tenute da Bruce in Italia: dallo storico 21 giugno 1985 per finire con la data romana al Circo Massimo del 16 luglio 2016.
Scalette precisissime, cronache minuziose e foto esclusive sono la base di un lavoro complesso e articolato, adatto alla lettura degli appassionati più incalliti quanto dei neofiti. 
Il volume comprende le prefazioni illustri di Willie Nile, Elliott Murphy, Graziano Romani e Alessandro “Ale” Besentini, un’approfondita analisi sociologica legata alla teatralità e al pubblico del r’n’r show, tabelle riassuntive delle apparizioni italiane, le setlist di tutti i concerti e gli elenchi di tutti (ma proprio tutti) i musicisti che lo hanno affiancato sui palchi tricolori. Senza dimenticare la meticolosa valutazione degli show, gli aneddoti quasi sconosciuti e le curiosità mai emerse (ma senza mai sconfinare nel gossip). 
Inoltre, alcune prestigiose figure analizzano lo stile chitarristico, l’uso dell’armonica, le caratteristiche vocali, l’uso della voce, la poetica, la psicologia, la visione politica e persino le prestazioni atletiche dell’artista. Ampio spazio viene riservato anche alla ricostruzione delle sue origini italiane, alle esperienze dei connazionali che hanno diviso il palco con lui, degli organizzatori (su tutti, Claudio Trotta) e del singolare mondo del pit.



Daniele Benvenuti, triestino, classe 1968, laureato in Scienze politiche, è giornalista professionista con ormai sei lustri di attività sulle spalle tra carta stampata, video, radio e palco. Studioso di popular music, tra le sue produzioni editoriali predilige biografie e monografie come quelle già dedicate ad artisti e ad atleti di prestigio internazionale, fra cui il volume “CantAttori” (Arcana). 



Mercoledì 13 novembre alle 18 in libreria
doppietta “Siamo nati da soli. Punk, rock e politica in Italia e in Gran Bretagna (1977-1984)” (Pacini editore) e “La filosofia dei Sex Pistols” (Mimesis).
Gli autori Alessia Masini e Giovanni Catellani dialogano con Oderso Rubini, storico produttore della scena rock bolognese e con Laura Carroli dei Raf Punk.

Negli anni Ottanta il punk era una forma d’arte, un simbolo globale di ribellione, una cultura musicale e giovanile: un fenomeno culturale complesso, che ha avuto importanti implicazioni politiche, tanto da diventare un nuovo circuito dell’attivismo giovanile e dell’impegno dopo il declino della “stagione dei movimenti”.
Fondato su un ampio ventaglio di fonti, il libro analizza origini e sviluppi del punk e lo colloca nelle sue reti transnazionali di produzione e mobilitazione: quell’esperienza diventa un osservatorio capace di restituire in modo originale le più ampie trasformazioni culturali e politiche del tempo, con particolare attenzione al caso dell’Italia e della Gran Bretagna.
Siamo nati da soli vuole in questo modo contribuire al rinnovamento delle cornici interpretative degli anni Ottanta, mettendo in discussione il senso comune sul decennio come “tempo del riflusso”, di “fine” della politica, di “trionfo” del privato e di “scomparsa” dei giovani.
 
Alessia Masini ha conseguito il dottorato di ricerca in Storia, Politica e Istituzioni all’Università di Macerata. Studia la popular culture e il rapporto tra giovani e politica in età contemporanea, si occupa di editoria e public history, collabora con Rai Storia (Passato e Presente) ed è autrice del programma Vanloon (Radio Città Fujiko, Bologna). Sogna ancora di fondare una band.

Anyone can do it! Do it yourself! Chiunque può farlo! Fallo Tu stesso! Sono queste le due ingiunzioni che fanno del punk e dei Sex Pistols la più grande rivoluzione culturale del ’900. I Sex Pistols, urlando che non c’era più futuro, ne hanno inaugurato uno nuovo. La loro rivolta ha aperto a una miriade di nuove possibilità per la loro generazione, per quelle a venire, per tutti. A partire dal concerto alla Lesser Free Trade Hall di Manchester del 4 giugno 1976, nulla è stato più come prima. Con la loro sfrontatezza, senza volerlo, i Sex Pistols hanno riproposto le domande classiche della filosofia: Cosa posso? Cosa so? Cosa sono? Non erano dei filosofi, non volevano fare filosofia, ma ci hanno regalato suoni, parole e concetti di portata filosofica per rispondere in modo nuovo a vecchie domande. La speranza è che i percorsi, le linee di fuga, i concatenamenti, raccolti e accennati in questo volume, possano contribuire a testimoniare la forza dell’evento Sex Pistols.

Giovanni Catellani è diventato maggiorenne nel 1977. La musica è sempre stata la sua grande passione. La filosofia lo è diventata col tempo. Ha ascoltato God Save the Queen almeno mille volte. Non smetterà mai di incontrare le parole di Gilles Deleuze.


Giovedì 14 novembre alle 18 in libreria
Maria Paoloni presenta “Altra stagione”, appena uscito per Giraldi editore, e si confronterà con amiche che già sanno e con il pubblico che non sa ancora.
Verranno offerti assaggi di lettura per la voce di Patrizia Raggi, l’autrice, e altre, a sorpresa.

Cecilia, 70 anni compiuti, e Giordano, un senzatetto forse di poco più giovane, vivono l’inverno nell’attesa di ritrovarsi in primavera sul sagrato dove lui stazionava e dove Cecilia era arrivata nove mesi prima, sotto la spinta della fiducia assoluta nel potere salvifico della parola. Non si erano mai visti prima, eppure lei lo aveva istintivamente scelto perché l’aiutasse, ascoltando la sua narrazione e dialogando con lei, a sconfiggere un pensiero improvviso e nefasto che le stava provocando continui attacchi di panico.
Giordano era passato dal silenzio scandalizzato e offeso all’ascolto attento e coinvolto di una vita per lui assolutamente stravagante ed esagerata. Gli era poi arrivato il bisogno, in autunno, di cominciare a parlare ed erano venuti a galla ricordi, tanti e dolorosi, della sua vita, che credeva di aver accantonato per sempre. Era così successo che l’intimità delle confidenze e la spontaneità dei silenzi e la vicinanza dei loro corpi diventassero desiderio, e la sua emozionata manifestazione fosse il loro saluto prima che Giordano lasciasse il sagrato alla ricerca di un posto adatto al grande freddo.
L’intimità dell’ultima sera domina le emozioni e i pensieri dei due protagonisti che intanto vivono l’inverno separatamente, senza sapere nulla l’una dell’altro. Mentre i giorni scorrono per entrambi troppo lentamente, l’attesa impaziente e desiderante scivola nella consapevolezza di come le loro scelte di vita possano rendere difficile incontrarsi come quell’ultima sera.
Si può tornare a prima di allora? A primavera la risposta.

Maria Paoloni (1944), abruzzese di nascita, abita a Bologna da oltre 50 anni. Professoressa di psicologia alle superiori, in pensione. Ha partecipato a laboratori, scrivendo e pubblicando racconti e alcuni testi per una guida sentimentale di Bologna, venuta alla luce nella stanze di Trame. Il suo primo romanzo, “In quel che resta del tempo” (Giraldi) è del 2016. “Altra stagione” è il secondo.

Sabato 16 e domenica 17 novembre
al Sympò in via Lame 83, un’antica chiesa del 1500 nel centro di Bologna,
parte la prima edizione di Giallo Festival, un evento dedicato al giallo e a tutte le sue sfumature. 
Fra gli ospiti Carlo Lucarelli, Marco Malvaldi, D’Alatri, Gabriella Genisi, Viet Heinichen.
Bookshop a cura di Trame.



Dalla fiction alla verità: ci sarà spazio anche per la cronaca con l’incontro sulla Uno Bianca. A parlarne saranno due ex poliziotti ai tempi in servizio a Bologna e oggi scrittori: Carmelo Pecora e Maurizio Matrone. Con loro Rosanna Zecchi, dell’associazione parenti e vittime della Uno Bianca. Marco Malvaldi presenterà il suo ultimo libro ‘Vento in scatola’ scritto insieme a Glay Ghammouri, un ex militare tunisino, carriera stroncata in patria per motivi politici e oggi detenuto in Italia a causa di un grave delitto. Un libro nato dall’incontro durante un corso di scrittura tenuto nel carcere di Pisa.
Insieme a Malvaldi e Lucarelli festeggeremo i 90 anni del Giallo Mondadori, con la presenza di Franco Forte, direttore della collana. Il formato quasi quadrato e lo strillo ‘un libro che non vi lascerà dormire’ su sfondo giallo ne decretarono il successo immediato. 
La prima edizione del Giallo Festival si chiude con la premiazione del concorso letterario: ‘Un racconto per il cinno’. L’attore comico Vito è stato trasformato nel protagonista di un romanzo giallo (thriller) dal collettivo bolognese REMS diventando un vero e proprio detective: il caso migliore è stato scelto e pubblicato dalla casa editrice Damster-Edizioni del Loggione in appendice al romanzo.
Fra gli ospiti bolognesi anche Gianluca Morozzi e Andrea Mingardi.



Con il contributo Bper, Patrocinio Regione Emilia-Romagna e Comune di Bologna.