NEWSLETTER dal 22 ottobre al 3 novembre (con ora legale, e pausa il 1°!)

Ecco gli incontri previsti dal 22 ottobre al 3 novembre (ricordate che domenica 28 parte l’ora legale).
Il 1° novembre ci godremo una pausa.
Vi aspettiamo.
A Trame e dintorni…

Lunedì 22 ottobre a partire dalle 19,30
a Off in via Testoni 5/A a Bologna
incontro con Omar Pedrini che presenta “Cane sciolto” (Chinaski).
Bookshop in collaborazione con Trame.

In collaborazione con Silvia Di Giacomo e Gianluca Morozzi arriva il secondo incontro per il nuovo format “Note di Carta”: una serie di appuntamenti dedicati alla lettura con l’accompagnamento di grandi artisti.
In questo secondo appuntamento verrà presentato: “Cane Sciolto” di Omar Pedrini. Ingresso gratuito. Si consiglia la prenotazione.

Martedì 23 ottobre alle 18 in libreria
per Paesaggi di Poesia, rassegna a cura di Sergio Rotino
Emanuela Ceddia presenta “Essere transitivo” (Lieto Colle) e ne parla con Giovanna Frene.

“Ogni scrittura è un’arca.
E imbarca altre scritture.”

“Essere transitivo” è il primo libro di Emanuela Ceddia, edito da Lieto Colle, e si compone di cinque sezioni: cinque differenti determinazioni dell’essere, umano e poetico, che si rimodellano e si ricomprendono, le une nelle altre, le une attraverso le altre, alla ricerca di un significato profondo, che sia terreno e ultraterreno insieme.
Nei versi dell’autrice si mescolano in maniera quasi indissolubile l’elemento corporeo e quello filosofico, l’ironia vivace e il sentimento più puro, con un andamento ritmico molto netto, preciso, maturo.

Il maggior apparentamento è quello con la poesia di Mariangela Gualtieri: il «senza peso» che troviamo in un verso potrebbe essere una citazione-tributo.
[Roberto Corsi, Perìgeion]

Emanuela Ceddia vive e lavora a Bologna. Si occupa da molti anni di cinema. Dal 2003, come direttore marketing dell’agenzia The Culture Business, è consulente di manifestazioni culturali e di case di distribuzione cinematografica italiane e internazionali. Ha contribuito nel 2005 alla fondazione del Biografilm Festival – International Celebration of Lives di Bologna, manifestazione per la quale segue attualmente il marketing, il fundraising e le relazioni istituzionali. Dal 2014 è direttore marketing della società di distribuzione cinematografica I Wonder Pictures.

Giovanna Frene, poeta e studiosa, scoperta da Andrea Zanzotto, è nata ad Asolo e vive a Crespano del Grappa (TV). Laureata in Lettere all’Università di Padova, si è addottorata ivi in Storia della Lingua, con Pier Vincenzo Mengaldo. Attualmente svolge un Dottorato a Losanna (CH), sotto la guida di Lorenzo Tomasin.
Tra i suoi libri di poesia: Datità, con postfazione di A. Zanzotto, Manni 2001; Sara Laughs, D’If 2007; Il noto, il nuovo, Transeuropa 2011; Tecnica di sopravvivenza per l’Occidente che affonda, Arcipelago Itaca 2015. Ha pubblicato poesie in riviste italiane e straniere, e nei maggiori blog letterari. È inclusa in varie antologie poetiche: Nuovi Poeti italiani 6, Einaudi 2012; Poeti degli Anni Zero, Ponte Sisto 2011; New Italian Writing, “Chicago Review”, 56:1, Spring 2011; Parola Plurale, Sossella 2005. È tradotta in antologie di poesia italiana statunitensi, inglesi, spagnole e argentine. È inserita nel sito ufficiale dei poeti italiani (www.italianpoetry.org). Ha pubblicato saggi e recensioni in volumi e riviste.

Mercoledì 24 ottobre alle 18 in libreria
Glomarì in concerto.

“Quando avevo sette anni e la maestra mi chiese che lavoro avrei voluto fare da grande, risposi che mi sarebbe piaciuto essere poetessa. Non sapevo bene cosa volesse dire e sinceramente non lo so nemmeno ora. Quello che so è che l’autunno ha sempre accompagnato la mia vita, assieme al piacere e bisogno di scrivere. Ad un certo punto ho deciso di iniziare a cantare ciò che scrivevo.”

La poetica di Glomarì fotografa momenti semplici di vita quotidiana che vengono spiati come dal buco di una serratura, spingendo ad intravedere significati più profondi negli oggetti, nelle situazioni e nei dettagli più banali . Attraverso metafore e paradossi giungono frammenti di emozioni già decodificate piuttosto che descrizioni lineari.

Gloriamaria Gorreri nasce a Fidenza il 9 marzo 1989.
Al termine degli studi liceali decide di iscriversi all’università di Architettura, conseguendo nel 2016 la laurea magistrale presso il Politecnico di Milano.
Parallelamente agli studi architettonici impara a suonare chitarra e ukulele da autodidatta, finendo con il fondere le sue intuizioni musicali ad una scrittura di impronta poetica.
Negli ultimi due anni, da quando ha iniziato ad esibire il proprio lavoro in pubblico, ha ottenuto consensi molto positivi in diverse occasioni, tra le quali “la città della canzone”, “casetta live social” e il “premio note d’autore”.
Ad agosto del 2018 vince il premio della critica del “premio imperia musicale”.
Giulio Rapetti, in arte “Mogol”, ha definito la sua scrittura “raffinata e ricercata” ed il suo immaginario ”capace di dare voce agli aspetti più inaspettati dell’ordinario”.

Venerdì 26 ottobre alle 18
alle Serre di Giardini Margherita (Gabbia del leone) a Bologna
presentazione del libro di Valentina Simeoni “Mamme con la Partita IVA. Come vivere allegramente la maternità quando tutto è contro” (Sonzogno 2018) a cura di SEMI yoga arte storie, in collaborazione con KiloWatt, e con Giulia Gadaleta, Eléonore Grassi e Serena Mancini.
La partecipazione è gratuita e per le mamme è possibile partecipare con i bambini.
Bookshop in collaborazione con Trame.

«Mi chiamo Valentina e sono una di voi: lavoratrice autonoma dal 2012, partita IVA dal 2013, mamma dal 2016».
Ma Valentina Simeoni è anche un’antropologa, e osservare le persone rimane la sua vocazione. Così ha cominciato a raccogliere storie di altre donne che, come lei, stanno affrontando la maternità nella condizione tutta particolare della lavoratrice con partita Iva. Ne è risultato un libro d’inchiesta drammatico ed eccitante, nel quale ogni donna – specie se giovane madre o futura madre o desiderosa di essere madre – può trovare qualcosa di utile o confortante.

Valentina Simeoni ha trentacinque anni e vive a Castelfranco Veneto. È laureata in Filosofia e dottoressa in Antropologia socio-culturale. Ha svolto ricerche sul campo nel Caucaso meridionale e in America tra i Navajo. Fra le sue pubblicazioni accademiche c’è un saggio sulle narrazioni della gravidanza in Facebook.
La sua partita Iva è 04587520265.

Lunedì 29 ottobre apertura speciale alle 18 in libreria
Luisa Ricaldone presenta “Ritratti di donne da vecchie” (Iacobelli) e dialoga con Enrichetta Susi.
L’incontro è a cura dell’Associazione Per Wilma in collaborazione con Biblioteca delle donne e Centro delle donne di Bologna

È possibile vivere l’età avanzata senza sentirsi spossessate di sé, in un Occidente che invecchia inesorabilmente rifiutando di confrontarsi con l’invecchiamento del corpo e con le emozioni che su di esso agiscono, con il peso della memoria, o con la sua perdita?
Quanto scritto da donne appartenenti a periodi storici assai diversi ci viene proposto dell’autrice, dando conto delle molteplici e sorprendenti strategie messe in atto da donne in vecchiaia per offrirsi un tratto di vita degno di essere vissuto.

Luisa Ricaldone ha insegnato Letteratura italiana contemporanea all’Università di Torino ed è presidente della SIL Società Italiana Letterate.
Enrichetta Susi è femminista di lunga data.
Wilma Lanzarini, a cui è dedicata l’Associazione, è stata la fondatrice del BABBION’S CLUB, a cui le associate perWilme si onorano di appartenere.

Martedì 30 ottobre, alle 18 in libreria
Janna Carioli, in occasione dell’uscita di “In colonia” (Topipittori), dialoga con Giovanna Zoboli della casa editrice.
Intervento musicale a sorpresa!
Chi lo desidera può portare una propria foto di vacanza in colonia…

Se i tuoi genitori fanno i gelatai, hai tanti vantaggi, ma anche una grande sfortuna, perché l’estate non è stagione di vacanza, ma di lavoro. Per questo la piccola Janna viene spedita in colonia. “Vedrai come ti divertirai! Ci saranno tanti bambini!”
Infatti di bambini ce ne sono molti: 700, per la precisione. Per il resto la vita in colonia è una fantasmagorica sequenza di assurdità: dalla cura del sole ai bagni lampo; dalle preghiere lunghe o corte secondo l’orario della giornata, all’alza bandiera; dalle divise ai costumi da bagno di lana; dalle camerate dormitorio al menu ogni giorno identico; dalle foto ricordo ai venditori di souvenir. Una serie di torture che gli adulti sembrano avere inventato per rendere quella che dovrebbe essere una deliziosa vacanza marina una specie di campo di detenzione.
Ma Janna ha un grande alleato, anzi due: un’amica fantastica che sa come affrontare la vita e un grande senso dell’umorismo.

Janna Carioli vive fra Bologna e L’isola d’Elba. Scrive libri per ragazzi che spaziano fra diversi generi: poesia, romanzi, albi illustrati. È autrice di amatissimi programmi televisivi (Amici Mostri, Cartoon Network, Trebisonda, Melevisione, Bumbi). Ha vinto numerosi premi letterari e i suoi libri sono stati più volte inseriti nella selezione di letteratura The White Ravens, che ogni anno segnala buoni libri a livello internazionale. Insegna sceneggiatura televisiva a Bottega Finzioni di Carlo Lucarelli.

Sabato 3 novembre alle 18
presso Hotel i Portici in via Indipendenza 69 a Bologna
Enrica Tesio presenta “Dodici ricordi e un segreto” (Bompiani).
Ne parlerà con Gabriele Mignardi, giornalista.
Bookshop a cura di Trame.

Un’originalissima “variazione sul tema della famiglia”, i suoi fallimenti, le sue possibilità e i suoi segreti.

“Vorrei che le cose per noi rimanessero quelle di sempre, che restassimo un accrocco improbabile di gente che fatica a star troppo vicina, ma ancor di più a stare troppo lontana.
Una famiglia, insomma.”

Blogger e scrittrice torinese, Enrica Tesio ha due figli e due gatti, ed è separata.
Laureata in Lettere con indirizzo cinematografico, fa la copy da quando aveva vent’anni.
Nel 2015 esce per Mondadori il suo primo libro La verità, vi spiego, sull’amore.
Nel 2017 per Bompiani “Dodici ricordi e un segreto”.

NEWSLETTER fiammeggiante dall’11 al 20 ottobre

Una ricca proposta di incontri fino al 20 ottobre.
Presentazioni, bookshop, festival cinematografici e letterari.
Scegliete e partecipate.
Con Trame.

Sabato 13 ottobre alle 12 in libreria
Giuseppina Torregrossa presenta “Il Basilico di palazzo Galletti” (Mondadori) e ne parla con Grazia Negrini.

Una storia guizzante e sensuale, punteggiata di humour, e capace di circoscrivere in modo conturbante i desideri inespressi e le impasse di una donna che si trova nel passaggio cruciale dalla giovinezza alla maturità.

“Giulia infilò le mani tre le foglie fitte del basilico, si levò immediata una fragranza fresca e golosa e per tutto il corpo le corse un brivido di attesa. Adorava quella pianta semplice, fin dai tempi del liceo. Un giorno, durante un compito di latino, era incappata in alcuni versi di Plinio: “induce torpore e conduce alla pazzia, bisogna averne paura.”

Giuseppina Torregrossa, madre di tre figli, vive tra la Sicilia e Roma, dove ha lavorato per più di vent’anni come ginecologa, occupandosi attivamente, tra le altre cose, della prevenzione e cura dei tumori al seno.
Nel 2007 ha pubblicato il suo primo romanzo, “L’assaggiatrice” e con il monologo teatrale Adele ha vinto nel 2008 il premio opera prima “Donne e teatro” di Roma. Tra gli altri suoi romanzi ricordiamo Il conto delle minne (Mondadori 2009), tradotto in dieci lingue, Manna e miele, Ferro e fuoco (Mondadori 2011), Panza e prisenza (Mondadori 2013), La miscela segreta di casa Olivares (Mondadori 2014), ll figlio maschio (Rizzoli 2015), Cortile nostalgia (Rizzoli 2017) e Il basilico di Palazzo Galletti (Mondadori 2018). Nel 2015 è stata insignita del Premio Baccante.

Maria Grazia Negrini nasce a Bologna nel 1944 e a partire dal 1967 frequenta riunioni semiclandestine dalle quali nasce la rivista “Che fare?”.
Nel 1968 è nel primo nucleo de «il manifesto» e vive in una comune.
Dopo il 1977 fonda con altre il Centro di Documentazione, Ricerca e Iniziativa delle Donne, che coordina fino al 2002. Fa esperienza negli organismi regionali e nazionali di Parità e collabora all’apertura di una casa per donne e bambini vittime di violenza. Si occupa poi di formazione e fonda la Tavola delle donne sulla violenza e sulla sicurezza nella città (www.tavoladelledonne.com), della quale è presidente.
Dal 2009 pubblica racconti in varie antologie.

Sempre sabato 13 ottobre alle 14,30 in libreria
il gruppo “Letture sul sofà” parlerà di “Chesil beach” di Ian McEwan edito da Einaudi.
Come sempre il gruppo è aperto a chiunque voglia partecipare.

Domenica 14 ottobre alle 17
a Le serre dei Giardini Margherita all’interno dello stabile “La Gabbia Del Leone” con entrata da via Castiglione 136 e via Polischi 9 a Bologna
presentazione di “Vegan. Un manifesto filosofico” (Einaudi).
Con l’autore Leonardo Caffo ci sarà Davide Turrini giornalista de Il Fatto quotidiano.
L’ingresso è gratuito ed è previsto un rinfresco alla fine della presentazione.
Bookshop a cura di Trame.

Essere vegan non significa seguire una moda o una dieta, significa abbracciare una filosofia che considera gli animali non più come “qualcosa” ma “qualcuno”, da difendere e tutelare.
Questo non solo per porre fine alla mattanza di individui, ma anche per salvaguardare l’ambiente e la struttura sociale mondiale che sono ormai in grave pericolo.
Per poter apportare un cambiamento nel mondo è necessario che le persone diano la giusta considerazione filosofica al movimento, evitando gli estremismi e rendendo il movimento più inclusivo.
Le nuove tesi dello scrittore e filosofo Leonardo Caffo sono interessanti in un momento storico in cui il movimento vegan prende sempre più spazio nel pensiero comune.

Martedì 16 ottobre alle 18 in libreria
presentazione dell’inedito di Luigi Bernardi “L’intruso” (DeA Planeta).
L’incontro è curato dall’Associazione Luigi Bernardi.
Con Marco Bernardi interverranno Patrick Fogli, Stefano Izzo e Alberto Sebastiani.
Otto Gabos è autore della copertina e sarà presente alla serata.

Non è mai troppo tardi per scoprire un grande autore. Luigi Bernardi è stato un formidabile editor, scrittore e guastafeste. Ma non è necessario saperlo per godere dello splendore di questo libro, scritto mentre lottava contro il male che lo avrebbe portato via nell’ottobre del 2013. Non è necessario per due motivi. Uno, perché Bernardi non ha mai voluto essere una cosa sola, ha anzi cercato di occupare sempre una posizione critica, persino nei confronti dei successi ottenuti, per trovare piuttosto nuove strade, anticipare il futuro, non lasciarsi afferrare dalle mode. Due, perché nel momento in cui la malattia è entrata nella sua vita, portando una sentenza senza appello, Bernardi ha deciso di consegnarci un autoritratto privo di qualunque indulgenza o retorica, mostrandosi nudo di fronte allo specchio: semplicemente un uomo, con le sue grandezze e le sue miserie. L’intruso è il diario, lungo un anno, di qualcuno che ha molto amato le parole – «nel raccontare, non tutte le parole sono uguali» – e non ha rinunciato a cercarle, a spremerne tutta la bellezza, persino quando la fine era vicina. È una lucida presa di coscienza che nella vita non si è pronti quasi a niente – «l’angolo delle sorprese è sempre pronto a riempirsi» – e la scrittura può diventare la più profonda, eterna forma di condivisione.

ANNULLATO SCUSATECI siamo stati avvertiti all’ultimo
Sempre martedì 16 ottobre alle 18,30
al Cinema Teatro Gamaliele in via Mascarella 46 a Bologna
Parole di donne: empowerment e cura. Dialogo tra Tiziana Ferrario e Chiara Scanagatta.
Modera Alessandro Russello, direttore Corriere del Veneto e di Bologna.

Quando le donne prendono la parola, mettendo in discussione un mondo di violenze, ingiustizie ed esclusioni è per aprire strade di empowerment, promozione di sé e crescita delle comunità di appartenenza.

Tiziana Ferrario, giornalista, inviata, conduttrice RAI, negli ultimi anni ha vissuto come corrispondente a New York; di recente ha pubblicato “Orgoglio e Pregiudizi, Il risveglio delle donne ai tempi di Trump” (Chiarelettere), che affronta il tema indicato anche dalle Nazioni Unite tra gli obiettivi da raggiungere entro il 2030: la parità di genere, sfida incompiuta di questo secolo.

Chiara Scanagatta partita per la prima volta con Medici con l’Africa Cuamm nel 2008, destinazione Angola, in seguito responsabile progetti in Sud Sudan per oltre oltre 4 anni dove ha coordinato la presenza del Cuamm; attualmente supporta i progetti del Cuamm in Sud Sudan dalla sede centrale a Padova.

Martedì 16 ottobre dalle 21 alle 22,30 in libreria
esce il nuovo romanzo di Murakami Haruki e si festeggia con un tè e una lettura
A chi acquista una copia, in omaggio un tè giapponese con la sponsorizzazione di Filicori Zecchini.

Un pittore che sa intuire i segreti dietro i volti delle persone che ritrae.
Un quadro inquietante di un grande maestro ritrovato dopo decenni in un sottotetto.
Una casa nel bosco circondata da strani vicini.
E una campanella che inizia a suonare tra gli alberi nel cuore della notte…
“L’assassinio del Commendatore” è il grandioso ritorno di Murakami Haruki alle atmosfere fantastiche e sospese di “1Q84”: un’indagine sulla forza riparatrice dell’arte e quella distruttrice della violenza; su come sopravvivere ai traumi individuali (ad esempio la fine di un amore) e a quelli collettivi (una guerra, un disastro); sul fare tesoro della propria fragilità e diventare ciò che si è.

«Murakami dipinge l’abisso interiore del suo protagonista con movimenti circolari, mettendo in scena un gioco, profondo non meno che arguto, di specchi e doppi, magia e realtà, mistero e indagine psicologica» – Rolling Stone

«Ne “L’assassinio del Commendatore” il genio di Murakami si muove magistrale tra realtà e allucinazione» – Der Spiegel

Murakami Haruki è nato a Kyoto ed è cresciuto a Kobe. È autore di molti romanzi, racconti e saggi e ha tradotto in giapponese autori americani come Fitzgerald, Carver, Capote e Salinger. Con La fine del mondo e Il paese delle meraviglie Murakami ha vinto in Giappone il Premio Tanizaki.
Fin dal suo primo romanzo, Ascolta la canzone del vento, del 1979, Murakami si è imposto sulla scena letteraria giapponese come uno scrittore di primo piano che non sembra appartenere alla tradizione nipponica.
Tra i numerosi premi ricordiamo il World Fantasy Award (2006), il Franz Kafka Prize (2006) e il Jerusalem Prize (2009).
Lo scrittore giapponese è indicato come uno dei favoriti all’assegnazione del Premio Nobel per la Letteratura.

Mercoledì 17 ottobre alle 18 in libreria
si racconta kira kira, un nuovo progetto editoriale.
Saranno presenti Elena Rambaldi ed Elena Baboni, e Alice Keller autrice dei testi della prima pubblicazione.

Nell’aprile 2016 nasce kira kira ehon, il blog italiano dedicato ai libri giapponesi per bambini.
Il progetto si propone di promuovere libri provenienti dal panorama editoriale giapponese attraverso una scelta di autori, illustratori e storie.
Il blog si rivolge ad appassionati di illustrazione, librai, insegnanti, genitori e a tutti i lettori con una spiccata curiosità verso i libri che arrivano da lontano e sugli scaffali non si possono trovare con facilità.
Con un percorso di recensioni, approfondimenti sugli illustratori e le tematiche, notizie dal mondo editoriale e reportage, il blog kira kira ehon, sempre caratterizzato dalle grandi fotografie che omaggiano la bellezza dei libri proposti, compie due anni nel 2018
Ed è pronto a spiccare il volo verso una nuova avventura: diventare una casa editrice.
kira kira edizioni è un progetto che si propone di portare sul mercato editoriale una selezione di albi illustrati di autori e illustratori giapponesi ancora poco conosciuti in Italia.
Nasce dalla passione per le storie che sono capaci di raccontare con sensibilità il mondo dell’infanzia, storie che parlano direttamente ai bambini e che sono capaci di creare momenti di condivisione fra genitori e figli.
Albi illustrati che hanno una particolare attenzione alla quotidianità fatta di piccoli gesti e di sentimenti forti, in un’età in cui tutto si vive per la prima volta.
I libri di kira kira edizioni si inseriscono nel crepuscolo magico dell’infanzia, a metà fra la realtà e la fantasia, in un’ideale scaffale nella camera dei bambini intesa come luogo magico di giochi e letture, luogo di meraviglia dove, nella gioia di ascoltare le parole e nell’innamorarsi della loro potenza affabulatrice, si formano le prime basi per diventare veri lettori.
Il progetto prevede sia la traduzione di opere di autori giapponesi già pubblicati in Giappone o in altri paesi, sia progetti originali di illustratori giapponesi a cui verranno accompagnate le voci di autori italiani.
Il primo titolo uscito il 25 settembre 2018 è un’opera originale dell’esordiente Maki Hasegawa, accompagnata dalle parole di Alice Keller, giovane e promettente autrice italiana già nota nel panorama editoriale per ragazzi.

“A casa dell’ape” racconta di un viaggio immaginario, un gioco per guardare da vicino quello che è lontano, inseguendo le api e il loro magico lavoro.

L’albo è patrocinato da Greenpeace che sostiene il progetto “Salviamo le api” e lo racconta a bambini e genitori nell’ultima pagina del libro.

Venerdì 19 ottobre Trame chiude alle 17.
Alle 18
alla Biblioteca Casa di Khaoula in via di Corticella 104 a Bologna
“VINYL Storie di dischi che cambiano la vita” (Morellini Editore).
Proveranno a parlare del libro i curatori Luca Martini e Gianluca Morozzi, che verranno sistematicamente disturbati dalle domande e dalle riflessioni di Michele Righini e dal Ted Nylon Fonovaligia Party Djset.
Al termine un buffet nell’ambito delle iniziative per i 10 anni anni a Casa di Khaoula 2008-2018.
Bookshop a cura di Trame.

Ci sono dischi capaci di cambiare la vita, il corso delle cose, il concatenarsi di eventi.
Sono dischi speciali, quelli di cui si parla in questa raccolta che raccoglie 22 storie, narrazioni in cui il disco è protagonista o buon comprimario.
Perché la musica è un linguaggio primigenio, capace di far parlare chiunque il medesimo idioma.
I racconti sono di: Alberto Andreoli Barbi, Antonio Bendini, Alessandro Berselli, Daniela Bortolotti, Massimo Cotto, Patrick Fogli, Alen Grana, Massimo Laganà e Vito Ribaudo, Luca Martini, Claudio Morandini, Gianluca Morozzi, Massimo Padua, Francesco Palmisano, Monica Pareschi, Alberto Petrelli, Francesca Presti, Alessio Romano, Alessandra Sarchi Alessio Schreiner, Francesca Scotti, Roberto Sturm, Heman Zed.

Dal 4 al 31 ottobre è ripartita la Colletta del Libro.
Per la sesta volta in accordo con la Federazione Librai e Cartolibrerie ASCOM Confcommercio
si raccolgono libri nuovi in brossura (No usato, No rilegati, per richiesta loro)
per la scuola del carcere di Bologna e per gli studenti del Centro di Istruzione Adulti del CPIA metropolitano.
Venite a scegliere un libro da regalare1

Inoltre dall’11 al 14 ottobre
Terra di Tutti Film Festival.
http://www.terradituttifilmfestival.org/it/chi-siamo
Il TdTFF nasce dall’esigenza di dare la parola ai tanti documentaristi che usano il video come forma di espressione critica, per informare e denunciare all’opinione pubblica i problemi che colpiscono i paesi del sud del mondo.
Bookshop in collaborazione con Trame.

E per finire venerdì 19 e sabato 20 ottobre
BOLOGNA ON THE ROAD “LE STRADE DEL NOIR”
Rassegna itinerante letteraria di genere giallo/noir che coinvolge autori e autrici Bolognesi o che a Bologna hanno ambientato i loro racconti, a cui si aggiunge il concorso fotografico fotografa la tua ” Bologna Noir”.
L’evento è organizzato dall’Associazione BellaVista in partnership con Damster Edizioni e Edizioni del Loggione.
Con il contributo di Coop Alleanza 3.0 e Paoletti Foto Ottica.
In collaborazione con Qui Bologna Tv, Tra le Righe, Associazione Libri e Dintorni.
Bookshop in collaborazione con Trame.

NEWSLETTER DAL 1° AL 9 OTTOBRE (e tanto di bello!)

Davvero c’è da scegliere a questo giro: Alessandro Portelli parla di Harlan County, Beatrice Seligardi di narrazioni accademiche, Claudia de Lillo di crisi sentimentali ed economiche con Lia Celi, Fabrizio Lombardo di poesia con Sergio Rotino, Zadie Smith arriva a Bologna per un’anteprima di Gender Bender, e Serena Venditto inventa un gatto detective e ne parla con Gianluca Morozzi.
Leggete per bene!
Vi aspettiamo a Trame o altrove.

PS Giovedì 4 ottobre è la festa di San Petronio, si deciderà all’ultimo, e la libreria potrebbe restare chiusa…

Lunedì 1 ottobre alle 18,30
al “Salone Di Vittorio” 3° piano presso la Camera del Lavoro di Bologna, in Via Marconi 67/2
proiezione gratuita del documentario “Harlan County, USA”
Organizzato dalla FIOM CGIL Bologna in collaborazione con la Cineteca di Bologna.
Bookshop a cura di Trame.
Saranno presenti Anne Lewis (film maker e aiuto regista del documentario) e Alessandro Portelli (storico, autore del libro “America Profonda”).

Harlan County, USA, è un film documentario vincitore dell’Oscar nel 1976, che racconta la lotta di 180 minatori e delle loro famiglie contro le grandi aziende minerarie.
La regista, Barbara Kopple, e la sua troupe, hanno trascorso anni con le famiglie rappresentate nel film, documentando le enormi difficoltà che hanno affrontato mentre lottavano per condizioni di lavoro più sicure e salari dignitosi. Hanno seguito i minatori davanti alla borsa di New York, hanno filmato interviste con persone affette dalle malattie polmonari contratte sul lavoro e documentato le aggressioni che i minatori hanno ricevuto mentre scioperavano.

“America profonda” (Donzelli), è una controstoria degli Stati Uniti, dalla frontiera a oggi, attraverso un solo, simbolico luogo: Harlan County nel Kentucky, al centro della regione mineraria dei monti Appalachi.
Da Harlan la storia degli Stati Uniti è passata tutta quanta: i reduci della guerra d’indipendenza, i pionieri, la frontiera, la schiavitù, la guerra civile, le faide e il whisky clandestino, l’industrializzazione e la deindustrializzazione, la distruzione delle antiche foreste, il colonialismo interno di un capitalismo senza scrupoli, le più violente e memorabili lotte sindacali dal 1917 alla fine degli anni ottanta, l’immigrazione (anche italiana) e l’emigrazione, il movimento per i diritti civili, i disastri ambientali delle miniere a cielo aperto, l’epidemia della droga – tutto sulle spalle e sulla forza di resistenza della sua gente.

Mercoledì 3 ottobre alle 18 in libreria
Beatrice Seligardi presenta “Finzioni accademiche” (Franco Cesati Editore, 2018) Finzioni accademiche. Modi e forme del romanzo universitario (Franco Cesati Editore, 2018).
Ne parlerà con Giulio Iacoli e Gino Scatasta.

L’università non è solo un luogo di trasmissione del sapere: è anche lo scenario di percorsi di formazione, di rapporti di potere, di storie d’amore, di contrasti di genere, di riflessioni teoriche ora ironiche ora serissime. Si tratta dunque di un terreno molto fertile per l’immaginazione di scrittori e scrittrici: nel rappresentare questo microcosmo hanno dato adito a un vero e proprio genere (o sottogenere) letterario multiforme, che ha visto il proliferare di una serie di definizioni (campus novel, academic novel, Professorroman), e che ha avuto una storia e una diffusione principalmente angloamericana. Concentrandosi sul periodo che ne ha visto la nascita e l’evoluzione, dal XIX secolo ai giorni nostri, il volume traccia le coordinate del romanzo universitario e dei diversi processi (geo-sociologici, storici, gender, letterari, culturali) che lo hanno caratterizzato.

Beatrice Seligardi è Dottoressa di Ricerca in Letterature euroamericane e Dr. Phil. in Literary and Cultural Studies. Ha scritto articoli su A.S. Byatt, Alice Munro, Don DeLillo, Francesca Woodman, Carol Shields, sul rapporto letteratura-fumetto, ed è autrice di una monografia sulla rappresentazione dell’inespressività femminile tra letteratura, fotografia, pittura e cinema (“Ellissi dello sguardo. Pathosformeln dell’inespressività femminile dalla cultur a visuale alla letteratura”, Morellini, 2018). Fa parte della redazione di Between e Studi culturali. Attualmente è docente a contratto presso l’Università degli Studi di Parma per il Workshop di Letteratura Contemporanea e Spettacolo, e collabora con la Fondazione Cineteca di Bologna in qualità di tutor didattico.

Giulio Iacoli, comparatista di formazione, è professore associato di Letteratura italiana contemporanea all’Università di Parma. Sin dai primi lavori ha privilegiato i versanti della geografia letteraria e delle narrazioni e arti novecentesche. Tra i suoi lavori più recenti, “La dignità di un mondo buffo. Intorno all’opera di Gianni Celati” (Quodlibet 2011), “A verdi lettere. Idee e stili del paesaggio letterario” (Cesati 2016) e “Luci sulla contea. D’Arzo alla prova della critica tematica (2017). È attualmente condirettore di «Studi culturali» (il Mulino); con Federico Bertoni dirige la collana “Sagittario. Discorsi di teoria e geografia letteraria” (Cesati).

Gino Scatasta insegna Letteratura Inglese e Culture Mediali Anglofone presso l’Università di Bologna. Il suo volume più recente si intitola “Fitzrovia, o la Boheme a Londra” (Il Mulino, 2018). Ha scritto sul teatro di W.B. Yeats, sulla letteratura irlandese, su Dickens, Oscar Wilde e la letteratura tardo-vittoriana. Ha tradotto romanzi, saggi e fumetti e da qualche anno si occupa delle rappresentazioni di Londra in letteratura, di Jack lo Squartatore, della scena letteraria e artistica inglese fra le due guerre mondiali e delle culture pop contemporanee.

Venerdì 5 ottobre alle 18,30 in libreria
Claudia De Lillo presenta “Nina sente” (Mondadori) e ne parla con Lia Celi.

Nina Forte per lavoro guida un’automobile, ma non è una tassista: è un’autista NCC che ha ereditato la licenza dal padre. È una driver sui generis: colta, arrabbiata, madre di un adolescente inquieto ed ex moglie di un marito irresponsabile. Ha ottenuto un contratto di collaborazione con una banca sulla quale stanno mettendo le mani i cinesi lanciando un’offerta molto competitiva: e i clienti di Nina, quando salgono in macchina con lei, parlano, non temono di parlare, o forse non si preoccupano che lei ci sia, al volante e con le orecchie aperte. È ossessionata da un olfatto eccezionale, dalla dizione perfetta, dalla giustizia. Fra una rivelazione e uno scandalo, capisce che l’alta dirigenza della banca si sta difendendo dai cinesi con mosse oscure, destinate a lasciare intatti gli equilibri interni di potere. Nel labirinto degli eventi che segnano le torbide trattative dell’istituto bancario finisce l’indebitato Guido, amico storico di Nina, che viene trovato morto. Nina sente un odore che la perseguita e che fa da traccia, da indizio, da strada verso la soluzione del mistero. Nina Forte, intrepida driver, porta su di sé i segni del proprio tempo, delle proprie illusioni, delle proprie ossessioni. E si affaccia dalla pagina, complice come una sorella, come una ambasciatrice delle nostre inquietudini. Un giallo? Può darsi, ma anche una commedia. Una brillante commedia sociale in cui si staglia una piccola grande donna schierata contro la macchina del potere e del danaro.

Claudia De Lillo, nota con lo pseudonimo di Elasti, vive a Milano con il marito e i figli e lavora come giornalista finanziaria.
Nel settembre 2006 ha aperto il blog nonsolomamma.com.
Nel 2008 il suo primo libro, Nonsolomamma, ha riscosso un immediato successo e ha contribuito al dibattito dedicato ai problemi delle donne che vogliono conciliare maternità e lavoro. Dal febbraio 2010 tiene una rubrica su D di Repubblica, «Appunti & divagazioni di una (non solo) mamma». Conduce inoltre su Rai Radio 2 la trasmissione Caterpillar AM.
Nel 2010 TEA ha pubblicato il seguito di Nonsolomamma intitolato Nonsolodue.
Nel 2012 è stata nominata Ufficiale al Merito della Repubblica per aver inventato il personaggio di Elasti e per aver fatto della conciliazione tra lavoro e famiglia il suo chiodo fisso. Ha pubblicato poi con Feltrinelli Dire fare baciare e con Einaudi Alla pari, il suo primo romanzo.

Lia Celi ha tradito la laurea in Lettere classiche per il giornalismo satirico e la scrittura umoristica. Blogger e autrice per radio e tv (Pippo Chennedy Show e La Barcaccia), ha scritto per “Cuore”, “Smemoranda”, “Specchio” e collabora con “Il Fatto Quotidiano” e “Lettera43”. Oltre a essersi cimentata nella conduzione televisiva (Celi, mio marito!, Raitre) e radiofonica (Mai stati meglio, Radio2), è autrice teatrale con lo spettacolo “Ma che razza di Otello?”, interpretato da Marina Massironi.
Tra i suoi libri più recenti “Corso di sopravvivenza per consumisti in crisi” (Laterza, 2012) e, con Andrea Santangelo, “Mai stati meglio” (Utet 2014), “Caterina la Magnifica” (Utet 2015) e “Casanova per giovani italiani” (Utet 2016).

Sabato 6 ottobre alle 18 in libreria
per la rassegna Paesaggi di poesia coordinata da Sergio Rotino
presentazione del libro di Fabrizio Lombardo “Coordinate per la crudeltà” (Kurumuny collana Rosada)

Continua Paesaggi di poesia 2018.
La rassegna, ideata da Sergio Rotino, e ospitata nella libreria indipendente Trame, prosegue nella nuova stagione e ripropone la sua formula, presentare una serie di autori senza vincoli di età o di scuole, provenienti per la stragrande maggioranza da fuori Bologna.
Il cartellone della nuova edizione di Paesaggi di poesia è sempre attento a quanto propone la scrittura poetica in Italia, anche nelle vesti della traduzione o dell’antologia.

Giunto alla terza raccolta, Fabrizio Lombardo assembla in “Coordinate per la crudeltà” una serie di quattro reportage, tanti quanti sono le sezioni in cui è diviso il libro, incentrati sulla realtà e sulla vita quotidiana dentro cui gli esseri umani agiscono. Via via che il testo procede, i componimenti appaiono farsi sempre più rarefatti quanto impietosi, passando dalla riflessione di un privato quotidiano alla constatazione dell’orrore insito nell’universo del lavoro, così come oggi ci si propone.
Mantenendo fede a uno stile dagli accenti rapsodicamente lirici, pur restando sempre strettamente collegato con una versificazione narrativo-riflessiva, oltre che profondamente autobiografica, Lombardo traccia le coordinate tutte contemporanee di un teatro della crudeltà tenuto in tensione sul filo di una glaciale constatazione degli eventi. Anche quando il personaggio cui l’autore si rivolge prende le sembianze concrete di uno degli affetti più intimi.
È proprio in questo sguardo, attento quanto parzialmente distaccato, che Lombardo indica la necessità di nuove coordinate capaci di tracciare una possibile rotta attraverso la quale permettersi di vedere finalmente, quindi di riconoscere, la crudeltà del nostro contemporaneo, meglio: la “dittatura del contemporaneo”.

Lunedì 8 ottobre alle 10,30
presso l’Aula Giorgio Prodi in piazza San Giovanni in Monte 2 a Bologna
Anteprima del Festival Gender Bender in collaborazione con Associazione Orlando
Zadie Smith presenta “Feel Free” (edizioni Sur) e ne parla con Rita Monticelli, dell’Università di Bologna.
Bookshop a cura di Trame.

Oltre a essere una delle narratrici britanniche di maggior successo della sua generazione, Zadie Smith è anche una brillante autrice di non-fiction.
Feel Free raccoglie ventisei articoli e saggi scritti fra il 2010 e il 2017, che spaziano fra l’analisi politica e la critica culturale, l’autobiografia e la riflessione.
In queste pagine l’occhio penetrante della scrittrice si concentra di volta in volta su popstar del calibro di Jay-Z e Justin Bieber, su artiste di culto come Billie Holiday e Joni Mitchell, su Mark Zuckerberg, sul referendum della Brexit, sui giardini di Roma o sui cartelloni pubblicitari di New York, o ancora su una foto di famiglia scattata trent’anni fa: ma supera sempre lo specifico oggetto della sua attenzione per abbracciare questioni più ampie o apparentemente lontane. Da un video di David Bowie si ricava un consiglio di scrittura, da un quadro del Settecento un ragionamento sull’identità femminile.
Seguire le ipotesi e le intuizioni di Zadie Smith, lasciarsi guidare dalla sua intelligenza curiosa e dalla sua miscela di autorevolezza e autoironia, dà al lettore il senso di una continua, gioiosa, libera esplorazione del mondo che lo circonda: un potente antidoto al ritratto appiattito e opprimente che di quello stesso mondo tendono a darci i media e i social network.

Martedì 9 ottobre alle 18 in libreria
Serena Venditto presenta “Aria di neve La prima indagine di Mycroft, il gatto detective” (Mondadori) e ne parla con Gianluca Morozzi.

“Se siete disposti a credere che un gatto possa aiutare una traduttrice a indagare su un delitto, questo libro fa decisamente per voi.
Se non siete disposti a credere a queste cose, scusate, ma che leggete a fare?” Marco Malvaldi

Ariel è una ragazza italo-americana che ha girato mezzo mondo e ora vive nell’adorata Napoli. Lavora come traduttrice di romanzi rosa dai titoli immancabilmente profumati di agrumi e, dopo quattro anni di fidanzamento e due di convivenza, è appena stata lasciata da Andrea, l’uomo perfetto, ispettore di polizia e compagno dolce e premuroso. In lei si aggrovigliano sconforto, delusione, rabbia, ma soprattutto la fastidiosa sensazione di vivere in una di quelle storie melense e scontate che le consentono di pagare l’affitto. È necessaria una svolta, qualcosa di tanto imprevisto quanto atteso. E così, facendosi coraggio Ariel si mette alla ricerca di un luogo dove ricominciare da zero, e presto si imbatte nel coloratissimo e disordinato appartamento di via Atri, dove vivono altri tre ragazzi: Malù, sagace archeologa con una passione per i romanzi gialli, Samuel, rappresentante di articoli per gelaterie di origini sardo-nigeriane, e Kobe, talentuoso quanto sgrammaticato pianista giapponese. Un terzetto strambo e caotico cui si aggiunge la presenza fissa di Mycroft, uno stupendo gatto nero dagli occhi verdi che, coi suoi eloquenti miagolii, non ha bisogno della parola per farsi capire alla perfezione. Ariel si sente subito a casa, e tra una chiacchiera in cucina, un concerto e una passeggiata in una Napoli infuocata di sole, le cose per lei riprendono a girare per il verso giusto, al punto che dimenticare Andrea sembra quasi possibile. Ma proprio allora un evento tragico che si consuma molto vicino ai coinquilini rimetterà tutto in gioco e sconvolgerà il microclima di via Atri. Un suicidio molto sospetto o un vero e proprio delitto della camera chiusa? Le “celluline grigie” di Malù non potranno che essere stuzzicate da questa sfida e l’archeologa-detective coinvolgerà tutto il gruppo nelle indagini, cui parteciperà anche Mycroft dando sfoggio di tutta la sua sottile, felina intelligenza.
Con penna lieve e ironica, Serena Venditto costruisce una commedia in giallo fitta di citazioni e richiami letterari e pop, abitata da personaggi irresistibili, tra i quali spicca il profilo sinuoso e sornione di un gatto destinato a entrare nella Hall of Fame dei suoi illuminati simili.

Serena Venditto è nata nel 1980 a Napoli, dove lavora al Museo Archeologico Nazionale. Ha esordito con la commedia Le intolleranze elementari (Homo Scrivens 2012).
Aria di neve è il primo volume della serie dedicata al gatto detective Mycroft e ai 4+1 di via Atri 36, e ha già ricevuto numerosi riconoscimenti e segnalazioni (Premio Nabokov, Premio della critica Costadamalfi, Garfagnana in Giallo, Festival Giallo Garda).

Gianluca Morozzi è nato a Bologna nel 1971.
Esordisce per Fernandel con Despero (2001), Luglio, agosto, settembre nero (2002) e Dieci cose che ho fatto ma che non posso credere di aver fatto…(2003), Accecati dalla luce (2004), con il disegnatore Squaz, Pandemonio (2006), con Paolo Alberti Le avventure di zio Savoldi (2006), poi L’abisso (2007) e Anche il fuoco ha paura di me (2015), la serie a fumetti FactorY (2008-2010), e Confessioni di un povero imbecille, (2016), con il cd audio omonimo del gruppo Gli Avvoltoi.
Con Guanda e/o Tea dal 2004 Blackout, e fra gli altri L’era del porco, Colui che gli dei vogliono distruggere, Radio Morte, Lo specchio nero.
Nel 2018 Gli annientatori (Guanda) e “L’ape regina” (Fernandel).

NEWSLETTER DAL 24 al 29 settembre (come sempre fra libreria e città!)

Questa settimana poesia ad alta voce con Massimo Vitali in piazza Verdi, i tortellini di Filippo Venturi, chef e scrittore, presso ASCOM, poi Silvia Albertazzi che omaggia Leonard Cohen in compagnia di Alberto Sebastiani, infine la nuova mostra della nostra fotografa residente cettina calabrò.

Orari un po’ spezzettati:
lunedì chiudiamo come sempre alle 16,30, mercoledì e giovedì invece alle 15,30 per gestire incontri esterni e varie ed eventuali.
Portate pazienza.
Se avete ordini potete sempre rispondere a questa mail info@libreriatrame.com

Lunedì 24 settembre alle 21
in piazza Verdi a Bologna
ED È SUBITO SERA
Un contest per non dormire di poesia, con Massimo Vitali.

Qualunque sia il vostro rapporto con la poesia, è in crisi. Fatevene una ragione. Fate della poesia un gioco di squadra!

Non nascondetevi
dietro le solite foglie d’autunno,
nel meriggiare assorto,
di un pallido pomeriggio.

Nella prima parte di questo incontro, per voce del conduttore, scopriremo tanti modi per fare pace con la poesia attraversando amore, pioggia, ippopotami, gelati, ascensori, navi, di nuovo amore, piante, vento, scale, sempre amore, statistiche.
Poi ci chiederemo cos’è la poesia, senza darci una risposta, perché la poesia è una lingua che obbedisce alle sue regole, che non ci sono. Però ci sono nomi e cognomi: Viviane Lamarque, Emily Dickinson, Charles Bukowski, Dino Buzzati, Edoardo Galeano, Raffaello Baldini, Edoardo Zuccato, Wislawa Szymborska, Fosco Maraini, Iole Toini, Nino Pedretti, Stefano Benni, Rodolfo J. Wilcock, Eugenio Montale.
Nella seconda parte dell’incontro il pubblico si riunirà in squadre e proverà l’ebrezza di comporre una poesia inserendo tra i versi parole chiave scelte dal conduttore nella prima parte della serata.
Ogni composizione sarà poi letta ad alta voce e giudicata da una severissima giuria che assegnerà un primo, un secondo e un terzo posto.
In palio ai vincitori buoni libri offerti da Trame e drink card per Guasto Village.

Giovedì 27 settembre alle 16
presso ASCOM Palazzo Segni Masetti in strada Maggiore 23
Filippo Venturi presenta “Il tortellino muore nel brodo” (Mondadori), e ne parla con Giancarlo Tonelli e Vincenzo Vottero.
Bookshop a cura della libreria Trame.
Per info 051 6487558

“Mi dispiace davvero, ma ci sono cose nella vita che si possono avere e altre no. Il tortellino al pomodoro proprio no. Il tortellino muore nel brodo.”

Emilio Zucchini, proprietario della trattoria La vecchia Bologna, è uno scapolo impenitente, devoto alla gioia dei suoi clienti e al rispetto ortodosso delle ricette della cucina bolognese. Nicola Fini è il suo amico fraterno che è appena stato abbandonato di punto in bianco dalla moglie, ritrovandosi con due bambini a cui fare da papà single. Joe Solitario è un cantautore disperato che, dopo aver sprecato la sua grande occasione nella finale del più famoso talent show italiano, si improvvisa rapinatore per inseguire la sua ultima speranza: un volo di sola andata verso una nuova vita. Cico Pop e Mangusta sono gli scagnozzi di un boss della malavita locale incaricati di rubare per lui una moneta che non vale niente, ma che ai suoi occhi significa tutto.
Quando, in un campale venerdì mattina, le strade di questi cinque personaggi si incrociano, l’effetto non può che essere deflagrante.
Con il suo immaginario degno di un Tarantino cresciuto all’ombra dei portici di Bologna, Venturi ci regala una galleria di personaggi sgangherati e simpaticissimi e una collezione di perle gastronomiche da far invidia a uno chef stellato.
Ma, soprattutto, costruisce una brillante commedia degli equivoci dal ritmo forsennato, un’esilarante avventura a tinte gialle da gustare tutta d’un fiato.

Filippo Venturi (Bologna, 1972) è uno scrittore e gestore di una trattoria in centro a Bologna. Ha esordito nella narrativa nel 2010 per Pendragon con Intanto Dustin Hoffman non fa più un film, L’indimenticabile Bologna degli anni Ottanta. Per la stessa casa editrice ha pubblicato Forse in Paradiso incontro John Belushi (2012) e Un giorno come un altro (2015). Dal 2016 tiene sulla “Repubblica” la rubrica Dietro al banco, attraverso la quale recensisce i suoi clienti. Nel 2018 ha pubblicato con Mondadori Il tortellino muore nel brodo.

Venerdì 28 settembre alle 18 in libreria
Silvia Albertazzi presenta “Leonard Cohen. Manuale per vivere nella sconfitta” (Paginauno Editore, Milano).
Ne parla con Alberto Sebastiani.

Se è ormai un luogo comune considerare Leonard Cohen un poeta della canzone, è tuttavia raro – per non dire quasi impossibile – trovare critici letterari che si siano occupati della sua poesia per musica o l’abbiano inserita nei loro studi sul romanziere e il poeta. Mentre il grande pubblico può contare su un vasto numero di biografie e analisi delle sue canzoni a opera di critici musicali o esperti del settore, non esistono monografie critiche esaustive che prendano in considerazione l’intera opera di Cohen.
Scopo di questo volume è dimostrare l’appartenenza dell’universo coheniano nella sua totalità al mondo delle lettere e la sua importanza in un contesto di World Literature, senza più separare il poeta e il romanziere dal cantautore.
Prendendo in esame l’intera opera dell’artista canadese, dalle prime prove poetiche degli anni Cinquanta all’ultimo album del 2016, l’autrice dimostra come poesia, narrativa e canzone costituiscano per Cohen un’unica forma espressiva in continua evoluzione, in cui la bellezza dei perdenti e il valore della sconfitta sono esaltati attraverso un uso ipnotico e ammaliante della parola (tanto scritta quanto musicata) che imprigiona chi ascolta o legge in un cerchio magico da cui risulta impossibile uscire, una volta che se ne siano varcati i confini.

Silvia Albertazzi insegna Letteratura dei paesi di lingua inglese e Storia della cultura inglese all’Università di Bologna. Tra i suoi volumi di saggistica si ricordano: In questo mondo, ovvero quando i luoghi raccontano le storie (Meltemi, 2006); Il nulla, quasi. Foto di famiglia e istantanee amatoriali nella letteratura contemporanea (Le Lettere, 2010); Belli e perdenti. Antieroi e post-eroi nella narrativa contemporanea di lingua inglese (Armando Editore, 2012); La letteratura postcoloniale. Dall’Impero alla World Literature (Carocci, 2013); Letteratura e fotografia (Carocci, 2017). É autrice di un romanzo, Scuola di scrittura (Marsilio, 1996) e tre volumi di poesia, La casa di via Azzurra (Kolibris, 2010), Magenta è il colore dei ricordi (La vita felice, 2014) e Finale di stagione (QuDu, 2018).

Alberto Sebastiani è pubblicista, insegnante, ricercatore, collabora con l’Università di Bologna e la Repubblica, lavora a progetti televisivi, culturali ed editoriali, e ha pubblicato numerosi studi di ambito linguistico e letterario, con particolare attenzione al fumetto
e alle interazioni tra i linguaggi.

Sabato 29 settembre alle 18 in libreria
si sfoglia STRATI DI MEMORIA di cettina calabrò.
La mostra fotografica sarà visibile negli orari di libreria fino alla fine di novembre.

La memoria è un dolore in bianco e nero che lo scorrere del tempo colma di sfumature verde muschio.

“Noi siamo la nostra memoria, noi siamo questo museo chimerico di forme incostanti, questo mucchio di specchi rotti.” (Jorge Luis Borges)

NEWSLETTER dal 18 al 22 settembre a Trame (con una fuga al Cabral e una alla velostazione Dynamo)

Eccoci con le nuove presentazioni per la settimana che arriva.
Cinque incontri su temi assortiti.
Leggete e passate a trovarci.
Vi aspettiamo.

Segnaliamo anche che Trame è finalmente operativa per l’utilizzo della carta Docenti e della 18app…

Martedì 18 settembre alle 17,30
presso la Biblioteca Amilcar Cabral in via San Mamolo 24 a Bologna
Eric Salerno presenta “Dante in Cina” (Il Saggiatore, 2018) e ne parla con Marcella Emiliani.
Bookshop in collaborazione con Trame.

Eric Salerno ricostruisce le vicende di Eugenio Volpicelli, un personaggio straordinario, vissuto a cavallo tra Otto e Novecento in un Oriente segnato dal colonialismo europeo, dalla guerra sino-giapponese e dalla rivolta dei Boxer. Un personaggio che, superando frontiere linguistiche e barriere culturali, congiunge i maestri di Oriente e Occidente, integra le due tradizioni letterarie e filosofiche e unisce i saperi di questi mondi lontani eppure sorprendentemente vicini.
Eric Salerno, giornalista, inviato speciale, esperto di questioni africane e mediorientali, vive fra Roma, Melbourne e Gerusalemme da dove, per quasi trent’anni, è stato corrispondente del Messaggero.
Tra le sue pubblicazioni ricordiamo Guida al Sahara (SugarCo, 1974), Fantasmi sul Nilo (SugarCo, 1979), Israele, la guerra dalla finestra (Editori Riuniti, 2002), Genocidio in Libia (manifestolibri, 2005), Mosè a Timbuctù (manifestolibri, 2006). Per il Saggiatore sono usciti Uccideteli tutti (2008), Mossad base Italia (2010), Rossi a Manhattan (2013), Intrigo (2016).

Sempre martedì 18 settembre alle 18 in libreria
Michela Monti presenta 83500 (Triskell) e ne parla con Eva Brugnettini.

Carcere di massima sicurezza, anno 2020 circa.
Melice Redding è una condannata a morte e non ne ricorda il perché. La causa dell’amnesia è la separazione da sua figlia appena partorita, per questo Mel entra in stato di shock.
Grazie a Gabriel esce dalla catatonia, e sempre grazie a lui la donna avrà la possibilità di tornare indietro, prima che il crimine per cui è in prigione venga commesso.
Melice viaggia nel tempo per rivivere il suo passato senza nessun ricordo dell’arresto, senza condizionamenti.
Il 83500 è un romanzo distopico, composto da 254 pagine e 399.490 battute, spazi compresi.
Un prologo precede i trentatré capitoli divisi in tre parti: presente, passato e ritorno, annunciati da una brevissima introduzione in rima.
Una poesia apre il tutto, la sola nel lavoro.
83500 è tra i 3 finalisti del Festival Giallo Garda.

Michela Monti è nata nel 1980 in provincia di Ravenna dove vive tutt’ora. Amante di ogni forma d’arte, delle risate e della pizza, scrive, legge, disegna da sempre, divora musica, cucina e mangia come una buona romagnola impara sin da piccola a fare. 83500 è il suo primo romanzo pubblicato con Triskell.

Eva Brugnettini, 1982, tutor dell’area Letteratura a Bottega Finzioni, ha pubblicato racconti per giornali e antologie. Ha fatto editing per antologie (Pendragon, Playboy). Autrice di puntate per le Muse Inquietanti (SkyArte). Fa consulenze narrative per manoscritti e raccolte di racconti.

Giovedì 20 settembre alle 17,30 in libreria
in occasione del Campionato mondiale di pallavolo maschile 2018
presentazione del libro di Daniele Serapiglia “Uno sport per tutti. Storia sociale della pallavolo italiana (1918-1990)” (Clueb 2018).
L’autore ne parlerà con Matteo Pasetti.
Saranno presenti Patrizia Dogliani, Sergio Giuntini e Nicola Sbetti

Per la semplicità con cui può essere praticato, fin dalla sua creazione il volleyball è considerato “uno sport per tutti”, capace di svilupparsi sia in ambito amatoriale che agonistico. Il presente volume racconta come la pallavolo sia entrata in connessione con gli italiani, diventando nel tempo la seconda disciplina di squadra più praticata dopo il calcio, ma soprattutto quella più diffusa tra le donne. Sullo sfondo il nostro “secolo breve”: cominciato con la Prima guerra mondiale, passato attraverso il fascismo, la prima Repubblica e finito con “tangentopoli”, nel momento in cui il volley azzurro completava il suo processo di evoluzione, affermandosi a livello mondiale; quasi ottanta anni durante i quali l’Italia è cresciuta economicamente, mutando i propri costumi e la maniera di vivere la pratica sportiva. In questo senso la pallavolo ci dà il modo di comprendere come lo sport si sia armonizzato negli anni con il tessuto sociale italiano, spesso rappresentandone l’immagine e l’immaginario.​

Venerdì 21 settembre dalle 19 alle 22
presso la velostazione Dynamo in via Indipendenza 71
L’ARTE DI FARE FUMETTI
Workshop di fumetto a cura dei fumettisti Antonella Selva e Giampaolo Parrilla, e di Sergio Rotino di Radio Città del Capo.
Bookshop in collaborazione con Trame.

Antonella Selva vi guiderà nel percorso creativo che conduce dalla semplice idea allo storyboard.
Giampaolo Parrilla vi condurrà nel processo creativo della creazione delle immagini: non solo espressione in immagini narrativo-sequenziali, ma espressione di emozioni, idee, concetti.
Un workshop per tutti gli aspiranti fumettisti e per chi vuole conoscere il mondo della narrazione grafica usando la propria creatività.
I fumettisti dialogheranno con Sergio Rotino di Radio Città del Capo. Un dialogo interattivo con tutti gli appassionati di graphic novel per scoprire l’arte di “fare fumetti”.
Per INFO E PRENOTAZIONI: eventi@dynamo.bo.it

Antonella Selva è femminista, militante, e grande viaggiatrice (Nicaragua, la Palestina, l’Iraq, la scoperta del mondo arabo e dell’Islam).
Ha pubblicato la graphic novel “Femministe, una storia di oggi” (Nuova S1 2015).
Nel 2013 ha fatto parte, insieme a “Expris Comics”, del primo gruppo di autori che hanno inaugurato il progetto di contaminazione, tra fumetto e teatro, Diari da uno spettacolo.
Il suo ultimo lavoro è “Cronache dalle Periferie dell’Impero” (Nuova S1 2018), tre storie di gruppi di persone che resistono alle dinamiche a cui la globalizzazione li sottopone, opprimendoli. Storie sull’impegno e la determinazione di pochi sognatori, da cui iniziano i cambiamenti che fino a poco prima sembravano impensabili e che invece riescono a imprimere alla realtà nuove dinamiche e a strappare tre comunità dall’isolamento.

Gianpaolo Parrilla presenterà l’affascinante genesi del suo romanzo grafico sulla storia dell’uomo. In un futuro distopico molto simile al nostro presente, un gruppo di ragazzi, in fuga da un invisibile nemico, trova riparo in una vecchia biblioteca abbandonata. Il ritrovamento casuale di un vecchio volume impolverato dà inizio alla storia nella storia. Dopo il crollo della Torre di Babele, il mito prosegue. Di epoca in epoca, monarchia, religione, Stato, economia e tecnologia erigono torri sempre nuove ma che riflettono solo le aberrazioni derivanti dalla cieca sopraffazione dell’uomo. Una spirale di eventi porta all’inaridimento della società, mentre il progresso tecnologico alimenta il collasso umano e sociale.

Sabato 22 settembre alle 18 in libreria
Sergio Rotino presenta l’antologia “Declinazioni” (Qudulibri) e ne parla con Matteo Marchesini.
L’incontro conclude l’esperienza di scrittura del gruppo tenutosi alla Primo Levi nel 2017/2018.

“Le forme in cui si può declinare la narrazione all’interno di un racconto sono innumerevoli. Ogni storia propone un punto di vista che le consente di evolversi in modo unico, al di là della riuscita complessiva. C’è poi un universo di possibili declinazioni per ogni singolo tema, per ogni singola storia. Tutte sono plausibili e godibili, grazie anche alle capacità del singolo autore. Questa antologia raccoglie dieci autori, che declinano ognuno col proprio stile alcuni temi centrali della narrativa come della vita. Dieci racconti brevi che parlano di amore, maternità, viaggi, imprevisti, scoperte, attese esperienze.”