NEWSLETTER dal 14 al 18 novembre (dal noir italiano ai Balcani, con lagune nigeriane e Filosofiacoibambini®)

Una nuova settimana inizia e abbiamo cinque incontri da proporvi.

Vi aspettiamo.
A Trame.

Martedì 14 novembre alle 18 in libreria
presentazione del libro di Massimo Bernardi “Mandala” (Sensoinverso).
Conduce l’incontro Gianluca Morozzi.
Con la partecipazione dei musicisti Francesca Bar e Fabrizio Luglio.

“Tu sei nato molti secoli prima della tua nascita”: è la frase misteriosa che compare a Dario sullo schermo di un videogioco al posto del “game over”. Da quella sera la sua vita si trasforma in un’avventura visionaria dentro e fuori di sé tra ricordi, sogni e allucinazioni. Mandala è un romanzo leggero e ironico con un sottofondo di spiritualità, che vi condurrà in un viaggio onirico senza confini.

Massimo Bernardi è nato a Modena, dove tuttora vive, nel 1970. È laureato in biologia ma le sue passioni sono sempre state la scrittura e la fotografia.
Ha pubblicato quattro libri di narrativa: Mandala (2016), Appuntamento alla fortezza (2013), Letturista per caso (2012) e Onjrica (2001). Alcuni racconti sono usciti su riviste e antologie. Ha collaborato per alcuni anni con il circolo culturale Laboratorio di Poesia e con la rivista di poesia Steve. È autore di alcune sceneggiature per corti e lungometraggi (tra cui Il regalo più bello, menzione speciale al Busto Arsizio Film Festival 2004).
Utilizza tecniche miste per elaborare immagini fotografiche. Ha esposto le sue foto in diverse mostre personali e collettive. Tra queste il Museo a Cielo Aperto (Camo, 2013), la rassegna Phot’out (Torino, 2014) e tre edizioni di Fotografia Europea (Reggio Emilia 2011, 2013 e 2015). Si interessa anche di arte, paesaggio e archeologia industriale.

Gianluca Morozzi è nato a Bologna nel 1971. Ha esordito nel 2001 con il romanzo “Despero”, edito da Fernandel, e ha raggiunto il successo con “Blackout” (Guanda 2004), dal quale è stato tratto un film per la regia di Rigoberto Castaneda. Tra i suoi numerosi titoli ricordiamo “L’era del porco” (Guanda 2005), “Colui che gli dei vogliono distruggere” (Guanda 2009), “Cicatrici” (Guanda 2010, finalista al premio Scerbanenco), “Chi non muore” (Guanda 2011), “Marlene in the sky” (Gallucci 2013), “Radiomorte” (Guanda 2014), “Lo specchio nero” (Guanda 2015), “Anche il fuoco ha paura di me” (Fernandel 2015).
Ultimo romanzo “Confessioni di un povero imbecille” (Fernandel 2016) con il cd degli Avvoltoi e la musica dei Despero.

Fabrizio Luglio cantautore e chitarrista originario di Torino ma di adozione bolognese. Ha numerose collaborazioni sul territorio emiliano ed ha recentemente pubblicato un album solista dal titolo “Senza disturbare”. Da diversi anni collabora con Francesca Ber in live acustici e ha realizzato insieme a lei un videoclip cover di un brano di Elisa “Eppure Sentire”,
Francesca Ber è la voce del duo acustico Boa Sorte (bossanova e dintorni) e collabora con Fabrizio in diversi contesti artistici tra cui appunto la presentazione di Mandala.

Mercoledì 15 novembre alle 18 in libreria
incontro con Stefano Bonazzi in occasione dell’uscita di “L’abbandonatrice” per Fernandel.
Ne parlerà con la scrittrice Maria Silvia Avanzato.

Durante l’inaugurazione della sua prima mostra fotografica, Davide riceve una chiamata: Sofia, l’amica di cui aveva perso le tracce anni prima, si è tolta la vita.
Al funerale, Davide conoscerà Diamante, figlio di Sofia. Un sedicenne scontroso e instabile che insieme al dolore si porta appresso un fardello di domande: che relazione c’era tra Davide e Sofia? Perché sua madre è scappata dall’Italia troncando ogni rapporto con amici e famigliari? Perché il suicidio?
Tornato a Bologna insieme a Diamante, Davide si ritroverà a vivere una complicata convivenza a tre che coinvolge anche Oscar, il suo compagno, e grazie alla quale riemergerà la storia di Sofia, colei che lascia per paura di essere lasciata: una storia di abbandoni e di fughe, di silenzi e di madri dai comportamenti irrazionali e inspiegabili.

“L’abbandonatrice” è un romanzo che racconta gli attacchi di panico e la droga, l’adolescenza e il disagio. Un romanzo sulle responsabilità che ogni scelta comporta e sulla difficoltà ad accettarne le conseguenze, a qualunque età, qualunque ruolo la vita ci abbia riservato.

Stefano Bonazzi è nato a Ferrara nel 1983. Di professione webmaster e grafico pubblicitario, realizza composizioni e fotografie ispirate al mondo dell’arte surrealista. Le sue opere sono state esposte, oltre che in Italia, a Londra, Miami, Seul, Monaco. Nel 2014 ha pubblicato per l’editore Newton Compton il suo primo romanzo, “A bocca chiusa”.

Venerdì 17 novembre alle 18 in libreria
Francesca Mazzucato presenta “STRANI I PERCORSI CHE SCEGLIE IL DESIDERIO” Collana Narrativa (Barra Obliqua) (Castelvecchi).
Ne parlerà con Grazia Negrini, femminista e scrittrice.

“L’inconfessabile mi ha stretto i fianchi e morso il collo, ha respirato e sbavato sul mio seno di ventidue anni e sul mio ventre smagrito da guerre e terrori. L’inconfessabile ha avuto molte facce e molte pistole appoggiate su una sedia vicino al letto o sul sedile di un’utilitaria quando bastava un vicolo più buio e una macchina parcheggiata in quelle notti di petrolio e fragori che coprivano i gemiti finti e i mugolii veri. I nomi erano un lusso, lo sono sempre. Non hanno mai dato un nome alla nostra guerra.”

Le guerre sembrano finite, ma è solo un’illusione. Mirjana combatte ogni giorno la sua guerra con le memorie crudeli, la sindrome post traumatica, i progetti che non vuole abbandonare. Aspetta che Marko ritorni, o forse si illude. Marko, estremo e feroce come lei, arrabbiato, impegnato con gli ultimi degli ultimi, Marko che è andato via senza dirle dove, o perché.
E poi ci sono Annarosa e Diana. Sono diventate amiche da bambine, nei corridoi di un ospedale, travestite da principesse egizie, cercando di sopravvivere all’inaccettabile.
Che andare avanti, cavarsela in ogni caso, sia la questione fondamentale della vita, lo imparano presto.
Tre donne nel tempo di mezzo, con assedi da fronteggiare, piccole euforie, piaceri, speranze e brevi sollievi sono le protagoniste di un romanzo corale e coinvolgente, dedicato ai Balcani, agli esclusi, alla magnifica fragilità, a chi sopravvive e chi no.
Una storia coraggiosa, carnale, epica, da cui è impossibile non lasciarsi trasportare.

Francesca Mazzucato è laureata in lettere e specializzata in Biblioteconomia, è scrittrice, traduttrice, consulente editoriale. I suoi romanzi sono stati tradotti in Francia, Germania, Grecia e Spagna. I suoi racconti compaiono in prestigiose antologie uscite negli Stati Uniti come «Rome Noir», «Venice Noir» e «La Dolce Vita». I suoi ultimi libri sono Belgrado Blues. La città bianca fra mito e visioni (2017) e 24 ore (2017).

Sabato 18 novembre alle 12 in libreria
la casa editrice Zona 42 e Trame presentano con orgoglio la traduzione di “Laguna” di Nnedi Okorafor.
Ne parleranno con la traduttrice Chiara Reali, gli editori Giorgio Raffaelli e Marco Scarabelli.

“Gli faceva male la testa, e tutto il corpo pareva pesare una tonnellata. Al taglio ci avrebbe pensato dopo. A se stesso avrebbe pensato dopo. Tossì di nuovo sfilandosi la maglietta. La strizzò schizzando d’acqua gli stivali già zuppi e se la rimise addosso. Era vivo, ed era successo qualcosa di molto peggio.
Gli veniva da ridere. Dopotutto non era mica la prima volta che invadevano la Nigeria.”

Un boato nel cielo di Lagos. Qualcosa precipita nell’oceano al largo della costa della più popolosa e leggendaria città della Nigeria.
Il mare brulica di nuova vita, e dal mare una nuova entità emerge per sconvolgere la vita del paese africano.
Adaora, biologa marina alla ricerca di stabilità, Anthony, rapper capace di incantare le folle e Agu, un soldato dallo spiccato senso di giustizia, si incontreranno proprio lì, sul mare: insieme dovranno confrontarsi con i segreti delle proprie esistenze per tentare di salvare il paese che amano in una forsennata corsa contro il tempo.
Accompagnano Ayodele, la donna misteriosa arrivata da un luogo ignoto, giunta a Lagos per promettere un cambiamento epocale, mentre il caos si diffonde senza controllo tra la popolazione della città.

“Laguna” racconta la storia di un’umanità al crocevia tra tradizioni secolari, un presente incerto e un futuro denso di potenzialità.
Il romanzo combina in una miscela esplosiva il più classico tema fantascientifico, l’invasione aliena, al fermento di una città tentacolare.
Con una pluralità di voci narranti, “Laguna” unisce in uno straordinario abbraccio la tradizione magica africana alla riflessione sociale e politica della migliore fantascienza.
La scrittura di Nnedi Okorafor, avvincente, emozionante e spericolata, avvolge il lettore in una rete di suggestioni che ne rivelano tutta la ricchezza.
Benvenuti a Lagos, Nigeria.

Nata negli Stati Uniti da genitori nigeriani, Nnedimma Nkemdili Okorafor è una delle più talentuose autrici emerse negli ultimi anni sulla scena internazionale.
Nnedi Okorafor si è affermata grazie a una produzione narrativa capace di trascendere il genere per combinare in maniera mirabile fantascienza e tradizione africana, fantasy e realismo magico.
Vincitrice di molti tra i più prestigiosi premi letterari (Hugo, Nebula, World Fantasy Award tra gli altri) è professoressa di Scrittura creativa presso l’Università di Buffalo (NY).
Laguna è il suo primo romanzo di fantascienza a essere tradotto in italiano.

Chiara Reali, la traduttrice, vive a Milano.
Scrive in rete dal 2005 e ha pubblicato racconti su Linus, ‘tina, e nelle antologie “Tu sei Lei. Otto scrittrici italiane” (Minimum Fax) e “Propulsioni d’improbabilità” (Zona 42).
Per Zona 42 Chiara Reali ha tradotto i romanzi di Ian McDonald, Jon Courtenay Grimwood e Tricia Sullivan.

Sempre sabato 18 novembre ma alle 18 in libreria
incontro col progetto “Filosofia coi Bambini”
Saranno presenti Carlo M. Cirino, fondatore di FilosofiaCoiBambini e Sara Bracco, architetto, membro della direzione di FilosofiaCoiBambini.

Filosofiacoibambini è un Movimento Educativo nato in Italia nel 2008 dal lavoro sperimentale di ricerca di Carlo Maria Cirino (PhD in Filosofia della Scienza, scrittore) e Cecilia Giampaoli (Docente di Tecniche Grafiche e Stampa, artista, e scrittrice).

Il Metodo Educativo, che gli sperimentatori hanno elaborato nel corso di dieci anni passati a stretto contatto coi bambini, vede posta al centro della sua indagine e dei suoi interessi l’Immaginazione, quale facoltà mentale privilegiata dell’essere umano. Filosofiacoibambini ha messo a punto un metodo che permette di allenare e ampliare tale facoltà, contrastando così gli effetti di una società votata sempre più a ridurre e schiacciare ogni creatività e ogni possibilità individuale. La crisi del gioco simbolico, messa in luce efficacemente a partire da un’analisi del mondo che ci circonda, diventa il punto di partenza per una ricostruzione dell’educazione a tutto tondo.

Filosofiacoibambini è un Marchio Registrato.
Il Marchio è posto a garanzia dell’autenticità del Metodo Educativo e della preparazione di coloro che ne fanno parte in qualità di Membri e Collaboratori ed è presente in quasi tutte le regioni italiane, sono più di 40 i collaboratori interni al Team che lavorano sul territorio nazionale e oltre 1000 le insegnanti raggiunte e formate durante i numerosi incontri pubblici.

Dal sodalizio con l’editore Safarà di Pordenone nasce la collana Piccoli Saggi, nella quale sono pubblicati i laboratori originali (fino ad ora sette le uscite) e soprattutto il Manuale di Filosofia Coi Bambini, ultimo edito.

Tutto questo grazie a un codice etico e a uno stile pressoché inconfondibile.

NEWSLETTER dal 6 all’11 novembre (dal noir a Lutero, da Verlaine al Guatemala, dai Sigur Ros alla poesia incendiaria…)

Aperte ogni giorno.
Incontri a rotta di collo in orari anche insoliti.
Vi aspettiamo.
In libreria o in giro.
Quelle di Trame

Lunedì 6 novembre alle 18 apertura straordinaria della libreria
Antonio Fusco presenta “Le vite parallele” (Giunti).
E ne parlerà con Marilù Oliva.

Un letto vuoto. Una bambina scomparsa nella notte. Un commissario con un pensiero fisso: riportarla a casa

Mentre sulla cittadina toscana di Valdenza si addensa una coltre di nubi cariche di neve, il commissario Casabona, di passaggio in questura per sistemare le ultime cose, ha un unico pensiero: tornare quanto prima in ospedale a fianco della moglie Francesca, le cui condizioni di salute lo hanno spinto a chiedere un incarico meno impegnativo. Ma la sua determinazione sta per essere spazzata via da un caso che ha sconvolto i suoi uomini e l’intera provincia: una bambina di tre anni letteralmente svanita nel nulla; una madre in lacrime che, entrando nella cameretta dove l’ha lasciata la sera prima, trova il letto vuoto. Quando l’ispettore Proietti gli mostra la foto di Martina, con il suo caschetto biondo e lo sguardo limpido e fiducioso, Casabona riesce a stento a conservare la sua fermezza. Può davvero sottrarsi al grido di aiuto di quegli occhi e lasciare la sua squadra senza una guida? Ben presto i sospetti si concentrano su un balordo cocainomane da cui la madre ha ricevuto esplicite minacce, e con il quale intratteneva rapporti piuttosto torbidi. Una soluzione servita su un piatto d’argento, eppure qualcosa non quadra, e Casabona sente per istinto che la madre non è l’unica fra le persone vicine a Martina ad avere dei segreti. È il momento di prendere in pugno l’indagine e scavare molto più a fondo. Una ricerca che trascinerà Casabona in un mondo popolato di maschere e vite parallele, abilmente nascoste dalla facciata della pubblica virtù…
Che cosa è successo alla piccola Martina? Qualcuno l’ha portata via, oppure è uscita da sola per poi smarrirsi nei boschi? E soprattutto: ha ancora senso, dopo tanti giorni, aggrapparsi alla speranza di ritrovarla viva?

Antonio Fusco è laureato in giurisprudenza e scienze delle pubbliche amministrazioni, è funzionario nella Polizia di Stato e criminologo forense.
Ha lavorato a Roma e a Napoli. Dal 2000 vive e lavora in Toscana, dove si occupa di indagini di polizia giudiziaria.
Per Giunti ha già pubblicato vari romanzi con protagonista il commissario Casabona.

Marilù Oliva vive a Bologna. Scrive romanzi e insegna lettere alle superiori. Da sempre si occupa di questioni di genere e di attualità.
Ha curato per Elliot due antologie patrocinate da Telefono Rosa: Nessuna più – 40 autori contro il femminicidio (2013) e Il mestiere più antico del mondo? (novembre 2016).
Collabora con diverse riviste Huffington Post e Thriller Magazine ed è caporedattrice nonché ideatrice di Libroguerriero.

Martedì 7 novembre alle 17,30 in libreria
presentazione del libro di Carmelo Lombardo “Sigur Rós. Lo sguardo oltre la musica” (Villaggio Maori).
L’autore ne parlerà con Roberta Bellini, ricercatrice.

Il libro si propone, nella prima e seconda parte, di raccontare la storia della band islandese Sigur Rós, attraverso il volenska, lingua creata dai componenti della stessa band. La terza parte del testo mette a fuoco il concept album Valtari, pubblicato nel 2012, da cui nasce il progetto “The Valtari Mistery Film Experiment”. La quarta e ultima parte riflette sul post-rock, genere musicale che, per le proprie caratteristiche, ben si presta alle melodie e alle immagini dei Sigur Rós, caratterizzate dalla naturalezza con cui si coniugano atmosfere eteree con tortuose impennate e dotate di forte impatto emotivo.

I Sigur Rós, band islandese post-rock scoperta da Björk nel 1994, miscelano musica e immaginazione, andando oltre la partitura e approdando a linguaggi innovativi e multimediali. Paesaggi nordici, melodie intime e simbologia: fusione di elementi in cui la musica diventa visione ed emozione. Tappa fondamentale, i videoclip del concept album Valtari: natura, fantasia, postmoderno scorrono tra chitarre psichedeliche e percussioni frenetiche.

Carmelo Lombardo nasce a Catania nel 1992. Dopo aver intrapreso gli studi accademici che lo hanno portato a conseguire la Laurea in Scenografia presso l’Accademia di Belle Arti di Catania, lavora principalmente come regista, scenografo e videomaker, collaborando con alcuni teatri promotori di cultura.
Appassionato di semiotica e videoarte, svolge attualmente attività di ricerca che hanno come oggetto linguaggi multimediali e nuovi percorsi artistici.

Mercoledì 8 novembre alle 18 in libreria
incontro “Perché Lutero? A cinquecento anni dalla Riforma protestante. Un “altro cristianesimo”, un’altra fede, un’altra cultura”.
Domenico Segna dialoga con Guido Armellini.

31 ottobre 1517-2017
In occasione dell’uscita del nuovo libro di Domenico Segna “Il secolo conteso. Lineamenti di pensiero teologico del Cinquecento” (Edizioni Dehoniane di Bologna), una serata dedicata alla Bologna protestante che si interroga in modo ecumenico su Lutero dopo 500 anni dalle 95 Tesi.
Si confrontano Guido Armellini, membro del Consiglio di Chiesa della Chiesa Evangelica Metodista di Bologna, e Domenico Segna, autore di “Un caso di coscienza. Giuseppe Gangale e la Rivoluzione protestante” (Petite Plaisance), e curatore di Lutero “Le 95 Tesi” e di “Sola Grazia. I testi essenziali della Riforma Protestante” entrambi editi da Garzanti.

Giovedì 9 novembre alle 18
all’Alliance Française di Bologna, via De’ Marchi 4
incontro in occasione dell’uscita di “Miseria nera” di Paul Verlaine (Edizioni della Sera) in presenza della traduttrice Michela Landi.
Bookshop a cura di Trame.

Per la prima volta in Italia gli ultimi taccuini del grande poeta.
L’anno successivo alla pubblicazione di Mes hôpitaux (1891), resoconto al contempo patetico e divertito delle sue cicliche esperienze di internamento per miseria o malattia, Verlaine approfitta di un momento di grazia per recarsi in Olanda a tenere alcune conferenze su invito di amici artisti. Il suo periplo ferroviario, che interessa l’Aia, Leida, Amsterdam, gli consente di rivolgere uno sguardo di poeta-fanciullo, sempre incantato, alle cose della natura o della cultura che, attraversate e trasfigurate dal colpo d’occhio, appaiono sempre in spaccati inediti. Verlaine ha il dono della verginità dello sguardo: ogni cosa vista e vissuta, siano camere d’ospedale, sale di conferenza, boschi, opere architettoniche, sembra irradiata dalla confusa luce di un sogno d’infanzia. Le forme si vivificano e rivelano spesso l’ironia di insoliti rapprochements.
I numerosi riferimenti, in entrambi i taccuini, a luoghi e situazioni precise tratteggiano, attraverso il particolare vissuto, una storia alternativa della Francia, ai margini dell’ufficialità.
Ma non solo.
La scena, volentieri spalancata su spazi intimi e talvolta compiaciutamente osceni, fa sì che una luce cruda investa l’intimità di un uomo spesso mitizzato dalla storia letteraria.
Verlaine, giunto alla fine della decadenza (per parafrasare un suo celebre verso), non pensa che alla morte e, pur tuttavia, non rassegnandosi a cadere tra le braccia della “Camarde” le lancia, ogni giorno, la sua sfida. Il diario dei ricoveri e il diario di viaggio qui presentati insieme e mai pubblicati in italiano, costituiscono una testimonianza quanto mai vivida e autentica dell’ultimo Verlaine, sempre lacerato tra desiderio di fuga e desiderio di un riparo; o, forse, di una riparazione a un qualche ancestrale dolore.

Paul Verlaine (1844-1896), poeta maledetto e frequentatore della bohème parigina, esordisce a soli 22 anni con i Poèmes saturniens cui seguiranno le Fêtes galantes e La Bonne Chanson. Nel 1871 incontra Arthur Rimbaud e per lui abbandona la moglie dedicandosi a una vita errabonda tra Inghilterra e Belgio che culminerà con il ferimento dell’amico e la carcerazione con l’accusa di sodomia. Nel 1874 scrive le Romances sans paroles. Nell’ultima fase della sua vita si riavvicina al cattolicesimo, compone Sagesse, Jadis et Naguère e Parallèlement. La malattia e la miseria lo perseguiteranno fino alla morte che lo raggiungerà a soli 52 anni.

Michela Landi, docente di Letteratura francese all’Università di Firenze e redattrice della rivista di poesia comparata “Semicerchio”, si occupa principalmente dei rapporti poesia-musica tra Otto e Novecento.
Ha scritto alcuni volumi e numerosi articoli sulla letteratura simbolista e su Verlaine. Ha inoltre pubblicato, per il quotidiano «La Repubblica», una corposa Antologia della poesia francese (2004) in cui ha tradotto, tra gli altri, anche testi verlainiani. Ha curato, per la collana “Un secolo di poesia” del «Corriere della sera», il volume: Paul Verlaine, La pioggia nel cuore (2012).

Venerdì 10 novembre alle 18 in libreria
presentazione del libro di Andrea Garreffa “Ovidio questo libro è un mattone” (selfpublishing)
L’autore ne parlerà con Bibi Bellini.
I diritti d’autore sono devoluti per il completamento della casa di Ovidio.

Marzo 2015. Due giovani italiani si trovano ad affrontare un viaggio in bicicletta attraverso l’America Centrale, da Cancún a Panama. Giunti in Guatemala si spingono nelle sue regioni più povere e remote: Petén e Alta Verapaz.
Il sole sta tramontando e un gruppo di banditi li insegue a bordo di un auto. Andrea e Alberto cercano di darsi alla macchia, ma il loro tentativo risulta vano. Vivono momenti di terrore e stordimento, perdono di vista la linea che separa la realtà dal sogno. Finalmente incontrano Ovidio, un indigeno Quiché che tende loro la mano. Li conduce verso la selva, in equilibrio precario tra una possibile condanna e la speranza di una salvezza.
Il viaggio intero si traduce in un incontro e l’incontro si trasforma in un buon motivo per aiutare un contadino guatemalteco a costruire la propria casa.

Andrea Gareffa propone una piccola bibliografia di conforto:
Paul Valery – L’idea fissa (Adelphi)
Bjorn Larsson – Bisogno di libertà (Iperborea)
Sylvan Tesson – Beresina, in sidecar con Napoleone (Sellerio)
Robert Pirsig – Lo Zen e l’arte della manutenzione della motocicletta (Adelphi)
Robert Pirsig – Lila, un’indagine sulla morale (Adelphi)
George Steiner – La filosofia della libertà (editrice antroposofica Milano)
Ivan Illich – Elogio della bicicletta (Bollati Boringheri)
Jean Giono – L’uomo che piantava gli alberi (Salani editore)
Rigoberta Menchù Tum – Mi chiamo Rigoberta Menchu (Giunti Demetra)
Rigoberta Menchù Tum – I maya e il mondo (Giunti Editore)
M.A. Asturias – Uomini di mais (Baldini Castoldi)

Sabato 11 novembre alle 12 in libreria
aperitivo con Ester Cecere che presenta il suo “Istantanee di vita” (Kairòs 2015).
Ne parlerà con Lorena Lusetti.

“Istantanee di vita” è una raccolta di racconti che prendono spunto da episodi realmente accaduti. Gli argomenti affrontati sono molto diversi fra loro e rappresentano la varietà delle situazioni che la vita ci riserva. A volte si tratta di storie consuete, altre di eventi insoliti, drammatici o divertenti. Sono spaccati di vissuto che l’autrice riprende e porta all’attenzione del lettore, invitandolo a cogliere i molteplici spunti di riflessione che spesso la vita offre a tutti noi proprio tramite alcuni avvenimenti, sui quali, tuttavia, raramente ci soffermiamo.
Ogni racconto è preceduto dalla citazione di uno scrittore, giornalista o filosofo, che mira a introdurre il lettore al tema della riflessione.

Racconti di impronta realista che prendono spunto dalla vita rappresentandola nella sua inaspettata casualità, o quando, più spesso, delude le aspettative illudendoci di poterla prevedere o dominare.
Con sapienza i dialoghi imprimono accelerazione, drammatizzando il tono delle vicende, che per certi versi anticipano, in nuce, bozze di romanzo, per il loro respiro profondo e la cura del dettaglio.
Ne fiorisce un vibrante corpus narrativo di una contemporaneità complessa, e a volte, dilaniata dall’incalzare degli eventi e dei sentimenti, pietre costruttive delle trame.

I proventi spettanti all’autrice della vendita dei libri saranno devoluti in beneficenza.

Ester Cecere è nata nel 1958 a Taranto, dove vive e lavora come ricercatore presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche occupandosi di biologia marina, è sposata e ha due figli.
Ha scritto cinque libri di poesia e la raccolta di racconti “Istantanee di vita” (Kairòs 2015) che è la sua opera d’esordio in narrativa.
Le sue pubblicazioni hanno figurato nelle maggiori rassegne librarie nazionali fra cui il Salone Internazionale del Libro di Torino, Tempo di Libri a Milano, e la Fiera del Libro di Firenze.
Devolve in beneficenza i proventi della vendita dei suoi libri durante le serate di presentazione.
Dal 2011 partecipa ai concorsi letterari. Ha ricevuto molti premi e ha ottenuto anche lusinghieri riconoscimenti sia di pubblico sia di critica, sia per la poesia sia per la narrativa.

Lorena Lusetti è nata e vive tuttora a Bologna, città in cui sono ambientati molti dei suoi romanzi, fra gli altri “Pensieri e parole” (Giraldi, 2015). “L’orecchio del diavolo” (Damster 2015) è la quarta avventura per l’investigatrice privata Stella Spada. Ultimo romanzo “Ricomincio dall’inferno” (Damster 2017).

Sempre sabato alle 14,30 in libreria
il gruppo “Letture sul Sofà” parlerà del libro di Alda Merini “L’altra verita” edito da Rizzoli.
Come sempre l’incontro è aperto e lettrici e lettori curiosi.

Per finire alle 18
presentazione di “L’origine”, il primo numero di +LUCE “rivista di poesia incendiaria”
Saranno presenti il critico e autore letterario Matteo Marchesini, la poetessa Klaus Miser, con un reading, e la curatrice del progetto Marzia Grillo.

Nell’autunno del 2017 esce L’origine, il primo numero della “rivista di poesia incendiaria” +LUCE: una busta con una corda e una rondella racchiude cinque scatoline di fiammiferi, ogni scatolina contiene – arrotolato al suo interno e chiuso da una fiammella – il testo di una poetessa contemporanea.
Silvia Bre, Klaus Miser, Mariasole Ariot, Fernanda Woodman e Giulia Anania sono state selezionate dalla curatrice Marzia Grillo per inaugurare questo suo progetto.
Le scatoline, se allineate, compongono l’illustrazione Ardore, di Elisa Talentino.
+LUCE | POESIA, rivista realizzata a mano e dalla cadenza stagionale, cambierà curatore, illustratore e tema in ciascuna delle sue incarnazioni, spaziando dalla poesia italiana a quella internazionale, da autori vivi a poeti elettronici, dal passato al futuro prossimo di ogni incendio che si rispetti.

Matteo Marchesini, scrittore e critico letterario, è nato a Castelfranco Emilia nel 1979. Già autore di libri per ragazzi, tra le sue pubblicazioni si ricordano: un libro di racconti intitolato Le donne spariscono in silenzio (2005), le poesie di Marcia nuziale (2009) e Cronaca senza storia (2016), il saggio letterario Da Pascoli a Busi. Letterati e letteratura in Italia (2014). Del 2013 è il suo primo romanzo Atti mancati, candidato al Premio Strega dello stesso anno, mentre è del 2017 la raccolta di tre romanzi brevi False coscienze. Tre parabole degli anni Zero. Attualmente collabora tra l’altro con Radio Radicale, Il Foglio e Il Sole 24 Ore.

Klaus Miser è nata a Pescara. Dopo due decenni di dispersione delle sue poesie ha pubblicato Kill your poet (galleria fragile continuo), pescarababylon (Edizioni Isola) e Non è un paese per poeti (Prufrock Spa edizioni). Numerose sono le sue collaborazioni a progetti teatrali e musicali, come i recenti Silent Shout per il Santarcangelo dei Teatri e Soundascapes, insieme a Jacopo Benassi, Jochen Arbeit, Fabrizio Palumbo e Paul Beauchamp.

Marzia Grillo è nata a Roma nel 1982. Dal 2005 lavora come redattrice in ambito editoriale. Nel marzo 2016 ha pubblicato con Elliot Edizioni Charter in delirio! Un esperimento con i versi di Emily Dickinson. Sempre nel 2016 ha dato vita, insieme a Laura Fidaleo, al progetto +luce | fiammiferi illustrati.

NEWSLETTER dal 31 ottobre al 6 novembre ( con chiusura del 1° e apertura speciale il 6…)

Ecco gli incontri dei prossimi giorni.
La libreria sarà chiusa mercoledì 1° novembre, per l’ultima pausa fuori orario prima della rumba, e aperta fuori orario lunedì 6 per una presentazione con un autore preso al volo.
Incontri vari di narrativa e poesia, per tutti i gusti, e vari amici di Trame come interlocutori.
Vi aspettiamo.
A Trame.

Martedì 31 ottobre alle 18 in libreria
Angela Bubba presenta “Preghiera d’acciaio” (Bompiani).
Ne parlerà con Andrea Tarabbia e Grazia Verasani.

Sei ragazzi decidono di andare incontro al loro carnefice, l’uomo che in passato gli ha fatto del male e li ha resi per sempre prigionieri di un trauma. Fra appostamenti e attese, meditando piani di attacco e scambiando promesse, riusciranno a fronteggiare ciò che più li spaventa, il mostro che inseguono come un miraggio e di cui progettano spietatamente la fine. Ognuno agirà però con le proprie strategie, ognuno col proprio sguardo incandescente su un mondo che brilla di frantumi. Maria, Leo, Cecilia, Eric, Andrea. E la protagonista, il cui percorso sarà insieme viaggio e riscoperta di sé, allucinazione e diario intimo, paura e speranza.
L’aiuteranno in questo cammino gli insegnamenti di un cacciatore, e i colloqui con un maestro senza pari. Lo specchio della natura donerà la rivelazione per il riscatto, mentre l’esercizio della scrittura il coraggio per poterlo raccontare. Quasi sottovoce, attraverso l’esplosione sorda di tutti i sentimenti, e sul confine minato della vendetta che può insegnare anche a perdonare, perdonare soprattutto se stessi. Su una strada fatta di sogni e spari di fucile, di parole e proiettili che procedono senza tregua, avanza così un’anima e la sua ascensione a un’altra vita, alla cortina di filo spinato prima della libertà.

Angela Bubba è nata nel 1989 a Catanzaro.
Col suo primo romanzo, “La casa” (Elliot 2009), ha vinto la terza edizione del premio What’s Up Giovani Talenti ed è stata finalista al premio Strega, premio Flaiano, premio John Fante e premio Berto.
La sua prima opera saggistica “Elsa Morante madre e fanciullo” (Carabba 2016), ha vinto il Premio Elsa Morante.
Suoi scritti sono apparsi su Nazione Indiana e Nuovi Argomenti.
Per Bompiani ha pubblicato “MaliNati” (2012) e “Via degli Angeli” (2016).

Sabato 4 novembre alle 18 in libreria
incontro con Nadia Agustoni e i suoi due libri “Racconto” (Nino Aragno editore) e “I necrologi” (La camera verde).
A parlare con l’autrice saranno Vito Bonito e Daniele Barbieri.

Nadia Agustoni è una delle voci poetiche più potenti nel panorama odierno della poesia italiana.
La sua poesia penetra il tessuto della realtà ricercando i nessi che la compongono e ragionando della loro influenza sulla vita sociale e privata dell’essere umano.
A questo ragionare si riferiscono i due volumi, uno di poesie e l’altro di prose poetiche, che Agustoni ha licenziato in questo anno: Racconto e I necrologi.
Nei testi che costituiscono Racconto, vi è come una “radiosa immobilità” il cui effetto non è quello di restituire al lettore una vera e compiuta narrazione, con un richiamo lirico, ma di mostrare le infinite possibilità di un racconto, o della sua impossibilità tutta contemporanea a rendersi trasparente e univoco.
Se Racconto lavora su una luminosità e una sorta di accogliente abbraccio che spesso promana dagli oggetti nominati nei testi, le prose “impoetiche” de I necrologi appaiono come il resoconto durissimo e feroce del lavoro in fabbrica qui e ora. Un resoconto vissuto dall’interno, visto che Agustoni in quanto operaia è direttamente immersa in questa realtà, e fissato con una “oggettività cruda” sulla pagina. È attraverso di essa, attraverso un raggelamento della parola e del racconto, trasformato in secca constatazione, che l’autrice mette in scena la visione di un inferno quotidiano basato sul disvalore sociale dell’essere umano. La fabbrica diventa luogo in cui la “gente va e viene in poche ore. li assumono per fare le sotto bestie”.

Lunedì 6 novembre alle 18 in libreria
apertura straordinaria per il passaggio a Bologna di Antonio Fusco che presenta “Le vite parallele” (Giunti).
Ne parlerà con Marilù Oliva.

Un letto vuoto. Una bambina scomparsa nella notte. Un commissario con un pensiero fisso: riportarla a casa

Mentre sulla cittadina toscana di Valdenza si addensa una coltre di nubi cariche di neve, il commissario Casabona, di passaggio in questura per sistemare le ultime cose, ha un unico pensiero: tornare quanto prima in ospedale a fianco della moglie Francesca, le cui condizioni di salute lo hanno spinto a chiedere un incarico meno impegnativo. Ma la sua determinazione sta per essere spazzata via da un caso che ha sconvolto i suoi uomini e l’intera provincia: una bambina di tre anni letteralmente svanita nel nulla; una madre in lacrime che, entrando nella cameretta dove l’ha lasciata la sera prima, trova il letto vuoto. Quando l’ispettore Proietti gli mostra la foto di Martina, con il suo caschetto biondo e lo sguardo limpido e fiducioso, Casabona riesce a stento a conservare la sua fermezza. Può davvero sottrarsi al grido di aiuto di quegli occhi e lasciare la sua squadra senza una guida? Ben presto i sospetti si concentrano su un balordo cocainomane da cui la madre ha ricevuto esplicite minacce, e con il quale intratteneva rapporti piuttosto torbidi. Una soluzione servita su un piatto d’argento, eppure qualcosa non quadra, e Casabona sente per istinto che la madre non è l’unica fra le persone vicine a Martina ad avere dei segreti. È il momento di prendere in pugno l’indagine e scavare molto più a fondo. Una ricerca che trascinerà Casabona in un mondo popolato di maschere e vite parallele, abilmente nascoste dalla facciata della pubblica virtù…
Che cosa è successo alla piccola Martina? Qualcuno l’ha portata via, oppure è uscita da sola per poi smarrirsi nei boschi? E soprattutto: ha ancora senso, dopo tanti giorni, aggrapparsi alla speranza di ritrovarla viva?

Antonio Fusco è laureato in giurisprudenza e scienze delle pubbliche amministrazioni, è funzionario nella Polizia di Stato e criminologo forense.
Ha lavorato a Roma e a Napoli. Dal 2000 vive e lavora in Toscana, dove si occupa di indagini di polizia giudiziaria.
Per Giunti ha già pubblicato vari romanzi con protagonista il commissario Casabona.

Marilù Oliva vive a Bologna. Scrive romanzi e insegna lettere alle superiori. Da sempre si occupa di questioni di genere e di attualità.
Ha curato per Elliot due antologie patrocinate da Telefono Rosa: Nessuna più – 40 autori contro il femminicidio (2013) e Il mestiere più antico del mondo? (novembre 2016).
Collabora con diverse riviste Huffington Post e Thriller Magazine ed è caporedattrice nonché ideatrice di Libroguerriero.

NEWSLETTER DAL 24 al 28 ottobre (con scivolata al 3 novembre per prenotazione incontro con Vera Gheno)

Correndo verso l’ora legale, eccovi gli incontri per la settimana qui e in giro.
E la serata del 3 novembre da prenotare.
Vi aspettiamo.
Trame

Martedì 24 ottobre alle 18
in Auditorium Enzo Biagi presso la biblioteca Sala Borsa a Bologna
Silvia Albertazzi parlerà del suo ultimo libro “Letteratura e fotografia” con il giornalista Michele Smargiassi.
L’incontro è realizzato in collaborazione con la casa editrice Carocci.
Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili. Bookshop a cura di Trame.

“è quasi impossibile trovare un romanzo in cui non si faccia riferimento a un’istantanea per rievocare il passato, rinforzare una descrizione, documentare fatti accaduti, dimostrare l’attendibilità di eventi narrati, o, in senso opposto, evocare l’inesprimibile, il soprannaturale”

La fotografia, fin dal suo apparire, ha influito sulla letteratura sia a livello tematico sia sulla stessa scrittura, mutandone attitudini, modi e ritmi fino a porsi come un nuovo modo di scrivere (descrivere e raccontare) la realtà.
Attraverso il ricorso a elementi quali il ritratto fotografico, l’album di famiglia, la foto vernacolare e l’apparizione del fotografo in veste di personaggio e/o narratore, nell’ultimo libro di Silvia Albertazzi si propongono varie letture (e usi) della fotografia in letteratura.

Mercoledì 25 ottobre alle 18 in libreria
presentazione del libro di Simona Cantelmi “Il Protettore del Tempo” (L’erudita).
L’autrice ne parlerà con William Piana di Radio Città Fujiko.

Lorenzo è riflessivo e taciturno, al contrario il cugino Leonardo è vivace, brillante… Sembra una storia di amicizia, di rivalità, di «cotte» a scuola, invece, quando i due aprono la porta di una vecchia biblioteca entrano in un mondo altro… in una stanza piena di orologi sincronizzati. La minaccia è, scaduto il tempo, di essere invasi dagli abitanti del Regno Oscuro. Accade nel romanzo “Il Protettore del Tempo”, fresco esordio di Simona Cantelmi (Severino Colombo, La Lettura – Corriere della Sera)

Tra misteri, stanze oscure e incantesimi, l’autrice conduce il lettore tra le pieghe di un’eterna lotta tra il bene e il male, in cui la resistenza degli oppressi vola verso un’inevitabile metafora storica legata al secolo breve e alle nere dittature. Il romanzo è posto in un delizioso equilibrio tra sogno e realtà… (Librimanent)

Ci sono autori che hanno il particolare dono di rimanere in contatto con la propria parte bambina, di riuscire a giocare con la fantasia, di metterla nero su bianco, di costruire mondi interi, senza bisogno di spiegare “perché”. Ebbene, Simona ha questo meraviglioso dono (Alessandra Grohovaz, Frammenti di Libro)

Tutte le avventure fantastiche prevedono un divieto infranto. Un giorno i cugini Leonardo e Lorenzo aprono la porta della vecchia biblioteca della loro scuola dove scoprono una sala fredda e buia e, con grande stupore, pareti completamente tappezzate di vecchi orologi, tutti sincronizzati.
Anche se Leonardo di orologi se ne intende, non c’è nulla da fare: gli ingranaggi si fermano e gli abitanti del Regno Oscuro entreranno nella nostra dimensione.
Cosa lega l’arrivo di questi invasori agli orologi della vecchia biblioteca dismessa, quando si fermano? Lorenzo crede in una connessione tra essi e i membri di questo regno. Ma in tutte le favole arriva in soccorso degli eroi uno strumento magico, in grado di sconfiggere il nemico là dove le forze del bene non bastano. Dal giorno in cui si fermeranno gli orologi, con l’aiuto di una misteriosa radio ereditata dal nonno Arturo, Lorenzo, con Leonardo e l’amica d’infanzia Manuela, combatterà la battaglia contro il perfido Osibos, Re del Regno Oscuro.
Il Protettore del Tempo è una favola contemporanea che racconta con uno stile fresco, scorrevole e ricco di incursioni nel parlato, la storia immortale del faticoso ingresso dei giovani nell’età adulta, un percorso attraverso il quale i ragazzi prendono coscienza delle proprie capacità.

Simona Cantelmi (Bologna, 1981), laureata in Lettere Moderne, con una tesi in Storia dell’Emilia Romagna nel Medioevo, ha lavorato come redattore per un quotidiano (L’Informazione di Bologna – Il Domani, allegato de La Stampa) e per diversi periodici (allegati de Il Giornale). Attualmente si occupa di comunicazione negli ambiti arte, teatro e musica. È cultore della materia in Storia Medievale all’Università di Bologna e ha curato voci del Dizionario Biografico degli Italiani Treccani. Ha pubblicato monografie e saggi di carattere storico. “Il Protettore del Tempo” è il suo primo romanzo.

Giovedì 26 ottobre alle 17,30
in occasione della Festa della Storia 2017
alla Sala dello Stabat Mater, Biblioteca Archiginnasio in Piazza Galvani, 1 a Bologna
presentazione del libro di Alessandro Marzo Magno “Missione grande bellezza. Gli eroi e le eroine che salvarono i capolavori italiani saccheggiati da Napoleone e da Hitler” (Garzanti, 2017).
Dialoga con l’autore Vincenza Iossa.
Coordina Marco Guidi.
Bookshop a cura di Trame.

Quasi come in un thriller, grazie alla capacità dell’autore di farci leggere il passato come una straordinaria avventura del presente, rivivono le storie coraggiose di quelle donne e di quegli uomini che hanno recuperato e messo in salvo la bellezza del nostro paese.

L’Italia è un enorme museo: nelle sue città, fra le sue colline, lungo le sue spettacolari coste sono nati – e in qualche caso sono tutt’ora conservati – alcuni dei più grandi capolavori artistici della nostra civiltà. Chi non conosce “L’ultima cena” di Leonardo Da Vinci, il “David” di Michelangelo e la “Primavera” di Botticelli? Ma sono tante le opere create in Italia che hanno vissuto destini travagliati: trasportate per il mondo, rubate in guerra, a volte restituite a volte no, spesso perdute. Non c’è da stupirsi che i più temuti personaggi della storia, da Napoleone fino a Hitler, abbiano preso di mira lo stivale d’Europa con i suoi tesori. Ma in loro difesa si sono battuti eroi sconosciuti che hanno rischiato la vita per riportare in patria parte del bottino, e di cui oggi Alessandro Magno ricostruisce le gesta.

Venerdì 27 ottobre alle 18 in libreria
presentazione del libro di Patrizia Debicke van der Noot “Il ritratto scomparso” (dbooks.it).
L’autrice ne parlerà con Simona Mammano.

Adrienne Lecrouet, grande pittrice e ritrattista, è famosa e apprezzata soprattutto per la sua capacità di rappresentare sulla tela sorprendenti dipinti, che lasciano intuire il carattere e la personalità dei modelli. Quasi riuscisse a scavare nel profondo della loro anima e si appassiona talmente al suo lavoro, da mettere persino in gioco tutta se stessa, legandosi indissolubilmente alle sue opere. E sarà proprio questo legame che la spingerà a sfidare pericolosamente l’ignoto per indagare oltre la coltre di mistero che avvolge la ultradecennale scomparsa, di uno dei suoi ritratti più riusciti.
E come Adrienne Lecrouet, l’autrice riesce a dare vita ai protagonisti, lasciando trasparire ogni sfumatura del loro carattere, della loro personalità, della loro angoscia e delle loro sofferenze. Spiega il perchè della loro affannosa ricerca di una serenità meritata dopo i tragici eventi di cui sono stati loro malgrado testimoni, spettatori o vittime. E riesce a raccontare le angosce, le fobie e le follie del loro carnefice…
Il ritratto scomparso di Patrizia Debicke van der Noot affronta con sobrietà un tema crudo, difficile, inquietante e che si vorrebbe poter cancellare per sempre, nella vita reale.

Patrizia Debicke Van der Noot, scrittrice, ha viaggiato molto e ha trascorso la sua vita fra Italia ed estero. Ha scritto romanzi, romanzi gialli, gialli storici e racconti per svariate antologie (l’ultima Crimini d’Estate, Calibro Novecento, è del 2015) e racconti lunghi. Con Corbaccio ha pubblicato i gialli storici “L’oro dei Medici”, “La gemma del cardinale” e “L’uomo dagli occhi glauchi”. Nel 2012 vince il premio alla carriera al IX premio Europa di Pisa; nel 2013 ha pubblicato “La Sentinella del Papa” (Todaro). Nel 2016 per Parallelo 45 è uscito “L’eredità medicea”.
È collaboratrice editoriale di Delos Book, Mentelocale e Milano Nera, membro di qualità della giuria del premio Nebbia Gialla e organizza conferenze storiche per il FAI, per gli istituti italiani di cultura di Parigi e Lussemburgo, e per l’Università del Lussemburgo.

Sabato 28 ottobre alle 14,30 in libreria
“La mano di Hitchcock. Tutti i segreti della scena della doccia di Psycho”
Seminario a cura di Antonio Paolacci in occasione dell’uscita del romanzo “Piano americano” edito da Morellini.

15 posti con prenotazione obbligatoria.
A info@libreriatrame.com
Ci sono ancora un paio di posti…

La scena della doccia è ancora oggi considerata la più famosa della storia del cinema.
E il film “Psycho” è quasi all’unanimità ritenuto il capolavoro di Alfred Hitchcock.
Non tutti sanno però che il film fu una produzione indipendente perché, nonostante la notorietà del suo autore, i grandi produttori di Hollywood si erano rifiutati di realizzarlo.

In una lezione unica di circa due ore analizzeremo il film, con particolare attenzione alla sua straordinaria scena madre, scoprendo come funziona il più celebrato film indipendente della storia e cosa può ancora insegnarci a proposito delle tecniche narrative.
Perché fu considerato rivoluzionario? In che modo catturò il pubblico? Quali erano le convinzioni di Hitchcock che i grandi produttori non condividevano? Perché la scena della doccia conserva ancora oggi tanta importanza? Come venne ideata e realizzata? Quali sono i suoi effetti sulla percezione dello spettatore?
Rispondendo a queste e molte altre domande, spiegheremo le ragioni di un incredibile successo e sveleremo alcuni grandi segreti dell’arte narrativa.

Alle 17,30
alla libreria Ubik Irnerio in via Irnerio 27 sempre a Bologna
Antonio Paolacci presenterà il romanzo con Andrea Cotti.

Un romanzo che non lo vuole essere, un’autobiografia non-convenzionale, un racconto tra cinema, letteratura, editoria e realtà.
In bilico tra la narrativa umoristica e un saggio autobiografico sull’arte stessa della narrazione, Piano Americano racconta la storia dello scrittore Antonio Paolacci che, nei giorni in cui sta per diventare padre, decide all’improvviso di smettere di scrivere per sempre.
E così anche il romanzo a cui stava lavorando non esisterà mai, eppure prenderà vita qui, con il racconto delle avventure grottesche di un manipolo di personaggi bizzarri.

Un romanzo insolito, ironico e appassionato, che racconta in un abile gioco di specchi il nostro complesso presente. (Laura Bosio)

Rinunciando a scrivere un romanzo, Antonio Paolacci ha scritto il suo romanzo migliore, nel quale le idee si muovono come se fossero personaggi per rivelare il dramma nascosto dietro l’artificio della letteratura. (Alessandro Zaccuri)

Antonio Paolacci, scrittore, editor, curatore editoriale e insegnante di scrittura creativa, ha ideato e diretto collane letterarie.
Ha inoltre condotto alcuni studi di psicoanalisi del cinema in collaborazione con l’Università di Bologna, a tutt’oggi considerati in ambito accademico i più approfonditi sull’argomento.
Come autore ha pubblicato romanzi, racconti e articoli.

Venerdì 3 novembre dalle 21,30 alle 23,30 in libreria
incontro con Vera Gheno e Bruno Mastroianni, in occasione dell’uscita di “Sociallinguistica” e “Disputa felice” per Franco Cesati editore.
Padrona di casa per la serata l’agitatrice culturale Francesca Santoro.

Prenotazione obbligatoria.
Solo alla mail info@libreriatrame.com
20 posti a disposizione.

Un abbozzo di #disputafelice sulla #sociallinguistica.
Questa non è una presentazione “normale”.
Piuttosto, è un tentativo di viaggio all’interno della testa dell’autrice, Vera Gheno, per capire come le sia venuto in mente di scrivere un libro quasi serio sull’italiano dei social network (e sugli usi e costumi degli italiani che li frequentano).
In questo viaggio, sarà coadiuvata da Bruno Mastroianni, ideologo della “disputa felice” e autore del volume omonimo.
Si può, insomma, parlare di social network oltre i classici luoghi comuni?
E soprattutto, senza staccarsi la testa a vicenda, tra tecnoentusiasti e luddisti di ritorno?

Questa è la serata in cui scoprirlo!

Vera Gheno, sociolinguista, docente universitaria, gestrice del profilo Twitter dell’Accademia della Crusca e traduttrice, ama parlare di lingua dei social, anche se ultimamente è interessata soprattutto a quel che succede quando la comunicazione non va per il verso giusto. Ha all’attivo due libri, “Guida pratica all’italiano scritto” e “Social-linguistica”, e infesta con la sua presenza più o meno ogni social esistente.

Bruno Mastroianni, filosofo, giornalista, autore televisivo, si occupa di web e social in Rai, ma soprattutto sostiene che dissentire senza litigare online è la cosa più bella che ci sia.
Ideologo della #disputafelice, il Bruno-pensiero si trova anche sul suo blog, www.brunomastro.it.

NEWSLETTER Dal 16 al 21 ottobre (ed eventuale HITCH da prenotare per il 28/10)

Eccoci di nuovo con le proposte della settimana.
Si parte martedì 17 col ritorno di Francesca Fiorletta che presenta “Borges non è mai esistito” con Matteo Marchesini.
Mercoledì 18 Andrea Sirotti, traduttore di Chimamanda Adichie, sarà intervistato da Silvia Albertazzi e Loredana Magazzeni.
Venerdì 20 ospitiamo i poeti di “Luce diversa” e il curatore dell’antologia, Sergio Rotino, che dialoga con Matteo Marchesini (un doppio!).
Sabato alle 12 aperitivo con Gianluca Morozzi e il suo mondo parallelo con gli Who supereroi nel nuovo romanzo “Onda sonica di tragicomiche disavventure”.
E nel pomeriggio in sala Borsa si parla di Virginia Woolf con Nadia Fusini, Liliana Rampello ed Elisa Bolchi.
Infine guardate se il 28 volete venire al seminario su Psyco del grande Hitch, tenuto da Antonio Paolacci.
Posti limitati…

Vi aspettiamo.
A Trame e dintorni.

Martedì 17 ottobre alle 18 in libreria
Francesca Fiorletta presenta il suo nuovo libro “Borges non è mai esistito” (L’erudita).
Ne parlerà con Matteo Marchesini.

Simbolo evidente e naturale della perplessità, il labirinto per Borges era un edificio creato col solo scopo di confondere gli uomini. Sotto il nume tutelare dello scrittore argentino, in una tiepida primavera ha inizio il rapporto fra Anna e Lucio. È il legame proibito per eccellenza: lui il professore di letteratura sudamericana, lei la diligente studentessa. La loro storia ha lo stesso andamento sincopato di chi vaga alla ricerca dell’uscita dal labirinto: momenti di sospensione si alternano a stati di agitazione interiore, nell’incapacità di trovare una soluzione.
Francesca Fiorletta mostra come brevi attimi di vita si trasformino in ricordi cristallizzati attraverso il filtro della memoria.
E accomoagna il lettore verso un finale aperto e inaspettato, di fronte al quale verrà persino da chiedersi se lo stesso Borges sia mai esistito.

Recensione di Borges Non È Mai Esistito – Francesca Fiorletta

Francesca Fiorletta, 1985, vive a Roma, è redattrice di Nazione Indiana, organizzatrice di eventi, ufficio stampa e social media manager per LiberAria Edizioni, CaLibro Festival, e freelance.
Nel 2015 ha pubblicato “More Uxorio”, per Zona Contemporanea. Suoi testi sono presenti in “Repertorio dei matti della città di Roma”, volume collettivo a cura di Paolo Nori per Marcos y Marcos; “Costola” antologia di racconti illustrati a cura di Filippo Balestra per Casa Editrice Gigante, e su diversi blog e riviste culturali (L’Ulisse, Versodove, Alfabeta, e altre).

Matteo Marchesini è nato nel 1979 a Castelfranco Emilia e vive a Bologna. Poeta, narratore e saggista, oltre ad alcuni libri per ragazzi ha pubblicato le satire di “Bologna in corsivo. Una città fatta a pezzi” (Pendragon 2010), i saggi critici di “Da Pascoli a Busi” (Quodlibet 2014), il romanzo “Atti mancati” (Voland 2013, entrato nella dozzina del premio Strega), la raccolta di poesie “Cronaca senza storia” (Elliot 2015) e l’antologia “False coscienze” (Bompiani 2017). Collabora con Radio Radicale, “Il Foglio”, “Il Sole-24 Ore” e il blog “Doppiozero”.

Mercoledì 18 ottobre alle 18 in libreria
presentazione dei libri di Chimamanda Ngozi Adichie, “Quella cosa intorno al collo” e “Cara Ijeawele ovvero Quindici consigli per crescere una bambina femminista” (Einaudi).
Silvia Albertazzi e Loredana Magazzeni ne parlano con il traduttore Andrea Sirotti.

Chimamanda Ngozi Adichie è una della più amate scrittrici viventi di lingua inglese. Nata in Nigeria nel 1977, ha studiato negli Stati Uniti. Con i suoi tre romanzi, “L’ibisco viola” (sul fanatismo religioso), “Metà di un sole giallo” (storia di due sorelle sullo sfondo della guerra del Biafra) e “Americanah” (ambientato tra USA e Nigeria, e tradotto in italiano da Andrea Sirotti), ha raggiunto fama internazionale, ottenuto prestigiosi riconoscimenti e conseguito un notevole successo di pubblico e critica. Sulla condizione delle donne, ha tenuto nel 2012 un importante discorso pubblicato in Italia con il titolo Dovremmo essere tutti femministi e in parte campionato dalla cantante statunitense Beyoncé nella canzone del 2013 Flawless.
“Quella cosa intorno al collo” è una raccolta di racconti in cui si delineano gli aspetti più problematici della società nigeriana, da un lato, e le difficoltà e il senso di non appartenenza che caratterizzano la migrazione negli Stati Uniti, dall’altro. “Cara Ijeawele” raccoglie 15 preziosi consigli per crescere una bambina femminista, ricorrendo alla tradizione letteraria delle scritture morali per delineare in pochi, rapidissimi flash, quanto resti ancora da fare perché l’educazione delle donne corrisponda a una vera e profonda trasformazione di sé e della società tutta.
Entrambi i testi sono tradotti da Andrea Sirotti per Einaudi.

Silvia Albertazzi è docente di letteratura dei paesi di lingua inglese e storia della cultura inglese presso l’Università di Bologna. E’ autrice del primo volume italiano di teoria postcoloniale, Lo sguardo dell’Altro (Carocci, 2000). Il suo ultimo lavoro è Letteratura e fotografia (Carocci, 2017).

Loredana Magazzeni, insegnante e scrittrice, si muove nel campo della critica letteraria militante, con particolare interesse per la poesia prodotta da donne in Italia e nel mondo anglofono, e ha concluso un dottorato di ricerca sulla storia dell’educazione delle donne.

Andrea Sirotti, nato a Firenze, dove insegna lingua e letteratura inglese, fa parte delle redazioni di «Semicerchio», «El Ghibli» e «Interno Poesia». Dal 1999 svolge l’attività di traduttore letterario, soprattutto di poesia e di narrativa postcoloniale, traducendo e curando testi per Einaudi, Giunti, Rizzoli, Le Lettere, Quarup, ecc. Opera come promotore di eventi letterari, collaborando all’organizzazione di festival di poesia internazionale. Dal 2000 al 2008, insieme a Vittorio Biagini, ha curato per il Comune di Firenze i concorsi di poesia giovanile “Nodo sottile”. Insieme a Shaul Bassi ha pubblicato nel 2010 Gli studi postcoloniali. Un’introduzione, per i tipi de Le Lettere, Firenze. Negli ultimi anni si è dedicato alle attività di scout letterario e di consulente editoriale freelance.

Venerdì 20 ottobre alle 18 in libreria
presentazione dell’antologia poetica “Luce diversa” curata da Sergio Rotino.
Matteo Marchesini parlerà col curatore.

Angela Cocchi, Mariangela Barletta, Rosanna Rosini, Rossana Gallio, Valeria Rossi, Sante Serra, Angela Soriani, Anna Bastelli, Elio Manini, Paola Elia Cimatti, Marilena Ermilli, Nadia Minareti, Paola Venturoli, Maria Rosa Fiorini, Anna Maria Boriani, Valeria Palmieri.
Sedici autori trovano posto in questa antologia, proponendo ciascuno due poesie frutto di un percorso laboratoriale in cui suggerimenti, indicazioni, stimoli e revisioni si sono susseguiti lungo dodici incontri serrati.
Alcuni dei risultati migliori trovano ora ospitalità nelle pagine di “Luce diversa”, documento tangibile di quanto sia produttiva e utile l’inutile arte della poesia.
L’antologia, pubblicata da Ogni uomo è tutti gli uomini edizioni per conto dell’Università Primo Levi, lo testimonia perfettamente.
E sottolinea la vitalità e la capacità creativa dei partecipanti al corso tenuto presso gli dell’Università nell’Anno accademico 2016/2017.

Sabato 21 ottobre alle 12 in libreria
aperitivo con Gianluca Morozzi in occasione dell’uscita di “Onda sonica di tragicomiche disavventure” (Skira).
Letture a cura di Daniela Bortolotti.

Nel nostro mondo, gli Who sono una venerata e amata rock band. Ma c’è un universo parallelo, Terra-3, in cui le cose sono andate diversamente, e gli Who sono dei supereroi.
Nel nostro mondo, i Despero sono una poco amata e sfortunata rock band. Il leader Kabra è abbattuto dagli insuccessi e terrorizzato da una causa di plagio, il tastierista suona con dei guanti sagomati per non toccare la tastiera, il batterista Lobo rallenta le canzoni con la sua inguaribile tristezza. L’unico raggio di sole in questo gruppo al nadir della carriera è Celeste, la bella e giovane chitarrista nonché fidanzata di Kabra.
Ma tutto cambia quando, su Terra-3, l’eroico Tommy Walker, il Pinball Wizard, cede alla sua parte oscura e inizia a distruggere qualunque cosa, spalleggiato da Zio Ernie, dal Cugino Kevin e dalla Acid Queen. Gli Who dovranno seguirlo tra gli universi, attraversando uno specchio distrutto.
Cosa succederà a Celeste, detta Quadrophenia Girl per le sue multiple personalità?
E quale nuova, tragicomica sventura colpirà i Despero attraversando i mondi paralleli?

Gianluca Morozzi è nato a Bologna nel 1971. Ha esordito nel 2001 con il romanzo Despero (Fernandel) e ha raggiunto il successo nel 2004 con Blackout (Guanda), da cui è stato tratto il film omonimo. Ha pubblicato finora 24 romanzi e 212 racconti. Oltre che scrittore, è musicista e conduttore radiofonico. I suoi ultimi romanzi sono Lo specchio nero (Guanda) e Confessioni di un povero imbecille (Fernandel).

Sabato 21 ottobre alle 17
in Auditorium Enzo Biagi presso la biblioteca Sala Borsa a Bologna
“L’altro sguardo. Leggere Virginia Woolf”
Ne parleranno Nadia Fusini, Liliana Rampello ed Elisa Bolchi, socie fondatrici della Italian Virginia Woolf Society.
Bookshop a cura di Trame.
Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili.

“Credo che vorrei, per l’avvenire, quest’esistenza più umana: dissiparmi prodigalmente tra gli amici, sentire la vastità e il gusto del vivere umano”

Lo sguardo di Virginia Woolf sul mondo fu sempre diagonale, molteplice, altro; per questo motivo resta ancora oggi potente e attuale per raccontare la mente umana e la società.

Per tutti i suoi lettori, per coloro che sanno condividere lo stesso gusto per la letteratura e la vita, è nata l’associazione Italian Virginia Woolf Society che vuole promuovere e diffondere l’opera e il pensiero della scrittrice in Italia e diventare un punto di riferimento per tutti coloro i quali vogliano avvicinarsi a Virginia Woolf o ai membri del Bloomsbury group, per motivi di studio, di lavoro, o per puro interesse personale.

Sabato 28 ottobre alle 14,30 in libreria URGENTE PRENOTARE
“La mano di Hitchcock. Tutti i segreti della scena della doccia di Psycho”
Seminario a cura di Antonio Paolacci in occasione dell’uscita del romanzo “Piano americano” edito da Morellini.
15 posti con prenotazione obbligatoria. L’incontro è gratuito.

La scena della doccia è ancora oggi considerata la più famosa della storia del cinema.
E il film “Psycho” è quasi all’unanimità ritenuto il capolavoro di Alfred Hitchcock.
Non tutti sanno però che il film fu una produzione indipendente perché, nonostante la notorietà del suo autore, i grandi produttori di Hollywood si erano rifiutati di realizzarlo.

In una lezione unica di circa due ore analizzeremo il film, con particolare attenzione alla sua straordinaria scena madre, scoprendo come funziona il più celebrato film indipendente della storia e cosa può ancora insegnarci a proposito delle tecniche narrative.
Perché fu considerato rivoluzionario? In che modo catturò il pubblico? Quali erano le convinzioni di Hitchcock che i grandi produttori non condividevano? Perché la scena della doccia conserva ancora oggi tanta importanza? Come venne ideata e realizzata? Quali sono i suoi effetti sulla percezione dello spettatore?
Rispondendo a queste e molte altre domande, spiegheremo le ragioni di un incredibile successo e sveleremo alcuni grandi segreti dell’arte narrativa.

Un romanzo che non lo vuole essere, un’autobiografia non-convenzionale, un racconto tra cinema, letteratura, editoria e realtà.
In bilico tra la narrativa umoristica e un saggio autobiografico sull’arte stessa della narrazione, Piano Americano racconta la storia dello scrittore Antonio Paolacci che, nei giorni in cui sta per diventare padre, decide all’improvviso di smettere di scrivere per sempre. E così anche il romanzo a cui stava lavorando non esisterà mai, eppure prenderà vita qui, con il racconto delle avventure grottesche di un manipolo di personaggi bizzarri.