NEWSLETTER dal 16 al 22 giugno (con Letti di Notte 2018 la sera del solstizio, il 21 giugno)

La prossima settimana entriamo nell’estate e la festeggiamo con una notte speciale, la settima edizione di un progetto che coinvolge lettori, librerie e biblioteche in tutta Italia.
La scelta di incontri offerta è varia: si parlerà di rock e adolescenti, di Sud, di medicina al femminile, della grande Tove Jansson, di oncologia.
Vi ricordiamo anche l’incontro di sabato 16 alle 12 con il collettivo Emidio di Treviri sul sisma marchigiano.

Siateci.

Trame.

Sabato 16 giugno alle 12 in libreria
incontro con il collettivo Emidio di Treviri per l’uscita di “Sul fronte del Sisma. Un’inchiesta militante sul post-terremoto dell’Appennino centrale” (DeriveApprodi).

“Il terremoto è come la guerra, c’è chi mangia e si arricchisce e chi muore di fame. I ricchi prendono il loro e pure quello degli altri, ai poveri restano gli scarti e le macerie.” Pietro, 48 anni, allevatore. Norcia, giugno 2017.

La serie di eventi sismici che dal 24 agosto 2016 ha colpito l’Appennino centrale, investendo quattro regioni, distruggendo migliaia di frazioni e lasciando decine di migliaia di persone senza casa, è uno dei disastri socio-naturali più significativi della storia recente d’Italia. Alla grave sequenza di scosse è succeduto il caos di un’emergenza che, tra risposte istituzionali equivoche e macerie immobili, ha lasciato segni indelebili sui territori colpiti. Le traiettorie degli sfollati si sono declinate a seconda delle rispettive capacità di accesso ai capitali relazionali, economici e culturali, mentre le aree colpite si sono trasformate in un campo di battaglia. Una battaglia combattuta a mezzo di ordinanze, installazioni temporanee, affitti e container. Una lotta per la sopravvivenza delle aree interne contro speculazione, abbandono e strategie di rilancio economico eterodirette.

Emidio di Treviri è un progetto di ricerca nato nel dicembre 2016 da una Call for Research lanciata con le Brigate di Solidarietà Attiva. Accademici, professionisti, videomaker e attivisti si sono coordinati per costruire un’inchiesta sociale sul post-sisma dell’Appennino centrale. Un collettivo di ricerca pubblica e militante, nato dal basso con l’obiettivo di affiancare le popolazioni delle aree interne nel tentativo di resistere a un destino già dispiegatosi altrove.

Martedì 19 giugno alle 18 in libreria
Andrea Montesano presenta “La psicologia del rock” (Alpes edizioni).
Ne parlerà con il giornalista rock Pierfrancesco Pacoda.

Cosa c’entra la Psicologia con il Rock? Quali motivazioni psicologiche ci spingevano all’ascolto di un genere musicale a 15 anni? E cosa accade quando il mondo della Musica incontra quello dell’Adolescenza? A queste e altre domande cerca di dare risposta questo volume, accompagnando il lettore lungo un percorso che conduce in territori inesplorati, attraverso una nuova prospettiva.
La musica è per l’adolescente un linguaggio per conoscere e conoscersi. Come attivatore e contemporaneamente recipiente di sentimenti ed emozioni, è una delle espressioni attraverso cui l’adolescente cerca risposte al bisogno di affermazione e costruzione della propria identità.
Nel passaggio da ascoltatore passivo ad attivo (heavy music user) emerge la funzione e l’importanza che la musica ha nella crescita e nello sviluppo psico-sociale dell’adolescente: non una realtà lontana e distante, ma uno spazio personale di riflessione rispetto ai tanti quesiti che affiorano in questa fase evolutiva.
Così in un gioco d’onda Rock, il mondo dell’Adolescenza e quello della Musica si compenetrano evolvendo in una tensione armonica.

Andrea Montesano ha 24 anni, una laurea specialistica in Psicologia dello Sviluppo e dell’Educazione e tiene il volume sempre alto. Chitarrista con esperienze di band e di live, scrive di psicologia e di musica e crede nella funzione della musica Rock come strumento per conoscere e conoscersi.

Mercoledì 20 giugno alle 18 in libreria
Claudio Metallo presenta “Vangelo di malavita” (CasaSirio 2017).
Ne parlerà con Annalisa Marchianò.

Sono nati nello stesso posto. Sono coetanei. Tutti e due strizzano l’occhio alla malavita. Uno è figlio dell’avvocato più noto del paese, l’altro della marmaglia che gravita attorno al capobastone. Ignazio esegue gli ordini. Certe volte spara, altre taglieggia, ogni tanto gli capita pure di salire al Nord e lasciare qualche morto per terra. L’errore però è dietro l’angolo. E il carcere non è certo il posto migliore per un picciotto che ha sbagliato. Angelo ha tutto. Un padre potente, una carriera politica avviata, un sacco di soldi e un paio di morti alle spalle. Angelo però vuole di più, vuole Roma. E sa come arrivarci.

Claudio Metallo è di Campora S.G. (CS). Nel 2014 pubblica il suo primo romanzo “Come una foglia al vento-cocaina bugs” con CasaSirio Editore. Autore dei documentari “Fratelli di Tav” (2008), “Paisà storie di migranti in Campania” (2009), “ ‘Un pagamu la tassa sulla paura” (2011), “L’avvelenata cronaca di una deriva” (2012), “Joggi Avant Folk:15 anni suonati” (2013), “Musica contro le mafie” (2014), “Aspettando il silenzio” (2015), “I due viaggi di Francesco” (2016).
Nel 2013 gli viene assegnato il premio Gianluca Congiusta con questa motivazione: per l’impegno mostrato nel raccontare la Calabria positiva, la Calabria che resiste.
Nel 2017 pubblica sempre con CasaSirio “Vangelo di malavita”.

Annalisa Marchianò nella vita fa l’editor; ha all’attivo numerose traduzioni ed è autrice della guida 101 cose da fare in Calabria almeno una volta nella vita (Newton Compton, 2011); di origini calabresi, vive a Bologna da oltre vent’anni.

Giovedì 21 giugno dalle 21,30 a mezzanotte tutti in libreria per Letti di Notte 2018
Edvige Ciranna legge “Il libro dell’estate” di Tove Jansson (in collaborazione con Iperborea).

Una notte unica che celebra la forza della libreria come luogo di incontro, scoperta, aggregazione, divertimento.
Si torna alla data simbolica delle prime edizioni: 21 giugno, solstizio d’estate.
Siateci a sostenere la vostra amichevole libreria di quartiere.

LIBRAI, EDITORI, LETTORI SCATENATI con Letti di Notte 2018 VII EDIZIONE
LA GRANDE NOTTE BIANCA DEL LIBRO E DELLA LETTURA VEDI ALLA VOCE È IL TEMA DELL’EDIZIONE 2018
Spegni la luce, accendi la notte. In libreria, in biblioteca, nei circoli culturali…
Da sette anni un appuntamento fisso per chi ama leggere e vuole festeggiare insieme l’inizio dell’estate.
In tutta Italia letture spettacolari, mostre fotografiche, tornei letterari, laboratori, sindaci librai, piazzette del libro, gruppi musicali e bambini che cantano la costituzione o riciclano i giocattoli, traduttori che leggono i “loro” autori.
Anche quest’anno ci sarà gente che in libreria o in biblioteca perfino ci dorme. Anche quest’anno aderiscono tantissime librerie, biblioteche, circoli di lettura.
Con più di cento eventi! Al centro, piacere, condivisione, creatività.

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Edvige Ciranna è la nostra voce. La voce di Trame per una notte.
Attrice, ha letto per Amélie Nothomb, Paola Barbato, Massimo Carlotto, Simone Togneri, Alessandro Bongiorni, Alberto Garlini, Marilù Oliva, Eliselle, Antonio Fusco, Roberto Perrone, Flavio Santi, Piergiorgio Pulixi, Luca Poldelmengo, Enrico Pandiani, Alessandro Berselli, Claudio Coletta, Roberta Gallego, Piernicola Silvis, Filippo Iannarone, Flavio Villini, Roberto Riccardi, Pietro Caliceti, Romano de Marco, Barbara Baraldi.
A Festivaletteratura ha letto per Suad Amiry, Giulio Busi e Antjie Krog.

L’estate, l’ultima isola abitata prima del mare aperto nell’arcipelago finlandese, un paesaggio selvaggio e incontaminato, la casa lontana dalla civiltà, una nonna e una nipotina e, silenzioso nume tutelare, il padre. Una vita quotidiana che segue i ritmi svagati delle vacanze e quelli capricciosi del tempo: qualche visita occasionale, tempeste, avventure, divieti trasgrediti, furtive spedizioni a isole altrui, navigazioni notturne. Su uno sfondo che dell’idillio non ha il sentimentalismo, ma ne ha certamente il fascino, un libro dall’apparenza semplice che riesce a parlare senza enfasi, ma anche senza ingenuità, senza eufemismi ma con tocco ironico e leggero, della complessità del vivere, delle luci e delle ombre dell’animo umano, della crudele imparzialità della natura. «Senza un’infanzia felice non avrei mai incominciato a scrivere», dice Tove Jansson. Quella felicità che emana dai suoi scritti: l’espressione di quel raro equilibrio fra sicurezza e rischio, sfida e ritorno, ribellione e rifugio, paura del nuovo e desiderio di provare, timore e sete di conoscere, bisogno di solitudine e necessità di affetti. La felicità di camminare su un filo teso, sapendo che vi è comunque una rete di protezione, del sentire con intensità, del prendere la vita sul serio, ma accettandola così com’è. Da qui l’affinità e l’intesa fra Sofia, la bambina che inizia ad affrontare la vita, e la nonna, che l’ha vissuta a fondo, l’ha amata con la saggezza di non pretendere di capirla e sa che fra poco dovrà lasciarla. Il loro dialogo, che spazia su ogni cosa che sta fra il crescere e il morire, è come una musica che resta a lungo nell’orecchio, come una sonatina.

Tove Jansson, nata a Helsinki nel 1914 da padre scultore e madre illustratrice, appartiene alla minoranza di lingua svedese ed è considerata “monumento nazionale” in Finlandia, dove nel 1994 le celebrazioni per il suo ottantesimo compleanno sono durate un intero anno. È nota in tutto il mondo per i suoi libri per l’infanzia, la serie dei Mumin, che le valse tra gli altri il Premio Andersen e una fama senza tempo. È a partire dagli anni Settanta che ha iniziato a rivolgersi con lo stesso spirito, ironico e sottile, umano e poetico, anche agli adulti con una decina di libri, di cui cinque pubblicati in Italia, pur continuando a coltivare il filone dei libri per l’infanzia. È scomparsa nel giugno 2001.

Sempre giovedì 21 giugno dalle 21 alle 22 (ma dopo ci raggiungono per Letti di Notte 😉 )
a Generativa – Laboratorio per esperienze evolutive in via Alessandrini 11 a Bologna
Erika Maderna presenta il suo terzo libro dedicato alla storia della medicina al femminile dal titolo “Per virtù d’erbe e d’incanti- La medicina delle Streghe” (Aboca).
Ne parlerà con Cettina Stornante.
Bookshop in collaborazione con Trame.

Erika Maderna, laureata in Etruscologia e Archeologia Italica presso l’Università degli Studi di Pavia, scrive articoli, traduzioni e saggi di cultura e archeologia classica.
Ha approfondito in precedenti pubblicazioni il tema della cosmesi nelle civiltà mediterranee antiche.

Cettina Stornante, psichiatra e psicoterapeuta, organizza nello studio Generativa incontri tesi a valorizzare il Femminile che si prende cura del mondo e ne favorisce il cambiamento.

Venerdì 22 giugno alle 18 in libreria
Francesca Masi presenta “Tu sei oncologica, vero?” (Bulgarini edizioni).
L’autrice ne parlerà con Stefano Bolognini. Conduce l’incontro Gianluca Laudicina.

Un libro sul tema del cancro, brillante e autoironico, profondo e estremamente delicato, che vi farà pensare, ridere e commuovere.
L’autrice, una psicologa che vive in prima persona l’esperienza di questa malattia, racconta lo sconvolgimento emotivo, i piccoli drammi quotidiani, gli inciampi e i successi del percorso di cura.
Francesca Masi, una donna empatica, una professionista e una madre, generosamente spalanca le finestre del proprio animo e racconta con uno sguardo lucido e appassionato quello che sta vivendo. Racconta non solo il proprio vissuto personale, ma anche gli incontri con medici, pazienti, familiari, amici, altri esseri umani che, a causa della sua malattia, vengono messi a confronto con l’angoscia di morte.
Le loro reazioni sono narrate con sagacia mettendo a nudo l’ipocrisia di alcuni e l’estrema sensibilità e capacità di solidarietà umana di altri.
“Tu sei oncologica, vero?” offre a tutti la possibilità di fare un viaggio dentro l’animo di una persona che ha addosso una malattia che fa paura, e di coinvolgersi senza stare male. Il coraggio e passione per la vita, sono contagiosi e stravincono sempre sulla tristezza e sulla disperazione.
Il cancro colpisce in Italia mille persone ogni giorno, ed è un male sempre più curabile: circa 6 su 10 ce la fanno. L’argomento è trattato con estrema autenticità, con l’obiettivo di far luce sugli aspetti emotivi profondi che si trova ad affrontare un malato oncologico. L’amore per la vita della protagonista, di cui il cancro è parte integrante, fa da sfondo ad ogni vicenda, rendendo la narrazione coinvolgente.

Francesca Masi (1975 Pontedera) laureata in Psicologia Clinica a Padova nel 2000 è convinta del valore centrale della formazione personale dello psicologo.
Dal 2002 lavora come psicologa, è consulente scolastica e conduce di corsi di teatro per bambini e adolescenti, collabora con l’esercito italiano come Ufficiale Riservista.
Nel 2012 fonda Handling onlus, una associazione no profit che fornisce servizi psicologici qualificati a persone e famiglie con svantaggio economico e sociale.
Nel 2016 scopre di essere ammalata di cancro. Finora ha pubblicato articoli su riviste specializzate nazionali e internazionali. Questo è il suo libro d’esordio.

Stefano Bolognini è medico psichiatra, psicoanalista, membro ordinario della Società Psicoanalitica Italiana SPI di cui è stato anche presidente, e fino al 2017 presidente della IPA International Psychoanalytical Association, ed autore di numerosi libri ed articoli.

Gianluca Laudicina è psicologo psicoterapeuta, laureato a Padova in Psicologia Clinica e di Comunità, specializzato in Psicoterapia Psicoanalitica a Firenze (A.F.P.P.), si occupa come psicologo di disabilità e disagio per alcune realtà cooperative ed associazioni del territorio di Bologna, e come psicoterapeuta opera privatamente sempre a Bologna.

NEWSLETTER DAL 12 AL 16 GIUGNO

Si corre verso l’estate con un’antologia di saggi, una mostra di illustrazioni, e il collettivo Emidio di Treviri sul terremoto delle Marche.
Vi aspettiamo.
Trame

Martedì 12 giugno alle 18 in libreria
Graziella Sidoli presenta “Saggiminimi” (FaraEditore) e ne parla con Vincenzo Bagnoli.

Come osserva Piero Sanavio riguardo alla scrittura di Graziella Sidoli: «È con freschezza che il suo sguardo si posa via via su avvenimenti di portata internazionale, casi spiccioli quotidiani, anche soggettive memorie di cos’era e com’era insegnare negli Stati Uniti, quando, nelle scuole, si accoppiavano efficienza, correttezza e competitività. Evocano, queste prose, una dimensione del ”vero” che sembra scomparsa dalla nostra più recente esperienza e non implicava nessun moralismo, ma piuttosto quella virtù borghese che è sempre stata la “decenza”. Il mondo oggidì va in pezzi, osserva Sidoli, la violenza esplode invincibile nelle strade da sotto la scorza dell’indifferenza, il terrorismo è inseparabile dal nostro quotidiano. Anche il testardo, tradizionale ottimismo americano conosce una crisi.»
I saggi raccolti in questo libro, qui ritoccati e rivisti, sono apparsi in opere collettanee edite da Fara e, perlopiù, nel Sussidiario.

Docente di lingue e letteratura, traduttrice, redattrice, saggista, Graziella Sidoli nasce in Italia, si trasferisce in Argentina e poi negli Stati Uniti. Risiede a Bologna, città che sceglie per il rimpatrio in Italia, dove collabora con LUNA Libera università delle Arti, come professoressa di inglese e consulente didattico. Le sue traduzioni di poeti italiani in inglese e spagnolo sono state pubblicate attraverso gli anni in varie riviste e antologie. Ha ideato e curato una selezione antologica di poesie di Paolo Valesio, Il servo rosso/The red servant.
Ha fondato e curato riviste scolastiche e artistiche negli Stati Uniti. Ha partecipato e partecipa attivamente alla vita letteraria e accademica degli Stati Uniti e, ora, soprattutto in Italia. Fa parte della redazione di Italian Poetry rewiew (Società Editrice Fiorentina) ed è membro del Comitato Scientifico del Centro studi Sara Valesio, di Genus Bononiae, a Bologna.
Le piace identificarsi con una realtà transnazionale, transculturale e translinguistica.
Scrive prosa e poesia in tre lingue.

Vincenzo Bagnoli (Bologna, 1967) è tra i fondatori di «Versodove». Ha pubblicato le raccolte 33 giri stereo LP (Gallo & Calzati, 2004), FM – Onde corte (Bohumil, 2007), Deep Sky (d’if, 2008) e, con foto di V. Reggi e prefazione di Antonio A. Clemente, Offscapes (Trafika Europe, 2016; Sala Editori, 2017).
Ha realizzato i testi dell’album Bologna ’67-77 della band Stratten (NML, 2012) e del graphic novel di Elena Guidolin, Outlandos (GIUDA edizioni, 2016).

Venerdì 15 giugno alle 18 in libreria
inaugurazione di “Run Wild”, mostra personale di Vincenzo Balzano.
La mostra proseguirà fino a settembre.

Vincenzo Balzano propone gli studi e i disegni originali della graphic novel “Run Wild” che uscirà a luglio.

“Soprattutto una storia di avventura che esamina i legami che ci legano come creature viventi che si muovono attraverso il mondo, e i sacrifici che facciamo affinché gli altri possano prosperare veramente” Sierra H.

“Quando ho visto per la prima volta l’anteprima di Run Wild, mi è sembrata la classica fiaba che amo. Ha il cuore di tutte le fiabe e le storie di un tempo e come le fiabe di un tempo può essere un po’ buia. Molte di loro includono bambini alla ricerca di qualcosa di familiare (come la loro casa) o un membro della famiglia (come un genitore). Non è raro imbattersi in bambini piccoli, fratelli o anche animali parlanti, tutto quello che troviamo in questa graphic novel disegnata da Vincenzo Balzano”, Carrie McClain

Vincenzo Balzano è nato a Torre del Greco nel 1985. Ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Napoli specializzandosi in grafica editoriale. Le sue opere sono state selezionate per il National Arts Award 2010, nel 2013 la sua graphic novel “Immortal” ha vinto il concorso “ilmioesordio” ricevendo il premio per il miglior esordio. Nel 2014 ha realizzato l’arte per la graphic novel “Revenge the secret origin Emily Thorne” (Marvel) e nel 2016 insieme a KI Zachopoulos ha creato “The Cloud” (Boom!studios-Archaia) nominato al premio Dwayne McDuffie Award, nel 2016 ha pubblicato Noumeno 4 (shockdom).
La sua nuova graphic novel “Run Wild” (Boom!Studios Archaia) uscirà a luglio.

Sabato 16 giugno alle 12 in libreria
incontro con il collettivo Emidio di Treviri per l’uscita di “Sul fronte del Sisma. Un’inchiesta militante sul post-terremoto dell’Appennino centrale” (DeriveApprodi).

“Il terremoto è come la guerra, c’è chi mangia e si arricchisce e chi muore di fame. I ricchi prendono il loro e pure quello degli altri, ai poveri restano gli scarti e le macerie.” Pietro, 48 anni, allevatore. Norcia, giugno 2017.

La serie di eventi sismici che dal 24 agosto 2016 ha colpito l’Appennino centrale, investendo quattro regioni, distruggendo migliaia di frazioni e lasciando decine di migliaia di persone senza casa, è uno dei disastri socio-naturali più significativi della storia recente d’Italia. Alla grave sequenza di scosse è succeduto il caos di un’emergenza che, tra risposte istituzionali equivoche e macerie immobili, ha lasciato segni indelebili sui territori colpiti. Le traiettorie degli sfollati si sono declinate a seconda delle rispettive capacità di accesso ai capitali relazionali, economici e culturali, mentre le aree colpite si sono trasformate in un campo di battaglia. Una battaglia combattuta a mezzo di ordinanze, installazioni temporanee, affitti e container. Una lotta per la sopravvivenza delle aree interne contro speculazione, abbandono e strategie di rilancio economico eterodirette.

Emidio di Treviri è un progetto di ricerca nato nel dicembre 2016 da una Call for Research lanciata con le Brigate di Solidarietà Attiva. Accademici, professionisti, videomaker e attivisti si sono coordinati per costruire un’inchiesta sociale sul post-sisma dell’Appennino centrale. Un collettivo di ricerca pubblica e militante, nato dal basso con l’obiettivo di affiancare le popolazioni delle aree interne nel tentativo di resistere a un destino già dispiegatosi altrove.

NEWSLETTER di inizio giugno (con pausetta rigeneratrice)

Saremo in pausa sabato 2 e domenica 3 giugno.
Lunedì 4 la libreria potrebbe chiudere alle 13.
Se dovete passare fate prima una telefonata…

Per il resto abbiamo da proporvi una sarabanda di incontri a Trame e in giro per la città.
E la collaborazione con “Batti il tuo tempo festival” in calce alla mail…

Siateci.

Trame.

Martedì 5 giugno alle 18 in libreria
presentazione di “Ellissi dello sguardo. Pathosformeln dell’inespressività femminile dalla cultura visuale alla letteratura” (Morellini)
L’autrice Beatrice Seligardi ne parla con Daniela Brogi e Alessandra Sarchi.

Aby Warburg, tra i più importanti storici e teorici dell’arte, ha coniato il neologismo Pathosformel (letteralmente “formula di pathos”): con essa egli indica il ricorrere in epoche differenti del binomio tra una certa raffigurazione del corpo umano, colto in movimento, e una particolare disposizione d’animo o stato psicologico.
Può questo concetto diventare uno strumento per analizzare non solo le immagini della storia dell’arte, ma anche quelle verbali della letteratura?
E in che modo la formula di pathos può adattarsi alle specificità dei mezzi artistici e dei modi percettivi tipici della modernità?
Il volume ne indaga una possibile declinazione, che attraversa movimenti pittorici, serie fotografiche e opere letterarie: lo sguardo femminile inespressivo.
Questa formula di pathos della modernità viene rintracciata nei quadri di Edgar Degas e Edward Hopper, nelle fotografie di Marianne Breslauer e di Cindy Sherman, nei personaggi e nello stile di Jean Rhys e Ali Smith, ma anche di Cesare Pavese ed Elio Pagliarani.

Beatrice Seligardi ha conseguito i titoli di Dottoressa di Ricerca in Letterature euroamericane e di Dr. Phil. in Literary and Cultural Studies presso l’Università degli studi di Bergamo e la Justus Liebig Universität Gießen all’interno del programma dottorale internazionale PhDnet in Literary and Cultural Studies. Fa parte della redazione delle riviste accademiche Between e Studi culturali. Attualmente è docente a contratto presso l’Università degli Studi di Parma per il WorKshop di Letteratura Contemporanea e Spettacolo, e collabora inoltre con la Fondazione Cineteca di Bologna in qualità di tutor didattico.

Daniela Brogi insegna Letteratura Italiana Contemporanea all’Università per Stranieri di Siena; si occupa di critica letteraria e di critica cinematografica; i suoi libri più recenti sono “Giovani. Vita e scrittura tra fascismo e dopoguerra” (2012), “Altri Orizzonti. Interventi sul cinema contemporaneo” (2015), e un libro in uscita sui Promessi sposi e il realismo; ha curato vari lavori, tra cui “Nel nome della madre. Ripensare le figure della maternità” (2017); dal 2018 fa parte della Giuria del Premio Campiello.

Alessandra Sarchi è nata a Reggio Emilia nel 1971 e ha studiato storia e critica d’arte alla Scuola Normale Superiore di Pisa. Collabora con la “Lettura”, inserto culturale de “Il Corriere della Sera”, e scrive per i blog leparoleelecose.it, doppiozero.com e laricerca.loescher.it. Vive a Bologna. Nel 2008 ha pubblicato la raccolta di racconti “Segni sottili e clandestini” (Diabasis editore). Nel 2012 è uscito con Einaudi Stile Libero il suo primo romanzo “Violazione”, vincitore del premio Paolo Volponi, opera prima. Nel 2014 ha pubblicato, sempre con Einaudi Stile libero, il romanzo “L’amore normale”, vincitore del premio internazionale “Scrivere per Amore”. Suoi racconti sono usciti in riviste e antologie. Il suo terzo romanzo “La notte ha la mia voce” (Einaudi, Stile libero 2017) ha vinto il premio Mondello opera italiana, la selezione della giuria del Premio Campiello e l’edizione 2018 del premio Wondy per la letteratura resiliente.

Mercoledì 6 giugno alle 18 in libreria
incontro con Giulia Poli per l’uscita del suo esordio “L’Eternità in un soffio” (Altromondo editore).
Ne parlerà con Helga Randazzo, ex consigliera comunale di Calderara di Reno.

“L’Eternità in un soffio” è riuscire a sopravvivere ad una realtà diversa. È una rinascita.
Non si tratta di una comune storia d’amore da favola, ma di un’intricata vicenda, dove protagoniste indiscusse sono le debolezze umane che risultano essere elementi di forza se viste da occhi diversi, estranei.
Il tutto, ambientato tra un connubio di persone ordinarie ed altre in vita da migliaia di anni.
È la storia di Hariste, innamorato da secoli della bellissima Cassandra di Troia, amore che lo porterà a vivere in eterno per il volere di un Dio rifiutato; di Cassandra e della Dea che l’ha portata di fronte ad una realtà distante dalle sue aspettative.
Ma è anche la storia di Martina, una ragazza così insicura da risultare l’unica ad aver il modo ed il potere di portar l’ordine in una realtà dove il volere di egoistici Dei porta confusione, disgrazia e rovina.

Giulia Poli nasce a Bologna nel 1994. Fin da piccola ha un fervida immaginazione che la porta negli anni ad avvicinarsi sempre più alla scrittura.
Affascinata dalla mitologia greca e dalla psicologia è abituata a scavare nell’animo umano. “L’eternità in un soffio” è il suo romanzo d’esordio.

Sempre mercoledì 6 giugno alle 21
presso la Johns Hopkins University in via Andreatta (ex via Belmeloro) 3 a Bologna
si tiene l’incontro “Se la macchina pensa. Possibilità, paure e implicazioni dell’intelligenza artificiale nella vita dell’uomo”.
Per l’occasione si presenta il libro di Massimo Gaggi “Homo Premium” (Laterza).
Organizzazione dell’Associazione Culturale Incontri Esistenziali.
Bookshop in collaborazione con Trame.

Discutono Massimo Gaggi, editorialista del Corriere della Sera negli U.S.A., Paola Mello ordinaria di Sistemi di Elaborazione delle Informazioni presso l’ateneo di Bologna, Costantino Esposito, ordinario di Storia della Filosofia presso l’ateneo di Bari.
Modera Giovanni Ravaioli, dottorando in fisica presso l’ateneo di Bologna.

Giganti digitali, da Google a Facebook, cresciuti fino a diventare monopoli. Intelligenza artificiale che moltiplica le capacità dei robot. E la blockchain per provare a costruire una nuova era della condivisione. Viviamo in una rivoluzione fin qui sottovalutata: mestieri scomparsi, nuove professioni, la tecnologia che accentua le diseguaglianze tra i ceti della conoscenza, più ricchi e longevi, e chi resta indietro. E la politica? Si mostra incapace di indirizzare processi che cambiano l’economia, i rapporti sociali, perfino la percezione della democrazia.

Venerdì 8 giugno alle 18 in libreria
presentazione del libro di Omar Onnis “La vincita (Arkadia).
In collaborazione con il circolo Sardegna Bologna.
L’autore ne parlerà con lo scrittore Franco Arba Sanna.

La morte di una persona importante. La vincita inaspettata a una lotteria istantanea. Una famiglia, i suoi conflitti, le sue relazioni, sullo sfondo di una campagna elettorale. Eventi drammatici che costringono diverse persone a fare i conti col proprio passato e col proprio presente. Due parti, suddivise in capitoli dedicati ognuno a un personaggio. Una Nuoro contemporanea poco aderente agli stereotipi sulla Sardegna che vanno per la maggiore. Persino un flashback ambientato nella Genova del G8, luglio 2001. La vita, la morte, l’amore, il potere, così come influiscono e agiscono fin dentro le connessioni più profonde della vita di ciascuno.
Tutto questo compone un racconto collettivo che procede da un punto di vista a un altro, in una narrazione circolare, dove alla fine ogni conflitto e questione aperta sembrano trovare soluzione. O forse no.

Omar Onnis è nato a Nuoro nel 1969. Vissuto a lungo nella sua città natale si è poi trasferito a Trento dove attualmente vive con la famiglia. Laureatosi in storia, ha lavorato nell’ambito della formazione culturale e come bibliotecario. Ha maturato molteplici esperienze nell’associazionismo e pubblicato numerosi articoli su “Sardegna Mediterranea”, “European Planning Studies”, “PaginaUno”. Ha un suo blog personale, molto seguito, “SardegnaMondo. Storia, cultura e politica tra Sardegna e resto del mondo”, intrattiene attività di conferenziere e di divulgatore culturale, coltivando anche la passione politica. Per Arkadia Editore ha pubblicato nel 2013 Tutto quello che sai sulla Sardegna è falso, ottenendo un buonissimo successo di pubblico. Nel 2015 ha rinnovato il suo interesse per l’Isola con un nuovo saggio intitolato La Sardegna e i Sardi nel tempo. Esordisce nella narrativa, con Arkadia Editore, nel 2018 pubblicando il romanzo La vincita.

Sabato 9 giugno alle 14,30 in libreria
il gruppo Letture sul sofà si incontra per parlare del libro di Emmanuel Carrere “Il regno” edito da Adelphi
Le persone che fossero interessate sono ben accette…

Sempre sabato 9 giugno alle 18
Fabio Donalisio presenta i suoi libri “Ambienti saturi” (Amos Edizioni 2017) e “Il libro delle cose” (Aragno Editore 2018).
Ne discute con l’autore Franca Mancinelli.
Quinto incontro della rassegna Paesaggi di poesia 2018.

La rassegna, ideata da Sergio Rotino, e ospitata nella libreria indipendente Trame, prosegue nella nuova stagione e ripropone la sua formula, presentare una serie di autori senza vincoli di età o di scuole, provenienti per la stragrande maggioranza da fuori Bologna.
Il cartellone della nuova edizione di Paesaggi di poesia è sempre attento a quanto propone la scrittura poetica in Italia, anche nelle vesti della traduzione o dell’antologia.

Di «portata inaudita» è la «fuga del volto» di chi non trova rifugio perché l’inseguitore – come nel Film dell’Irlandese, già – è quello nello specchio. Non solo il «noi» è una «vuota entità pronominale»; quella di inesistere resta l’unica volizione di chi scandisce, ove ancora non fosse chiaro: «io col futuro credo che ho smesso». Andrea Cortellessa

Fabio Donalisio è nato nel 1977 in provincia di Cuneo. Ha pubblicato “miti logiche” (ExCogita 2007), “la pratica del ritorno” (in Poesia contemporanea. XI quaderno italiano, Marcos y Marcos 2012), “nulla più e nulla meno” (Isola 2013, con i disegni di Marco Corona), “ambienti saturi (Amos Edizioni 2017) e “Il libro delle cose” (Aragno Editore 2018).
Cura le pagine letterarie di «Blowup» ed è tra i fondatori del progetto editoriale Nervi. Cammina.

per finire…

BATTI IL TUO TEMPO FESTIVAL 2018 prosegue fino al 13 giugno
Ecco una nuova edizione del BITT – Batti il Tuo Tempo – Festival.
Anche quest’anno la creatività antagonista e la cultura dal basso torneranno ad inondare la zona universitaria, portando anche delle novità.

Giunti alla VI edizione ci sentiamo di affermare quanto il BITT sia sempre stato un vero e proprio momento di concentrazione delle energie, delle idee e delle pratiche di chi, durante tutto l’anno, porta avanti una cultura ribelle in zona universitaria, anche contro tutte quelle dinamiche che vorrebbero fare di questa zona un grande museo del decoro.
Contro i progetti di falsa riqualificazione calati dall’alto, fatti di ordinanze, container, locali chiccosi ed eventi esclusivi che tendono a privatizzare lo spazio pubblico.
BITT è sempre stato un momento in cui si esprimere la qualità culturale e artistica di chi oggi pensa sia fondamentale costruire sempre più spazi di espressione dal basso e di autogestione dando voce ai contesti sociali. BITT è riappropriazione di spazi, strade, piazze, giardini, muri. BITT è il battito della cultura underground che pompa sangue nelle vene della città felsinea.
Quattro settimane, una media di due importanti iniziative a settimana, arrivando ai soliti tre grandi giorni di festival nella prima di Giugno.
Musica, arte, letteratura, reading, teatro, dibattiti, presentazioni, banchetti/infoshop, autoproduzioni e molto altro ancora, dalla città e altrove.

Mercoledì 6 giugno dalle 18
in Piazza Verdi parte PIAZZA LETTERARIA
Mercatino autogestito di libri e vinili, Punto ristoro, Arts e banchetti di serigrafia
Letture, reading, suoni dalla Piazza

Giovedì 7 giugno dalle 18
in Via Zamboni 38 mostre, live painting, performance
presentazione del libro “Elogio alle tag” di Andrea Cegna + dibattito

Dalle 21: RECLAIM THE STREET con B.U.M. + WHP

Martedì 12 giugno dalle 18
in Via San Giacomo 11 al N/Aut – Nautilus Autogestito
Alle 19 presentazione dell’ebook “Solo un gioco? Politica e società attraverso la lente dei Mondiali di Calcio” della redazione di InfoAut + dibattito con Minuto Settantotto, Sport Popolare, Red Star Press – Hellnation Libri
Dalle 21 live jazz con Les Fauves Trio

Mercoledì 13 giugno dalle 18
in Piazza Scaravilli
Presentazione di “ La Gente ” di Leonardo Bianchi
E dalle 21 live con Puerto Plata Market (Genova), Apodyopsis (Genova), Errico Canta Male (from Torino)

NEWSLETTER dal 28 al 30 maggio

Qui gli incontri a partire da lunedì 28 maggio!!
Vi aspettiamo.

Trame

Lunedì 28 maggio alle 18
in Auditorium Enzo Biagi Biblioteca Salaborsa in piazza Nettuno a Bologna
Alessandro Robecchi parlerà del suo libro “Follia Maggiore” con Paolo Nori e i lettori del gruppo di lettura Il circolo del giallo.
L’incontro è realizzato in collaborazione con l’editore Sellerio e l’associazione culturale Per Wilma.
Bookshop a cura di Trame.
Ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili.

Carlo Monterossi, il milanesissimo autore televisivo e detective per caso, alla fine ha lasciato la trasmissione trash Crazy Love; sta imbastendo idee per un nuovo programma ma senza troppa convinzione quando Oscar Falcone, l’amico che fa un lavoro a metà tra il ficcanaso e l’investigatore, lo coinvolge nella ricerca di un anziano signore che se ne è andato senza lasciare traccia e sul delitto della donna a cui era fortemente legato.
Tra vecchi e nuovi personaggi, il sottofondo musicale di Bob Dylan ma, questa volta, con l’atmosfera e le note di rimpianto del melodramma un nuovo racconto ironico e disincantato su uno dei protagonisti più apprezzati dai lettori del genere.

I libri sono ottimi e cresciuti nel tempo, una ghiotta occasione di conoscere Alessandro Robecchi.

Martedì 29 maggio alle 18 in libreria
presentazione del libro di Barbara Tonzar “Colonie letterarie. Immagini dell’Africa italiana dalla fine del sogno imperiale agli anni Sessanta” (Carocci)
L’autrice ne parlerà con Giuliana Benvenuti, docente di Letteratura italiana contemporanea dell’Università di Bologna, Giulio Iacoli docente di Letterature moderne comparate all’università di Parma, e Carlo Varotti, docente di Letteratura italiana all’università di Parma.

Il libro analizza, in una prospettiva postcoloniale, alcune rappresentazioni letterarie delle colonie italiane nella fase storica intercorrente fra il tramonto del sogno imperiale, culminato nella perdita dell’“impero” durante il secondo conflitto mondiale, e gli anni Sessanta, in corrispondenza della fine dell’amministrazione fiduciaria italiana in Somalia (1960). Le modalità di narrazione e contronarrazione del colonialismo emergenti dai testi oggetto dell’indagine, tra cui Mohamed divorzia (1944) di Paolo Cesarini, Tempo di uccidere (1947) di Ennio Flaiano, Il deserto della Libia(1952) di Mario Tobino e Settimana nera (1961) di Enrico Emanuelli, sono messe in relazione, da un lato, con la tradizione orientalista e l’immaginario coloniale degli italiani, persistente in forme diverse anche nel contesto postbellico, dall’altro con il mito degli “italiani brava gente” e le complesse dinamiche di rimozione e autoassoluzione caratterizzanti il discorso ufficiale dell’Italia repubblicana.

Barbara Tonzar è docente di lettere e latino, è stata per molti anni lettrice di italiano nelle Università di Szombathely, Brno, Graz e Toru. Ha conseguito un dottorato di ricerca in letterature romanze all’Università Palacký di Olomouc e pubblicato interventi e saggi su D’Arzo, Pavese e l’esistenzialismo e la letteratura coloniale.

Mercoledì 30 maggio alle 18 in libreria
Rosalia Messina presenta Il romanzo “Uno spazio minimo” (Melville edizioni).
Suo complice Massimiliano Garavini di Radio Ravegnana.

Crescere è impresa ardua, anche per una bambina nata nei formidabili anni del baby boom. Soprattutto se gli adulti non sono capaci di ascoltare. Ma si cresce comunque, e Angelica Alabiso avanza verso il futuro con i suoi silenzi e le sue grida mute, la famiglia e gli amori, gli studi e la scoperta di sé, fino ad approdare al terzo millennio. Vincendo e perdendo battaglie, Angelica costruisce il suo avvenire e ricostruisce il suo passato, in un’incessante ricerca di senso. Come su un palcoscenico, alla voce della protagonista si alternano quelle degli altri personaggi principali e, frammento dopo frammento, si compone il ritratto di una famiglia italiana che, con le peculiari connotazioni della sua infelicità, per dirla con Tolstoj, attraversa le grandi trasformazioni del Paese dagli anni Sessanta al 2010.
Il romanzo (con una postfazione dello psicologo Enrico Caruso) consta di quattro parti: Una bambina troppo silenziosa, La costruzione del futuro, Pietro e Pietro e Gli Alabiso nel terzo millennio.

Rosalia Messina è nata a Palermo nel 1955. Vive in giro per l’Italia. Laureata in Giurisprudenza, svolge una professione giuridica che le consente di fare quotidianamente due delle cose che ha sempre amato di più: leggere (non solo libri e articoli giuridici) e scrivere. Ma scrivere di Diritto a un certo punto non le è bastato più; così, in età matura, ha realizzato il vero sogno della sua vita, cioè scrivere narrativa. Ha pubblicato una raccolta di racconti, un libro per bambini e cinque romanzi.
Ha collaborato con i magazine on line Libreriamo e LetteraTu e con il blog Tramando sul sito dell’amico musicista Danilo Venturoli, con il quale è iniziata una collaborazione in cui s’intrecciano la musica di Danilo e le parole di Rosalia.
“Uno spazio minimo” è uscito anche in versione digitale (Oakmond Publishing).

NEWSLETTER ESAGERATA da domenica 20 a venerdì 25 maggio con un triplo salto mortale

Ancora in corso per tre settimane la mostra delle illustrazioni originali dal libro “Dans le jardin” di Irene Penazzi.
Passate a rivedere le tavole e a prenotare le stampe, che sono su carta Shirieco 250 gr, dimensioni 46 x 32 cm con un bordino bianco di 1 cm per lato.
Costano 25 euro.

A partire da domenica 20 maggio incontri a Trame o sparsi per la città.
Vi aspettiamo.
Trame.

Domenica 20 Maggio a partire dalle 16
in Via Don Fiammelli n°1 angolo via di Corticella
OPEN SUNDAY per l’inaugurazione del “nuovo” CRASH!

A poco più di un mese dall’occupazione dello stabile di via Don Fiammelli, il Laboratorio Crash invita tutti e tutte all’inaugurazione dello spazio!
Dopo intensi sforzi di autogestione, la struttura fino a poco tempo fa lasciata all’incuria e alla polvere è finalmente pronta per ospitare i progetti e le attività, all’aperto e al chiuso, che avevamo in cantiere sin dal primo giorno di “custodia sociale”.
Nelle scorse settimane numerosi residenti, associazioni e semplici curiosi ci hanno incontrato per discutere le questioni che riguardano il quartiere e la zona Corticella.
Per questa inaugurazione l’invito è a raggiungerci per passare insieme un bel momento collettivo di socialità.
Vogliamo dimostrare come la passione per la rigenerazione urbana dal basso possa cambiare in tempo rapido i luoghi abbandonati dalla speculazione immobiliare, e per questo abbiamo pensato ad un bel programma di iniziative per questo primo Open Sunday!

Dalle 16
Mercatino biologico di Campi Aperti
Mercatino autogestito di libri, vinili, abbigliamento, arte in collaborazione con Modo infoshop, Trame, Bébert edizioni, Agenzia X Edizioni, Red Star Press, Hellnation Libri e altri. Banchetti vinili con Sonic Belligeranza e distribuzione delle t-shirt disegnate da Zero Calcare per la campagna Si Amo Afrin
Dalle 18 Letture in Crash! con: Gianluca Morozzi, Massimo Vitali, Vincenzo Bagnoli, Alberto Masala, Sergio Rotino, Zoopalco Contingent e altri autori…

Dalle 21 Concerto jazz con Homage to MalcomX!
Sabir Mateen (Sax, Poetry), Afnorock (reading, guembri, effetti), Salvatore Lauriola (contrabbasso), Danilo Mineo (percussioni)

Lunedì 21 maggio (apertura speciale) alle 18 in libreria
Gianluca Morozzi presenta “L’ape regina” (Fernandel).

Imbarazzanti supereroi che combattono battaglie improbabili nei cieli di casa nostra: il nuovo romanzo di un autore dalla fantasia senza confini… 😉

Lucas Bentivoglio ha sedici anni e poche totalizzanti passioni: l’attrice Gal Gadot, Daisy, la commessa del centro commerciale, e i supereroi bolognesi degli anni Quaranta: il Partigiano, il Fulmine Felsineo, il Sergente Due Torri, persino l’improponibile, imbarazzante Uomo Fuco. Da anni non ha rapporti con il nonno, che vive in una tetra villa con la sua amante bambina.
Lamia Lerici ha vent’anni, e tutti pensano che sia pazza. Non è pazza: convive dalla nascita con Tarantula, un ragnetto psichico che vive nel suo cervello e che sa creare illusioni realistiche.
Lamia è bellissima, desiderata da tutti, ma calibra le sue storie potenziali sugli alti standard di una serie televisiva intitolata Doctor Who.
Quando Lucas scopre di essere il nipote di uno di quei quattro supereroi bolognesi, erede dei suoi poteri e del suo costume, e di essere destinato a scontrarsi con l’Ape Regina, a sua volta nipote di una supercriminale nazista, i loro destini si incroceranno.

Gianluca Morozzi è nato a Bologna nel 1971. Per Fernandel ha pubblicato il romanzo d’esordio Despero (2001), le raccolte Luglio, agosto, settembre nero (2002) e Dieci cose che ho fatto ma che non posso credere di aver fatto, però le ho fatte (2003), il libro springsteeniano Accecati dalla luce (2004) e, in collaborazione con il disegnatore Squaz, il suo primo fumetto, Pandemonio (2006). Nello stesso anno insieme a Paolo Alberti ha scritto il libro calcistico Le avventure di zio Savoldi, a cui sono seguiti i romanzi L’abisso (2007) e Anche il fuoco ha paura di me (2015), la serie a fumetti FactorY (2008-2010), le raccolte Spargere il sale (2011), Niente fiori per gli scrittori (2013) e L’amore ai tempi del telefono fisso (2015). Il romanzo Confessioni di un povero imbecille, uscito nel 2016, riprende e approfondisce le vicende dei Despero. Il libro contiene il cd audio omonimo del gruppo Gli Avvoltoi. Poi Gli annientatori (Guanda 2018) e “L’ape regina” (Fernandel 2018).

Martedì 22 maggio alle 18 in libreria
Paolo Panzacchi presenta “Drammi quotidiani” (Pendragon).
Ne parlerà con Marilù Oliva.

Francesco Garelli, giovane pubblicitario, è sposato con Giulia e ha una figlia di tre anni di nome Elena. Conduce una vita frenetica, dividendosi tra gli impegni di lavoro e quelli del ménage familiare, il tutto condito da qualche rimpianto, rapporti di amicizia saltuari, suoceri invadenti, genitori stressanti e piccole invidie. Francesco è insoddisfatto del rapporto con la moglie, ma crede che ci siano margini per migliorare: per questo le proverà tutte, dallo champagne al pilates, sino a quando non sarà colpito da una strana influenza, durante la quale rifletterà sulla propria condizione. E maturerà una decisione irrevocabile: sparire per sempre. Naturalmente, però, tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare…

Paolo Panzacchi è nato a Sassuolo (Mo) nel 1984 e vive a Ferrara. Nel 2015 per Maglio Editore è uscito il suo romanzo d’esordio “L’ultima intervista” vincitore del Premio della Critica al Premio Internazionale Città di Cattolica. Sempre nel 2015 il racconto “Sette e sedici minuti” è stato selezionato da Gianluca Morozzi per la raccolta “Denti” pubblicata da Fernandel. Il romanzo inedito “Il pranzo della domenica” è stato tra i cinque finalisti del Premio NebbiaGialla 2016. Il racconto “Quattro minuti alla fine” ha vinto il Concorso AG NOIR 2016. Il racconto “Gli inafferrabili” è stato tra finalisti del Premio Giallo Garda 2016. Nel 2018 esce con Pendragon “Drammi quotidiani”.

Marilù Oliva vive a Bologna. Scrive romanzi e insegna lettere alle superiori.
Ha scritto la Trilogia della Guerrera: ¡Tú la pagarás! (Elliot, 2011), Fuego (Elliot, 2011) e Mala Suerte (Elliot, 2012).
E la Trilogia del Tempo: Le Sultane (Elliot, 2014) anch’esse in finale al Premio Scerbanenco, Lo Zoo (Elliot, 2015) e Questo libro non esiste (Elliot 2016)
Da sempre si occupa di questioni di genere e di attualità. Ha curato per Elliot due antologie patrocinate da Telefono Rosa: Nessuna più – 40 autori contro il femminicidio (2013) e Il mestiere più antico del mondo? (2016).
Da poco uscito, nel 2018, il thriller Le spose sepolte con Harper Collins.

Venerdì 25 maggio alle ore 15
presso la Scuola Superiore di Studi Giuridici di Bologna, Aula 2 in Via Beniamino Andreatta 4, già Via Belmeloro 12
Alessia Mosca presenta “Tutto un altro mondo” (Edizioni San Paolo).
L’autrice dialogherà con Lucia Serena Rossi.
Bookshop a cura di Trame.

Per quanto abbia portato grandi progressi e nonostante abbia plasmato una realtà che, dati alla mano, è generalmente migliore del passato anche recente, la globalizzazione è oggi pesantemente sotto attacco. Questo perché gli effetti della sua evoluzione rapidissima non sono stati tutti positivi e si sono create diseguaglianze.
È venuto, dunque, il momento di discutere di come l’apertura del commercio su scala mondiale influisca sulla vita di ciascuno, e di quali siano i pericoli concreti che può causare e quali, invece, le false accuse che le vengono mosse. Ma è anche venuto il momento di rendere conto di come la percezione che la riguarda, spesso negativa, nasconda in realtà molti dei vantaggi che ha introdotto. Alessia Mosca in questo volume prende il concetto di globalizzazione e lo spezzetta, gettando nuova luce sulle tante ombre che lo attorniano, con onestà e senza sconti, nell’intento positivo di mostrare, in modo semplice, tutte le sfaccettature che lo rendono un argomento tanto complesso e così sfidante per i sistemi tradizionali di rappresentanza democratica. Lo fa concentrandosi in particolar modo sulla prospettiva europea, che in questi ultimi anni, grazie al suo ruolo nella Commissione Commercio internazionale del Parlamento europeo, ha contribuito a delineare.

“Questo volume ha il pregio di fare chiarezza: di raccontare con linguaggio piano e ragioni robuste a cosa ci riferiamo quando parliamo di multilateralismo economico”. dalla prefazione di Enrico Letta

Alessia Mosca è deputata al Parlamento Europeo dal 2014, dove è guida il suo gruppo parlamentare nella Commissione Commercio internazionale e vice presidente della Delegazione per le relazioni con la Penisola arabica. La sua attività si concentra sulle tematiche della globalizzazione e degli accordi commerciali, tra cui le relazioni con la Cina e l’accordo commerciale con il Vietnam. Prima di arrivare a Bruxelles, è stata deputata al Parlamento italiano, dal 2008 al 2013, dapprima membro della commissione Lavoro poi capogruppo nella commissione Politiche Europee. Come deputato, ha dedicato molto del suo impegno alle tematiche di genere – portando ad approvazione la legge n.120/2011, conosciuta come legge Golfo-Mosca, che introduce quote di genere nei consigli di amministrazione delle società quotate e partecipate – e sui temi del lavoro e delle opportunità per i giovani. È stata tra i principali promotori della legge “Controesodo” (legge n. 238/2010), volta a facilitare la circolazione dei talenti da e verso l’Italia.

Venerdì 25 maggio alle 18 in libreria
in occasione del centenario della fine della Prima Guerra Mondiale
presentazione del libro di Raffaele Riccio “Armando Diaz il generale e l’uomo” (edizioni dell’Ippogrifo)
L’autore ne parlerà con Antonella Cosentino.

Nel suo documentato e rigoroso saggio, Riccio contrappone Armando Diaz, che fu comandante dell’esercito italiano dal 1917 alla vittoria nel 1918, a chi lo aveva preceduto: il piemontese Luigi Cadorna.
Due tipi diversi. Cadorna trattò i soldati solo come carne da macello, con cinico rigore e pienezza di sé. Diaz introdusse nella gestione militare umanità, dialogo, comprensione, rispetto. E vinse. I due incarnarono le fazioni contrapposte degli ufficiali italiani di quel periodo, dove ancora dominavano i piemontesi, come Cadorna o Pietro Badoglio, sugli altri. Sui “napoletani” ebbe da ridire Raffaele Cadorna, il padre di Luigi (l’ufficiale della breccia di Porta Pia a Roma nel 1870), quando fu messo in pensione. Attribuì la sua rimozione per motivi di età alle gelosie della prevalente fazione “napoletana”.
Bugie, così come pesò sulla poca celebrità e lo scarso ricordo di Diaz le denigrazioni successive nei suoi confronti dei generali che gli erano stati al fianco, come Badoglio, o il ligure Enrico Caviglia.
Pesò anche la sua iniziale adesione al primo governo presieduto da Benito Mussolini, dove fu ministro della Guerra.
Eppure, era stato un militare ferito nella guerra italo-libica del 1912, ferito nella Prima guerra mondiale, osannato nella tradizionale parata di New York il primo novembre del 1921, quando incontrò anche un capo pellerossa.
Dopo l’esperienza ministeriale, si ritirò nella sua Napoli. La città gli regalò una villa al Vomero: villa Presenzano, circondata da tantissimo verde al confine con la Floridiana.
“Non mi faccio illusioni su me stesso, ma ho avuto modo di equilibrare la forza e gli ingegni altrui, di far regnare la calma tra i miei generali e la fiducia tra le mie truppe” fu la frase che sintetizzava il carattere di un uomo.

Raffaele Riccio, professore di storia di origini cilentane, insegna a Bologna.

Antonella Cosentino è insegnante di materie letterarie presso il Liceo scientifico Giordano di Budrio. Da anni è attiva presso la comunità budriese, occupandosi in prima persona del rapporto tra Teatro e Scuola e di svariate attività culturali, promosse in sinergia dal Comune di Budrio e dal Liceo G. Bruno. Scrive testi teatrali che sono stati rappresentati presso il Teatro Consorziale di Budrio e presso vari Teatri delle terre di pianura. Ha pubblicato inoltre presso Vertigo, il romanzo Dalla mia finestra si vedeva il mare, Milano 2015 e presso Bononia University Press, un secondo romanzo Come un ramo sull’acqua, Bologna 2016, che ha vinto il premio Todaro – Faranda.

Venerdì 25 maggio alle 18,30
presso Generativa in via Alessandrini 11 a Bologna
presentazione di “L’elogio del barista” di Caterina Ferraresi (Corbaccio 2017).
L’autrice ne parlerà con Cettina Stornante.
Bookshop a cura di Trame.

Il volumetto ha come sottotitolo “riflessioni semiserie di una psicoterapeuta sull’inutilità della psicoanalisi” e rivela così immediatamente il valore e la funzione terapeutica attribuita ad un vero barista: sollevare l’animo dei suoi avventori con considerazioni ovvie, banali e di buonsenso. Con stile scanzonato e leggera ironia, Caterina Ferraresi racconta le strategie più comuni utilizzate per mantenerci infelici e quindi anche come tentare di sabotare le stesse strategie.
Brevi frammenti di vita di persone che si rendono la vita complicata, esemplificando alcune strategie di infelicità perfettamente riuscita.
E’ proprio necessario rivolgersi ad uno specialista per sciogliere nodi esistenziali, se sono frutto di anni di sforzi per annodarli?
Perché impegnarsi nel conoscersi profondamente se non è questa la soluzione dei nostri problemi?
Si può decidere della nostra vita?
Questi ed altri quesiti vengono sollevati con grazia dall’autrice che li raccoglie con apparente spensieratezza e con pazienza restituisce ai suoi “pazienti”.

Caterina Ferraresi, psichiatra bolognese, ha pubblicato assieme a Marco Mazzoli la raccolta di racconti “Il lupo sotto il mantello” (Ed il Ponte Vecchio), vincitrice del premio Tobino, e con Danilo di Diodoro il libro per bambini “Lo gnomo della biblioteca” (Ed Moby Dick). Inoltre ha pubblicato “Domani è un altro giorno” (Ioscrittore) e “Naso di cane” (Einaudi Ragazzi).
È stata finalista al torneo letterario nazionale Ioscrittore di Mauri-Spagnol con il romanzo “Domani è un altro giorno” che si è aggiudicato il premio come Miglior incipit.
Collabora alla rivista letteraria on line I-libri.

Cettina Stornante, psichiatra e psicoterapeuta, organizza nello studio Generativa incontri tesi a valorizzare il Femminile che si prende cura del mondo e ne favorisce il cambiamento.